AUGUSTA/DOCUMENTI PER STRADA: ORIGINALI O COPIE?

documenti.jpgAugusta – Domenica 9 dicembre scorso un gruppo di cittadini ha visto sparsi per strada, nei pressi del rinnovato palazzo comunale di Via Umberto, angolo Piazza D’Astorga,  documenti del Municipio, nell’arera vicina a quelle stanze dove ha sede l’archivio comunale. A segnalare l’anomala presenza del materiale nel vicolo San Domnico alla Polizia Municipale, sono stati alcuni cittadini. Il comandante dei vigili urbani, maggiore Claudio Borzì, ha immediatamente effettuato un sopralluogo e ha  informato dell’accaduto il commissariato della Polizia di Stato. Dalle risultanze investigative degli agenti della polizia, nessun segno di effrazione è stato riscontrato negli uffici del Comune. Probabilmente infatti si tratta di copie di contratti, delibere e altri documenti che nei giorni scorsi erano stati cestinati, ma non ritirati del servizio di igiene pubblica,  che il vento ha disperso per la via. Ricordiamo che recentemente un incendio,  divampato improvvisamente in un magazzino del Comune in una zona periferica, ha distrutto un’ingente  quantità di vecchi documenti dello stesso Comune, mentre a Palazzo di Città è in corso da oltre tre  mesi un’attività ispettiva della commissione prefettizia.

EMERGENZA IN MARE/ANTINCENDIO NEL PORTO DI AUGUSTA

imagesCA7RCL53.jpgAUGUSTA–Lunedì 10 scorso, si è svolta all’interno del porto di Augusta la consueta esercitazione antincendio che, oltre a soddisfare la necessità di un continuo addestramento di tutti gli operatori del complesso sistema portuale di Augusta chiamati a intervenire in caso di emergenza, ha anche l’obiettivo di verificare  ogni sei mesi l’efficacia delle procedure operative e la capacità delle risorse impiegate in caso di incendio in porto. Mediante un fumogeno di colore rosso, è stato simulato un incendio nelle cisterne di prora delle motocisterna Punta Azzurra, ormeggiata alla fonda all’interno della rada portuale di Augusta. Sul luogo dell’esercitazione sono state impiegati, oltre agli equipaggi delle motovedette della Guardia Costiera di Augusta CP 879 e CP 525, gli uomini del distaccamento portuale dei VV.FF. di Augusta e i mezzi dei servizi portuali (Corporazione Piloti, Gruppo Ormeggiatori, Soc. Augustea, Gruppo Barcaioli e i mezzi disinquinanti), i cui singoli interventi sono stati diretti e coordinati dalla sala operativa della Capitaneria di Porto di Augusta. Nel corso dell’esercitazione sono state inoltre testate le procedure di emergenza relative: – all’ispezione a bordo della nave sinistrata operata dai VV.FF. di Augusta, a seguito dell’estinzione dell’incendio; – all’evacuazione medica, tramite l’unità di appoggio del locale Gruppo Barcaioli, di un marittimo infortunatosi alle gambe, a bordo dell’unità mercantile; – alle operazioni di bonifica delle acque intorno alla nave per la presenza di un piccolo inquinamento causato dall’incendio. L’ormai nota professionalità di tutti gli attori intervenuti all’esercitazione ha consentito ancora una volta di acquisire utili elementi che consentiranno il miglioramento delle procedure da attuare in caso di emergenza portuale.

