“Cittadino planetario”, il titolo della mostra che si terrà ad Augusta

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 L’idea di base è quella di favorire, in particolare tra le giovani generazioni, una riflessione sul problema ambientale e di modificare i comportamenti non sostenibili, attraverso un coinvolgimento diretto dei bambini/ragazzi, aggiungendo la possibilità anche per gli adulti di poter meglio comprendere l’evoluzione energetica ed ecologica degli ultimi anni, e quindi essere facilitati nelle scelte cui saremo chiamati nel futuro.

Le Associazioni:  Augusta Photo Freelance – AVULSS – Guardia Costiera Ausiliaria – Gruppo Spontaneo Donne e Mamme – Hangar Team – Legambiente – Icob – Shloq – Stella Maris – Studenti non Indifferenti – Sciuscià Associazione Culturale- Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti  Sez.Augusta- Unitre Augusta, con la collaborazione del CEA e con il patrocinio del Comune di Augusta

Comunicano  l’esposizione al pubblico della mostra intitolata Cittadino Planetario

Dal 20 al 28 Maggio  presso Palazzo Vinci in Via P. Umberto 230

 

Dal 4 al 5 Giugno  presso la Banchina “Tullio Marcon” della M.M.  

 

 

La mostra è stata realizzata dal Co.Pe. – (Cooperazione Paesi Emergenti) in collaborazione con l’associazione ManiteseSicilia e Greenpeace  ed è composta da 14 pannelli a colori 140 x 100 cm e da alcune installazioni che mostrano esempi concreti e facilmente accessibili di alternative nella gestione quotidiana delle risorse, quali una “cucina solare”, una “compostiera”, un “impianto ad energia solare” con pannello fotovoltaico per la produzione di elettricità. Attraverso un percorso tra ARIA, ACQUA, TERRA e FUOCO si affrontano temi quali:  “energie rinnovabili” – “risparmio energetico” – “effetto serra ed inquinamento”-  “acqua” – “rifiuti”.

Giorno 20 Maggio  alle ore 19:30, presso  Palazzo Vinci,  l’inaugurazione ufficiale alla presenza del sindaco avv. Carrubba Massimo, dell’assessore all’ecologia ing. Accolla Michele e degli organi di stampa.

  G.T.

 

ANCHE I CEMENTIFICI SONO PERICOLOSI PER LA SALUTE

giacinto franco.jpgambienteLettera aperta al Presidente della Regione Siciliana,  Raffaele Lombardo

 Egregio Presidente Lombardo, avevamo apprezzato la Sua responsabile presa di posizione sul Piano Rifiuti che, di fatto, azzerava i 4 inceneritori di Cuffaro, ma rimaniamo delusi dalla decisione di utilizzare il CDRcombustibile derivato dai rifiuti) come co-combustibile nei cementifici per i seguenti motivi:

1. si tratta sempre di ricorso alla combustione, con l’aggravante che i cementifici risultano più inquinanti degli inceneritori,  in quanto non dotati di specifici sistemi di abbattimento delle polveri e tanto meno dei microinquinanti, e autorizzati con limiti di emissioni più alti (il limite per le diossine passa da 0,1 nanogrammi/mc negli inceneritori a 10 ng/mc nei cementifici, cioè 100 volte di più!). Inoltre, essendo le temperature di esercizio dei cementifici più elevate di quelle degli inceneritori, le emissioni, e in particolare il nanoparticolato (costituito essenzialmente da metalli pesanti), sono ancora maggiori; inoltre l’americana EPA (Environmental Protection Agency) ha rilevato incrementi significativi di mercurio, uno dei maggiori composti tossici per l’uomo, nelle emissioni di cementifici alimentati con CDR.Negli USA i cementieri sono obbligati a indicare sui contenitori di cemento ottenuto con l’impiego di CDR, la scritta cemento ottenuto con co-combustibile Cdr, in quanto tale cemento diventa pericoloso per la salute a causa del rilascio di metalli pesanti da parte dei manufatti con esso realizzati;

2. disincentivazione della raccolta differenziata e, di fatto, apertura all’importazione di CDR, come dimostrato dalla politica dei termovalorizzatori. Inoltre, con l’uso del CDR quale co-combustibile, si registra una sostanziale riduzione del riciclo di materiali pregiati quali carta, cartone e plastiche, e dei posti di lavoro;

