E’ durata 3 giorni ad Augusta, l’ esercitazione per la prevenzione delle catastrofi naturali

Foto0099.jpg

Foto0102.jpgA distanza di poco tempo dalle dichiarazioni rilasciate in sede istituzionale alla Commissione Ambiente presso la Camera, dal direttore del centro di ricerche Enea di Bologna, ing. Alessandro Martelli, accompagnato  da un altro massimo esperto dell’agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile, dove entrambi hanno sostenuto l’ipotesi di un Foto0098.jpgpotenziale sisma catastrofico che potrebbe colpire il Sud Italia entro due anni, di magnitudo “scientificamente” calcolato a circa 7,5 gradi della scala Ritcher,  ecco che si è svolta in territorio di Augusta, più precisamente tra Augusta città, Brucoli e Punta Santa Croce, una significativa simulazione, voluta fortemente dalla Misericordia e durata  tre giorni, per sperimentare i tempi di soccorso in caso, appunto, di catastrofe naturale. Oltre 500 gli uomini impegnati nell’esercitazione, con  personale delle forze dell’ ordine, della capitaneria di porto, volontari della misericordia, della protezione civile, della guardia costiera ausiliaria e di altre libere associazioni. Piazza Unità d’ Italia si è prestata bene ad essere il “quartier generale” dell’ esercitazione, in quella grande piazza, purtroppo ancora poco frequentata e nota ai cittadini per via della periferica collocazione, situata proprio lì, ironia della sorte, dove una volta sorgevano quei orrendi container che hanno visto crescere un’ intera generazione di giovani tra le centinaia di famiglie augustane rimaste senza tetto dopo il catastrofico sisma del 13 dicembre 1990.

simulazione terremoto augusta,misericordia augusta,augustanewsI cittadini di Augusta su questo argomento, vorrebbero continuare a porre la massima fiducia nelle istituzioni, che si sono sempre prodigate con iniziative mirate, come quella della simulazione di  questi giorni, certi di poter contare in futuro, a distanza di oltre vent’anni di quel tragico evento del 1990, sugli uomini impegnati in questo fronte, sui moderni mezzi tecnologici e, soprattutto, su una buona campagna di prevenzione e informazione.

Giuseppe Tringali – nelle foto, alcune fasi della simulazioni        

IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA E’ STATO AMPIAMENTE STUPRATO, SFRUTTATO E VIOLATO IN MODO INSOPPORTABILE

Vinciullo interroga il presidente della Regione e gli assessori all’Ambiente e alla Sanità sull’”inquietante gravissimo sversamento di cherosene nel fiume Cantera”

