MARINA MILITARE E ISPRA INSIEME PER LO STUDIO DELLA BIODIVERSITÀ

imm.jpg


Studio della fauna, analisi qualitativa del substrato marino e prelievo di campioni del fondale sono solo alcune delle attività in corso nelle acque antistanti il porto di Milazzo (Me).  La Nave Idrografica della Marina Militare, Nave Ammiraglio Magnaghi,  al Comando del  Capitano di Fregata Marco Grassi,  e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) stanno conducendo uno studio approfondito dei mari antistanti le coste Siciliane, uno studio che non riguarda solo il fondale, ma anche le specie ittiche presenti e di passaggio. Un sistema di ripresa subacquea, il Baited Remote Underwater Video (BRUV), consente la registrazione e l’analisi delle specie ittiche che popolano il fondale, attirate nel campo della telecamera da un’esca opportunamente posizionata.  L’Equipe imbarcata su Nave Magnaghi, composta da personale dell’Equipaggio e da Ricercatori dell’ISPRA, ha già completato uno studio nell’area antistante il Porto di Levante dell’Isola di Vulcano (Arcipelago delle Eolie). Anche in questo caso sono stati prelevati dei campioni del fondale e, grazie ad un ecoscandaglio multifascio – installato su imbarcazione idrografica – si è potuto determinare anche la morfologia del fondale marino. Il 20 luglio, alle ore 1500, il Comandante dell’unità, il Capitano di Fregata Marco Grassi e ISPRA, sono stati disponibili a illustrare alla stampa a bordo I risultati delle attività effettuate in stretta sinergia, volte all’accrescimento delle conoscenze sugli habitat marini e la caratterizzazione dei fondali marini. La campagna di ricerca è svolta nell’ ambito dell’accordo di collaborazione per il Coordinamento Nazionale della Geofisica Marina (CO.NA.GEM). I campioni acquisiti, dopo i primi trattamenti a bordo, saranno analizzati dal personale ISPRA in laboratori specializzati.Le prime attività, svolte nell’ambito della Campagna idro-oceanografica 2013 che impegna la Nave da maggio ad ottobre, hanno riguardato il rilievo idrografico delle Isole di Salina, Vulcano e Lipari, effettuando scandagliamento sia da Nave che da Barca. I dati acquisiti, opportunamente analizzati, verranno impiegati dall’Istituto Idrografico della Marina Militare per l’aggiornamento della documentazione nautica attualmente in vigore per poi essere messi a disposizione di tutti i naviganti. Il 20 e 21 luglio Nave Magnaghi ormeggerà presso il porto di Milazzo e sarà disponibile per visite a bordo da parte della popolazione civile (sabato 20 dalle 1500 alle 1800 e domenica 21 dalle 1000 alle 1200 e dalle 1500 alle 1800).

   M. S.

CONCORSO PER 14 TENENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA

guardia-di-finanza-cappello_21091.jpgSulla Gazzetta Ufficiale numero 55 del 12 luglio 2013 – 4^ Serie Speciale – è stato pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 14 tenenti in servizio permanente effettivo del ruolo tecnico-logistico-amministrativo della Guardia di Finanza. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 12 agosto 2013. Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che, alla data del 1° gennaio 2013, non abbiano superato il trentaduesimo anno di età (siano quindi nati in data successiva al 1° gennaio 1981 compreso) e siano in possesso di un diploma di laurea specialistica o di laurea magistrale o titolo equipollente (con esclusione, quindi, delle lauree “triennali” o “di I livello”), tra quelli indicati negli allegati al predetto bando di concorso. La domanda di partecipazione al concorso deve essere compilata esclusivamente mediante procedura informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it , seguendo le istruzioni del sistema automatizzato. Al termine della compilazione, l’istanza deve essere stampata, firmata per esteso dal concorrente e consegnata a mano, oppure inviata a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, al Centro di Reclutamento della Guardia di Finanza, via delle Fiamme Gialle n.18, 00122 – Roma/Lido di Ostia, entro trenta giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del bando nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Sul sito istituzionale è comunque possibile acquisire ulteriori informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.

