Muore ad Augusta Innocenzo Galatioto

GALATIOTO.jpgÈ morto Innocenzo Galatioto . E con lui si chiude un pezzo di storia di Augusta, della provincia di Siracusa, della Sicilia. Aveva 85 anni. Vissuti intensamente.
Medico ortopedico, era stato giovane ufficiale dell’Aeronautica militare. Chiusa l’esperienza nell’Arma azzurra, iniziò l’attività medica libero-professionale ad Augusta. E nei pressi di Brucoli aprì il primo embrione della casa di cura «Villa Salus». L’attività della clinica fondata da Galatioto fu subito coronata dal successo. E villa Salus fu ampliata sempre più, l’attività intensificata. Entrato in politica, Innocenzo Galatioto «rifondò» il partito socialdemocratico nella provincia di Siracusa. Lo fece risorgere dall’oblio in cui era caduto. E anche in politica fu un successo. Galatioto fu quindi eletto deputato regionale. E polarizzò ampi consensi. Ma la politica stancò presto l’instancabile Innocenzo Galatioto. Il quale, lasciato l’agone dei partiti, si dedicò interamente alla direzione della sua Villa Salus. Fu così che la sanità recuperò un buon medico. E la politica perse quel che poteva essere un buon politico. Ma la politica siciliana ha sempre respinto i migliori. Non poteva accadere diversamente per Galatioto. Il quale lasciò l’Assemblea regionale. Forse senza rimpianti. Ma chi può dirlo? È un fatto: in tutti questi anni, sotto l’abile e accorta guida del suo fondatore, Villa Salus è stata un punto di riferimento per la sanità di tutta la provincia di Siracusa. Sia per le prestazioni sanitarie sia anche per l’attività cosiddetta «alberghiera». La gente preferiva sempre il ricovero a Villa Salus piuttosto che in ospedale. Anche l’attrezzatura tecnologica è stata sempre un passo avanti, almeno, rispetto a quella delle strutture pubbliche. Innocenzo Galatioto lascia quindi un patrimonio di servizio per la gente. Questo patrimonio deve sopravvivere al suo fondatore.

Salvatore Maiorca

La Sicilia, 3/2/2011

MAR IONIO, SARANNO TESTATI SOMMERGIBILI “TASCABILI” TELECOMANDATI

         imagesCAXJIA1I.jpgOtto unità navali di superficie e diciannove tra velivoli ad ala fissa ed elicotteri imbarcati appartenenti a dieci paesi dell’Alleanza Atlantica  sono impegnati alla PROUD MANTA 11, la principale esercitazione per la lotta antisommergibile (Anti-Submarine Warfare – ASW) organizzata dalla NATO dal 4 al 17 febbraio 2011 al largo delle coste orientali della Sicilia. L’esercitazione verrà effettuata nel Mar Ionio, e vedrà la partecipazione di assetti aeronavali di Belgio, Canada, Francia, Germania, Grecia, Italia, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. In particolare, sei sommergibili saranno messi a disposizione da Grecia (1), Italia (1), Spagna (1), Turchia (2) e Stati Uniti d’America (1) per simulare, a turno, sia il  ruolo di “attaccante” che di “difensore” di una forza navale che sarà composta da unità della NATO, normalmente operanti nell’ambito del Gruppo Navale NATO 1 (Standing Naval Maritme Group, SNMG 1), uno dei due Gruppi  di cui l’Alleanza dispone in forma permanente per la condotta di operazioni marittime.  Il Gruppo 1, al momento composto dalla nave di bandiera italiana ETNA e dalla fregata tedesca LUEBECK, sarà incrementato per l’occasione da una fregata belga, un cacciatorpediniere francese, un cacciatorpediniere,  una fregata ed una una nave-appoggio Italiane, un cacciatorpediniere statunitense. I velivoli per il pattugliamento marittimo e gli elicotteri ASW non imbarcati, che opereranno dalle basi aeree ubicate in Sicilia, saranno invece messi a disposizione da Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, e svolgeranno oltre 100 missioni complessive. Con la PROUD MANTA 11, organizzata dal Comando Alleato Marittimo di Napoli (Maritime Command Naples), e diretta dal Comando Alleato delle Forze Sottomarine (COMSUBSOUTH) e dal Comando delle Forze Aeree Marittime (COMMARAIR), la NATO si prefigge dunque di addestrare gli equipaggi nelle tattiche anti-sommergibile e nelle operazioni per il contrasto alle attività illecite perpetrate via mare con particolare attenzione all’antiterrorismo. Questa esercitazione rappresenta anche un’opportunità per mantenere gli standard previsti la Forza di Risposta Immediata, la NATO Response Force (NRF) di cui i Gruppi Navali Permanenti, a turno, fanno parte. La PROUD MANTA 11 rappresenta la continuazione delle esercitazioni della precedente serie, denominata NOBLE MANTA, grazie alla quale le Marine dei paesi membri  hanno avuto l’opportunità’ di sperimentare nuove tecnologie e tattiche nell’ambito della lotta sotto la superficie marina. La sperimentazione operativa sul campo aiuta, infatti, sia a determinare quali tra i nuovi mezzi a disposizione dovrebbero o potrebbero essere impiegati in operazioni reali, che a valutare l’effettivo impatto delle capacità disponibili ed i miglioramenti da apportarvi. Non a caso, l’edizione 2011 della MANTA prevede, infatti, (per la prima volta) l’impiego di “sea gliders”, ovvero  dei veicoli subacquei autonomi a basso costo, con possibilità di essere telecomandati, impiegati nella raccolta dei dati ambientali tridimensionali da utilizzare in supporto ai processi decisionali e di pianificazione.

