AUGUSTA, IN VIALE ITALIA DONNA TRAVOLTA DA UNA CABRIO. IL CONDUCENTE NON SI FERMA A SOCCORRERLA

viale italia.jpgAUGUSTA. Stava attraversando le strisce pedonali in Viale Italia una 62enne di Augusta, quando  è stata travolta da un’ auto, New Beetle cabrio,  il cui  conducente, un giovane augustano ventottenne, rintracciato sùbito dopo dalla polizia,  non si è fermato a soccorrerla. La donna è in prognosi riservata all’istituto ortopedico Villa Salus, dove le  stati riscontrati  trauma cranico, distorsione cervicale, frattura alle ossa nasali, frattura alla gamba destra e contusione toracica. Dopo l’impatto con l’auto, le signora è stata trasportata prima al pronto soccorso del “Muscatello” e dopo gli accertamenti,  è stata trasportata con l’ambulanza del 118 è stata trasferita  a Villa Salus. L’investitore,  si è costituito accompagnato dal padre. Ha dichiarato di non avere visto la donna. L’accusa è di lesioni colpose e omissione di soccorso.

C. C.

SUGO FINTO, ODIO E RISATE Al “BRANCATI” di CATANIA, fino al 26 febbaraio

 

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Dopo Grisù, Giuseppe e Maria  di Gianni Clementi,   in dialetto napoletano, rappresentato qualche giorno con successo al teatro Brancati di Catania, diretto da Tuccio Musumeci, in questi giorni si sta replicando con altrettanto successo, un’altra sapida commedia dello stesso Clementi, in vernacolo romanesco, con due autentiche attrici di razza, PaolaTiziana Cruciani e Alessandra Costanzo, nei panni di due sorelle, zitelle e sciancate, proprietarie nella capitale  di una piccola merceria che rischia la chiusura, come tanti altri piccoli negozi, a causa dell’invasione dei cinesi. L’azione si svolge, per due tempi, tutta nel modesto tinello dell’abitazione delle due che battibeccano continuamente, con battute al vetriolo, soprattutto per le ristrettezze economiche in cui la sorella maggiore, Rosaria,  vuole far vivere il piccolo universo domestico che sta per essere travolto. L’altra sorella è  Addolorata, un nome” parlante” potremmo dire, giacché ella trova conforto solo nel guardare programmi televisivi  trash (si sente, infatti, la voce di Maria De Filippi),   nell’acquisto di qualche elettrodomestico  per un maggiore comfort o nel desiderare  di usare una volta il tassì per recarsi al matrimonio del cugino “carnale”.  Le due donne, di probabile origine meridionale (come fanno intuire i loro nomi), sono le uniche  ad apparire sulla scena di questo chiuso universo, sordo al  mondo esterno, di cui si sente la voce irritata del vicino di casa, sordo anche allo squillo del telefono, ma non alla sirena  del tubo catodico. Come in ogni coppia,  compresa quella gemellare, c’è sempre chi è dominante rispetto all’altro: qui è Rosaria, che attribuisce a sé tutti i meriti e squalifica continuamente la sorella;  orgogliosa  di sé, non ammette repliche, persino nella preparazione del sugo di pomodoro, definito finto (da qui il titolo) quando non c’è la carne. La carne, ovviamente, costa troppo  e, allora, il sapore è dato dal sedano. “Non faccio mai il sugo senza sedano”, borbotta Rosaria, mentre la sorella, spaparanzata davanti al televisore l’accusa, appunto, di preparare solo “sugo finto. Anche  Addolorata  borbotta mentre recita il ruolo della vittima, finché un  ictus “provvidenziale” provoca il rovesciamento dei ruoli: Rosaria diventa la vittima silenziosa, immobile,  davanti al vituperato apparecchio televisivo, di un’Addolorata che ora domina l’universo domestico, ma senza spirito di vendetta, anzi con un affetto sorprendente giacché cura amorevolmente la sfortunata sorella, che imbocca come una bambina. Nella sventura ha scoperto il valore del legame fraterno. Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo, servite dalla regia di Ennio Coltorti, fanno trascorrere due ore di sano divertimento. Si replica al “Brancati” fino al 26 febbraio.