LA M. M. DONA UN ELICOTTERO AL MUSEO DELLA PIAZZAFORTE

Elicotter.JPG

AUGUSTA. Martedì 23 luglio,  giardini pubblici, piazzale antistante alla sede del commissariato della Polizia di Stato, a ridosso del Castello federiciano, ore 10, puntualmente prende avvio la cerimonia di consegna ufficiale al Museo cittadino della Piazzaforte  di un autentico  elicottero, tirato a lucido  per l’occasione da Antonello Forestiere, direttore onorario dello stesso museo e dai suoi più stretti collaboratori. L’elicottero è stato collocato nel piazzale da diversi mesi, ma solo martedì è avvenuta la consegna solennemente presentata al pubblico, anche se pochissimi erano i presenti,  con una cerimonia degna delle manifestazioni organizzate dalla Marina Militare, con tanto di speaker ufficiale e di schieramento di sottufficiali e soldati per rendere onore alla presenza del comandante di Marisicilia, l’ammiraglio Roberto Camerini,  accompagnato dal commissario Puglisi, uno tre commissari straordinari che attualmente reggono il Comune di Augusta. Discorso di circostanza dell’ammiraglio e del direttore Forestiere, il quale ha ringraziato per nome tutti i collaboratori e i giornalisti presenti e Salvatore Giamblanco, presidente del Rotary, il quale ha donato le catene e i paletti per l’elegante recinzione dell’elicottero, che può essere visitato dalla popolazione.

Giulia Càsole

TRE MESI RICCHI DI DONAZIONI PER IL MUSEO DELLA PIAZZAFORTE

museo.jpg

museo della piazzaforte,augusta,augustanewsAUGUSTA –La riapertura al pubblico del Museo della Piazzaforte che ha sede in alcune sale al piano terra del Palazzo di Città, ha subito goduto della generosità degli enti della Marina Militare presenti ad Augusta e di alcuni cittadini che non hanno esitato a voler donare al Museo pregevoli cimeli in loro possesso. L’Arsenale Militare Marittimo, diretto dal C.A. Giuseppe Abbamonte, ha donato uno scafandro da palombaro formato da: muta, elmo e scarpe piombate, consentendo così l’integrazione dell’angolo espositivo dedicato al cacciatorpediniere “R.N. Pancaldo”, affondato nel 1940 nel porto di Augusta e recuperato anche con l’intervento dei palombari civili in servizio ad Augusta. Lo scafandro è stato assemblato dal palombaro signor Franco Spinali dipendente dell’Arsenale che, per dare maggiore integrità al cimelio, ha donato il berretto e la sciarpa di lana di colore rosso che fa parte dell’equipaggiamento e un vecchio cinturone di cuoio al quale viene attaccato il caratteristico pugnale da lavoro con elsa e guaina a vite.  Il signor Antonino Di Benedetto ha donato un “portavoce”, in ferro zincato in uso nella Regia Marina durante la Seconda Guerra Mondiale per amplificare la voce di chi impartiva ordini al personale in coperta. Il signor Salvatore Romano ha donato una placca di bronzo proveniente dall’Arsenale Militare di La Spezia che identificava un compressore per i siluri che armavano i sommergibili della R. Marina.  Il signor Giuseppe Tosto ha donato, per conto della madre signora Saraceno, le onorificenze del nonno Alfio Saraceno, soldato del Regio Esercito nominato Cavaliere di Vittorio Veneto nel 50° Anniversario della Vittoria della Prima Guerra Mondiale. I fratelli Domenica e Giuseppe Solano, hanno dato in uso gratuito due cimeli bellici molto rari: una branda da campo in dotazione al Regio Esercito durante la Prima Guerra Mondiale e una custodia metallica per maschera antigas anch’essa in dotazione al R. Esercito durante la Seconda Guerra Mondiale. La branda oltre il suo valore storico, è un esempio a tutto tondo di design dell’industria bellica italiana dei primi del 1900, in cui l’aspetto estetico ben si coniuga con la funzione dell’oggetto e la sua produzione a livello industriale. I due cimeli donati dai Solano sono stati rinvenuti in un magazzino agricolo di loro proprietà. Il restauro della branda eseguito da Giuseppe Solano e Salvatore. Romano (quest’ultimo collaboratore del Museo), ha comportato la semplice rimozione dell’ossido di ferro dalla struttura e il suo isolamento dall’aria con l’applicazione di cera, e il racconcio delle lacerazioni e delle mancanze di tessuto del telo con l’applicazione a caldo di forzaglia di cotone.  Il signor Giuseppe Tringali, amministratore di AugustaNews, ha trasferito invece in comodato gratuito per fini espositivi un “macinello per caffè” da campo “mod.1905”, in ottimo stato di conservazione e ancora funzionante, in uso alla Regia Marina durante la II Guerra Mondiale. Il cimelio, dotato di custodia metallica che ha anche la funzione di raccogliere il caffe macinato, rimanda con efficacia poetica al break del militare fatto con la condivisione anche dell’italianissima bevanda di conforto. Il macinello fu prodotto e fornito alle Forze Armate del Regno d’Italia dal 1905, dalla storica azienda piemontese “Tre Spade” dei Fratelli Bertoldo. Fondamentale per la corretta collocazione temporale del cimelio nell’ambito museale è il particolare costruttivo del corpo cilindrico, consistente in alcuni punti saldatura realizzati ad arco elettrico anziché con la tradizionale chiodatura che, appunto, contraddistingue l’identico macinello della I Guerra Mondiale. La signora Amalia Morso Lavaggi ha donato una bella e superba gavetta tedesca della II Guerra Mondiale; l’avv. Francesco Migneco Omodei una vanga da Fanteria della I Guerra Mondiale; il C.A. Gaetano Paolo Russotto l’esemplare di un crest originale del cacciatorpediniere “USS Walker” (poi D 561 FANTE nella M.M.).  Sul filo di lana, prima della pausa di agosto, dalla Direzione del Genio Militare per la Marina di Augusta l’esemplare di una bellissima Depht Charge Mk.IX dell’US Navy del 1943. Il Direttore del Museo avv. Antonello Forestiere ed i suoi Collaboratori, costantemente impegnati nell’attività di ricerca di pezzi e manutenzione della collezione, continuano ad invitare gli Augustanesi a visitarlo nei noti orari di apertura al pubblico, ringraziando innanzitutto quanti hanno dimostrato intelligenza e disponibilità con le loro donazioni, nonché quanti offrono in comodato a fini espositivi i pezzi affettivamente più cari che, al momento, desiderano mantenere in proprietà. La generosità dei nostri concittadini e degli organismi militari da sempre vicini al Museo, è pertanto il segno evidente del buon lavoro svolto e della qualità della collezione composta da piccoli e grandi cimeli. Ricordiamo, con una punta d’orgoglio, che tra i grandi cimeli il Museo annovera, primo fra tutti i Musei del centro-sud, anche un grande elicottero della Marina Militare mod. “AB.212” esposto nel comprensorio della Polizia di Stato in Piazza Castello.

