SVERSAMENTO DI CHEROSENE E SCHIUME SU ACQUE SCARICO INDUSTRIALE

 FRANCO e SOLARINO: “ECCO PERCHE’ NON SI DEVE FARE IL RIGASSIFICATORE”. LE AZIENDE NON SI CURANO DELLA SICUREZZA , I RISCHI SONO ENORMI, L’OCCUPAZIONE MINIMA

sasol.jpg

 

AUGUSTA. Giorno 8 giugno si è riverificato l’ennesimo incidente di sversamento di cherosene in un corso d’acqua, questa volta nel torrente Cantera. Il cherosene è venuto fuori da un vecchio oleodotto che collegava Montedison, ora Erg Nord, alla Sasol, che serve per trasferire cherosene in quest’ultima società, per essere deparaffinato. Quest’ultimo processo viene effettuato dalla Sasol per sottrarre le paraffine contenute nel cherosene, al fine di abbassarne il punto di congelamento e quindi poterlo impiegare come combustibile anche a temperature molto basse, per esempio negli aerei a reazione che volano ad alta quota. Detto inconveniente, come in passato, si verifica nei tratti non interrati dell’oleodotto, per esempio nell’attraversamento dei corsi d’acqua, dove per effetto termico solare il cherosene, dilatandosi genera aumento di pressione che, a volte, arriva a provocare lo scoppio dell’oleodotto. Ciò avviene in quanto trattasi di vecchie tubazioni non dotate di sistemi di controlli idonei e di sicurezza, quali polmoni che assorbono le variazioni di volume. Questo incidente, registratosi a poca distanza dal luogo dove dovrebbe sorgere il rigassificatore, voluto dai sindacati e dalla maggior parte dei nostri amministratori e politici, conferma ancora una volta la non idoneità del sito all’installazione di detto rigassificatore e pone l’accento su come la soglia di attenzione su prevenzione dei rischi, rispetto dell’ambiente e della salute dei lavoratori e delle popolazioni residenti sia a livelli minimi. E’ chiaro che, se le aziende esistenti non hanno le risorse per gestire la sicurezza, farebbero bene ad andarsene, tenendo però presente che non permetteremo che accada quello che si verificò per la Montedison infatti, prima di andar via, questa volta, gli industriali a loro spese dovranno bonificare quanto inquinato e smontare quanto costruito, e questo ovviamente rappresenterà un sicura fonte di lavoro per anni. Pertanto gli industriali finalmente la finiscano di minacciare, appellandosi al ricatto occupazionale per risparmiare sulla sicurezza e sull’ambiente o per proporre nuovi impianti pericolosi come il rigasificatore, Oikothen, etc. Inoltre con questa nota si vuole segnalare quanto abbiamo avuto modo di constatare personalmente, verso le ore 10,00 del 7 giugno scorso, quando accompagnammo un fotoreporter che doveva fare delle riprese fotografiche per conto di National Geografic nella nostra zona industriale. Fu scelta la zona vicina a dove dovrebbe sorgere il rigassificatore, dove insiste un canalone, un vero e proprio fiume, che convoglia le acque di raffreddamento industriali, milioni di m3, nel porto di Augusta. Dette acque si presentavano coperte da una coltre di spessa schiuma di colore giallo marroncino che superava l’altezza delle prime panne galleggianti, appositamente posizionale al fine di non farla giungere in mare aperto. All’esterno di dette panne su un barchino dotato di motopompa, un operaio irrorava tale schiuma con getti di soluzione disperdente, per dissolvere e/o affondare tanta schiuma. Invece di usare idrovore per aspirare la schiuma e trasferirla altrove per trattarla opportunamente senza ulteriori danni all’ambiente si è scelta la procedura meno costosa. Praticamente l’operaio faceva quanto fa una cameriera a cui è stato ordinato di nascondere il pattume sotto al tappeto. Quanto osservato non era una cosa normale, si sarà trattato di uno dei tanti fuori servizio che sono diventati una norma nella nostra zona industriale; siamo curiosi di conoscere se l’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, e le Autorità sono state informate di questo. Di fatto ogni giorno è sempre la stessa musica si risparmia su controlli e su messa in sicurezza degli impianti e quando si verificano gli incidenti si cerca di minimizzarli.

