OSPEDALE MUSCATELLO: SI SOLLEVERA’ LA GENTE DI AUGUSTA COME IL 28 DICEMBRE 1960?

Lettera aperta a  Prefetto di Siracusa, Presidente della Regione Sicilia,  Assessore Regionale alla Sanità, Corte dei Conti Palermo, Procura della Repubblica di Siracusa

 

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I sottoscritti Movimenti Cittadini, Associazioni Ambientaliste, Comitato Difesa Ospedale Augusta, Tribunale dei diritti dei malati, con sede in Augusta, città sita all’interno del triangolo industriale Augusta-Priolo-Melilli, preso atto:

1.             della dichiarazione di “Area a Elevato Rischio di Crisi Ambientale” del dicembre 1990, comprendente anche Augusta;

2.            della relazione della Commissione Ambiente del Senato, approvata all’unanimità il 23.07.02, che recita come “I siti di Priolo ed Augusta non siano più un’area a rischio ambientale, ma un’area in piene crisi ambientale, per cui si rendono indispensabili interventi legislativi e finanziari che consentano di affrontare con tempestività la drammatica emergenza”;

3.            che trattasi di “area a elevato rischio di incidente rilevante” per la contemporanea esistenza di tre rischi che possono essere sottoposti a “ effetto domino”:

4.            bellico (basi Nato e Marina Militare, depositi di armamenti di Cava Sorciaro), sismico (area dichiarata a sismicità 12) e industriale;

5.            dei numerosi studi epidemiologici effettuati in passato per conto dell’Autorità giudiziaria (Inchiesta Condorelli), dell’O.M.S. , dell’Enea, dell’Assessorato regionale Sanità, oltre che gli attuali effettuati dal registro territoriale delle patologie dell’ASL 8 e dal registro tumori della provincia di Siracusa che dimostrano come nell’area del triangolo industriale sia la mortalità che l’incidenza dei tumori sono in continuo aumento, in special modo ad Augusta dove l’incidenza tumorale risulta doppia sia nei maschi che nelle femmine rispetto al resto della provincia. Inoltre lo studio specifico sulla tipologia dei tumori indica come il polmone non è più l’organo bersaglio principale ma tutta una serie di tumori che hanno a che vedere con la compromissione della catena alimentare legata al grave inquinamento industriale. Infine gli studi recenti hanno dimostrato la presenza notevole di metalli pesanti (in specie mercurio, piombo e alluminio) e di diossine, che rappresentano la causa etiologica principale non solo delle patologie tumorali, ma del registrato aumento delle malformazioni congenite, dell’aumento dell’abortività (ad Augusta quadruplo volte superiore rispetto alla media nazionale e doppio rispetto alla provincia) che per un terzo è causata da patologie malformative a carico del sistema nervoso centrale, dell’aumento dell’infertilità di coppia e delle disfunzioni tiroidee, delle malattie neurodegenerative allergiche e cardiovascolari. Non a caso l’O.M.S., ha stabilito che circa il 25% delle patologie, di cui in atto l’uomo soffre, siano da riferire all’inquinamento da metalli pesanti;

 

6.       del trattato costitutivo della Comunità Europea, art. 174 comma 2, dove si individua come prioritaria “La protezione della salute umana, fondata sui princìpi della precauzione e dell’azione preventiva”;

7.            della Legge regionale n. 5/2009 art. 6, che prevede che gli ospedali operanti nei siti ad alto rischio sia di incidente rilevante, che in crisi ambientale, debbano essere potenziati;

8.            che in ossequio a tale principio siano stati mantenuti e potenziati gli ospedali di Gela e Milazzo;

9.             che sotto il profilo di una buona amministrazione e di una efficacia dell’azione amministrativa, si registra uno sciupio di denaro pubblico derivante dal mancato utilizzo del nuovo padiglione, già da anni pronto per essere adibito a ospedale e che invece, solo recentemente è stato utilizzato in minima parte ad uso amministrativo (per quei pochi uffici presenti in ospedale), con evidente illogicità: uso di locali progettati per altro e spese inutili per ammodernamento del vecchio ospedale. Quest’ultimo poteva essere utilizzato per l’allocazione di tutti gli uffici sanitari e amministrativi, attualmente distribuiti in vari plessi cittadini presi in affitto, senza la necessità di effettuare ristrutturazione alcuna. Si precisa che quanto sopra non ha comportato alcuna riduzione delle suddette spese di affitto. Pertanto un uso scorretto delle risorse pubbliche da porre all’attenzione della Procura presso la Corte dei Conti;

10.           che infine la presenza della base navale del porto di Augusta, in caso di eventi bellici (dati i tempi che da circa venti anni si vivono nel Mediterraneo), rappresenta un obiettivo sensibile ed è quindi necessaria la persistenza di un centro ospedaliero di immediata cura, con tutti i reparti funzionati.

Tutto ciò valutato, pur considerando le difficoltà economiche della Regione in tema di spesa sanitaria e la necessità di limitarle, non si può far ricadere il tutto su una Comunità che ha cpagato e continua a pagare, in termini di salute e sicurezza e che, dal punto di vista economico (accise sui prodotti petroliferi e attività portuali) tanto contribuisce al bilancio nazionale.  Poiché i danni principali alla salute e all’ambiente sono da attribuire agli impianti industriali e agli insufficienti controlli da parte delle istituzioni preposte, si propone che le spese di mantenimento della nostra struttura ospedaliera siano a carico dei Ministeri dell’Ambiente e dell’Industria invece di proporre accordi transattivi con le industrie, che prevedono il pagamento del 10% di quanto dovuto per i gravi disastri ambientali causati dai loro impianti, come ha fatto recentemente la ministra Prestigiacomo, addebitando il rimanente 90% alle casse dello Stato: una vera e propria scandalosa sanatoria!  Le predette Associazioni, Comitati e Movimenti cittadini, si dichiarano pertanto contrari alla programmazione sanitaria regionale e della ASP 8, che prevede un depotenziamento dell’ospedale di Augusta in antitesi a quanto previsto da leggi e decreti vigenti. Se ciò dovesse verificarsi ne conseguirebbe una riduzione della risposta sempre più pressante in tema di diagnostica preventiva con conseguente compromissione del buon fine delle terapie relative alle patologie suindicate, senza considerare le difficoltà logistiche e la maggiore spesa per gli utenti. Inoltre il depotenziamento dell’ospedale di Augusta, per i motivi evidenziati, potrebbe rappresentare un grave pericolo per i residenti, i lavoratori portuali e dell’area industriale, in caso di incidenti rilevanti. Pertanto i ricorrenti preannunziano, fin d’ ora, che adiranno le vie legali, in caso di danni alla salute e alla vita dei cittadini, nei confronti di coloro che di fatto hanno determinato con le loro decisioni i suddetti temuti danni. Infine i Sottoscrittori avvisano di essere pronti a manifestare pacificamente il loro dissenso con sit-in con le modalità ritenute più idonee

 

Associazioni Ambientaliste, Comitato Difesa Ospedale Augusta, Tribunale dei diritti dei malati

OSPEDALE MUSCATELLO: SI SOLLEVERA’ LA GENTE DI AUGUSTA COME IL 28 DICEMBRE 1960?ultima modifica: 2011-04-07T22:23:00+02:00da leodar1
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