     Salvatore Romano

 

CHIESETTA DEL CRISTO REDENTORE AL CIMITERO

chiesetta.jpg

AUGUSTA – Si ritorna sugli stessi argomenti e, fin quando non sono risolti,bisogna che siano evidenziati e ricordati. Ci saranno delle priorità ma da anni non si risolve, per intero, un’opera pubblica ad Augusta,speriamo che la commissione prefettizia getti almeno le basi. Mi occupo della chiesetta del Cristo Redentore all’interno del cimitero, ormai da anni. Ricordo che è stato dato più volte risalto, con notizie sulla stampa locale, di finanziamento e dichiarazioni d’inizio lavori in brevissimo tempo, ogni qualvolta c’era odore di elezioni oppure quand’era sollecitato il ripristino. Sono passati 23 anni dal terremoto del 1990 che, oltre la chiesetta del Cristo,interessò pure l’ingresso e il muro di cinta, lasciandoli in una situazione disastrosa compreso alcune cappelle monumentali. Dopo diversi solleciti, nel Maggio del 2012, fu pubblicato uno dei tanti articoli di stampa che recitava, “Finalmente la Regione ha predisposto l’invio delle somme, quindi gli uffici stanno predisponendo la conclusione del lungo iter.” Si spera, con quest’ultimo atto, di completare la sistemazione della chiesetta cimiteriale e il muro di cinta con annesso ingresso”. Il progetto, finanziato per 750 mila euro dal dipartimento di Protezione civile, è stato approvato definitivamente dalla giunta. Di questi finanziamenti, giunti a buon fine, anche l’onorevole Pippo Gianni e Vincenzo Vinciullo, si assunsero la paternità. Appena insediatosi il Commissario del Comune, dott. La Mattina dichiarò che avrebbe al più presto sollecitato gli uffici affinché si portasse a termine la ristrutturazione della chiesetta e tutto ciò che riguardavano le problematiche cimiteriali. Assicurò che entro l’anno avrebbe indetto la gara d’appalto per i lavori. Tutto ciò a seguito di un altro articolo in cui si sollecitavano anche la fine degli interminabili lavori delle cappelle e il ripristino del cimitero a luogo di culto. Considerato i tempi lunghi per chiudere l’iter, la lentezza della burocrazia degli uffici a tutti i livelli istituzionali, mi auguro che per la prossima ricorrenza dei defunti, la chiesetta, l’ingresso e il muro di cinta, siano stati ristrutturati. Si spera, quantomeno che i lavori siano in corso d’opera in modo da riconsegnare, ai nostri cari defunti, il loro meritato riposo e la pace eterna. Si rinnova l’invito in precedenza fatto al sindaco, poi al commissario e adesso alla commissione prefettizia, affinché sollecitino gli uffici preposti per sapere quando la cittadinanza può accedere in un luogo santo dove ci sia pulizia, strade asfaltate, acqua, illuminazione e infine silenzio assoluto. Oltretutto,dovrebbe essere vietato,all’interno del cimitero, l’ingresso alle auto anche se muniti di pass disabili,ad Augusta pare che si superino i 600 permessi. Sarebbe opportuna la presenza di un vigile. Si possono accompagnare i disabili anche con le carrozzine messe a disposizione dal Comune, previa cauzione. Ho fiducia nella Commissione prefettizia che lasci un segno tangibile su questa città martoriata.