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AUGUSTA. Da giorni l’opinione pubblica è al corrente dell’ennesimo versamento, o sversamento come si dice oggi, dei veleni delle industrie nel fiume Cantera, corso d’acqua che fino a qualche decennio fa, forniva l’acqua potabile alla città di Augusta. Il “veleno” fuoriuscito,il cherosene sarebbe scaturito da un vecchio oleodotto, che collega la ERG, ex Montedison, alla SASOL. La fuoriuscita sarebbe avvenuta in un tratto costruito da vecchie tubazioni non dotate di  idonei sistemi di controllo e di sicurezza. Solo il pronto intervento delle squadre di pronto intervento avrebbe arginato il flusso del liquido, evitando che potesse giungere in mare, evitando, quindi, di arrecare danni ancora più gravi all’ecosistema del nostro territorio. Sull’”incidente” abbiamo riferito pubblicando un ampio servizio dei nostri collaboratori Franco e Solarino, due dei massimi esperti non solo locali di prevenzione e sicurezza.  “La gravità dello sversamento” – ha affermato Vinciullo – “è apparsa evidente immediatamente. Ma l’assessore Aricò, persona che conosco, ha capito da subito che deve essere lui a chiedere i controlli e le verifiche? Ha capito che la commissione d’inchiesta che  io gli ho chiesto in aula immediatamente la deve fare lui e non io che sono all’opposizione? Credo che gli amici di Fli dimenticano che con Lombardo , al governo della Regione Sicilia, ci sono loro e il PD. L’assessore Aricò non può dire “verificherò”, “vedrò”, quando io stesso ho presentato una dettagliata interrogazione. Già dieci giorni fa doveva dare risposte esaurienti. Anche l’amico Granata,  che dichiara di avere presentato un’interrogazione al ministro dell’ambiente si rende conto che la competenza è della regione? L’indomani dell’incidente l’assessore Territorio e Ambiente regionale doveva arrivare con i responsabili di Arpa che è il braccio operativo,fare i controlli e confermare quanto danno ha fatto il cherosene e fin dove è arrivato, se come affermato ha raggiunto anche la falda sottostante. Ancora una volta, un intervento provvidenziale della Guardia Costiera ha permesso di evitare un ben più grave disastro. Il silenzio dei media nazionali sull’evento dimostra che la provincia di Siracusa e il suo inquinamento fanno  parte della “normalità”, non suscitano  reazioni e sdegno, come se i cittadini della provincia avessero un destino già segnato. La Regione, accertata la proprietà dell’oleodotto che ha causato lo sversamento,  intende costituirsi parte civile contro chi, pur di risparmiare, ha investito poco nella sicurezza degli impianti e ora cerca di minimizzare l’incidente accaduto?  Questi concetti sono stati ribaditi personalmente dal deputato regionale Enzo Vinciullo nel corso d‘una conferenza stampa tenutasi nei locali dell’ex circolo Venturini, fondato da Puccio Forestiere, il quale sull’evento ha sottolineato che si tratta di un tema drammatico, a causa dei continui incidenti industriali, specialmente nell’area Isab. Sarebbe opportuno che anche la magistratura procedesse con un’inchiesta per verificare i livelli di vetustà degli impianti e sulla relativa sicurezza”. Angelo Pasqua ha spiegato che “in questi giorni c’é stato un dibattito cittadino sull’istituzione di una commissione comunale speciale. “Secondo  la mia opinione” – ha detto Pasqua  – “si è trattato di un pretesto per annunciare l’arrivo dell’assessore Aricò. Non mi sembrava il caso. Ad Augusta le commissioni speciali non hanno mai prodotto nulla. La conferma è la mancanza di azioni da parte della commissione Sanità che doveva fare una dettagliata analisi dell’attuale situazione dell’ospedale , ma che non pare abbia mai presentato nulla”. Il figlio d’arte  Claudio Forestiere ha chiesto “trasparenza, le industrie devono informare immediatamente le popolazioni, non è possibile apprendere simili notizie dalla stampa locale quando è messa in condizione di informare. Adesso i cittadini pretendono le bonifiche. Da decenni assistiamo a continui subentri di multinazionali che poi al momento di pagare non sono mai responsabili, è sempre colpa di chi c’era prima,, come già accaduto per importanti inchieste del passato”. Enzo Inzolia ha commentato la visita “istituzionale” di Aricò :”c’era una folla di esponenti di una sola parte politica, come se il bene ambientale avesse un colore politico definito”. Per il coordinatore del Pdl Rino Lazzari :”manca la salvaguardia, invece occorrono più controlli preventivi per evitare gravi conseguenze e danni all’ambiente. Credo sia importante che il partito in città si deve organizzare in dipartimenti, in maniera da monitorare meglio il territorio che è di tutti e bisogna difenderlo”. Anche Enzo Puntillo l’altro coordinatore pidiellno,  ha proposto che :”il Pdl e i suoi iscritti devono attenzionare le tematiche ambientali. Ci dobbiamo organizzare per una vigilanza più attenta. Chiediamo una commissione provinciale super-partes, a cui possano partecipare cittadini e professionisti, che possa avere accesso ai dati di emissioni. Se le industrie vogliono rimanere sul territorio devono rispettare l’ambiente”.  Vinciullo ha concluso affermando che “IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA E’ STATO AMPIAMENTE STUPRATO, SFRUTTATO E VIOLATO IN MODO INSOPPORTABILE”

    Giulia Càsole