           Luigi Solarino e Giacinto Franco

INTERESSANTE CONVERSAZIONE AL CIRCOLO UFFICIALI MM DI AUGUSTA, SULLE USANZE E TRADIZIONI AUGUSTANE

“IL COPRILETTO”, IL TEMA TRATTATO DALL’ AVV. ELIO SALERNO, PRESIDENTE COMMISSIONE STORIA PATRIA DI AUGUSTA

4.JPGPer le note contingenze, quest’anno, per la festa della Marina Militare in Augusta, anche se in tono sobrio, la rievocazione del 10 giugno 1917, l’eroica impresa di Luigi Rizzo, è stata comunque solennemente emblematica. Il comandante di Marisicilia, ammiraglio di Divisione Raffaele Caruso (a sinistra nella foto in alto), ha pensato bene di promuovere, come valore aggiunto, un’ interessante conversazione svoltasi il 9 giugno scorso al circolo ufficiali della Marina Militare. Il tema, dal titolo”IL COPRILETTO”, è stato trattato da Elio Salerno ( a destra nella foto in alto), avvocato in pensione, presidente della  Commmissione comunale di Storia Patria, nonché studioso e appassionato di tradizioni e cultura  di Augusta. Niente di meglio, conoscendo il bagaglio letterario del Salerno. Il titolo scelto, non a caso, potrebbe sembrare fuori tono, che so come un’ intrusa pennellata di colore stonante su un magnifico affresco botticelliano. Ma non è così! Perché il tema trattato è il pretesto per addentrarsi in una dissertazione storica e, nel contempo fascinosa ed avvincente, di un tratto di memoria delle antiche tradizioni familiari di Augusta. Il Salerno, fine dicitore, ha reso appassionante e puntuale la sua esposizione, a tratti punteggiata da un gradevole vernacolo. Spiega, con minuziosi particolari, com’è nella tradizione locale, “il copriletto”. La tipica coperta che le fanciulle dell’epoca preparavano con pazienza, ricamando finemente con seta e rocchetti di filo variopinti, snodati attraverso motivi floreali o tal altre scene, tracciate nel tessuto, e sotto lo sguardo vigile e severo della “mastra” (la maestra di ricamo) la quale le conduceva sino alla conclusione del capo. Era quello l’atto preparatorio della “roba”, da far parte del corredo da sposa per lo sperato matrimonio. Ma, secondo l’usanza, il copriletto veniva steso sul balcone, o sulla facciata dell’uscio di casa, durante il passaggio della processione del Corpus Domini; perché oltre all’atto di devozione, era anche motivo di compiacimento che venisse ammirato pubblicamente. Né, il percorso del copriletto, si esauriva nella pubblica esposizione, perché esso raggiungeva il massimo dell’orgoglio e della fierezza sia della giovinetta che della famiglia, alla “cunzatina du lettu”, ove esso spicca in tutta la sua bellezza. Nel contesto, esso aveva anche un risvolto sociale; in quanto distingueva il rango di appartenenza. Sicché, si poteva ammirare un copriletto modesto, come altro, invece opulento e sfarzoso. Tuttavia, nella diversità, restavano sempre dei capolavori di abilità delle mani delle fanciulle, spesso avido, quanto insidioso commento del “crocchialo” delle comari. Con arguzia, poi, il Salerno ha accostato il copriletto alla antica Grecia, ritenuto un arredo del “talamus” nuziale, definito anche il “tempio dell’amore”o “l’ alcova” della felicità. Acquista, quasi tono lirico, quando mette in risalto l’antica usanza, con la moderna. Nella prima, la protagonista è la mano della fanciulla, soave e leggera, che scorre sul tessuto, concludendo un pezzo di poetica bellezza. Nella moderna, invece la tradizione