        Mimmo Di Franco

23 LUGLIO 1943 – 23 LUGLIO 2013. 70 ANNNI FA LA TRAGEDIA DEL SOMMERGIBILE ASCIANGHI

Eroi senza gloria saranno ricordati con il lancio di una corona d’alloro

sommergi.jpg


AUGUSTA. Anche se non paragonabile alle straordinarie imprese del Toti, dello Scirè, del Todaro, tuttavia il piccolo sommergibile Ascianghi d’attacco costiero, scrisse il 23 luglio del ‘43, nell’ultimo conflitto, e al largo di Augusta, la sua pagina di storia, quale indiscutibile esempio di coraggio e valore. L’ infelice fine dell’Ascianghi fu immeritatamente liquidata dall’agonizzante regime con uno scarno bollettino di guerra del giorno dopo. Il sommergibile Ascianghi dislocava appena 698 tonnellate, per una lunghezza di 60,18 m con 6,5 m di larghezza. Dotato di quattro tubi lancia siluri, due a prua e due a poppa, con 6 siluri di scorta, inoltre montava, sulla coperta, un cannone da 100/47 e due mitragliere Breda da 13,2 mm indipendenti. L’unità, malgrado alcune sfortunate vicende, non poté conseguire grandi successi, tuttavia compì 22 missioni di guerra percorrendo il mare per ben 24.000 miglia in emersione e 4.313 in immersione. Ebbene, quando già lo sbarco alleato in Sicilia era avvenuto e inspiegabilmente la grande Squadra navale della Regia Marina restava rintanata nei porti della penisola, al piccolo Ascianghi venne dato l’ordine di “contrastare le operazioni di sbarco alleato”. Strano ordine, perché già le truppe dell’8a armata di Montgomery straripavano su mezza Sicilia orientale, e la Marina di Sua maestà britannica aveva occupato e teneva saldamente i porti di Augusta e Siracusa. A questo punto, giova fare una breve premessa. Pochi giorni prima della vicenda dell’Ascianghi e precisamente il 20 luglio ’43, il Regio Sommergibile NICHELIO compì una clamorosa impresa e con successo nelle acque tra Siracusa ed Augusta. Per tre lunghi giorni aveva atteso in agguato, rispettando il motto del sommergibilista “accoppia coraggio e pazienza e aspetta”. Infatti, il quarto giorno avvista un grosso trasporto inglese in convoglio. Manda a segno due siluri che vanno a squarciare la fiancata destra della nave che si inabissa velocemente con le sue ottomila tonnellate. Il Nichelio, riesce a disimpegnarsi dai cacciatorpediniere di scorta inglese, riuscendo con grande perizia e  astuzia, a posarsi sul fondo della secca di Murro di Porco. Attese in assoluto silenzio per alcune ore, e poi, riemergere e guadagnare indenne la base nel continente.