3. peggiorerebbe di fatto il piano Cuffaro, passando da 4 a 6 inceneritori (quanti sono i cementifici in Sicilia): a Modica e Ragusa, entrambe zone vocate alla zootecnia e alla serricoltura, con conseguenti irreparabili danni economici, a Catania, allocato in pieno centro urbano che determinerebbe l’aumento di traffico pesante e di conseguenza dell’inquinamento acustico e da polveri, a Priolo, in piena area industriale, già fortemente compromessa, a Isola delle Femmine (PA) e a Porto Empedocle (AG), questi due ultimi in aree urbane a forte vocazione turistica.

Signor Presidente, questi tre motivi ci preoccupano particolarmente, e La invitiamo a riprendere la strada che tutto il mondo civile ha ormai da tempo intrapreso e cioè l’Obiettivo Rifiuti Zero che privilegia il riciclaggio e considera e sfrutta i rifiuti come una risorsa.  è mai possibile che, con le conoscenze scientifiche sui devastanti danni all’ambiente e alla salute, arrecati dalle emissioni degli impianti di incenerimento, si possa ancora oggi continuare sulla vecchia strada degli inceneritori che termo-svalorizzano l’ ambiente, la salute e i rifiuti? è così complicato costruire almeno un impianto di compostaggio per provincia, obbligare i Comuni ad attivare i centri di raccolta e costruire quegli impianti, assolutamente non inquinanti, che trasformano la frazione dei RSU non riciclabile in sabbia artificiale ottima per l’edilizia, come sia fa a Vedelago,  in provincia di Treviso?

Il tutto, se si vuole, è realizzabile in tempi brevi, con costi inferiori rispetto agli impianti di CDR e con la creazione di più posti di lavoro puliti.

 

         Giacinto FrancoLuigi SolarinoPino GiampolilloPaolo Pantano

Il liceo Mègara ha partecipato ai “semi di legalità”

 

istruzione

Augusta – Venerdì 6 maggio si è svolta la lodevole iniziativa “Semi di Legalità”  nei locali del Circolo didattico “G.Pascoli” , che ha visto protagonisti i bambini della scuola primaria della nostra città e del  IV circolo didattico “San Domenico Savio” di Barletta, accompagnati dagli insegnanti e dal dirigente scolastico Carmine Cristallo. Gli onori di casa sono stati tenuti dal dirigente scolastico del “Pascoli, Rossella Miraldi,  e dalle responsabili del progetto,  le dottoresse Ivana Sarcià e Anna De Luca. All’evento erano presenti anche alcuni alunni del nostro  liceo, che ha siglato un gemellaggio sulle attività della legalità e della difesa dell’ambiente con la scuola primaria, dell’ITIS, rappresentanti della forze dell’ordine, una delegazione comunale, capeggiata dall’assessore Fraterrigo,  e  alcuni genitori. Gli organizzatori hanno anche  puntato sulla presenza del senatore Roberto Centaro, magistrato in aspettativa,   che ha tenuto un discorso sull’importanza della legalità, esaltando il valore del sacrificio per raggiungere un obiettivo e denigrando le scorciatoie “tentatrici”, che possono anche portare ad atteggiamenti di stampo mafioso. Al termine degli interventi, i bambini hanno letteralmente “ bombardato” di domande il senatore, alcune ingenue ma allo stesso tempo fonte di riflessione, come  per esempio “Ma la legge è uguale per tutti?”. In seguito anche i ragazzi delle superiori, alcuni genitori e insegnanti hanno posto quesiti, spesso scomodi, però di notevole rilevanza per poter provare a capire un po’ meglio la realtà che ci circonda.

 

  Ottavio Pugliares  –   nella foto in alto di G. Tringali:  il plesso scolastico ” G. Pascoli” di Augusta

Presentazione del libro “Inesto Istorico della Città d’ Augusta negli Annali de’ Regi di Sicilia” di F. Vita

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DSCN0064.JPGAUGUSTA. Giorno 16 maggio ha avuto luogo presso il salone della “Banca Agricola Popolare di Ragusa” della filiale di Augusta, ex sede dell’ altra dismessa, quanto prestigiosa, “Banca Popolare di Augusta” , la presentazione della nuova edizione del testo “Inesto Istorico della Città d’Augusta negli Annali de’ Regi di Sicilia” di Francesco Vita,  riveduto e corretto dall’ Illustre prof. Giovanni Satta, dal 1995 membro della Commissione Comunale per il Piano di Studi di Storia Patria, meglio noto in città come ex preside del liceo scientifico o docente di Lettere, Italiano, Latino  e Greco presso i licei Classico e Scientifico di Augusta, nonchè autore di numerosi altri scritti dedicati alla sua amata cittadina dal 1976 a oggi.

