Attraversare la linea d’ombra dell’adolescenza è sempre stato difficile. Rivelarsi, intuire o mettere al sicuro un’ identità, attribuirsi una sessualità è complesso; è come scegliere un sentiero che vada bene per tutta la vita. E una volta “acchiappato” un passaggio verso la terra adulta, incombono difficoltà come l’ipocrisia, l’evidente difficoltà di far convivere abitudini gay con diritti acquisiti come, per esempio,  il matrimonio, la fatica profonda di vivere in una società dove si porta in palmo di mano l’onestà tranne quando si parla di sesso. Tra le persone omosessuali, la maggior parte si definisce “gay” o “lesbica” piuttosto che “queer”. “Queer” è più che altro un termine politico, spesso usato da coloro che sono politicamente attivi, da chi rifiuta con forza le tradizionali identità di genere, da chi rifiuta le categorie dell’orientamento sessuale come gay, lesbica, bisessuale ed eterosessuale, coloro che desiderano avventurarsi dove non ci sono regole o convenzioni , definiti anche come  ‘’tutti gli esseri umani tra Adamo ed Eva’’. Come confermano alcuni giovani, è stata dura ammettere la loro sessualità, avevano paura dei pregiudizi della gente, ma la parte peggiore è stata dire la verità a sé stessi. Inoltre i ragazzi oggi si ispirano a modelli come quello di Lady Gaga, che cavalca il movimento Gay solo per denaro.

     Giulia Gentile