Probabilmente anche l’Ascianghi sulla scia del successo del Nichelio voleva emularne l’impresa. Il 18 luglio ’43 lasciava il porto di Napoli al comando dell’STV Fiorini, l’unico giovane Sottotenente di Vascello che con tale grado ebbe a comandare nella Regia Marina italiana un sommergibile. Il Fiorini attende in perlustrazione per cinque giorni, sempre nella acque tra Siracusa e Augusta, quando il 23 luglio avvista un convoglio inglese composto da incrociatori pesanti e caccia torpediniere. Decise di attaccare l’incrociatore pesante di prima fila, lanciando la prima coppiola di siluri di prua che purtroppo andarono a vuoto. Con altrettanta rapidità lanciò la seconda coppiola di poppa, uno dei quali colpì a prua l’incrociatore pesante NEW FOUNDLAND di 8.000 tonnellate che fu visto sbandare vistosamente. Come poi riportato dagli stessi inglesi, fu rimorchiato con grande difficoltà a Malta, dove vi rimase inattivo fino al 1944. La reazione dei caccia inglesi fu immediata, violenta e senza sosta: la sorte del piccolo sommergibile era segnata! Braccato, inseguito, circondato in particolare dai due veloci caccia, LAFOREY ed ECLIPSE, fu fatto segno a incessante lancio di bombe di profondità. Apertesi nella zona prodiera dello scafo numerose vie d’acqua, il sommergibile cominciò a sprofondare oltre la soglia di sicurezza e per non finire schiacciato dalla pressione, il Comandante Fiorini fu costretto a dare l’ordine di emersione. Non appena emerso, gli inglesi con inaudita ferocia, spazzarono la coperta e il già malandato scafo del sommergibile, con intenso fuoco delle artiglierie e le mitraglie di bordo. Dei cinquanta uomini di equipaggio 23 furono inghiottiti dal mare insieme al battello, 27, di cui alcuni feriti, laceri e sporchi di nafta furono recuperati e fatti prigionieri. Per questi li aspettavano altre sofferenze e disagi sotto il sole cocente di Algeria. Breve fu l’agonia del piccolo Ascianghi, affondò e lentamente, rivolgendo la poppa al cielo e per un attimo rimase dritto come a salutare quel vicino porto di Augusta che per gli anni di guerra pregressi l’aveva spesso ospitato. E così, anche l’Ascianghi e il suo equipaggio al limitare di una guerra dallo scontato esito infausto, scrisse la propria pagina di storia, vergata dal sangue di 23 giovani marinai, che, quest’anno compiono settant’anni, che giacciono e riposano in fondo al mare a quasi 10 miglia a nord-est dal porto di Augusta. Erano le 15,43 quando il piccolo sommergibile italiano condusse l’attacco, ed erano le 16,23 di quel pomeriggio del 23 luglio 1943, quando tutto era già compiuto! L’Ascianghi, però lasciò il simbolo più puro del valore e del coraggio, e soprattutto il senso dell’obbedienza alla patria, comunque essa venisse rappresentata, e anche se per il loro sacrificio non c’era più posto per la gloria. Grazie alla sensibilità dell’ammiraglio Roberto Camerini, comandante di Marisicilia Augusta, il 23 luglio prossimo, sarà posata in mare, lungo l’ultima rotta del sommergibile Ascianghi, una corona d’alloro in onore ai suoi caduti

Francesco Migneco

LETTERA APERTA AI COMMISSARI STRAORDINARI DEL COMUNE DI AUGUSTA SULLA PUBLISERVIZI PER LA RISCOSSIONE DELLA TASSA D’OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO

AUGUSTA, TASSA SUOLO PUBBLICO, PENALE DA USURA 

comune.jpgAUGUSTA. Chiarissimi Signori Commissari, quale presidente dell’Associazione onlus “Decontaminazione Sicilia”, mi corre l’obbligo di comunicarVi le doglianze pervenutemi da molti cittadini che hanno ricevuto l’avviso di pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico (T.O.S.A.P.) relativo ai passi carrabili per l’anno corrente.  Giuste lagnanze, visto che buona parte di tali avvisi, emessi il 10/06/2013, sono stati recapitati ai contribuenti in data successiva a quella di scadenza fissata dalla Publiservizi al 30/06/2013, per cui detto ritardo costringe il contribuente a pagare una penale pari al 30% della tassa annuale prevista, penale proprio da usura. Non ho avuto necessità di verificare quanto riferitomi, avendo personalmente ricevuto un simile avviso di pagamento, pur avendo già effettuato il versamento. Detto avviso mi ha procurato non poca preoccupazione, temendo di aver smarrito copia del versamento, e perdita tempo, essendomi dovuto presentare più volte alla sede della Publiservizi per informarmi e presentare copia del versamento. Tale fastidio poteva evitarsi se Publiservizi avesse verificato la mia situazione contributiva al computer, come avviene negli uffici che effettivamente hanno l’obiettivo di servire i cittadini. Pertanto tale invito oltre a ritenersi inopportuno e fastidioso per chi lo riceve, fa crescere nel contribuente la convinzione che ha a che fare non con publiservizi ma con publidisservizi.

 Luigi Solarino 

AUGUSTA, CHIUSURA AGENZIA DELLE ENTRATE: INDIGNAZIONE DELLA GENTE

augusta.jpgAUGUSTA. Indignazione. Questa è la parola per esprimere il sentimento dei cittadini di Augusta afflitti da tanti problemi in questo momento di democrazia sospesa. Indignazione perché in quasi tutti i Comuni della provincia le Amministrazioni hanno deliberato il ritorno alla gestione pubblica della distribuzione dell’acqua, come previsto dalla legge, mente la SAI8 continua impunemente a mandare le bollette, indignazione perché, nonostante le tante promesse fatte dal commissario Zappia dell’ASP 8, l’ospedale di Augusta  non funziona come dovrebbe, indignazione perché, nonostante  avessimo annunciato la chiusura dell’Agenzia delle entrate nel gennaio scorso, ottenendo risonanza anche nelle pagine dei quotidiani di zona, l’ufficio augustano è stato chiuso. L’immobile all’entrata  della città è ritornato in godimento al proprietario. Se avremo bisogno, dobbiamo recarci a Lentini. Bastava fare un po’ di ordinaria amministrazione, bastava guardarsi intorno, bastava accettare i suggerimenti di chi guarda alla città con amore e competenza: era stato suggerito come immobile in grado di accogliere l’ufficio l’ex foresteria della Marina Militare e l’ammiraglio Camerini, da noi sentito al riguardo, aveva affermato che non c’erano problemi, che sarebbe bastato da parte del Comune avanzare la richiesta. Certo, bisogna farlo nei tempi debiti. Quell’immobile ora marcisce in Via X Ottobre e gli augustani saranno costretti a recarsi a Lentini. A Lentini  hanno trasferito  reparti vitali del “Muscatello”, tanto che ormai nessuno potrà nascere ad Augusta. Tutto questo in nome della cosiddetta spending review, mentre, però, si bruciano miliardi di euro per 90 mila auto blu circolanti in Italia, per l’acquisto  di aerei da caccia insicuri, per pagare i privilegi delle varie caste, compresa quella dei dipendenti del Parlamento (dove un usciere percepisce 10 mila euro al mese), e degli ex parlamentari, cui vengono retribuiti onerosi vitalizio e pagati i loro viaggi. Sempre in tema di spending review,Forse Augusta perderà anche il Commissariato della polizia di Stato che  dovrebbe fondersi con quello di… Lentini.