diventa un pezzo di stoffa stampato a macchina, riproducendo motivi decisamente sgradevoli e quasi volgari. Non tralascia l’oratore, per inciso, di raccontare leziosamente il matrimonio della sposa dall’abito lungo, a quello dell’abito corto. Nell’un caso la sposa che si presentava all’altare con lo strascico lungo, poteva vantare di essere arrivata all’altare pura ed illibata, mentre la sposa col corto, era additata come quella “cascata do sceccu”, vale a dire, aveva perduto l’onore e la verginità prima del matrimonio, cosa che per quei tempi era oggetto di ludibrio, senza contare lo spietato mugugno della società. Ritornando al copriletto, eppure, continua il Salerno,  il livellamento  dell’uomo alla macchina, non ha cancellato, ancora che delle fanciulle coltivano l’antica usanza, quella eredità non scritta. Ragazze che rinunciano alla tentazione del “sabato sera”, agli svaghi inutili e vuoti, pur di vivere quella fierezza ed orgoglio di ammirare e fare apprezzare quel “copriletto” fatto da sé. In conclusione, quella che doveva sembrare una conversazione dottrinale e barbosa, invece, è stato un piacevole e gioioso tuffo nel passato delle nostre tradizioni, che perseverando il decadimento dei costumi moderni, se non preservati, rischiano di essere inghiottiti dall’oblio. Non rimaneva alcun dubbio che l’avv. Salerno, sia per il suo stile che per il suo garbo d’espressione, venisse calorosamente applaudito dal qualificato uditorio.E infine, non va omesso un accorato ringraziamento all’amm. Raffaele Caruso, sostenitore e appassionato di storia e cultura, per avere dato l’occasione della piacevole conferenza, come quella del 25 maggio, sempre nello stesso prestigioso circolo ufficiali, che Giorgio Càsole, docente di lettere al liceo Megara,  ha tenuto con successo, dal titolo “Humanae temptationes”, una nuova   Lectura Dantis, con particolare  riferimento al canto V (Paolo e Francesca) e al XXXIIII (conte Ugolino). La presentazione dell’ avvocato Francesco Migneco ha messo in risalto, in un compendio gradevolmente composto, il profilo dell’oratore, sia dell’attività di docente di lettere al liceo Mègara lect.jpgdi Augusta, che di quella di giornalista e di scrittore, in cui Càsole (a sinistra, nel tondo) riesce a proporre, con efficacia, un vero e proprio scambio di idee, confronti e serie iniziative. Allorquando affronta il tema della serata, vertente proprio sui due canti danteschi, il prof. Càsole rivela una caratura letteraria di spessore. Descrive il contenuto in modo tale da suscitare immagini cariche di emozioni, tramutando l’insieme in interessata e silenziosa attenzione dell’uditorio. Il poema dantesco non è di facile lettura, ma il prof. Càsole riesce a estrarre il pregio poetico e letterario dei due canti; del  V esalta l’amore e la passione dei due amanti, sovrastati dal turbinio dei sentimenti, condannati a soccombere a un destino ineluttabile; della tragedia del conte Ugolino  tratteggia la drammaticità del contenuto, riuscendo a scioglierlo, in un crescendo lirico e palpitante, fin quasi a dissolvere l’immagine impietosa del genitore che affonda la bocca nel “ferale” pasto  sulle membra del figlio. Il modo, il tono, l’espressione, con cui Càsole  conclude, danno l’impressione, vibrante ed emotiva, di assistere a una scena quasi surreale.

Il folto e qualificato pubblico gli ha tributato un meritato e lungo applauso.

