Ad Augusta muore ragazzo diciottenne dopo 15 giorni dall’incidente con la moto

sebastiano_privitera2.jpgAugusta  Il giovane diciottenne  di Augusta, Seby  Privitera,  non riesce a risvegliarsi dal coma e muore nella mattinata di ieri, l’indomani del  ferragosto . Sono stati 15 lunghi giorni durante i quali i familiari e gli amici, in tanti, non hanno mai perso la speranza di riaverlo, di riabbracciarlo, di vederlo sorridere come era suo solito fare; il ragazzo, purtroppo, per quanto giovane e forte possa essere stata questa sua estenuante lotta alla sopravvivenza, dalla sera di quel tragico incidente stradale dell’  1 agosto, non ha più ripreso conoscenza. Quel giorno, si ricorderà, in sella al proprio scooter ebbe la sfortuna di scontrarsi frontalmente,  all’ingresso della turistica cittadina di Brucoli, popolata più che mai durante la stagione estiva, con un’autovettura che procedeva in senso opposto;  trasportato di corsa all’ ospedale “Muscatello” di Augusta  per un primo soccorso, da lì fu  successivamente trasferito   presso il reparto rianimazione dell’ospedale “Garibaldi” di Catania nel quale, purtroppo, ha finito i suoi giorni. Assieme a lui, nell’ incidente rimase  ferita, con una frattura al bacino, anche la sua ragazza, che in quel momento viaggiava nella stessa moto, mentre l’altro giovane venticinquenne alla guida dell’auto se l’è cavata, fortunatamente, con un trauma cranico.    

La notizia del decesso del giovane Seby ha suscitato  tra i cittadini di Augusta grande cordoglio e commozione.

   Giuseppe Tringali

 

SBARCO DI DON GIOVANNI D’AUSTRIA A MESSINA

L’UFFICIO DELLE DOGANE DI MESSINA “APRE I CANCELLI” ALLA TERZA EDIZIONE DELLA RIEVOCAZIONE STORICA

 

Messina 11 agosto 2011 – Fra le numerose novità che hanno caratterizzato la terza edizione della “rievocazione storica dello sbarco a Messina di don Giovanni d’Austria”, evento di alta rilevanza promosso anche quest’anno dall’Associazione culturale “Aurora” insieme alla “Marco Polo System” di Venezia e realizzato in collaborazione con il Comune di Messina, la Provincia Regionale di Messina, le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni locali, giova ricordare il patrocinio dell’Agenzia delle Dogane.

La rievocazione ha avuto, infatti, inizio proprio dal cortile interno dell’Ufficio delle Dogane di Messina, struttura ubicata ove anticamente si trovava il “Palazzo Reale”. La carrozza con a bordo lo “stratigò” è uscita dall’immenso portone metallico, sul viale San Martino, proseguendo in direzione Duomo sulla via Primo Settembre (ex “Amlfitana”, poi “Austria”). Un supporto sì tecnico ma dall’alto significato in un contesto rievocativo, la cui fattibilità si deve alla sensibilità e disponibilità dimostrata dall’attuale direttore: la dott.ssa Rosita D’Amore.

Nella Guida “Messina e dintorni” del 1902 si legge: “[…] Proseguendo per il corso Vittorio Emanuele, s’incontra la Dogana. Essa fu fabbricata sull’area dell’antico Palazzo Reale castello formidabile rifatto dal Conte Ruggiero, ampliato da Federico II d’Aragona (1309), abbellito quindi dall’architetto Calamech (1565-1585) e completato finalmente dal regio ingegnere Antonio Ponsello (1649). In quel palazzo sontuoso Federico lo Svevo aveva congregato i primi rimatori in lingua volgare: colà alloggiarono i Re ed i Viceré di Sicilia: in esso morì Enrico VI imperatore (1197). I terremoti del 1783 lo danneggiarono gravemente, ma non fu abbattuto che per le lacrimevoli ire municipali, e sui pochi avanzi di esso furono rizzati i magazzini del Portofranco (1826) i quali, incendiati nel 1848, vennero anche rasi al suolo nel 1853 […]”. Dopo il terremoto del 1908, la Dogana fu progettata dall’architetto Luigi Lo Cascio (Genio Civile) e i lavori vennero appaltati alla Federazione delle Cooperative di Ravenna. La costruzione iniziò nel 1912 e fu ultimata in circa due anni. Si caratterizza per l’ampia presenza di strutture metalliche (la grande tettoia lato mare e il monumentale ingresso sul viale S. Martino) riccamente ornate con motivi floreali in parte desunti dal repertorio liberty ma con elementi di gusto ancora ottocentesco. La palazzina centrale è coronata da un gruppo formato da una coppia di sirene, affiancate a una prua, con ai lati tritoni.

      Enrico Casale