Dice il professor Satta: “Ho curato e pubblicato questa nuova edizione del testo riveduto e corretto dell’edizione originaria stampata a Venezia nel 1653, semplicemente perché trattasi della prima “storia” di Augusta, che il giovanissimo autore Francesco Vita scrisse all’età di 18 anni. ….. Ho curato questa edizione cercando di emendare, direi bonificare, il testo dell’ editio princeps veneziana dagli errori sfuggiti al tipografo e non segnalati nell’ errata-corretta dell’ultima pagina del libro, e l’ho fatto sulla base della conoscenza dell’ortografia dell’italiano del giovane Vita e del suo stile, acquisita leggendo decine di volte l’ Inesto Istorico, e della mia dimestichezza con l’Italiano del Seicento. Nell’emendare il testo per restituirne la genuinità ho proceduto via et arte, sed iudicium adhibens, o meglio, sulla base di norme teoriche ma usando la prudenza e il buon senso.”

Il moderatore, dott. Salvatore Romano, ha avuto il privilegio di dare inizio alla presentazione, dopo avere appassionatamente collaborato col prof. Satta negli anni necessari alla realizzazione del testo e sin dal momento  in cui è partorita la geniale idea, ovvero dalla ricerca alla stesura di oltre 350 pagine, tutte da lui dattiloscritte  a mezzo pc.

Di seguito sono intervenuti:  il Presidente della Commissione Comunale per gli studi di Storia Patria, Istituzioni e Ricerche,  avv. E. Salerno;  il Direttore della Banca, dott. L. La Ferla; l’avv. R. Raimondi e in chiusura, l’illustre autore  prof. G. Satta.

Il Salone era stracolmo di invitati, tra i quali i presidi delle scuole locali, i rappresentanti del Circolo Unione, delle Associazioni Rotary , Kiwanis, Lions e Unitre di Augusta.

In prima fila, un unico posto andato deserto, quello del sindaco della città inutilmente atteso a cui non è stato possibile consegnare il dono che la Banca Agricola Popolare di Ragusa ha distribuito a fine serata a tutti i convenuti: lo stesso libro.    

    Giuseppe  Tringali

Olimpiadi di matematica: l’augustano Giovanni Cirillo ancora in alto nella classifica

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AUGUSTA. Dal 5 all’8 maggio si sono svolte a Cesenatico le finali delle olimpiadi nazionali di matematica. Lo studente Giovanni Cirillo  (III A liceo scientifico) si è qualificato per la finalissima, anche se quest’anno non è riuscito a dare il meglio di sé, non riuscendo a ripetere l’eccellente prestazione dell’anno scorso (medaglia d’argento).  Cirillo ha affermato che quest’anno i quesiti si sono rivelati più difficili e la giuria è stata più severa nelle valutazioni.

Il 14 maggio a Milano, all’università” Luigi Bocconi”, si è svolta un’altra sessione di gare, alla quale hanno partecipato lo stesso Giovanni Cirillo, Fabrizio Saraceno (I A liceo classico), Simone Stupia (IV A liceo scientifico) e Stefano Tringali (III A liceo scientifico), accompagnati dalla docente di Matematica Rita Pancari. Ottimi risultati da parte di tutti, anche se si è distinto di nuovo Giovanni, che ha ottenuto il ventesimo posto nella categoria L1 (II, III e IV superiore) su ben 500 partecipanti.

Si spera in un risultato ancora migliore nei prossimi anni.

  G.S.

