E intanto ci “scippano” il centro trasfusionale
Augusta – La gente di Augusta, quella del vasto bacino d’utenza del “Muscatello”, dei comuni di Melilli, Priolo e Sortino, sono pronte per una nuova grande mobilitazione a difesa dell’ospedale cittadino contro il temuto ridimensionamento. Un’altra forte e civile protesta è stata programmata per il prossimo 27 settembre: uno sciopero generale con la mobilitazione dell’intera città e di rappresentanti di quelle citate sopra per dire “no” al ridimensionamento dell’ospedale. Un’iniziativa alla quale il coordinamento cittadino pro Muscatello invita sindacati, forze sociali, rappresentanti istituzionali ad aderire. Il coordinamento ha già chiesto e ottenuto la solidarietà dei comuni limitrofi, i cui abitanti fanno parte del vasto bacino d’utenza del Muscatello. Secondo quanto riferito, i sindaci dei Comuni di Augusta, Melilli, Priolo e Sortino dovrebbero farsi promotori di una seduta congiunta dei quattro consigli comunali per decidere le azioni da intraprendere in difesa del presidio ospedaliero. Il comitato pro Muscatello comunque non si fermerà, deciso più che mai a tutelare il diritto alla salute del martoriato territorio, ritenendo questa, forse l’ultima occasione per far prevalere la volontà degli augustani e non solo. “Il nodo principale della vertenza riguarda il trasferimento dei reparti e ginecologia –ostetricia e pediatria a Lentini-“ ha detto Giovanni Canigiula, infermiere al Muscatello e attivita del comitato – “ nonostante i dati sul numero dei parti registrati nella nostra città che da soli dovrebbero bastare a garantirne il mantenimento. Mantenimento su cui è mirata la nostra battaglia. Riteniamo che privarci di tali reparti sia una grandissima ingiustizia sociale”.
Tutti i componenti del comitato hanno concordato sul fatto che a nulla è servita la via del dialogo con i rappresentanti istituzionali, intrapresa dal comitato su invito del prefetto”.”Il nostro ospedale è destinato a chiudere” – ha evidenziato Riccardo Fazio, già pediatra nello stesso”Muscatello” e oggi portavoce del comitato-“ il trasferimento dei due reparti è frutto di una politica che si è imposta in tal senso”. “Abbiamo seguito tutti i passaggi istituzionali”-ha detto il consigliere provinciale Ranno- “la risposta è stata un no secco”.“Le strade percorse”– ha ribadito l’assessore provinciale Paci– “si sono rivelate un fallimento”.“Ritengo sia giunto il momento di alzare la voce” ha aggiunto il consigliere comunale Annino di Melilli”. Nel frattempo, sia il “Muscatello” sia l’ospedale Umberto I di Siracusa sono stati privati chissà perché dei centri trasfusionali, importantissimi in un’area a rischio come la nostra. Il signor Russo, assessore regionale alla Salute ha deciso di trasferirli a Catania, mentre quelli di Avola e Noto saranno trasferiti a Ragusa. Ci piacerebbe capire la ratio di questo provvedimento. C’è qualche pregiudizio nei confronti di questa nostra realtà da parte dell’assessore Russo e del suo “capo” il signor Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia, entrambi di Catania?
C. C.