 

Giorgio Càsole – Nella foto: Alessandra Costanzo a sin. Paola T. Cruciani, a ds

 

18 FEBBRAIO 2012: GIORNO INFAUSTO NELLA STORIA DI AUGUSTA: “IL MUSCATELLO” PERDERA’ GINECOLOGIA E PEDIATRIA

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AUGUSTA. I nodi sono venuti al pettine. Fra qualche giorno, il 18  febbraio, l’ospedale civico “Muscatello” di Augusta, per la cui  realizzazione si tassarono persino gli augustani di Boston, USA, perderà due importanti reparti: quello di ginecologia-ostetricia e quello di pediatria. Il primo fu un reparto di eccellenza, per moliti anni, durante la direzione dello scomparso  e indimenticato prof. Salvatore Paci, augustano che volle ritonare nella sua città, dopo anni di lavoro a Catania. La decisione del temuto trasferimento è stata ratificata da Franco Maniscalco, direttore generale dell’ASP, Azienda provinciale di Siracusa, che prende ordini dall’assessore alla Sanità Russo, magistrato in aspettativa, che, a sua volta, agisce di concerto con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, medico psichiatra, anch’egli in aspettativa. Russo ha avuto l’ardire di pronunciare la seguente battuta: “Poiché non vedo donne incinte a protestare davanti all’assessorato, vuol dire che facciamo bene a chiudere i reparti gi ostetricia in molti ospedali siciliani, compreso quello di Augusta.”  Non appena venuti a conoscenza del giorno del trasferimento, gli attivisti del comitato pro ospedale hanno intensificato la raccolta delle firme e hanno cominciato a protestare, così come ha protestato, finalmente anche il sindaco Carrubba sia parlando “vivacemente” con il direttore Maniscalco, sia con il presidente Lombardo, come ha riferito il primo cittadino al consiglio comunale nella sessione ad hoc tenutasi la sera di venerdì 10, durante la quale Carrubba ha letto un comunicato-stampa trasmessogli dalla presidenza della Regione, il cui testo è il seguente:  “Tra i cittadini di Augusta e anche nell’Amministrazione civica sta montando un comprensibile allarme circa il trasferimento a Lentini del reparto di ginecologia, spostamento che, secondo gli impegni che avevo assunto, si sarebbe effettuato solo contestualmente al trasferimento di altri reparti nell’ospedale di Augusta. Intendo tranquillizzare la popolazione e l’Amministrazione. Ho già parlato in tal senso con il direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale: ci sarà la contestualità promessa. Dovranno arrivare prima i nuovi reparti”. Questo comunicato significa solo una cosa: che i due suddetti reparti saranno comunque trasferiti a Lentini (quindi, Lombardo non smentisce il suo assessore Russo).L’unica concessione cher il “governatore” fa è che se entro il 18 non saranno aperti i due reparti promessi, cioè neurologia e oncologia, il trasferimento sarà solo rinviato. Ecco che cosa ha scritto Giovanni Canigiula, instancabile attivista pro Muscatello, nel sito di fb da lui stesso promosso ea amministrato “Augustani pro Ospedale:  “SIAMO TUTTI TRANQUILLI, AVREMO NEUROOOOOOOOOOOLOGIA , ONCOOOOOOLOGIA DI ECCELLENZA IN CAMBIO DEI REPARTI DELLE MAMME, DELLE DONNE E DEI BAMBINI !!!! RICORDIAMO, A CHI ANCORA NON LO SAPESSE, CHE IL “MUSCATELLO” E’ STATO COSTRUITO CON I SOLDI DEI NOSTRI PADRI E DEI NOSTRI NONNI ATTRAVERSO UNA TASSA COMUNALE VERSATA NEGLI ANNI CINQUANTA !!! RESTITUITECI LA SEMPLICE NORMALITA’ E LASCIATECI IN PACE !” E’  uno straziante grido di dolore, che dovrebbe essere condiviso da tutti gli augustani, amministrazione comunale in testa, come in quel fatidico 28 dicembre 1960, celebrato e ricordato innumeri volte da chi scrive. Quel giorno gli augustani, guidati dal loro vice sindaco e dal consiglio comunale salvarono il porto. Cose di cinquantadue anni fa.

 Giorgio Càsole