Alla provinciale di nuoto dei Giochi Sportivi Studenteschi: gli alunni del liceo “Mègara” si fanno onore

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Il nostro liceo ha partecipato alla fase provinciale di nuoto dei Giochi Sportivi Studenteschi 2010/2011,  che si è svolta a Siracusa, nella piscina comunale della Cittadella dello Sport. Sono state presentate tre squadre,  di cui due femminili della categoria allieve e juniores e una maschile della categoria allievi. La squadra allievi, costituita dagli alunni Luca Roggio (III A liceo scientifico), Luigi Ranno (IV C liceo scientifico), Salvatore Roggio (III C liceo scientifico), Claudio Polizzi (I A liceo classico), Salvatore Passanisi (III D liceo scientifico) e Giuseppe Valenti (II D liceo scientifico), si è classificata al 2°posto nella graduatoria a squadre preceduta dal liceo scientifico “Einaudi” di Siracusa. In dettaglio questi i risultati nelle gare individuali e nelle staffette: Luca Roggio si è classificato al 2° posto nei m.50 dorso; Salvatore Roggio si è piazzato al 4° posto nei m.50 delfino; Claudio Polizzi si è classificato al 3° posto nei m.50 stile libero. Luigi Ranno ha ottenuto il 1° posto nella gara dei m.50 rana e pertanto parteciperà come individualista alla fase regionale di nuoto che si terrà, con molta probabilità, a Caltanissetta. Nella staffetta 4 x 50 mista la squadra si è classificata  al 2° posto, mentre ha ottenuto il 1° posto nella 6 x 50 stile libero.

La squadra allieve, costituita dalle alunne Adriana Migliorini ( V B liceo classico), Ambra Caramagno (I D liceo scientifico), Diletta Cucè (I B liceo classico), Simona Giardina (I A liceo classico), Silvia Pitruzzello (III D liceo scientifico) e  Fulvia Saraceno (I A liceo classico) ha ottenuto il 2°posto nella graduatoria a squadre preceduta dal liceo scientifico “Corbino” di Siracusa.  In dettaglio questi i risultati nelle gare individuali e nelle staffette: Adriana Migliorini si è piazzata al 3° posto nei m.50 dorso; Ambra Caramagno si è classificata al 2° posto nei m.50 rana; Diletta Cucè ha ottenuto il 3° posto nei m.50 delfino; Simona Giardina si è piazzata al 2° posto nei m.50 stile libero; nelle staffette 4 x50 mista e 6 x 50 stile libero le ragazze si sono classificate al 2° posto. La squadra juniores femminile, costituita da Eleonora Baffo (V C liceo scientifico) Giulia Carriglio e Federica Giangrande (IV D liceo scientifico) ha ben figurato piazzandosi al 3° posto nella graduatoria a squadre. Giulia Carriglio ha  ottenuto il 1° posto nella gara dei m.50 rana, mentre Eleonora Baffo e Federica Giangrande si sono classificate al 2° posto rispettivamente nei m. 50 delfino e nei m.50 stile libero.

Anche se quest’anno le due  squadre, maschile e femminile,  non si sono potute qualificare per la fase regionale, sono comunque soddisfatta di tutti gli alunni, sia di coloro che hanno partecipato per la prima volta, sia di quelli che hanno già maturato diverse esperienze, perché, al di là dei buoni risultati ottenuti, hanno manifestato grande entusiasmo e hanno affrontato le gare con impegno e determinazione.

Mariarosa Masotti  – nella foto: allievi e allieve posano per una foto-ricordo.

I CINESI INTERESSATI AL PORTO DI AUGUSTA?

 

cronaca

 

