LO SPIRITO UNITARIO DEGLI STUDENTI DEL LICEO – di Giorgio Càsole

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Commendevoli sono state anche tutte le iniziative volte a far percepire lo spirito unitario agli alunni dei tre indirizzi, per esempio quella che, da qualche anno, si concretizza nella giornata dell’arte della creatività, in Piazza Castello, tra la seconda e la terza decade di maggio.

Si tratta di un’autentica giornata, organizzata in piena autonomia dagli alunni, in cui ciascuno può esibire il proprio talento su un palcoscenico montato alla bisogna. Si tratta d’un’occasione fortemente agglutinante, soprattutto se consideriamo che gli alunni organizzano in inverno, separatamente e nella più completa autonomia, il ballo del classico e quello dello scientifico, per inveterata tradizione.

Da quando lo scientifico è ridiventato sezione annessa al classico, i capi d’istituto hanno fatto il possibile per fare superare ogni divisione interna. Dall’anno scolastico 2004/2005 la dirigente Rita Spatola, succeduta nella titolarità a Concetto Rossitto, ha moltiplicato gli sforzi per fare avvertire questo spirito unitario attraverso una nutrita serie di iniziative inserite programmaticamente nel POF (Piano Offerta Formativa).  Dal suo primo anno di dirigenza, il Ponte, come durante la dirigenza Totis, ha una periodicità trimestrale (quindi tre numeri l’anno), strumento principale di coagulazione, grazie al quale gli alunni dei tre “licei” possono esprimere liberamente la loro opinione, non sottraendo al giornale la funzione di specchio fedele di tutte le attività istituzionali.

Nell’anno 2006/2007, il POF è risultato più ricco degli anni precedenti. Oltre ai tradizionali corsi per conseguire la patente europea, per il computer e altri similari, sono stati attuati ben sette laboratori di italiano scritto, tre di logica, due di poesia e due di teatro, con un coinvolgimento complessivo al di sopra di ogni aspettativa.

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NOVITA’ ASSOLUTA

Uno dei due laboratori teatrali si è concluso con la rappresentazione di un lavoro originale, una “novità assoluta nel nostro liceo”, come si legge sul Ponte del 9 giugno 2007.

Per motivi di opportunità, riportiamo l’articolo sull’evento a firma di due alunne, Serena Amara e Annalisa Barcio, della III D della sezione scientifica:

«Giorno 26 aprile 2007 al palazzo San Biagio è stata messa in scena La vita non muore, libera riduzione teatrale del prof. Giorgio Càsole

dal romanzo Lettera a un bambino mai nato, scritto dalla nota giornalista e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci scomparsa lo scorso settembre. Protagonisti sono stati alcuni alunni della IV D della sezione scientifica del nostro istituto, che dopo aver affrontato 25 ore di laboratorio teatrale guidato dal prof. Giorgio Càsole hanno recitato davanti al pubblico augustano esibendosi in un atto unico diviso in quattro scene. La scenografia essenziale è riuscita ad avvicinare gli spettatori alla vicenda e a eliminare il confine spettatore – attore. È la prima volta che questo testo viene messo in scena anche se il prof. Giorgio Càsole aveva tentato anni fa quando lo showman  augustano Rosario Fiorello che frequentava il nostro liceo recitava insieme a lui.” È stata un’esperienza unica” hanno detto emozionati i ragazzi attori improvvisati, “Siamo orgogliosi di essere i primi” hanno aggiunto.  Lo spettacolo sarà replicato fuori Augusta il 29 e il 31 maggio a Noto e Caltanissetta. Splendida l’interpretazione della protagonista Cristiana Mastrantonio nel ruolo di Oriana, che col dialogo con il suo bambino è riuscita a introdurci nell’argomento sempre attuale e dibattuto dell’aborto. Il nodo dello spettacolo è stato il processo che la donna, dopo avere perso per sempre il figlio, si trova ad affrontare attraverso un sogno allucinato. Si trova proiettata all’interno di un tribunale, dietro le sbarre, mentre la propria coscienza viene processata. Tra i giudici, i sette protagonisti della sua vita: Alekos, il marito di Oriana, interpretato da Cristiano Lombardo; Federica De Luca nei panni dell’ amica che appoggia Oriana nelle sue scelte; i due ginecologi Lucio Passanisi e Valentina Solano; i genitori di Oriana, Valentina Morello e Giovanni Vaccaro e la guardia Sharon Gallo. Infine il figlio, ormai adulto, interpretato dallo stesso Cristiano Lombardo. E allora le posizioni si ribaltano: è quest’ultimo adesso ad avere tra le mani la vita della madre e a dovere emettere la sentenza. Hanno fatto parte del cast, se pure dietro le quinte, la suggeritrice Marina Valenti e la truccatrice Giorgia Gianino. Ogni personaggio incarna un pezzetto di una verità mai univoca, che non esita a minare la certezza della scelta iniziale e a insinuare il dubbio. Il testo ha il pregio, però, di trattare un tema spinoso come quello dell’aborto lasciandolo sullo sfondo, facendo emergere, invece, il tema centrale della maternità, che si snoda attraverso il dialogo di una donna con il bimbo che porta in grembo.Alla fine il figlio ormai diventato adulto durante il processo dice alla madre: ”Una volta nato non ti dovrai scoraggiare, dicevi: neanche a soffrire, neanche a morire. Se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente, e niente è peggiore del niente: il brutto è dover dire di non esserci stato”». Successivamente La vita non muore è stata rappresentata, nel corso delle tre sessioni dell’ultima assemblea d’istituto nell’aula magna cittadina, quindi  a Noto e a Campofranco di Caltanissetta, in occasione di rassegne teatrali dedicate alla scuola, e infine, ancora una volta a palazzo S. Biagio il 5 giugno 2007, alla presenza della dirigente scolastica Rita Spatola.