  G C

Augusta/ Sopravvivenza in mare e operazione salvataggio naufraghi

esercitazione marina militare,punta izzo,augusta,augustanewsL’ammaraggio di un elicottero e naufragio del suo equipaggio. Si è conclusa nel primo pomeriggio del 6 scorso  l’attività addestrativa nello specchio acqueo antistante a Punta Izzo, nell’area di addestramento della Marina Militare. Si è trattato di un’esercitazione di sopravvivenza in mare e di recupero naufrago da parte del personale della stazione elicotteri della Marina Militare di Catania. Nella simulazione sono stati  coinvolti un mezzo e i volontari della Guardia Costiera Ausiliaria sezione di Augusta. Due le fasi dell’esercitazione. La prima, a ridosso dell’area di Punta Izzo, ha mostrato la simulazione di un ammaraggio forzato di un elicottero e conseguente rilascio in mare dell’equipaggio, che si è sottoposto all’impegnativo addestramento psicofisico che ha  verificato  la capacità di resistere in ambiente marino in attesa dei soccorsi. Una giornata ventosa , con raffiche da Ponente, hanno impegnato i “naufraghi” che hanno imparato ad avvalersi di tutti gli equipaggiamenti di sopravvivenza in dotazione agli equipaggi di volo, come per esempio i razzetti di segnalazione Minolux o i segnali fumo-luce Mk13, ma anche a utilizzare i battellini monoposto o le più capienti zattere pluriposto capaci di ospitare fino a 10 naufraghi. La seconda fase dell’esercitazione si svolta attorno alle 13, ha visto l’intervento di sostegno e salvataggio di un elicottero della Marina Militare, “Eli Allarme”, che è arrivato in volo dalla base di Catania sulla scena d’azione per effettuare il “soccorso”. A bordo c’erano gli operatori di volo specializzati nel recupero. I naufraghi sono stati recuperati dal mare e tratti in salvo a bordo dell’aeromobile. Questa importante attività addestrativa è svolta in favore degli specialisti di volo in possesso della qualifica di Aero Soccorritore (Operatore Recupero Naufraghi), e degli equipaggi di volo che devono mantenere il livello addestrativo alla sopravvivenza in mare ed all’utilizzo di tutte le relative dotazioni.

    G C

Era di Augusta il re del porno italiano, Riccardo Schicchi, morto a Roma a 60 anni

schicchi.jpgAUGUSTA.  Al tempo in cui la base navale di Augusta ospitava molti marinai di leva – e, talvolta, anche marinai americani che qui sostavano per almeno un giorno – i bordelli erano fiorenti, quelli legali fino al 1958, quando  la senatrice socialista Merlin non propose al parlamento l’abolizione delle  case dette chiuse o di tolleranza, i bordelli, appunto, perché luogo di sfruttamento della prostituzione – principio nobilissimo, ma con effetti peggiori del male che voleva cancellare.  I bordelli o casini erano addirittura classificati come oggi gli alberghi, a quattro stelle, a tre, a due, a seconda e della “merce fresca”, le donnine, cioè, e dell’eleganza della “casa”, governata, in genere, da una maitreisse, cioè da un’anziana ex prostituta messasi in proprio. Lo Stato imponeva tributi a quest’attività, ma garantiva i controlli sanitari e per la salute delle donne e per la prevenzione di malattie sessuali.  Alla maestra Merlin apparve  aberrante l’imposizione tributaria sul “mestiere più antico del mondo”. Era come se lo Stato stesso assumesse lo status di sfruttatore della prostituzione. Da qui e dall’esempio proveniente dalla  vicina Francia, si arrivò piuttosto celermente all’approvazione della legge, chiamata, appunto, Merlin, dal nome della prima firmataria. Non si era previsto che il mestiere è rimasto sempre  più antico e che le donne sono passate davvero nelle mani di magnacci sfruttatori autentici  delle donne, spesso fatte venire in Italia con l’inganno, che vengono picchiate e che trascorrono   le ore serali e notturne. E’ il fenomeno detto delle lucciole, perché  “brillano” di sera e di notte, stando davanti al fuoco nelle fredde sere d’inverno, senza protezione e senza difesa.  I bordelli clandestini sono stati funzionanti, senz’avere più, tuttavia, l’allure di un tempo (come ha mostrato Tinto Brass nei suoi film), tant’è vero che, nelle case chiuse scoccava spesso l’amore da parte del maschio che, così,riscattava la donna, arrivando, in taluni casi,  a sposarla. Sei anni prima del varo della legge Merlin, il 12 marzo 1952, ad Augusta nasce Riccardo Schicchi, figlio di un militare di stanza nella base.  Dopo le scuole dell’obbligo si iscrive al liceo scientifico, lo stesso che, anni dopo, avrebbe frequentato un altro personaggio che avrebbe acquistato fama e popolarità, Saro Fiorello. Schicchi precede Fiorello quanto a monellerie.  La  voce popolare riferisce che fu espulso perché  sorpreso a spiare le ragazze nei locali igienici a loro riservati.  L’espulsione  rappresentò un colpo di fortuna per il giovane Riccardo che ripiegò sul liceo artistico in un’altra città, dove si diplomò in fotografia. Si trasferì a Roma e firmò servizi fotografici, anche in zone di guerra, per conto del prestigioso settimanale mondadoriano EPOCA. Fu però, l‘incontro con la biondissima e giovanissima disinibita modella ungherese Ilona Staller a imprimere una svolta alla sua carriera, facendo di lui il re del porno italiano, come un altro augustano di nascita, Joe Conforte, è diventato celebre negli USA e, di riflesso in Italia, per essere stato il re della prostituzione legale  negli States. Joe Conforte è dovuto scappare per non essere processato e condannato per evasione fiscale. Tuttora è vivo e vegeto in Brasile. Ne parlammo tempo fa su queste colonne con un pezzo “Che fine ha fatto Joe Conforte?”, ripreso, senza citare la fonte, da un giornalista siciliano, collaboratore de Lo Specchio della Stampa. Riccardo Schicchi, dopo i trionfi conosciuti grazie a Ilona Staller e alla più importante delle sue “scoperte”, la statuaria Moana Pozzi, con cui fondò pure il “Partito dell’Amore”, dopo aver girato film porno, di cui era anche sceneggiatore, dopo un arresto durante lo scandalo denominato Vallettopoli, si è ammalato di diabete  ed è morto il 9,  a Roma, nell’ospedale Fatebenefratelli, qualche giorno dopo essersi svegliato dal coma. I giornali nazionali e anche il social network Facebook hanno dato rilievo alla notizia.