Augusta– La vocazione internazionale del porto di Augusta trova riscontro nel crescente interesse degli operatori asiatici nei confronti dello scalo siciliano. Al Transport Logistic, salone internazionale della logistica in corso a Monaco di Baviera, si è svolto un interessante incontro tra i rappresentanti dell’Autorità portuale di Augusta e i vertici del porto di Shenzhen, quarto scalo al mondo per movimentazione delle merci e porto di riferimento per i principali investitori internazionali. Il presidente di Assoporti, Francesco Nerli ha osservato:  “I porti siciliani rappresentano la cerniera propulsiva per lo sviluppo dei traffici internazionali. I dirigenti del porto cinese di  Shrenzen, quarto porto al Mondo, vedono nello scalo di Augustaun accesso privilegiato all’Europa. “Il Porto di Shenzhen è interessato a operare con i porti italiani” – ha  affermato Dong Yan ‘Zhe, capo dipartimento della Commissione Trasporti del porto di Shenzhen – “penso che in futuro il porto di Augusta potrà lavorare con noi”. Il sistema portuale italiano, dunque, è  sempre più protagonista dei traffici commerciali nel bacino del Mediterraneo. Per Francesco Nerli il potenziale di crescita dei porti del “Belpaese” è ancora elevato, e a   giocare un ruolo- chiave può essere proprio la Sicilia: “I porti italiani sono primi in Europa per numero di passeggeri e secondi nelle merci (statistiche Eurostat). E’ un sistema portuale vivo e importante. Ma possiamo fare molto di più, sia con i porti del Nord Adriatico e Tirreno, nei confronti dei traffici nella middle Europa, sia con i porti siciliani, per quanto riguarda lo sviluppo della rete delle autostrade del mare, dello short shipping, su nuovi traffici per lo sviluppo delle relazioni fra l’Europa e i paesi terzi e il Mediterraneo. I porti siciliani hanno un ruolo di cerniera propulsiva per lo sviluppo di quelle aree”.

Fiamme gialle in azione contro abusivismo edilizio e furto di rame

residenziale.jpgAugusta – Nel giro di pochi giorni la compagnia finanzieri ha portato a segno alcune operazioni volte a reprimere due fenomeni che ancora durano: il fenomeno dell’abusivismo edilizio non per necessità e quello, più recente, ma non meno pericoloso, di furto di cavi elettrici per ricavarne rame, materiale diventato molto prezioso sul mercato. Nessuna concessione edilizia e niente autorizzazioni per un’abitazione in costruzione sul litorale di Augusta sequestrato dai militi della Guardia di  Finanza. Le fiamme gialle sono entrate in azione in contrada Sant’ Elena, portando a termine un’operazione contro gli abusi edilizi disposta dal comando provinciale di Siracusa che negli ultimi mesi ha intensificato l’attività di controllo sul territorio per reprimere quelle violazioni che possono arrecare danni all’ambiente e al paesaggio.  I finanzieri hanno messo i sigilli al cantiere dov’ erano in corso i lavori di realizzazione di un’ abitazione di tipo residenziale e al terreno circostante di mille e 600 metri quadrati. Il proprietario non è stato in grado di esibire  alcuna valida concessione e alle fiamme gialle non è rimasto altro da fare che bloccare i lavori in corso. L’uomo è stato denunciato alla  procura della Repubblica di Siracusa per violazione della normativa edilizia, mentre il terreno sul quale erano già stati eseguiti invasivi lavori di edificazione, è stato sottoposto a sequestro. Le operazioni di controllo inoltre sono state estese anche all’impresa di costruzione, con particolare riguardo a eventuali fenomeni di lavoro nero e alla regolarità dei versamenti delle ritenute previdenziali e assistenziali dei dipendenti. Le Fiamme Gialle hanno attuato ancora un arresto per furto di rame ai danni di imprese che operano nel polo industriale. A finire in manette un 45enne di Carlentini, già noto per diversi precedenti penali, fermato dai finanzieri della compagnia di Augusta in contrada Bondifè a Melilli. L’uomo è stato sorpreso mentre stava “trattando” alcune matasse di cavo elettrico mediante un processo di combustione. I finanzieri, nell’espletamento di periodici servizi di controllo del territorio, sono stati insospettiti dall’ attività condotta nei pressi di un’autovettura, dov’era in corso un processo di fusione dal quale ottenere l’estrazione del rame separandolo dall’isolante. I cavi, secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza, erano stati prelevati da un capannone di un’azienda che sta eseguendo lavori di costruzione di un impianto fotovoltaico. All’interno della vettura sono stati inoltre rinvenute altre matasse di cavo contenute in cinque secchi di latta per un peso complessivo di un quintale oltre ad alcuni arnesi da scasso. Accertato che il materiale era stato trafugato dai vicini capannoni, l’uomo è stato arrestato e condotto in carcere mentre la refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari. Da qualche anno, negli interessi della malavita rientra il business del rame, un metallo flessibile, ma robusto, resistente alla corrosione e completamente riciclabile. La sua quotazione al mercato nero, secondo le fiamme gialle, arriva a toccare i 10 euro al chilo senza mai scendere sotto i 7. Per questo motivo si parla di ”oro rosso”, capace di procurare continue impennate nelle borse valori di riferimento con prezzi che si attestano intorno a 8mila euro a tonnellata.
 