 Qualche giorno dopo, la dirigente ha fatto pervenire a chi scrive e agli studenti della classe IV D un encomio «per l’eccellente, splendida e  “grande” opera svolta per preparare e mettere in scena la rappresentazione teatrale del 5/6/2007. la scuola e la “cultura” ringraziano le SS. LL. soprattutto perché avete dato  “prova” di impegno di studio e di intelligenza.»

Come abbiamo ricordato, il liceo scientifico nell’anno 1997/’98 fu aggregato al liceo classico “Mègara”,  senza perdere la denominazione ufficiale, quella di “Andrea Saluta”. Passano gli anni, cambiano vari dirigenti: Giovanni Battista Totis, Salvatore  Gianino, Carmelo Gulino,  tutti incaricati,  Concetto Rossitto, titolare, più incline a svolgere l’attività sindacale all’esterno della scuola che  a  dirigere la scuola dall’interno.  In quegli anni avviene un altro cambiamento dal punto di vista burocratico. L’aggregazione del “Saluta” diventa incorporazione. Si costituisce il “I istituto di istruzione superiore”, senza una vera denominazione,  con tre indirizzi: classico, scientifico e socio-psico-pedagogico (essendo quest’ultimo propriamente una sezione del classico). Nell’a.s. 2004/2005 altro avvicendamento alla dirigenza scolastica. Titolare è Rita Spatola,  ex direttrice didattica, la quale, consapevole che l’indirizzo socio-psico-pedagogico è da considerarsi giuridicamente come una terza sezione del classico (che non è andato mai oltre le due sezioni),  chiede e  ottiene di ripristinare  il “glorioso” nome del liceo classico “Mègara”,  di cui ora  il liceo scientifico diventa semplicemente una “sezione annessa”. Si sarebbe potuto optare per una denominazione, diciamo così,  onnicomprensiva, com’è stato fatto altrove, per es. liceo polivalente “Mègara”  No.  Il nome ufficiale, dall’anno 2004/2005 , è “Liceo classico ‘Mègara’-sezione scientifica annessa”, così, semplicemente, con il trattino o, addirittura,  tra parentesi.  Un  “liceo” tecnologico, dove non si insegna il Latino, è stato attivato dal  II Istituto di Istruzione Superiore e sùbito attira molti studenti.

Bisogna rimarcare la differenza. Il filosofo idealista Giovanni Gentile, quando varò la vera riforma epocale della scuola, pensò al liceo classico come la scuola di formazione della futura classe dirigente. Fino all’anno scolastico 1968/1969, infatti, solo  chi  conseguiva il diploma del classico poteva iscriversi a qualsiasi  facoltà universitaria. L’accesso fu liberalizzato per tutti solo dopo il famoso ’68, a partire dal 1969, anche se allora non esistevano i test per l’accesso. Augusta, nel giro di un sessantennio, è diventata una città altamente industrializzata, da agricola e marinara che  era. Il benessere materiale è molto diffuso. L’esibizione degli status  symbol  diventa un imperativo.

Frequentare il classico diventa uno status symbol.

    Giorgio  casole

LO SPIRITO UNITARIO DEGLI STUDENTI DEL LICEO – di Giorgio Càsoleultima modifica: 2011-02-10T22:42:45+01:00da leodar1
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