   Giorgio Càsole.

 

DAL 11 AL 14 DICEMBRE, PROCLAMATO LO SCIOPERO DEI GESTORI DI CARBURANTE

sciopero-benzinai--2012.jpgSecondo quanto si apprende, i gestori hanno deciso di confermare l’agitazione, che dunque partirà dalle 19 di domani fino alle 7 del 14 dicembre sulla rete ordinaria. Il tavolo di oggi, al quale sono state invitate anche le compagnie petrolifere, era stato convocato la scorsa settimana, al termine della riunione con i gestori di Fegica Cisl, Figisc Confcommercio e Faib Confesercenti. Il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, in questi giorni, ha quindi tentato di far riavvicinare le parti, evidentemente senza successo. Secondo fonti sindacali presenti al tavolo i petrolieri avrebbero “chiuso ogni spazio alla trattativa”. Lo sciopero,  cosi come del resto previsto nei giorni scorsi, ci sarà considerando praticamente inesistenti i margini per una trattativa. Ricordiamo che al centro della vertenza ci sono la contrattazione con le compagnie petrolifere per il rinnovo dei contratti scaduti, le nuove tipologie contrattuali, la crisi dei consumi sulla rete autostradale, la ristrutturazione della rete di distribuzione nel quadro di una riduzione del numero degli impianti, i costi dell’utilizzo della moneta elettronica per i rifornimenti.