Nella foto, il sopralluogo della guardia di finanza sul cantiere sequestrato

L’ inganno del Risorgimento

storia, cultura, risorgimentoAUGUSTA. Giorno 29 aprile,  nell’auditorium “Don Paolo Liggieri” del  civico palazzo S. Biagio di Augusta, si è tenuta la presentazione del libro “Il Sud e l’inganno del Risorgimento” di Giacomo Càsole , storico e scrittore, da anni impegnato a promuovere le verità storiche riguardanti un periodo così complesso quale l’unità d’Italia che coinvolse anche la Sicilia. Il convegno-dibattito ha fornito ottime e interessanti chiavi di lettura, sopratutto nell’anno in cui si festeggia il 150° anniversario dell’unità d’Italia.

Per addentrarci meglio nell’argomento, abbiamo deciso di intervistare  l’autore del libro, Giacomo Casole, fondatore e presidente dell’associazione culturale “ Due Sicilie”.

Lei ha intitolato il suo libro “Il Sud e l’inganno del Risorgimento”. Perché usare proprio il      termine “inganno” in riferimento a un determinato periodo storico, solitamente definito da autorevoli storici e scrittori fondamenta per l’unità d’Italia?

Nelle prime tre righe del capitolo denominato il “Razzismo” ha riportato una frase, presumibilmente  credibile di Luigi Carlo Forini, nominato luogotenente una volta conquistato il Regno delle due Sicilie: “ Altro che Italia, questa è Africa. I beduini a riscontro di questi cafoni sono fiori di virtù civile”. Supponendo la veridicità della fonte da cui proviene questa espressione, vuole spiegarci le motivazioni per cui i meridionali vennero considerati inferiori , addirittura peggio dei beduini?

 

“Come ho avuto modo di spiegare durante la presentazione del mio libro, innanzitutto bisogna mettersi d’accordo sul significato della parola “ Risorgimento” che derivando dal verbo risorgere, sta a indicare “resurrezione” o meglio” riscatto” e “rivalsa”.

Ma il Sud che era già da tantissimo tempo uno Stato sovrano libero e indipendente da ingerenze straniere, non aveva bisogno di risorgere né di riscattarsi da alcunché, pertanto molto semplicisticamente posso dirle che il significato di Risorgimento non può adattarsi a tutta l’Italia del 1860.

E’ il Nord che ha bisogno di riscatto in quanto frammentato in piccoli Stati,  è ancora soggetto a pesanti influenze straniere come l’Austria,  che domina direttamente il Lombardo-Veneto. Ed è sempre il Nord che ha l’esigenza per poter crescere ed espandersi, di liberarsi, di riscattarsi, di risorgere; dunque,  è in questo senso che si può parlare di inganno, di imbroglio per la gente del Sud,  a cui si è fatto credere fino a oggi che il “Risorgimento “ fosse un’esigenza sentita e necessaria per tutta l’Italia che si doveva creare come Nazione. Il Sud è già una nazione, e ha un nome conosciuto e rispettato in tutta l’Europa e nel mondo. Il Sud era conosciuto come il “Regno delle Due Sicilie” e possedeva  una lingua e una cultura comuni, oltre a leggi e  usi propri. Per fare l’Italia,  solo il Sud fu stato costretto a rinunziare alla propria peculiarità, alla propria cultura e ai propri averi.  Infatti,  tutti i beni del Regno delle Due Sicilie furono sequestrati e trasferiti al Nord,  che così creò le basi per trasformare la propria povera economia in quella industriale e capitalistica che conosciamo. Il Nord ha ingannato il Sud convincendolo che perseguire la strada dell’unificazione era la sola possibile al bene comune e così come sappiamo bene noi al Sud, non è stato, anzi,  al contrario,  non solo il Sud ha perso tutto, ma ci ha guadagnato il dileggio e il disprezzo oltre a un diffuso razzismo che da allora continuamente serpeggia in ogni discorso, in ogni articolo, in ogni situazione. Il Sud è diventato una questione con l’unità d’Italia, quella meridionale e da allora a oggi ( a 150 anni suonati) non c’è soluzione. Le ricordo che la Germania ha colmato il divario con la sorella dell’Est in meno di un ventennio, in Italia al contrario ancora si discute il da farsi. Altro che inganno questo risorgimento!” Per quale motivo in Italia l’eccidio dei meridionali, avvenuto durante la spedizione dei mille, rimane un mistero, se non un tabù? A tal proposito cosa si può fare per risvegliare la coscienza meridionale?