 Francesco Migneco

 

 

AUGUSTA, Il “LUNGOFOGNA” CHIAMATO LUNGOMARE

lungofogna.jpg

Porgendo lo sguardo a quella che si mostra essere oggi Augusta, di indifferenza purtroppo ce n’è in abbondanza per tante, sin troppe problematiche che affliggono e tormentano questa disgraziata cittadina. Ma di odio, forse, non ce n’è  a sufficienza per abbattere il diffuso disinteresse, spesso aggravato dall’apatia. Esempio lampante di tale raffigurazione  è la sconcertante, vergognosa e squallida vicenda delle fogne a cielo aperto nel Lungomare G. Rossini. Da più di  40quarant’anni tutto è fermo e non vi sono segnali di cambiamento. Le fogne rimangono al loro posto, continuano a puzzare e a negare l’incanto e il sogno di quello che sarebbe altrimenti un ammaliante litorale prospiciente il Castello Svevo.  I danni, ovviamente, sono immani e per l’ambiente e per la salute umana.  A causa dello scarico di sostanze fognarie non solo l’ecosistema risulta pesantemente alterato,  ma, per via delle inalazioni, è anche altissimo il rischio di gravi patologie, in primo luogo polmonari, per la salute dei cittadini. Solo l’essere umano, con la sua cieca “furia distruttrice”, può essere in grado di partorire un tale aborto di inciviltà, con noncuranza e dispregio nei confronti di una delle più incantevoli bellezze paesaggistiche, storiche e culturali  della nostra Isola, se non d’Italia.  

L’ente che dovrebbe fornire ai cittadini di Augusta il servizio di depurazione delle acque reflue, nonché il servizio idrico e fognario, è il Consorzio Ato Idrico della provincia di Siracusa, costituito il 13/12/2002, in attuazione della Legge Galli ( 36/1994), con l’obbiettivo di ottimizzare e rendere unitaria la gestione del servizio idrico nella provincia, in relazione agli standard europei.  Il soggetti  gestori, cui sono stati  affidati formalmente i servizi, sono la SOGEAS Spa, la SACECCAV Depurazioni e la SACEDE Spa, fuse nella SAI 8 pA,che  manda bollettini di pagamento senza indicare il periodo di riferimento, come sta accadendo in questi giorni agli augustani.  Augusta, a tutt’oggi, non è dotata di alcun tipo di impianto di depurazione fognaria e, proclami e propagande a parte, vi sono forti dubbi sulla sua futura istallazione. Andando a dare un’occhiata al nuovo piano operativo triennale (POT), deliberato in luglio 2009 dall’Assemblea dell’Ato idrico, presieduta da tutti i sindaci dei  21 comuni della provincia ( tra i quali ovviamente anche il primo cittadino del Comune di Augusta, Massimo Carrubba) e dal presidente della provincia regionale di Siracusa, Nicola Bono, l’unico intervento pianificato per Augusta è l’istallazione della rete idrica e fognaria in zona Monte – 1° lotto, per un ammontare complessivo di Euro 900.000. Per il resto, sono previsti ben cinque interventi per il Comune di Noto per la “modica” cifra di euro 3.817.654,31,  quattro interventi per il Comune di Pachino, euro 3.070.000; due per il Comune di Siracusa, Euro 2.583.159,17,  due per il Comune di Portopalo, euro 2.400.000 e altre opere da eseguire  nei Comuni di Rosolini, Buscemi, Solarino/Floridia e Priolo, per un importo totale di euro 3.660.494,47. Diciotto in tutto le opere finanziate e deliberate (finanziamento totale 13.668.307,95). Dunque, carte alla mano, si apprendere che non esiste alcun tipo di pianificazione per la costruzione dell’impianto di depurazione, che porrebbe fine allo scempio e alla deturpazione del litorale Lungomare Rossini. Sarebbe interessante capire se   l ATO  ha il dovere di concedere lumi  in merito, quali criteri sono stati seguiti  per la distribuzione delle risorse finanziarie destinate a coprire i costi delle opere deliberate per i vari comuni, e in base a quali argomentazioni si è data la precedenza a taluni lavori piuttosto che ad altri. Purtroppo, questo è solo un “piccolo” esempio che testimonia la carenza di trasparenza sull’attività di enti locali e pubbliche amministrazioni e la distanza abissale esistente tra questi ultimi e i cittadini. Non basta concedere sporadiche e parziali delucidazioni solo quando l’ente interessato viene sollecitato, ma l’attività diretta a informare i cittadini deve essere completa, dettagliata e soprattutto costante. Solo in tal modo, come auspicato dal ministro Brunetta, si potrà parlare realmente di “operazione trasparenza”. Altrimenti, gli slogan e i beceri “contentini” rischiano di tramutarsi in una vile e meschina presa per i fondelli in danno del cittadino e in tradimento di quel barlume di fiducia ancora rimasto nei confronti dell’operato delle pubbliche amministrazioni.     