SANTA BARBARA E LA MARINA MILITARE ALL’INSEGNA DELLA FEDE

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barbara2.JPGMalgrado, la drasticità della contingenza economica nazionale, la Marina Militare di Augusta non ha tralasciato di celebrare la festa della Patrona S. Barbara. Il Comandante di Marisicilia Amm. di Divisione Raffaele Caruso, opportunamente, ha ritenuto di commemorarla in tono del tutto religioso, all’insegna di un profondo senso cristiano. La Chiesa Madre di Augusta ha raccolto insieme militari interforze, sino ai Vigili del Fuoco, nonché la partecipazione delle Associazioni d’Arma e, soprattutto, la presenza dei gonfaloni delle città vicine alla Marina. L’addobbo, curato da Marisicilia, del sacro Tempio cittadino, è stato un colpo d’occhio, consono, però, al luogo, e che ha suscitato l’ammirazione e il vivo compiacimento della cittadinanza che ha partecipato alla funzione religiosa. Mons. Pappalardo, Vescovo di Siracusa, ha celebrato la S. Messa, nell’occasione armoniosamente riempita dal coro musicale, insieme ai cappellani militari territoriali e all’arciprete della stessa Chiesa Madre. Nel corso dell’omelia, Mons. Pappalardo ha ricordato il martirio di S. Barbara che, disdegnando lusinghe e promesse di benessere personale non abiurò la fede cristiana, preferendo la decapitazione, che venne eseguita dalla empia mano del di lei genitore Dioscuro, adoratore e pagano del dio imperatore romano. Ma, prosegue l’allocuzione, il carnefice, subito dopo cadde tramortito, accanto alla figlia decapitata, da un fulmine balenato dall’abbuiato cielo. Era il 4 dicembre del 330 d.c., e per questi motivi S. Barbara è stata riconosciuta come patrona della Marina Militare, nonché di quanti nell’esercizio della propria attività, vengono a contatto con il fuoco e gli esplosivi. È chiara l’esortazione del Vescovo che, specie nelle gravi circostanze attuali, non si smarrisca la fede, e si mantenga la speranza di un futuro migliore. Più aperto e incisivo l’intervento dell’Amm. Caruso che, nel consueto stile di sintesi, ha sottolineato il significato della ricorrenza, come motivo di aggregazione e di incontro di solidarietà nei presenti momenti difficili, e di credere nei valori singoli e collettivi. Ancora una volta ha tenuto a precisare la vicinanza della cittadinanza augustana alla Marina Militare di Augusta, che nell’occasione ha manifestato il proprio plauso per la lodevole iniziativa per l’eccezionale manifestazione, seppure contenuta nell’ambito religioso, introducendo per la prima volta, l’antico rituale. Infatti, un drappello di marinai, ha deposto ai piedi del simulacro della Santa i propri simboli, e soprattutto un cuscino con delle rose rosse, simbolo del sangue e del rosso del fuoco, a rappresentare il martirio, e il “fulmine” che abbatté il carnefice. È da allora che le Forze Armate, in particolare, la venerano.

 

     Francesco Migneco

STUDENTI PENDOLARI AUGUSTANI IN LOTTA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

scuolabus.jpgAUGUSTA. “Il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione”,  ci scrive un nostro lettore F. S, il quale si è indignato quando ha saputo che il proprio figlio, Riccardo, frequentante l’istituto alberghiero di Lentini, non è potuto andare a scuola perché l’azienda Scionti,  che assicurava il trasporto, ha lasciato gli studenti a terra perché  il Comune di Augusta non ha pagato e non ha soldi per gli abbonamenti e quindi la Scionti ha chiesto agli studenti di pagare il biglietto. Questo quello che si sono sentiti dire gli studenti pendolari che ogni mattina vanno a studiare fuori sede. Della somma totale un terzo è a carico dell’azienda trasporti e due terzi a carico dei comuni. L’amministrazione dovrebbe pagare oltre 180 mila euro per otto mesi l’anno. A dicembre tutti a terra per mancanza di fondi. Così, lunedì mattina, i circa ottanta  studenti e  le loro  famiglie hanno protestato davanti la sede del restaurato settecentesco Palazzo di città, in Via Umberto. Solo nella tarda mattinata, una delegazione è stata ricevuta ai piani alti dal responsabile della Pubblica Istruzione,  per avere notizie, e la protesta è rientrata, almeno per il momento,  giacché è stato loro risposto che è pronto un mandato e che nei prossimi giorni tutto dovrebbe tornare alla normalità.