 “I piemontesi che,  immediatamente conquistato il Regno delle Due Sicilie, vennero a contatto con il popolo meridionale, si accorsero da subito che la lingua, la cultura, gli usi e i costumi erano differenti dai loro, loro  che parlavano una lingua molto più simile al francese che all’italiano, che avevano modi e gesti affettati. Essi  non solo non compresero nulla, ma l’impatto un po’ brusco con il chiassoso e colorito popolo meridionale, li portò a respingere in toto quelle persone e quelle situazioni che non avevano mai visto e non solo non capirono mai nulla , ma non si sforzarono nemmeno di farlo.

Così, nei loro giudizi superficiali e affrettati, subentrò immediatamente il razzismo per persone o cose che erano al di fuori da loro e che non capivano.

Tutte le forme di razzismo d’altronde sono dettate da ignoranza e da prevaricazione. D’altronde il popolo meridionale non fu docile carne da macello, ma cercò con una guerra partigiana, definita guerra di brigantaggio, di contrastare l’invasione manu militari di questa nazione straniera. E questo non poteva far piacere ai piemontesi invasori, i quali ancora di più si inasprirono contro il popolo meridionale, definito beduino, africano,  ecc.”

Quali furono le conseguenze economiche, politiche e sociali che, purtroppo ancora oggi si ripercuotano nella nostra terra?“Innanzitutto, devo dirle che l’eccidio della popolazione meridionale è avvenuto non solo durante la cosiddetta spedizione dei Mille,  ma anche e soprattutto durante l’occupazione sabauda.

Garibaldi si rese responsabile del famoso episodio di Bronte, dove alcuni contadini,  credendo ai falsi proclami del dittatore, si erano  impadroniti delle terre di alcuni possidenti. Un intero paese fu dichiarato in stato d’assedio, sei cittadini innocenti furono fuciliati a seguito di un processo sommario condotto dal boia Bixio e molte altra centinaia furono rinchiuse per lunghi anni in carcere, senza processo e senza sentenza. Così Garibaldi liberava il Sud, così il Sud pagava il prezzo del Risorgimento fasullo. I Savoia fecero di peggio comportandosi talvolta con ferocia indiscriminata senza guardare in faccia uomimi, donne o bambini,  per ridurre all’obbedienza e alla ragione il popolo meridionale. Si comportarono talvolta con brutalità  talmente gratuita e insopportabile da essere paragonate successivamente  ai peggiori barbari o alle SS naziste. Le conseguenze furono : la diffidenza verso i nuovi governanti, considerati a volte peggiori di quelli vecchi e l’allontanamento progressivo ma ineluttabile da quegl’ideali che avevano  reso possibile il Risorgimento e dall’idea di Nazione giusta ed equa. “Recentemente sono state celebrate le nozze tra il principe ereditario William d’Inghilterra e Kate Middleton. Sorvolando sulla piacevolezza o no di quello che viene definito dalla stampa mondiale il matrimonio del secolo, è strano c Quali furono le conseguenze economiche, politiche e sociali che, purtroppo ancora oggi si ripercuotano nella nostra terra? Che in questo matrimonio non siano stati invitati gli eredi di Casa Savoia, artefici dell’unità d’Italia, mentre era presente Carlo di Borbone, discendente della famiglia Borbonica del Regno delle due Sicilie. Che  ne pensa? “Premesso che il matrimonio di un rampollo della casa reale inglese non  sfiora nemmeno lontanamente i miei interessi e se mai appartiene al gossip, tuttavia si può notare non dico con soddisfazione ma con interesse la notizia che sia stato invitato a questa cerimonia un erede della Casa Reale delle Due Sicilie. Ciò significa che almeno in idea l’antico e glorioso Stato meridionale vive ancora non solo nel gossip , ma anche nella mente e nel cuore di tutti quei meridionali che dovrebbero andare orgogliosi del proprio passato e della propria storia.”

Federico Tringali