    Gianmarco  Catalano  Nelle foto:  squarci del “lungo fogna” denominato Lungomare G. Rossini

“LA SCUOLA E’ UN’ ORCHESTRA” PER IL 2° ISTITUTO COMPRENSIVO “O.M.CORBINO” DI AUGUSTA

DSCN0958.JPG

Con queste parole ha manifestato il suo compiacimento il Dirigente del 2° istituto Comprensivo “O.M.Corbino” di Augusta, prof. Marcello Pisani, al termine del Concerto di Fine Anno tenuto dall’Orchestra Giovanile O.M.Corbino mercoledì 6 giugno nel plesso “Saline” dell’Istituto. “La scuola è un’orchestra, nella quale ogni componente interagisce perfettamente con le altre per ottenere una perfetto risultato armonico, che può essere tecnicamente definito successo formativo ma che si può semplicemente esprimere come la formazione della personalità”, così si è espresso il Dirigente al termine della manifestazione.  Le brillanti esecuzioni dell’Orchestra Giovanile, diretta dal prof. S. Emanuele, hanno suscitato entusiasmo e commozione. Attraverso una circostanza festosa e gioiosa, si è attuata una  valutazione ampiamente positiva del paziente e costante percorso formativo svolto da alunni e insegnanti. L’esibizione di questa Orchestra Giovanile è sorprendente non solo per i risultati ma anche per la sua “anima” espressione della capacità che gli insegnanti rivelano nel permettere ad ogni alunno di esprimersi non solo mediante la tecnica musicale ma anche esaltando  le attitudini e modalità personali, instaurando relazioni individuali e affettive con ciascuno di loro.  Si sono esibiti anche i gruppi dei singoli strumenti insegnati nell’Istituto: chitarra col prof. Gabriello); pianoforte con la prof.ssa Trovato; violino coi prof. Alderuccio e Modica; flauto col prof. Emanuele.  Nel corso dell’evento si sono effettuate le premiazioni degli alunni vincitori di numerosi concorsi a cui la scuola ha partecipato e in cui si sono distinti brillantemente: Giochi Matematici, Concorso di Poesia di Agrigento, “Un casco vale la vita” promosso dall’Arma dei Carabinieri e supportato dalla ERG, le competizioni sportive regionali.  Sono intervenuti  l’ass. alla P.I. dott. Cassisi, il rappresentante dell’ USP prof. Giuseppe Cappello, la Dirigente del 3° I.C. “Todaro” prof.ssa Marano, il presidente del Consiglio di Istituto  dott. Gaudioso che hanno effettuato personalmente alcune delle premiazioni.

   G. F.

MUSEO DELLA PIAZZAFORTE DI Augusta : I PRIMI VISITATORI “STRANIERI” DOPO LA RIAPERTURA

piazzaforte.jpg

AUGUSTA. Si tratta della prima comitiva organizzata che ha visitato il civico “Museo della Piazzaforte”.recandosi appositamente ad Augusta.

La comitiva composta dal CRAL dei Dipendenti della Provincia Regionale di Siracusa è stata accolta all’arrivo domenica scorsa da Maria Rita Corallo del Comune di Augusta ed in seguito accompagnata in visita ai cimeli dall’Avv. Antonello Forestiere, direttore del Museo e dall’avv. Vittorio Sardo, collaboratore.

