Per i fatti di Agnone Bagni del 2005, quando un poliziotto faceva l’amore in auto

CONDANNATI TRE POLIZIOTTI PER SOPRUSI A UN CITTADINO E ALLA SUA FAMIGLIA   

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Sono state accolte le richieste di condanna avanzate dai pubblici ministeri Andrea Palmieri e Caterina Aloisi nei confronti dell’ispettore capo Salvatore Duello, dei suoi colleghi Gianluca Rossi e Cirino Bonaccorsi, tutti poliziotti in servizio al commissariato di Lentini, nonché di Maria Cristina Spagnolello e Maria Castiglia.  Il Giudice monocratico Cristina Cosentino, che  il pomeriggio del 20 luglio ha letto il dispositivo di sentenza, dopo oltre due ore di camera di consiglio, ha riconosciuto colpevoli di falso ideologico, illecita perquisizione domiciliare, illegittimo uso delle pistole d’ordinanza, i tre appartenenti alla Polizia di stato e di favoreggiamento personale le due donne. Il Giudice monocratico ha quindi inflitto la pena di quattro anni e sei mesi di reclusione all’ispettore capo Duello (i pubblici ministeri avevano sollecitato per lui la condanna a 5 anni), tre anni e quattro mesi di reclusione ciascuno ai poliziotti Rossi e Bonaccorsi (per entrambi,  i magistrati avevano chiesto la condanna a tre anni e otto mesi di carcere ciascuno), un anno e sei mesi a testa per la Spagnolello e la Castiglia (i rappresentanti della pubblica accusa avevano proposto la pena di due anni di reclusione per ciascuna delle due donne).  Gli imputati sono stati interdetti dai pubblici uffici per la durata di cinque anni e, inoltre, sono stati condannati al risarcimento dei danni in favore di Armando Nisi, della moglie Antonella Giannetto e dei loro figli, che si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Santi Terranova. Il quale si è detto soddisfatto della sentenza «non solo perché finalmente è stata fatta giustizia, ma anche perché costituisce un monito per quella parte delle forze dell’ordine che vuole continuare a compiere abusi di potere nei confronti di inermi cittadini. Nutro grande fiducia nelle forze dell’ordine che si battono per la legalità». Prima del verdetto avevano parlato l’avvocato Carmelo Calì in favore dei tre poliziotti e l’avvocato Angelo D’Amico nell’interesse delle due donne, auspicando entrambi l’assoluzione dei rispettivi assistiti.  I fatti sui quali ha pronunciato sentenza il giudice monocratico sono accaduti  il 12 aprile 2005 ad Agnone Bagni, quando Armando Nisi rimproverò l’ispettore Duello sorpreso dentro un’auto, in atteggiamenti intimi con la Spagnolello e lo invitò a recarsi in zone più appartate. Il rimprovero non fu gradito dall’ispettore che, spalleggiato dai colleghi Rossi e Bonaccorsi, impaurì e non poco il Nisi, minacciandolo con la pistola, procurando momenti di panico non solo a lui, ma anche a sua moglie e ai loro figli. Anche i poliziotti che spalleggiavano i loro collega avevano sfoderato le pistole d’ordinanza.
  Pino Guastella

Per i fatti di Agnone Bagni del 2005, quando un poliziotto faceva l’amore in autoultima modifica: 2011-07-27T12:06:00+02:00da leodar1
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Un pensiero su “Per i fatti di Agnone Bagni del 2005, quando un poliziotto faceva l’amore in auto

  1. avete dimenticato tutti gl altri che sono ancora in servizio a lentini anziche ‘ essere gia’ dietro le sbarre da anni . sono ancora li a fare danno e a coprire i mafiosi …. che schifo

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