Prosegue Librinscena 2013, il ciclo di novità letterarie promosso dal Teatro Stabile di Catania

CON ELVIRA SEMINARA ARRIVA LA PENULTIMA FINE DEL MONDO

La scrittrice catanese presenta il suo romanzo e offre un aperitivo apotropaico per gli opportuni scongiuri.

seminara.jpgCATANIA – Si buttano giù, nel vuoto, e sorridono. Non si tolgono la vita, ma escono dalla vita Perché lo fanno? La domanda serpeggia lungo tutte le pagine del romanzo. La penultima fine del mondo, nuova fatica della pluripremiata scrittrice e giornalista catanese Elvira Seminara: un racconto il suo, edito nel 2013 per i tipi di Nottetempo, dalla scrittura leggera e divertente, comicamente lieve e satirica, ma che lascia in gola e nell’ anima gli interrogativi di sempre. Il libro è infatti lucida metafora del conformismo globalizzato della nostra società dominata dai media e dall’ effimero, dove però s’ impone un labile confine: la confusione tra la vita e la sua ineluttabilità verso la morte. L’ autrice sarà protagonista martedì 10 settembre, alle ore 21, del terzultimo appuntamento di LibrinScena 2013, il ciclo di incontri letterari promosso dal Teatro Stabile di Catania, nella suggestiva cornice del cortile Platamone, intitolato all’attrice Mariella Lo Giudice. La rassegna, premiata da vivo successo, è stata voluta fortemente dal direttore dello Stabile etneo Giuseppe Dipasquale, per rinnovare così la formula del dialogo con rinomati autori di novità editoriali, nel mondo della narrativa e del giornalismo. 

La nuova edizione di LibrinScena 2013, alla cui cura ha collaborato Ornella Sgroi, è sostenuta dal prezioso contributo dello Sheraton Catania Hotel. La conduzione della serata sarà affidata alla stessa Sgroi, la letture dei brani all’attore Giampaolo Romania. Previste inoltre le proiezioni del booktrailer del romanzo realizzato da Rosario Castelli e di un altro booktrailer di Giovanni Romolo Flaccomio. Innovativa nella scrittura e creativa pop artist, Elvira Seminara condurrà il suo pubblico ad investigare su un surreale caso “noir”, che ha come set un paese da favola, alle pendici dellEtna, con il suo fiume, il suo campanile, la sua pineta, con tanti cani e tanti bambini, simbolo per eccellenza di candida innocenza. Una piccola marqueziana Macondo, insomma, in cui irrompe il contemporaneo con la sua drammaticità: la gente comincia a morire, lanciandosi da balconi e scarpate, senza nessun motivo apparente. Da questo momento tutto inizia a sfaldarsi. Ed è qui che la vena artistica della versatile autrice si dispiega in tutta la sua forza: la Seminara , infatti, comincia a raccontaminare, a rici-creare(per sua stessa ammissione, due neo-verbi a lei molto cari), delineando, così, una città distopica. Anti-utopica. Dove è sempre notte e piove quasi sempre. Piove acqua e piovono inspiegabilmente, quei suicidi che lasciano il mondo con un ghigno beffardo. Partirà uninchiesta che spingerà verso piste di ogni genere, da quella tossico-ambientale a quella satanica. E la stampa internazionale si appassionerà al caso, trasformando il paese in un centro di attrazione mediatica, dove tutto è metafisico, inspiegabile. Per preparare scaramanticamente gli intervenuti all’incontro con “La penultima fine del mondo”, Elvira Seminara offrirà un aperitivo “apotropaico” adeguato a rafforzare gli opportuni scongiuri. E ciò grazie alla disponibilità dell’Azienda Parisi di Carlentini, che per l’occasione ha predisposto diversi tipi di pane che prenderanno la forma dei più tradizionali,  accreditati, efficaci (?)  portafortuna. Insomma per affrontare nella migliore disposizione un tema come quello trattato, è necessaria unatmosfera “magica” e rilassante, alla quale contribuirà il maestro Ferdinando D’Urso, compositore e sassofonista, che ha creato per l’occasione il brano “Ad ali spiegate”. D’Urso eseguirà anche altri pezzi di cui è autore, contenuti in “L’Arsenale delle apparizioni”, disco di prossima uscita, inciso con il suo gruppo “I giganti della montagna”, prodotto e distribuito dalla Slam Productions: una selezione di composizioni che cercano di mettere insieme gli stilemi compositivi della musica d’arte occidentale (in particolare quella legata alla seconda scuola di Vienna) e gli aspetti improvvisativi del jazz d’avanguardia. Il tutto spennellato di musica popolare siciliana. Immancabile il brindisi al (forse) scampato pericolo, grazie al contributo dellAzienda vinicola Al-kantara di Pucci Giuffrida. Il successivo appuntamento con “LibrinScena” è fissato per sabato 14 settembre, alle  ore 21, sempre alla Corte “Mariella Lo Giudice” con la lettura-spettacolo di Fabrizio Gatti, giornalista d’inchiesta del settimanale “L’espresso”, autore dell’incisivo “Gli anni della peste” (Rizzoli), illuminante riflessione sul fenomeno mafioso.

 Caterina Rita Andò

Prosegue Librinscena 2013, il ciclo di novità letterarie promosso dal Teatro Stabile di Cataniaultima modifica: 2013-09-10T08:36:13+02:00da leodar1
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