Giorgio Càsole

AUGUSTA/ CARCERE, CARITAS, EXTRACOMUNITARI E SOGGIORNI PREMIO – di Zaira Lipari

images.jpgAUGUSTA –  Esiste una realtà parallela a quella che noi siamo abituati a vivere nel nostro quotidiano. Non è l’incipit di un romanzo di fantascienza perché questa realtà esiste davvero e insiste sul nostro territorio: si tratta della casa di reclusione di AUGUSTA, sulla provinciale per Brucoli, e dei suoi ospiti. Il punto di intersezione tra le due dimensioni lo hanno trovato i volontari della Caritas cittadina coordinata da padre Angelo Saraceno, che il 12 luglio scorso ha organizzato nel “ CentroUtopia” un incontro consuntivo sulle attività dell’associazione rivolte ai detenuti e aperto a tutti gli operatori cittadini e a chiunque fosse interessato a conoscere i progetti già svolti e quelli da svolgere. Negli ultimi anni la Caritas ha preso molto a cuore la triste condizione dei carcerati di Brucoli. Alcuni di essi, soprattutto gli extracomunitari, sono totalmente indigenti e non possono permettersi neanche i prodotti per l’igiene personale, che, a causa delle ristrettezze economiche, la struttura carceraria non garantisce più ai suoi ospiti. Su questo fronte è venuta in aiuto la Caritas cittadina, coadiuvata dall’associazione “Il buon Samaritano”, promuovendo, presso tutte le parrocchie cittadine, una raccolta di saponi, lamette per radersi, indumenti intimi e quanto utile per la toilette. Ma si è fatto ben altro grazie anche alla collaborazione della dirigenza carceraria, rappresentata dalla vicedirettrice  Cesira Rinaldi.  e della direttrice dell’area educativa Emilia Spucches. Infatti un edificio Caritas, sito in via Alabo, è stato adibito a casa d’accoglienza per tutti quei detenuti che altrimenti non potrebbero usufruire dei permessi premio perché non hanno qui la residenza. Coloro che beneficiano dei permessi trascorrono solitamente una settimana con i loro familiari e la vicinanza dei volontari che li sostengono materialmente e  spiritualmente. All’incontro è stato invitato anche un ex detenuto che ha usufruito di questa possibilità e ha testimoniato con la moglie la grande empatia che gli operatori hanno dimostrato nei loro confronti in quell’occasione. La Caritas ha anche  assunto a tempo determinato (un anno) un carcerato a fine pena che può così usufruire della semilibertà grazie a questo contratto che prevede l’esecuzione dei lavori di manutenzione e giardinaggio delle parrocchie di Augusta.

 All’incontro hanno preso parte anche sei detenuti, quasi tutti a fine pena, che sono stati i protagonisti di uno dei progetti che l’istituzione carceraria realizza per far sì che i suoi ospiti possano compiere attività sinergiche con la società esterna: il “progetto canto”. Alcuni carcerati, seguiti dal M° Maria Grazia Morello, si sono esibiti il 25-26-27 e 28 giugno, nella casa circondariale, in un concerto di musica leggera aperto al pubblico, il cui ricavato ha permesso di acquistare dei condizionatori per la sala colloqui. Questa è solo una delle attività che l‘area educativa coordina con attori esterni. Sono note, infatti, le collaborazioni con l’INDA  per il progetto teatro, che l‘anno scorso ha riscosso un grande successo, e con il I istituto di istruzione superiore Megara, con cui si organizzano attività comuni tra detenuti e alunni. L’intento preciso della dirigenza carceraria è creare una sorta di osmosi tra la società e gli ospiti della casa circondariale, affinché si inneschi un circolo virtuoso di scambi positivi che abbia la doppia finalità di “risocializzare” i carcerati, ma nello stesso tempo arricchire della loro esperienza di vita tutti i soggetti che si trovano a operare con questi. Chi ha vissuto tali dinamiche lo sa e lo testimonia. I sei detenuti presenti all’incontro sono stati invitati a raccontarsi e più che dalle loro parole dai loro occhi e dalla loro voce traspariva l’immensa gratitudine per il caloroso supporto dei volontari e la voglia di manifestare la radicalità del cambiamento che ha investito la loro vita per la fede contagiosa degli operatori e del cappellano del carcere, padre Angelo Lipari, presente anch’egli. Partendo da una serie di vicissitudini delittuose, grazie a un maestro severissimo, il dolore, e anche alle possibilità di espressione, offerte dai progetti di cui abbiamo parlato, sono giunti alla consapevolezza dei propri errori e alla risoluzione di non ricadervi. Importante sottolineare la presenza di molti giovani dell’Azione Cattolica che hanno posto molte e interessanti domande ai detenuti. Questo  scambio è stato sicuramente formativo per tutti. L’incontro è stato impreziosito dall’arrivo in media re dell’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, che si è congratulato con la Caritas cittadina per l’impegno profuso e ha avuto parole di Speranza per i carcerati. Approfittando della presenza dell’arcivescovo, padre Saraceno ha reso noto il progetto già in cantiere riguardante il posizionamento di un container in un terreno della diocesi nei pressi di Piazza Unità d’Italia, per ospitare altri detenuti in permesso premio. Alla fine della serata gli ospiti della casa circondariale hanno regalato ai numerosissimi intervenuti uno splendido concerto,  mettendo in luce delle doti canore notevoli che hanno emozionato il pubblico presente. Il canto rende liberi e ci avvicina a Dio. 