Gli ospiti hanno effettuato un’attenta ed esauriente visita lasciando al termine commenti molto positivi .

IL ROTARY DI AUGUSTA CONSEGNA AUTOEMOTECA ALLA FRATRES

 

fratre.jpg

AUGUSTA: il Rotary Club di Augusta e il Gruppo Fratres di Augusta il 3 giugno, domenica, ha  consegnato  al Gruppo Donatori Sangue Fratres Augusta un’ autovettura opportunamente attrezzata per il trasporto del sangue. La cerimonia  ha avuto luogo nei locali della sede della Fratres/Misericordia sita in via A. Gramsci 15. Alla consegna del 3 Giugno era presente oltre al presidente del Rotary Club di Augusta Gaetano Milluzzo, e al Presidente del Gruppo Fratres di Augusta Salvatore Ponzio, anche il Governatore del Distretto Rotary 2110 di Sicilia e Malta Concetto Lombardo.Dopo i discorsi di rito e lo scambio di targhe e guidoncini, il Governatore Concetto Lombardo ha consegnato al Gruppo Donatori Sangue Fratres le chiavi della autovettura (nella foto GSP 0098, da sinistra: G. Pitari Segretario Rotary Club Augusta, G. Milluzzo Presidente RC Augusta, C. Lombardo Governatore D2110, S. Ponzio Presidente Fratres Augusta, A. Randazzo Segretario D2110, G. Arena Tesoriere D2110).Quindi solenne benedizione dell’autovettura a cura di Fra Maurizio Sierna, che è anche “assistente spirituale” del Gruppo Fratres/Misericordia di Augusta, e foto di gruppo con l’autovettura.

 

    Giuseppe  Pitari

 

AUGUSTA, IN PIAZZA CASTELLO LA MARINA COMMEMORA IL VALORE

 

festa marina.jpg

AUGUSTA. Oggi, venerdi 8 giugno, la Marina Militare  celebra l’anniversario dell’audace ed eroica impresa navale  del 10 giugno 1918, quando, nel corso della prima guerra mondiale, il comandante Luigi Rizzo e il guardiamarina Giuseppe Aonzo, al comando dei Motoscafi Armati Siluranti “MAS 15” e “MAS 21”, attaccarono una formazione navale austriaca nelle acque della costa dalmata  antistanti  a Premuda, provocando l’affondamento della corazzata “Santo Stefano”. Nella città di Augusta, sede del Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, la celebrazione l’ 8  Giugno, alle ore 10.30, con una cerimonia militare in P.zza Castello alla presenza del Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia,  ammiraglio di divisione Raffaele CARUSO, con la partecipazione degli cerimonia Ufficiali, Sottufficiali, Marinai e Personale Civile della Base Navale di Augusta, oltre ai Titolari dei Comandi e degli Enti della giurisdizione e delle massime autorità civili, militari e religiose regionali unitamente ai Gonfaloni della Città di Augusta e della Provincia di Siracusa, ai Labari e Vessilli delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Durante la cerimonia, la  lettura del messaggio augurale del Ministro della Difesa, ammiraglio Gianpaolo Di Paola e deposta una corona d’alloro in onore dei Caduti. In occasione delle celebrazioni, le Unità Navali della base di Augusta  sono state aperte alla popolazione per le visite a bordo, presso la banchina Tullio Marcon, fino a Domenica 10 c.m.

La “Commissione Comunale di storia patria della Città di Augusta”, nell’occasione, ha organizzato in onore della Marina Militare un incontro culturale sul tema “I copriletto e la processione del Corpus Domini”,  tenuta dall’avv. Elio Salerno, presidente della commissione.

    G.C.

