Una repressione che coinvolge anche il personale civile dell’ Arsenale Militare di Augusta

La vostra valutazione è solo repressione

usb.jpgCosì lo striscione che oltre mille lavoratori hanno sventolato ieri mattina a Roma sotto le finestre dei Ministri La Russa e Brunetta, nell’ambito della mobilitazione indetta dall’Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego.

Numerose altre iniziative di protesta si sono svolte in diverse città, tutte per affermare il netto no all’accordo dello scorso 4 febbraio, con cui governo e sindacati complici tentano illegittimamente di introdurre la “riforma” Brunetta in assenza del contratto nazionale. Chi con le orecchie d’asino, a rappresentare il 25% dei dipendenti “fannulloni per legge”, chi invece con l’aureola del 25% di “efficienti”, sempre per legge, lavoratori e delegati da tutta Italia hanno manifestato sotto il Ministero della Difesa, dove sono state consegnate nelle mani del Vice Capo di Gabinetto, Dott.ssa Fava, le migliaia di firme che USB P.I. ha raccolto fra il personale civile del dicastero: 33.000 lavoratori i quali, per una direttiva del ministro La Russa e con il beneplacito dei sindacati complici, rischiano di veder applicate le famigerate “fasce” di merito sulla base di una valutazione che verrà effettuata da una dirigenza in stragrande maggioranza militare, e dunque non sottoposta a valutazione. Su questa problematica avrà luogo il prossimo lunedì 21 febbraio un ‘incontro con il Sottosegretario Cossiga che chiarirà le intenzioni del Ministro sul sistema di valutazione, alla luce della forte richiesta di immediata sospensione della direttiva nonchè della sua completa abolizione. Altro partecipato presidio sotto la Funzione Pubblica, dove tanti lavoratori di tutti i comparti hanno rumorosamente espresso la loro opposizione all’accordo del 4 febbraio e alla Brunetta, da cui si sentono umiliati e mortificati nella loro professionalità, ed hanno chiesto il rinnovo dei contratti e l’indizione delle elezioni RSU. Nell’incontro con il Direttore delle relazioni sindacali della Funzione Pubblica, Dott. Eugenio Gallozzi, USB P.I. ha ribadito la sua istanza di ritiro della Brunetta, la cui inapplicabilità è stata confermata da diverse sentenze della magistratura, in quanto riforma propagandistica, che ignora i veri problemi della p.a., e che conseguentemente non può rendere più efficace il servizio pubblico.

Nell’incontro è stata annunciata un’imminente convocazione presso l’ARAN per la trattativa sul contratto quadro, in cui si tenterà di inserire i contenuti dell’accordo del 4 febbraio e della Brunetta.

  USB Difesa –  Augusta 

 

