Perché il 17 marzo è stato dichiarato festivo

Immagine 011.jpgbandiera.jpgPur senza la consueta unanimità (i rappresentanti della Lega Nord hanno espresso voto contrario) il governo Berlusconi ha deciso di rendere festivo il 17 marzo. Perché proprio il 17 marzo? Perché il  17 marzo 1861 è la data di nascita del Paese, consegnato al re Vittorio Emanuele II con legge n. 4671 del Regno di Sardegna,  quando a Torino, prima capitale dello Stato, venne proclamato il Regno d’Italia. Da un’Italia divisa in sette Stati, oppressa dalla sottomissione all’ Austria, nasceva un Regno Unito, che dal Piemonte alla Sicilia si riconosceva in un unico governante, un sistema di leggi univoco e una tradizione culturale accreditata sul piano internazionale. Il via ufficiale ai 150 anni di storia unitaria venne dato a Palazzo Carignano, nuova sede del Parlamento, che si era riunito per la prima volta il 18 febbraio  dello stesso anno 18611. Le rappresentanze popolari erano state rinnovate con elezioni del gennaio: su quasi 26 milioni di abitanti, il diritto a votare fu concesso dai nuovi governanti solo a 419.938 persone (circa l’1,8%) e alla fine i voti validi si ridussero a 170.567. La proclamazione del Regno d’Italia si configurò come una prosecuzione del Regno di Sardegna, tanto che Vittorio Emanuele II continuò a mantenere, tra le proteste della sinistra storica, la numerazione originaria della dinastia dei Savoia. Nell’ articolo, approvato il 17 marzo, si leggeva: “Vittorio Emanuele II assume per sé e per i suoi successori il titolo di re d’Italia”. Non vi fu inoltre la costituzione di una nuova entità statuale, ma solo un cambio di nome. Sono gli elementi di quel “vizio d’origine costituito dall’impronta dell’accentramento piemontese”, più volte ricordato da’attuale  presidente della repubblica, Napolitano, che ne ha chiesto il superamento. Il primo presidente del Consiglio, proclamato il 23 marzo 1861, fu Camillo Benso Conte di Cavour, che, rivestendo  tale carica, morì il 6 giugno dello stesso 1861.

    Il Regno d’Italia rimase in vita fino alla proclamazione della repubblica il 2 giugno 1946.

     G.C.

I liceali celebrano l’unità d’Italia attraverso i film- commento del prof. Francesco D’Isa

lic.jpgSi è svolta la terza assemblea d’istituto del liceo  nell’aula magna altrimenti nota come teatro comunale. Il tema trattato è stato il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. L’argomento è stato  presentato ed esposto inizialmente dal rappresentante di istituto Ottavio Pugliares, che ha elencato le vicende storiche  caratterizzanti caratterizzato a e spedizione dei Mille di Garibaldi.  Pugliares ha ricordato che i Garibaldini erano appena mille, contro un esercito ben equipaggiato e ben armato del Regno delle Due Sicilie: i Garibaldini non avrebbero vinto senza il tradimento dei vertici militari del Regno e senza la protezione della flotta inglese.  Gli studenti successivamente hanno potuto seguire un percorso basato sulla proiezione di frammenti di film, con il commento del docente di lettere Francesco D’Isa. Gli spezzoni cinematografici erano tratti dai seguenti film: 1860, di Alessandro Blasetti; Viva l’Italia, di Roberto Rossellini; Bronte- cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato, di Florestano Vancini. Tra una visione e l’altra dei filmati, il dibattito ha coinvolto alcuni alunni, tra cui Sergio Angelo Fichera, Gaetano Volpe, Federica Giangrande e, naturalmente, anche Ottavio Pugliares.

   Luca  Santoro

Anoressia e Bulimia, effetti e sintomi

bulimia.jpgAnche ad Augusta  i  disordini alimentari, di cui anoressia e bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti non sono pochi. Nel mondo questi disordini  sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di adolescenti e giovani adulti.  Negli Stati Uniti, le associazioni mediche che si occupano di disordini alimentari non esitano a definirli una vera e propria epidemia che attraversa tutti gli strati sociali e le diverse etnie. Se non trattati in tempi e con metodi adeguati, i disordini alimentari possono diventare una condizione permanente e nei casi gravi portare alla morte, che, solitamente, avviene per suicidio . Secondo la “American Psychiatric Association”, sono la prima causa di morte per malattia mentale nei paesi occidentali. Uno studio sostiene che minore attenzione si sarebbe dedicata finora a ricerche sui possibili trattamenti di anoressia nervosa e delle altre forme di disordine alimentare.  L’anoressia e la bulimia sono malattie molto complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo,che quindi, richiedono un trattamento sia del problema alimentare in sé che della sua natura psichica. Ne parliamo con uno specialista di un’ASP siciliana. -Mi scusi, ma non vi è qualche rimedio per il paziente che soffre di questi sintomi? “Sì certo, infatti l’obiettivo è quello di portare il paziente, attraverso terapie mirate a modificare i comportamenti e l’attitudine, ad adottare soluzioni di gestione dei propri stress emotivi che non siano dannosi per la propria salute e a ristabilire un equilibrato comportamento alimentare” – A quale  età si manifestano questi sintomi? “Questi sintomi possono manifestarsi in persone di età, sesso, provenienze sociali diverse, ma sono solitamente più comuni in giovani donne in età compresa tra i 15 e 25 anni.” –Da che cosa nasce il disordine alimentare? “Al centro del disordine alimentare, che si manifesta come una malattia complessa, risultante dall’interazionedi molteplici fattori biologici, genetici, ambientali, sociali e psichiatrici, c’è comunque da parte del paziente un’ossessiva sopravvalutazione dell’importanza della propria forma fisica, del proprio peso e corpo e una necessità di stabilire un controllo su di esso. Tra le ragioni che portano allo sviluppo di comportamenti anoressici e bulimici,si evidenziano, oltre a una componente di familiarità, l’influenza negativa da parte di altri componenti familiari e sociali, la sensazione di essere sottoposti a un eccesso di pressione. Per alcune persone, si tratta di tendenza autodistruttive che le porta ad alterare il proprio comportamento alimentare o ad abusare di alcol o droghe. –Ma come si manifestano in realtà queste due malattie “Queste malattie si manifestano in più modi. L’anoressia si manifesta in due modi:   con restrizioni, determinata dalla riduzione costante della quantità di alimenti ingeriti e  con abbuffate e successiva eliminazione.  La persona anoressica diventa così ossessionata dal cibo che la propria vita finisce con l’essere totalmente incentrata sulla questione alimentare, impedendo di provare interesse ed entusiasmo verso qualsiasi altra cosa”. -Bene, ora ci parli, invece della bulimia. “La bulimia invece si manifesta in tre modi: • ingestione di una quantità eccessiva di cibo.  • la sensazione di non poter smettere di mangiare. • l’abbuffata è preceduta e seguita da uno stress emotivo molto forte. La persona bulimica si abbuffa in modo molto diverso da quello che avviene quando normalmente si mangia troppo, come abbiamo visto”.
   Mariagrazia   Ballotta