     

       C.C.

LA POLIZIA DI STATO ARRESTA 5 AUGUSTANI PER ESTORSIONE

patania.jpgmiduri.jpgfurioso.jpgdaidone.jpgarrabito.jpgAUGUSTA .Franco Miduri, trentacinquenne,  Salvatore Arrabito,  ventenne, attualmente in carcere, Giuseppe Daidone, quarantaquattrenne, Domenico Patania, cinquantunenne, sorvegliato speciale,  e Gianfranco Furioso, ventiquattrenne, tutti augustani, già noti agli organi inquirenti,  per i loro trascorsi, sono stati tratti in arresto dagli uomini della Polizia di Stato,  alle prime luci di giovedì 3 , per i reati di estorsione e tentata estorsione, detenzione e porto di arma clandestina, esplosione di colpi di arma da fuoco, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.  La notizia dell’arresto, compiuto nel quadro d’un’indagine denominata “Opera, è stata data alla stampa nel corso di una conferenza, organizzata nei locali del commissariato di polizia, all’interno della villa comunale, dal procuratore della Repubblica a Siracusa, Ugo Rossi, e dal primo commissario Teofilo Belviso, subentrato a Pasquale Alongi alla dirigenza dello stesso commissariato. Era stato proprio Alongi, con il coordinamento della procura della Repubblica,  nel gennaio di un anno fa, a intraprendere le indagini che sono state proseguito da Belviso e portate a compimento giovedì 3. L’attività d’indagine si è sviluppata con investigazioni di tipo tradizionale, quali appostamenti e pedinamenti, e attività tecniche avanzate, quali intercettazioni video e audio, in séguito alle quali si riuscivano ad acquisire elementi probatori idonei a  dimostrare la responsabilità penale dei suddetti  cinque augustani. E’ stato, infatti,  possibile riscontrare il coinvolgimento del Miduri in due differenti tentativi di estorsione praticati nei confronti di noti commercianti locali: in una circostanza, addirittura, l’azione intimidatrice, con finalità estorsive,  esercitata dal Miduri veniva ripresa da immagini video. Per quanto concerne gli eventi delittuosi ascritti all’Arrabito, è grazie al monitoraggio di conversazioni tra presenti che si è potuto riscontrare la sua responsabilità con riferimento all’incendio di più autovetture verificatosi in Augusta il 07.07.2009, nonché il suo coinvolgimento nell’esplosione di più colpi di fucile a canne mozze, illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico, contro la vetrata e la saracinesca di un bar in Villasmundo. Infine, monitorando le intercettazioni riguardanti il Miduri, si accertavano i  suoi collegamenti con Domenico  Patania , Giuseppe Daidone  e Gianfranco  Furioso, soggetti gravitanti nel mondo dello spaccio delle sostanze stupefacenti, i quali venivano direttamente investigati, permettendo di accertare una frenetica e redditizia attività illecita finalizzata alla cessione di cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti nel territorio di Augusta.  Gli’inquirenti, successivamente,  hanno individuato  anche le località dove i cinque avevano nascosto la rob: prevalentemente muri a secco collocati in aperta campagna,  e hanno scoperto i  modi con cui spacciavano.

Nel corso dell’attività d’indagine, in due occasioni, – ha precisato il procuratore Rossi –  si è differito l’arresto di  Giuseppe Daidone, per consentire la prosecuzione delle indagini.

Giorgio Càsole  –   Nelle foto i 5 arrestati