RIGASSIFICATORE? SOLO UNA BOMBA POTENZIALE CHE DANNEGGEREBBE IL NOSTRO PORTO

L’ IMPIANTO DI RIGASSIFICAZIONE POTREBBE PROVOCARE LO SMANTELLAMENTO DELLA BASE MILITARE DI AUGUSTA E NON PORTEREBBE NESSUNA OCCUPAZIONE

Senza titolo-1.jpgAUGUSTA. Gli ambientalisti “storici” di Augusta e dintorni, Luigi Solarino,  docente universitario in pensione di Chimica industriale, nè Giacinto Franco, pensionato  anch’egli, già primario pediatra al civico “Muscatello”, seguono attentamente – e non da ora, ma da sempre, tutti  gli sviluppi che riguardano il progetto di localizzare in territorio di Melilli, ma con sbocco nel porto di Augusta,  un impianto di rigassificazione, che, sul piano occupazionale, non porterebbe  che pochi benefici e che, invece, costituirebbe un gravissimo pericolo, come bomba potenziale, in un’area ad alto rischio di crisi ambientale come la nostra, e rappresenterebbe concretamente un pericolo serio di danneggiamento del traffico commerciale del nostro porto, oltre a poter rappresentare una minaccia per la presenza della base militare. La Forza Armata potrebbe anche decidere di smantellare la base e localizzare altrove le unità e la logistica: il che costituirebbe il più grosso scorno per Augusta che diventerebbe veramente un povero comune del siracusano,senza più identità e possibilità di sviluppo. Occorre riflettere e, all’occorrenza, reagire contro questo gravissimo rischio. Ecco la lettera di Franco e Solarino:

“On. De Benedictis abbiamo letto la Sua dichiarazione del 30 dicembre scorso all’Assemblea Regionale Siciliana su “Non fermiamoci al rigassificatore: dalle compensazioni un progetto di riconversione della nostra area industriale”. Dopo la critica e le aggressioni verbali dell’on. Marziano all’ on. Borsellino, rea di aver presentato un’interpellanza in sede parlamentare europea sulla pericolosità del rigassificatore di Melilli, arriva Lei con un intervento che, di fatto, secondo noi, condivide la svendita per 80 milioni di euro, della sicurezza dei residenti nella zona industriale siracusana ai signori delle 5 Terre, come se non fosse bastata la scomparsa di Marina di Melilli per loro “merito”.

L’unico programma di interventi per l’occupazione e la tutela della salute delle popolazioni interessate, di cui parla Lei, esiste da tempo e non ha bisogno né di compensazioni per il rischio-rigassificatore né delle transazioni inventate a beneficio esclusivo degli industriali, dal nostro ex ministro dell’Ambiente, ma necessita solo di volontà politica e determinazione da chi ci rappresenta a livello regionale e nazionale. Lo scopo vero del rigassificatore è quello di trasformare la nostra zona industriale in hub energetico, che significa poca occupazione e molti profitti per chi vuole realizzarlo. Non ci dobbiamo dimenticare che non esiste una rapporto di parità tra domanda e offerta per il GNL trasportato su nave. Le stazioni di liquefazione del metano, per trasporto su gasiere, hanno una potenzialità pari a circa un quarto di quella dei rigassificatori, che, quindi, lavoreranno nelle migliore delle ipotesi molto al di sotto del loro potenziale. I rigassificatori vengono realizzati quasi totalmente a spese della comunità (80%) e, se non dovessero funzionare o funzionare a regime ridotto, cosa molto probabile, i mancati guadagni vengono sempre garantiti a spese della comunità (Cip6). In pratica i rigassificatori convengono solo agli industriali in quanto a rischio zero.

Inoltre tale impianto comporterà un notevole declassamento del porto commerciale e, sicuramente lo smantellamento della Marina Militare, a causa delle disposizioni IMO (International Maritime Organization) e del potenziale aumento del rischio attentati.

Dove sono andati a finire l’accordo di programma per la chimica, le bonifiche e le riconversioni? Solo parole: i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

A un  territorio che chiede, prima di ogni cosa, sviluppo e sicurezza, Lei propone un rigassificatore da realizzare tranquillamente in una zona a triplice rischio: sismico di 1° grado, militare nazionale e Nato con stoccaggi di armamenti e industriale, il tutto in stretta vicinanza di città, strade, autostrade, ferrovie e stoccaggi tossici e idrocarburici e dove, pertanto, l’effetto domino è sempre dietro l’angolo.

Noi di Decontaminazione Sicilia e di AugustAmbiente, assieme al CNR di Catania e al dott. A. Cuspilici, responsabile dell’Ufficio Speciale per le Aree a Rischio, ci siamo attivati a organizzare entro il mese corrente un convegno. Relazionerà il prof. Alessandro Martelli, direttore dell’Enea di Bologna, che negli scorsi anni, su incarico del CNR, assieme all’Ispra e all’Università La Sapienza di Roma, a lungo ha studiato sugli stoccaggi e sugli impianti RIR (Rischio di Incidente Rilevante) presenti nella nostra zona industriale. Le conclusioni, a cui il Martelli è giunto, sono tutt’altro che rassicuranti. Inoltre,  nei suddetti studi vengono date indicazioni precise su come mettere in sicurezza stoccaggi e impianti RIR, cosa a oggi non effettuata nonostante sia stato relazionato sia il Ministero dell’Ambiente che quello delle Attività Produttive, e sono stati presi in considerazione i progettati serbatoi criogenici del previsto rigassificatore, giungendo alla conclusione che essi sarebbero tutt’altro che sicuri in caso di evento sismico. A tal proposito vengono suggeriti anche qui gli opportuni accorgimenti per metterli in sicurezza.  Pertanto sarebbe utile, prima di esprimere facili pareri, di ascoltare chi il problema lo ha studiato ed è in condizione di dare suggerimenti, e, infine,  su una valutazione complessiva di rischi benefici dare un parere che non può essere basato solo sugli 80 milioni di compensazioni che rappresentano solo una goccia nel deserto, riferita alla bisogna delle bonifiche e della riconversione industriale del polo siracusano.-

On. De Benedictis, alla luce delle nostre considerazioni, la preghiamo di voler essere più cauto nella posizione Sua e di parte del PD, di non pensare agli amministratori locali, ai sindacati e agli industriali, se davvero è seriamente interessato al nostro territorio e ai gravi problemi che lo affliggono.

Una decisione può venire solo dopo aver ascoltato tecnici che, obiettivamente hanno studiato il problema e non sulle considerazioni rilasciate in convegni gestiti da tecnici di parte industriale. Non è un caso che il governatore Lombardo in più occasioni, sul rigassificatore, ha avanzato riserve, e ancora oggi si rifiuti di firmare l’autorizzazione.”

 Giacinto Franco e Luigi Solarino  –  AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia

 

RIGASSIFICATORE? SOLO UNA BOMBA POTENZIALE CHE DANNEGGEREBBE IL NOSTRO PORTOultima modifica: 2012-01-05T09:36:00+01:00da leodar1
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