AUGUSTA– “Gli augustani stanno ricevendo le bollette relative al pagamento della tassa dei rifiuti per l’anno 2009 con l’assurdo aumento dell’ 85% circa. Non possiamo non denunciare lo scandalo di un consiglio comunale che non sa fare il proprio mestiere. Tutti i consiglieri, di maggioranza e d’opposizione, sono caduti dalle nuvole quando hanno saputo dell’ aumento, come se l’atto fosse stato votato solo dalla giunta e non anche da tutto il consiglio comunale anche se subdolamente nascosto fra le pieghe del bilancio di previsione 2009”. Questo il commento di Enzo Inzolia e Mimmo Di Franco del movimento “L’Altra Augusta” sulla vicenda degli aumenti della Tarsu che hanno provocato una vera levata di scudi contro il sindaco e l’amministrazione comunale. “All’incredulità dei primi momenti” – afferma il movimento –“ si sta sostituendo la rabbia crescente dei cittadini per un aumento così vistoso. Nessuno vuole esimersi dal pagare le tasse, a patto che siano giuste e si riceva un servizio. In questo caso,ironia della sorte, le bollette sono arrivate quando gli operatori ecologici erano in sciopero, come è ormai tragica prassi, per il mancato pagamento degli stipendi arretrati. La delibera di giunta numero 136 del 24 aprile 2009, firmata dal sindaco e all’unanimità da tutti gli assessori”, – spiega Inzolia –“ ha aumentato tale tassa per coprire i costi del servizio al 100%. Nulla di sbagliato se non fosse per il fatto che dal 2004 non si è provveduto all’adeguamento graduale e sostenibile dapprima certamente per incapacità e incoscienza amministrativa e, in tempi di campagna elettorale, per non indispettire i possibili elettori. Questa è la prova provata del terrore che l’amministrazione ha ad affrontare le enormi sacche di evasione che ci sarebbero, specie in capo a entità che negli anni avrebbero accumulato debiti milionari. Si preferisce aggredire i deboli, è più facile! A appare evidente che la maggioranza (anche se a composizione sempre più variabile) vota bovinamente quanto propinato dall’amministrazione e che l’opposizione non sa leggere i documenti e si accoda acriticamente”.
Giulia Càsole