Don Miguel Cavallè al Circolo Unione Augusta

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“Vincere l’Indifferenza”. Questo il titolo del libro di Padre Miguel Cavallè, questo il titolo della Conferenza che lo stesso ha tenuto al Circolo Unione giovedì 24 febbraio. Una partecipazione massiva ha caratterizzato quello che si può definire un vero evento  formativo-culturale . Il salone di rappresentanza era strapieno e molta gente ha dovuto rinunciare a parteciparvi per mancanza di posti.  Luci spente all’inizio, al pianoforte il maestro Rosy Messina , al microfono la sorella Cettina e l’avv. Giovanni Intravaia per una accorata recitazione di brani prodotti ad hoc da quest’ultimo,  e sullo schermo gigante uno scorrere di immagini veramente toccanti, di quelle che appunto non possono lasciare il pubblico in atteggiamento di indifferenza.  L’avvocato    introduce l’argomento della serata e presenta con tanto di rispettabile curriculum, il conferenziere, Padre Miguel.  Le ultime scene hanno riprodotto le gesta di  carità  di Madre Teresa di Calcutta e dello stesso Sacerdote dei “Legionari di Cristo” circondato da un gruppo di poveri bimbi di colore, ma la piacevole e dotta conversazione che segue assume quasi i toni di una lectio magistralis su argomenti di economia, scienza, geopolitica, sociologia, filosofia,  di teologia  per concludersi con una chiara esortazione , diretta in particolare al popolo presente dei Cattolici, di comportarsi come tali e di preferire l’eccellenza alla mediocrità.  “Il mondo – ha tenuto ad evidenziare il reverendo –  attraversa una fase di cambiamento, di svolta epocale. Le sfide sono tante e delicate. Per  affrontarle, in modo da realizzare il bene della persona umana, è necessario che quest’ultima si rimbocchi le maniche e prenda tra le mani i fili della storia.  Solo così l’uomo d’oggi potrà uscire dall’apatia e dal sonno e vincere l’indifferenza”.  La presidente del Circolo, dott.ssa Gaetana Bruno Ferraguto,  ha ringraziato padre Miguel e l’avv. Intravaia  per aver offerto questi spunti di riflessione sul momento storico attuale e sull’uomo che vive e agisce in esso. Qualificati interventi della prof.ssa Tea Sortino, Dirigente Scolastico del I° Istituto Comprensivo P. Di Napoli, della prof.ssa Angela Gigli, Presidente Provinciale Fraternita Laica Domenicana “ S Tommaso D’Aquino”, del prof. Giuseppe Garilli e del prof. Alberto Terranova hanno impreziosito la serata conclusasi, al solito, con scambio di doni e fiori alle signore.

      Gaetano   Gulino

Recensione di Giovanni Intravaia- Presidente dell’Accademia Cattolica della Santa Croce di Gerusalemme – promotore dell’evento.<< È bello   pensare, di “esserci  nella storia “, se quel personale “essere nella storia” ha   un senso. Per fare questo, cioè per “vivere con senso”, sembra indispensabile tenere presenti almeno tre cose: la consapevolezza del momento storico in cui si vive, la conoscenza del proprio ruolo in questo mondo e l’accettazione della responsabilità di fronte alla propria missione . L’ ispirazione del libro    nasce    dalla lettura della Parola di Dio , in questo caso non attraverso le Scritture, ma attraverso gli Atti del Magistero della Chiesa, in particolare attraverso la lettura dell’ Esortazione Apostolica Novo Millennio Ineunte, degli inizi dell’anno 2000.In essa, Giovanni Paolo II , parlava della vita cristiana incentrata,   nel « trasformare con Cristo la storia ».Si tratta di una chiamata personale ad “essere nella storia”, per trasformare la storia    e renderla  più rispettosa dell’ uomo. Perciò è nato questo libro. La speranza che queste righe possano essere di concreto aiuto  in questa direzione, è  l’ obiettivo che ha mosso l’autore, un Occidentale che ama l’Occidente. Padre Miguel Cavallè, con un linguaggio straordinariamente chiaro e diretto, ha la capacità di indicare una strada per giungere alla soluzione e lo fa senza disturbare governi, organizzazioni sovranazionali o internazionali  , ma indirizzandosi al lettore del libro. L’autore non fornisce un palliativo, né alcun “buonismo”. Non ci dà una medicina facile da prendere, ma che ha tante controindicazioni e quel che è peggio che non è in grado di curare. Il testo pone il lettore al centro del mondo assieme agli altri, tanti o pochi che siano, con i quali condividiamo ogni nostro giorno, ogni nostro anno di esistenza. In questo senso gli ambiti del contendere sono tre: quello dei mezzi di comunicazione di massa, quello dell’educazione o della famiglia e della scuola, quello del Diritto che deve essere in grado di esplicarsi autenticamente in diversi ambiti. Dalle visioni generali, arriviamo alla nostra individualità, alla nostra responsabilità e scopriamo una forte chiamata a vincere le resistenze. Sembra una soluzione semplice e naturale, invece può richiederci fatica, impegno e addirittura stanchezza. Ciò può ci ricondurci all’indifferenza, contro la quale la soluzione è soltanto guardare ad una speranza che sola è in grado di muovere il mondo nella direzione della felicità.Il testo di P. Miguel Cavallé  ha un pregio straordinario: con parole chiare e non dispersive ci dona una soluzione semplice e piena di Speranza, per chiamare il mondo alla Felicità. Tanti vi hanno rinunciato ed hanno la pretesa che anche gli altri vi rinuncino,  ma l’orgoglio che li anima non si può conciliare  con il vero e con il bene, e alla fine tale orgoglio si abbraccia unicamente alla disperazione e non certo alla Speranza. Questa invece,  apre all’Infinito e   ci chiama ad essere coraggiosi, sicuri e determinati>>.

Don Miguel Cavallè al Circolo Unione Augustaultima modifica: 2011-02-25T09:31:00+01:00da leodar1
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