AUGUSTA. Meno male che c’ ancora il “Muscatello”. Grazie alla presenza in loco dell’ospedale che dovrebbe essere, per legge regionale, potenziato, un detenuto del carcere di Augusta ha avuto salva la vita, grazie a una TAC fatta al Muscatello e al pronto intervento dei medici del nosocomio anche se, per onor del vero, il primo soccorso è stato offerto da un assistente della polizia penitenziaria che, durante il normale controllo in carcere, si è accorto di un un detenuto colto da malore. E’ successo domenica sera, 3o ottobre, in un penitenziario dove, tra l’altro, i problemi strutturali e la carenza di personale sono da tempo oggetto di denuncia da parte delle organizzazioni sindacali di categoria. Il detenuto mostrava difficoltà respiratorie ed eccessiva sudorazione, ma non richiedeva l’intervento dell’assistente, il quale si consultava sùbito con un superiore e con il medico di guardia. Il medico, sulla base della propria esperienza professionale e grazie alla dettagliata segnalazione dell’assistente, inteveniva sul posto per prestare i primi soccorsi.
Preso atto della situazione, il medico, che nel frattempo si rendeva conto che lo stato di salute del detenuto rischiava di peggiorare perchè colto da problemi di natura cardiaca, chiedeva l’intervento del 118 per le misure più idonee alle cure del caso.
Nell’attesa dell’ambulanza, purtroppo, subentravano una serie di complicazioni che inducevano il medico e i suoi collaboratori a fare più volte uso del defibrillatore per tenere in vita il detenuto. All’arrivo dell’ambulanza, l’infartuato veniva trasferito presso la struttura ospedaliera del Muscatello di Augusta dove sono stati attuati tutti gli interventi sanitari del caso per rianimare l’uomo che adesso risulta fuori pericolo.
C.C.