     Zaira Lipari

PARLAMENTARI GRILLINI NEL TRIANGOLO INDUSTRIALE, MA NON TOCCANO AUGUSTA, CHISSA’ PERCHE’

grillini.jpgMELILLI. I grillini sono scesi nella Sicilia profonda, nel triangolo industriale più inquinato d’Europa per avere piena consapevolezza dei guasti provocati e che possono essere provocati ancora all’ambiente dalle industrie che raffinano il petrolio o olio nero. Anche i grillini si sono adeguati alla moda dell’angolo-americano imperante e hanno intitolato il loro giro di ispezione “No-oil-trour, titolo già di per sé programmatico di una scelta  oppositiva alle raffineria, la più vecchia delle quali, la ESSO, diramazione italiana della multinazionale Esso-Mobil. È sul territorio presente da 65 anni, giacché nacque come RASIO; Raffineria Siciliana Olii Minerali nel 1948 per iniziativa di quell’Angelo Moratti, famoso più per meriti sportivi, che, nel 1960, la vendette agli americani della EXXON. Moratti fu favorito certamente dal sito. L’ampio porto , con enormi fondali, di Augusta, ma, soprattutto dalle pressioni di don Sturzo, il fondatore del Partito popolare italiano che, nel secondo dopoguerra si trasformò in Democrazia cristiana, dai fondi della Cassa per il Mezzogiorno e dagli incentivi della Regione Siciliana. Furono in moltissimi a convincersi o a illudersi che era arrivato il riscatto d’un’are depressa, che,finalmente, si sarebbe avuto il beneficio delle grandi industrie. NON C’ERA NEMMENO LA LONTANA IDEA DI INQUINAMENTO, DI TUTELA DELL’AMBIENTE. Da queste parti, la parola ecologia era ancora sconosciuta Il giro dei grillini, composti da senatori e da deputati azionali e regionali di 5Stelle è partito da Catania, chissà perché? – e ha toccato solo due tappe, Melilli e Priolo, due lati soltanto del triangolo industriale. Non sono venuti ad Augusta, che è parte integrante di questo triangolo – chissà perché –  mentre potevano partire da Siracusa, capoluogo della provincia dove insiste il triangolo, anziché da Catania. Chissà perché? A Melilli il sindaco, Pippo Cannata (nella foto),  ha svolto un intervento istituzionale di tipo augurandle, auspicando che  “l’intervento dei rappresentanti politici regionali e nazionali possa portare a un miglioramento delle condizioni ambientali del triangolo industriale e dello stato di salute dei residenti, con l’avvio al più presto delle bonifiche e una riduzione delle fughe di fumi tossici che sempre più spesso si verificano nella nostra zona”. L’augustano  Palmiro Prisutto, parroco di Brucoli  e rettore della Chiesa Madre di Augusta, si è scagliato,more solito senza ipocrisie,   contro il silenzio a livello nazionale  sulla drammatica situazione   del triangolo industriale. “Non vogliamo sconti sul prezzo della benzina per le popolazioni residenti del triangolo”, ha rassicurato Prisutto, “ ma non vogliamo neanche una riduzione delle aspettative di vita degli abitanti. A causa dell’inquinamento si registrano costantemente morti per cancro ed altre patologie e malformazioni neonatali diffuse”. Un altro augustano,  Luigi Solarino, presidente di “Decontaminazione Sicilia”, ha chiesto che “le industrie non debbano essere controllate soltanto ogni quattro mesi e avvisate in anticipo sul giorno di controllo, come stabilisce l’attuale normativa, ma 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. Inoltre sarebbe opportuna una legge che impedisca le coltivazioni o l’allevamento di bestiame nei pressi degli impianti industriali. In tal modo sulle nostre tavole non ci giungerebbe cibo inquinato che immettiamo nell’organismo con gravi conseguenze per la nostra salute”. Il giro dei grillini si è concluso a Gela, altra città sede di raffinerie, di cui è stato sindaco l’attuale presidente della Sicilia, Crocetta.

        Giorgio Càsole – nella foto, Pippo Cannata, sindaco di Melilli-