C. C.

Libreria Mondadori e Teatro Stabile di Catania danno vita al nuovo ciclo di approfondimenti

stabile.jpgCATANIA – Il Teatro Stabile di Catania e Mondadori insieme per una proficua sinergia:  proprio l’elegante libreria di via Umberto I, un tempo sede dello storico cinema Diana,  ospita gli incontri di “Doppia Scena”, dedicati agli spettacoli in cartellone. Una carrellata di protagonisti, già a partire dal primo appuntamento, fissato per giovedì 6 dicembre alle ore 17,30, con Leo Gullotta, applauditissimo Bottom nel Sogno di una notte di mezza estate, il regista della pièce Fabio Grossi e Giuseppe Dipasquale, direttore dell’ente teatrale etneo.A fare gli onori di casa: Fonzie Brancato, titolare della sede Mondadori a Catania, e Surya Amarù, responsabile eventi. Gullotta e Grossi intervistato sul  nuovissimo allestimento della nota opera scespiriana in scena fino al 16 dicembre, prima produzione dello Stabile per la stagione 2012-2013, che lo stesso Dipasquale ha significativamente voluto intitolare “L’Arte della Commedia”. Leo Gullotta, protagonista dello spettacolo, ci introduce così nell’incantato mondo del Sogno di una notte di mezza estate, capolavoro del Bardo: <Un’opera multiforme, carica di segni, complessa. Grossi ed io abbiamo pensato che la pièce proponga al pubblico quattro livelli di riflessione che interagiscono: il Potere rappresentato da Teseo, la Realtà con Bottom e il suo mondo di operai, di emigrati, rozzi e buzzurri, ma concreti, semplici ma felicemente creativi. Poi c’è il Demoniaco con Puck, le fate, i sortilegi, che si presenta con immagini fetish e che rappresenta l’inconscio, l’irrazionale, le pulsioni sotterranee all’agire dell’uomo. Infine, l’Amore, la sua follia e i suoi inganni con le due coppie di innamorati che vengono messe alla prova prima di riconciliarsi>. “I fatti dell’umano – evidenzia il regista Fabio Grossi – hanno sempre qualcosa di magico, di misterioso. È proprio quell’aspetto scuro che interesserà la nostra lettura. Verrà così esaltata l’imperscrutabilità dell’Animo, proposta attraverso vizi, pregi, risse, pacificazioni, pianti e risa”. Si rinnova così il ciclo di approfondimenti pomeridiani che il Teatro Stabile di Catania organizza con successo ormai da anni. Un’occasione irrinunciabile, grazie alla quale il pubblico catanese ha l’occasione di conoscere da vicino i propri beniamini. «Ringraziamo la libreria Mondadori Diana – sottolinea il direttore Dipasquale – per la prestigiosa ospitalità. Con “Doppia Scena” si concretizza ancora una volta la nostra idea di cultura: un’offerta che superi i confini delle sale, per portare il teatro lì dove normalmente non c’è. Un modo originale e appassionante per avvicinare ancora di più gli spettatori, approfondendo i singoli titoli attraverso la diretta voce del regista e degli interpreti». La libreria Mondadori ha sempre desiderato di poter restituire all’ex Teatro Diana la sua anima e il suo originario splendore.” – afferma la responsabile degli eventi della Mondadori – e prosegue: “ Questo grande obiettivo è ora raggiungibile grazie alla collaborazione con il Teatro Stabile. Si tratta di un pregevole esempio di sinergia tra due diverse, ma complementari espressioni culturali, volte a riavvicinare il pubblico catanese al teatro e alla letteratura.