MUSCATELLO: SI RICORDA IL 28 DICEMBRE 1960, QUANDO LA POPOLAZIONE BLOCCO’ IL PORTO

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“Oggi è indispensabile e necessario che tutte le forze politiche di Augusta, maggioranza e opposizione, concordino un piano programmatico unitario di azioni da intraprendere per la difesa del presidio ospedaliero”. Lo ha affermato il consigliere provinciale e coordinatore cittadino del Movimento per l’Autonomia, Maurizio Ranno, che ha così continuato: “ Frazionamenti politici, azioni isolate, assemblee di partiti o di coalizioni di partiti  non potranno sortire eguali effetti di compattezza politica e scelte programmatiche unitarie a difesa dell’ospedale. Tutte le iniziative intraprese  fino a oggi non hanno fatto registrare un cambiamento di rotta del piano di riordino del sistema sanitario, redatto dall’allora governo di centro destra e oggi sostenuto da un governo di centro sinistra, registrando pertanto un fallimento della politica tutta”.  Se consideriamo che Maurizio Ranno è l’esponente locale di spicco dell’MPA, cioè di quel Movimento per l’Autonomia, il cui fondatore è quel Raffaele Lombardo, che oggi comanda in Sicilia, che cosa si deve concludere? Che Ranno vuole dare la sveglia al suo “capo” o che vuole intraprendere un’azione di guida di un movimento trasversale per tentare in extremis di salvare il Muscatello? Ranno incalza: “Appare evidente che l’ospedale di Lentini, al momento, è politicamente più allettante, visto che l’apparato è interamente da definire ex novo, caselle vuote da riempire, a differenza dell’ospedale Muscatello,  dove oramai la struttura e l’apparato medico e infermieristico sono  consolidati. Appare evidente la mancata attenzione alla città di Augusta,  che ospita il più importante polo industriale d’Europa, pagando un elevatissimo prezzo in termini di degrado ambientale, malattie tumorali, malformazioni neonatali e quant’altro. Appare evidente la mancata attenzione alla città di Augusta che costituisce un bacino di utenza di oltre 100.000 abitanti costituito dalla Marina Militare, dalla casa di reclusione, dal polo petrolchimico. Appare evidente che la città non beneficia dei proventi delle accise petrolifere che finiscono nelle casse dello stato per soddisfare i servizi di altre città d’Italia. Oggi è opportuno uno scatto di orgoglio della classe politica tutta che si spogli dei colori di appartenenza e stabilisca le azioni da intraprendere per far sì che si dia attuazione all’articolo 6 della legge regionale numero 5/2009 che prevede il potenziamento delle strutture ospedaliere ricadenti in zona ad alto rischio ambientale.” Ranno conclude proponendo che“ tutta la classe politica di Augusta si sospenda dai partiti di appartenenza, azione che il movimento per l’autonomia intende intraprendere e si organizzino dei sit-in di protesta, con i prima linea le figure istituzionali del territorio di Augusta, presso la zona industriale e presso il porto commerciale”. Tradotto in un linguaggio più semplice, Ranno sostanzialmente propone  quello che più volte è stato richiamato su queste e altre colonne da un testimone dello sciopero del 28 dicembre 1960, il docente-giornalista Giorgio Càsole, intervistato persino dal Gabibbo di Striscia la notizia: realizzare, cioè, uno sciopero come quello attuato in quella famosa, storica data, quando la cittadinanza scese in piazza in difesa del porto, la cui unità amministrativa era stata allora già intaccata da un decreto ministeriale che assegnava compiti e funzioni al Comune di Siracusa, giacché all’epoca Priolo era Frazione del comune capoluogo. L’allora vicesindaco Giovanni Saraceno, autentico capopopolo, guidò la manifestazione, con un’impressionante, per l’epoca, “marcia” di cittadini comuni, che bloccarono l’ingresso all’isola, il passaggio a livello, ma, soprattutto, il porto, che allora dava  allo Stato un introito di circa mille miliardi di lire all’anno. Roma capì, il decreto fu annullato, il porto salvo, la popolazione tirò un sospiro di sollievo, Saraceno fu orgoglioso, il sindaco  Bordonaro no,  perché non fece sentire la sua voce: era malato (malattia diplomatica?). Oggi chi dovrebbe guidare la protesta? Il sindaco Carrubba, che si è dato malato proprio qualche giorno fa quando una delegazione comunale  si è recata a Palermo per salvare l’ospedale? Il suo vice? Già, chi è il suo vice? Ne abbiamo dimenticato il nome. Maurizio Ranno? Qual è però la figura istituzionale di Ranno?  E, soprattutto, la popolazione risponderà, come rispose oltre cinquant’anni fa?

   D.C.  –  nella foto in alto, la popolazione durante la rivolta del 28 dicembre 1960

Numerosi i partecipanti all’ormai tradizionale seminario Unimed

Gli alunni del quarto e quinto anno del liceo “Mègara” hanno concorso per aggiudicarsi la borsa di studio

unimed.jpgAUGUSTA. Giorno 17 febbraio nel nostro liceo Mègara si è tenuto lo stage Unimed, organizzato dai nostri docenti Anna Lucia Daniele, Giorgio Càsole e Alfio Castro, che costituiscono la commissione di orientamento. L’incontro, che sta diventando un appuntamento annuale, ha permesso agli alunni del quarto e del quinto anno di avere la possibilità di vincere una borsa di studio per seguire gratuitamente un corso estivo, nella sede Unimed di Catania, volto alla preparazione per il superamento dei test di ammissione delle facoltà ‘a numero chiuso’ . Ai ragazzi è stato somministrato un test di 40 domande a risposta multipla, strutturate come i test ministeriali per l’accesso alla unimed vincitrice.jpgfacoltà di Medicina e Chirurgia, concedendo un’ora di tempo per rispondere. L’iniziativa è stata ben accolta; infatti i partecipanti sono stati circa 50 e, come ha precisato il rappresentante dell’Unimed, il medico odontoiatra Antonio Vitale, ciò è stato possibile soprattutto grazie alla nostra docente Anna Lucia Daniele,  che si è  interessata personalmente all’incontro. Il dottor Vitale, oltre a presentare l’Unimed, ha  sfatato alcuni miti riguardo al test di ammissione in Medicina e Chirurgia, come quello per esempio di considerarlo ‘truccato’.  In realtà è un concorso trasparente, assolutamente meritocratico, che può essere superato se il candidato è mosso da una fortissima motivazione, ma soprattutto se ha alle spalle una preparazione mirata e specializzata, che è quella offerta dall’Unimed.  Già da 19 anni quest’associazione prepara centinaia di ragazzi, la maggior parte dei quali riesce entrare nella facoltà scelta, grazie alle spiegazioni sui quesiti ministeriali e dei relativi argomenti. Quest’anno la vincitrice della borsa di studio è stata Roberta Mazziotta della V B del liceo scientifico. Il prossimo incontro di orientamento, che si terrà il 31 marzo, sarà un seminario-dibattito dal titolo ‘Scuola e lavoro: idee per accorciare le distanze’, a cura del chimico  Alessandro Mascia.