Prosegue la rassegna del Teatro Stabile di Catania dedicata agli incontri con i grandi del Cinema: Ficarra & Picone protagonisti a Filminscena

 

Salvatore Ficarra e Valentino Picone.jpg

Il duo comico converserà con Ornella Sgroi, giornalista e critico cinematografico, curatrice della rassegna

CATANIA – Saranno Ficarra e Picone i protagonisti del prossimo appuntamento di FilminScena. Conversazioni di Cinema in Teatro, la rassegna del Teatro Stabile di Catania dedicata ai grandi del mondo di celluloide. L’ incontro è fissato per lunedì 11 giugno (alle ore 20.30) alla Sala Verga, ingresso libero. Da sottolineare la partecipazione assolutamente gratuita dei prestigiosi ospiti che fino ad oggi hanno accettato di prendere parte al ciclo, consentendone la “virtuosa” realizzazione a dispetto della crisi e dei tagli che affliggono la Cultura. Cristina Comencini, Carlo Mazzacurati, Pupi Avati, Paolo Buonvino, fino a Ficarra e Picone e altri nel prossimo futuro. Li ringraziamo per la loro disponibilità che dimostra ancora una volta la fiducia e la credibilità di cui gode lo Stabile etneo su tutto il territorio nazionale e non solo in ambito teatrale, secondo quella contaminazione delle Arti che il Teatro persegue come strumento di crescita artistica e culturale della città, anche attraverso gli incontri di Cinema direttamente con chi il cinema lo fa.  Con Ficarra e Picone la rassegna FilminScena, curata dalla giornalista Ornella Sgroi, dedica una serata al genere della commedia, che negli ultimi anni ha trovato un nuovo slancio di vitalità proprio nel duo comico siciliano che, tanto sul palco quanto sul piccolo e grande schermo, ha saputo raccontare con leggerezza e sensibilità pregi e difetti dell’ Italia e degli italiani. Prendendo spunto dalla sicilianità che li contraddistingue, per trasformare abilmente l’autoironia territoriale in una satira sagace rivolta all’ intero Paese. E ciò mettendo insieme talento artistico e genialità comica, che moltiplicati per due garantiscono sempre un’esplosione di risate, innescata con intelligenza raffinata e pungente. Un elemento spesso mancante nelle numerosissime altre commedie che hanno invaso, più o meno prepotentemente, il cinema italiano più recente. L’effetto Ficarra&Picone, dalle tavole del palcoscenico dei cabaret siciliani, si è così diffuso per tutta l’ Italia fino a Milano, calcando le scene televisive di “Zelig” e di “Striscia la notizia, approdando quindi sul grande schermo con un successo sorprendente e meritato.  All’ affezionato e vasto pubblico di FilminScena”saranno proprio gli attesissimi Salvo e Valentino, intervistati da Ornella Sgroi, a raccontare la loro storia artistica che dura ormai da vent’ anni, commentando alcune scene dei film che hanno realizzato in veste di attori e di registi.  Dal primo “Nati Stanchi” al recente” Anche se è amore non si vede, passando per ”Il 7 e l’8” e “La matassa”,  con cui Ficarra e Picone hanno dimostrato di essere dei veri artisti. Con una sintonia e dei tempi comici invidiabilmente perfetti.

 Caterina Andò

 

I liceali del “Mègara” canteranno e divertiranno al “San Biagio” domenica 10 giugno

 

liceali.jpg

AUGUSTA. Domenica 10, alle ore 19,30, nell’auditorium “Don Paolo Liggeri” del civico palazzo San Biagio, con ingresso libero, spettacolo miscellaneo che rappresenta il saggio finale del laboratorio teatrale, diretto dal prof. Giorgio Càsole, nell’àmbito del liceo classico “Mègara”. Si tratta di uno spettacolo in due tempi, con qualche sorpresa iniziale o nell’intermezzo. Nel primo tempo si esibiranno i talenti canori, giovanissimi tra i quindici e i diciott’anni;  nel secondo tempo sarà rappresentata una parodia dei Promessi sposi, il celebre capolavoro manzoniano.