Caterina Rita Andò

AL CENTRO DEL PORTO DI AUGUSTA IL KIWANIS RICORDA LA NASCITA DELLA BASE NAVALE

forte vittoria,augusta,augustanewsAUGUSTA. Forte Vittoria ha ospitato per la prima volta un convegno organizzato dal Kiwanis, presieduto da Gaetano Roggio, in occasione del centenario della guerra Italia-Turchia 1911-1912, per ricordare la nascita della base navale di Augusta, che fu realizzata praticamente in una settimana, proprio per far fronte alle esigenze belliche derivate dal desiderio italiano di aver, come le potenze europee, le colonie oltremare, in terra d’Africa. Si è trattato di un tema da seminario – come si diceva una volta – un seminario di oltre due ore, che sarebbe stato opportuno intervallare da una pausa, con molti ospiti, molti dei quali costretti a stare in piedi, costipati sostanzialmente nell’angusta e soffocante sala-conferenze della secentesca fortificazione spagnola, restaurata di recente, con risultati piuttosto discutibili, anche se con l’avallo della Soprintendenza (ma chi ha detto che la Soprintendenza non debba sbagliare?), grazie a un finanziamento di 500 mila euro. Doveva essere un’occasione per poter visitare bene la fortificazione, che da circa quarant’anni non era fruibile, ma, di fatto, il tempo è  volato per seguire i relatori, qualcuno dei quali non ha trattato il tema assegnato, mentre qualcun altro non ha avuto il senso del tempo, tenendo impegnato l’uditorio eccessivamente mentre si poteva trattare il tema in modo più sintetico, dati i tempi, lo spazio e la presenza dei molti astanti addossati alle pareti. L’idea di trattare il tema nel forte spagnolo«Augusta base passeggera verso il bel suol d’amore: diplomazia, giornali, navi e orgoglio cittadino», è stata vincente sul piano della presenza di pubblico, ma forse occorrerebbe ripeterla in altro luogo più adatto per un uditorio più vasto, tenendo conto dell’esperienza fatta appunto sabato scorso. I lavori sono stati introdotti dal presidente del club, Gaetano Roggio Ha poi preso la parola Francesco Attanasi, vice presidente della società siracusana di Storia Patria che ha trattato il tema «Una guerra tra le cancellerie europee». Alberto Moscuzza presidente dell’associazione culturale Lamba Doria di Siracusa, ha parlato di un elmo coloniale da truppa del regio esercito,  mod. 1887, donato al Museo della Piazzaforte e al momento custodito dal Kiwanis, presentato al termine del convegno. «In Augusta negli anni Sessanta del secolo scorso  fu trovato un magazzino strapieno di caschi coloniali». Il pubblico è stato infine intrattenuto dallo storico militare Antonello Forestiere che ha affrontato l’argomento «Navi da guerra, mercantili, batterie e depositi: la guerra cambia Augusta». Un racconto intervallato da letture, con la voce di Michela Italia,  di giornali d’epoca che parlavano di Augusta e del suo porto strategico in quell’evento bellico,  che rappresentò una vera manna perla popolazione, dedita alla pesca e all’agricoltura. “Furono occupati tutti gli uomini abili di Augusta e addirittura furono presi uomini da città vicine, come Catania”, ha precisato Forestiere, il quale ha messo i luce la realtà di “una rada assolutamente vuota, priva di banchine e strutture che per i suoi spazi e la sua posizione, fu scelta il 24 settembre del 1911 come base navale passeggera, cioè temporanea.Il forte Vittoria, prima, e l’ex convento di San Domenico poi, furono sede del comando navale. Una base temporanea perché nel maggio del 1912, finita la guerra il sogno della popolazione che con l’arrivo della Marina aveva smesso di patire la fame, svanì”. Forestiere non è andato oltre, considerato il tema, ma negli anni successivi la base rinacque, rivestì enorme importanza durante la II guerra mondiale, tanto che ancora oggi è ricordata come la base che non oppose resistenza all’attacco degli Inglesi, che sbarcarono ad Augusta e l’allora comandante, Priamo Leonardi è ricordato ancora come un pavido o come chi era colluso con quello che allora erano  ufficialmente nemici. Oggi la base di Augusta, da dieci anni, è sede di Marisicilia

 

  Giorgio Casole