  Dorotea Roggio

 

Interessante conferenza sul “Federalismo” al Circolo Unione di Augusta

3 federal.jpgGiovedì 17 febbraio  nel Salone di rappresentanza del Circolo, due qualificati relatori, il Prof. Luigi Amato e il Prof. Felice Giuffrè, cattedratico di Estetica il primo e  di Diritto Costituzionale presso l’Università di Catania il secondo, hanno intrattenuto i numerosi soci ed ospiti  su uno dei temi di maggiore attualità in  Italia, in un particolare  momento storico di instabilità politica. Federalismo , una vera problematica che potrebbe far  dire fine all’attuale Governo in carica considerando  i due fronti  che su di esso, in atto, si contrappongono nettamente.   Il prof. Amato ha sottolineato che in Italia,ed in particolare in quella meridionale, in genere il federalismo viene  erroneamente visto come una norma  negativa che potrebbe far aumentare il gap socio-economico tra il Nord ed il Sud. Un federalismo ben strutturato ed applicato, secondo lo studioso, potrebbe invece rivelarsi nettamente positivo per il futuro del paese. E per quanto riguarda gli aspetti giuridici, tecnico-amministrativi ha passato il microfono al collega prof. Giuffrè.” Senza dubbio- ha affermato quest’ultimo-  un federalismo di tipo cooperativo , di  solidarietà e non competitivo, potrebbe  risultare più che benefico nei confronti delle varie realtà etnico- territoriali confederate  in un difficile periodo di crisi economica nella società della globalizzazione. Il tutto  in uno Stato che secondo l’attuale Costituzione manterrebbe sempre la centralità e la potestà legislativa su alcuni settori al fine di assicurarne   dei livelli essenziali di diritti per tutta la popolazione. Esperienze positive in questo senso ci sono già state offerte dagli Stati Uniti e dalla Germania. Il secessionismo potrebbe quindi passare solo dopo un golpe di tipo armato e/o rivoluzionario.”  Il docente di diritto costituzionale ha poi evidenziato che al fine di instituire  e rendere efficace il federalismo occorrono altri indispensabili strumenti nella struttura architettonica normativa costituzionale tra cui la Camera ed il Senato delle Regioni  che dovrebbero affiancare se non sostituire la Conferenza Stato Regioni: Si darebbe,  in tal modo, pari opportunità a tutte le rappresentanze delle regioni più o meno piccole o economicamente avvantaggiate. La serata ha registrato parecchi ed interessanti  interventi da parte del qualificato pubblico presente.  La conferenza è stata brillantemente presentata dalla Presidente del Circolo Unione, dott. Gaetana Bruno Ferraguto che, al termine dei lavori, ha consegnato il guidoncino, un prezioso gadget ed un libro del Socio Italo Russo ai due  oratori.

            Gaetano  Gulino

I liceali in movimento ad Augusta per raggiungere la loro scuola

Per andare a scuola meglio bus piccoli ecologici e più frequenti

 

Grafico.jpgAUGUSTA . Durante l’attività di studio e approfondimento effettuato  da un gruppo di studenti della nostra classe II D L.S., sotto laguida del prof. Pietro Latino,  riguardante la statistica, abbiamo effettuato un’indagine sui  mezzi di trasporto utilizzati dagli studenti del liceo classico “Mègara” per recarsi  a scuola e per rientrare nelle proprie abitazioni.  Sono stati intervistati gli alunni di tutte le classi;  poi, servendoci di un foglio elettronicoe propeie abitaza classe II D L., abbiamo sistemato i dati ed elaborato il grafico sottostante. Dato il prevalente uso di mezzi di trasporto come moto,   automobili e autobus, possiamo dedurre che, per la maggior parte degli alunni, la sede scolastica si trova distante dalla abitazioni. Noi pensiamo che la scuola dovrebbe essere ubicata in un punto baricentrico rispetto al territorio di riferimento in modo da ridurre l’uso di questi  mezzi a motore che oltre ad essere causa della formazione di ingorghi e qualche incidente, contribuiscono notevolmente all’inquinamento acustico e atmosferico. Per risolvere il problema alla radice sarebbe utile impegnarsi per una delocalizzazione dell’istituto scolastico. Considerato che questa soluzione è di difficile attuazione, intanto sarebbe opportuno  migliorare i mezzi di trasposto pubblici aumentandone la frequenza nelle ore di ingresso e uscita dalla scuola utilizzando mezzi più ecologici e più piccoli, considerato che le nostre vie hanno dimensioni ridotte. Tutto questo, però, può realizzarsi solo con la consapevolezza, il consenso e la partecipazione di tutti: noi stessi  e coloro che decidono per il presente e il futuro della nostra città.

Ai nostri amministratori ci rivolgiamo, pertanto, affinché possa essere preso in considerazione il problema e possano essere adottate strategie per risolverlo.

Francesco Arcidiacono,  Sharon Bandiera, Andrea Costagliola,  Gloria Iacono, Fabrizio Neri, Mattia Torretti,  Giuseppe Valenti