“Botti” illegali, maxisequestro da parte delle Fiamme Gialle

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Augusta  e  Carlentini

La Guardia di Finanza di Augusta, attuando le direttive impartite dal Comando Provinciale di Siracusa, ha ulteriormente intensificato l’azione di controllo del territorio della parte nord della provincia aretusea, al fine di verificare il rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza che gli articoli pirotecnici devono possedere per poter essere commercializzati e utilizzati. L’attività di controllo, pertanto, è diretta a garantire le esigenze di tutela sia dell’ordine e della sicurezza pubblica sia della pubblica incolumità, oltreché dei consumatori. Con particolare riguardo al periodo natalizio, infatti, si verifica, purtroppo, l’immissione nel mercato dei cosiddetti. botti illegali, veri e propri “esplosivi” molto pericolosi per l’incolumità delle persone. Solo tra  martedì 28 e  mercoledì  29, il dispositivo di controllo assicurato dalle Fiamme Gialle ha consentito di accertare, in capo al gestore di un bar, l’illecita detenzione, finalizzata alla vendita, di un ingente quantitativo di articoli pirotecnici. Le attività di perquisizione, infatti, hanno consentito  di rinvenire, nel deposito annesso all’esercizio pubblico, quasi 50.000 pezzi per un peso totale di 3 quintali di materiale illecito: “botti” illegali provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, privi della obbligatoria etichettatura e del marchio “CE” comprovante il rispetto dei requisiti minimi di sicurezza. La merce  è stata immediatamente sottoposta a sequestro e successivamente concentrata  in alcuni depositi autorizzati per la definitiva distruzione, mentre il titolare del bar  è stato deferito deferito all’Autorità Giudiziaria di Siracusa.

 

L’attività di controllo delle Fiamme Gialle sarà intensificata in tutta la provincia, soprattutto con l’avvicinarsi dei festeggiamenti di San Silvestro.

      C. C.

L’AUGUSTANA DOROTEA ROGGIO APPLAUDITA A CANICATTINI BAGNI

Fa parte del quartetto di sassofoni diretto da Salvatore Pungello

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In occasione del saggio natalizio degli allievi dell’Associazione Culturale Arturo Basile di Canicattini Bagni (SR),  a Canicattini B. si è esibito il quartetto di sassofoni della medesima associazione, formato dal M° Salvatore Pungello ( sax soprano),  da  Mario Giompapa (sax tenore)  Stefano Linares (sax baritono) e dalla giovanissima augustana Dorotea Roggio (sax contralto), che da anni si dedica con eguale successo a coltivare lo studio del sassofono e delle materie scolastiche al liceo scientifico della città federiciana,
I giovani ragazzi hanno deliziato il pubblico con un breve repertorio che spazia dalla musica greca, quella della Suite Hellénique di Pedro Iturralde, al Meditango dell’argentino Astor Piazzolla, fino ad arrivare alla musica ebrea dei Klezmer Triptych arrangiati da Mike Curtis. I musicisti hanno avuto modo di dimostrare le loro abilità tecniche e sonore, ma anche la ben più importante capacità di suonare insieme, di saper mescolare i differenti timbri degli strumenti e di interpretare l’espressività richiesta dai compositori dei brani.
Il quartetto, nato su iniziativa del M° Salvatore Pungello, docente di sassofono dell’Arturo Basile, non è alla sua prima esibizione. Infatti ha già partecipato alla Giornata della musica di Canicattini Bagni del 21 giugno di quest’anno e ad altre manifestazioni organizzate dall’Associazione.

C.C.  –  Nella foto: un momento dell’escuzione (al centro Dorotea Roggio)               

IL PORTO DI AUGUSTA HA BISOGNO DI PROGETTUALITA’ – Intervista di G. Casole al capo dei piloti del porto, C/te Claudio Russo

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AUGUSTA. Nel giugno 2010, pochi mesi prima d’essere trasferito a Roma,  il comandante  Salvatore Gravante, palermitano di origine, che comandava allora la capitaneria di Augusta,  affermò pubblicamente, nell’auditorium di palazzo San  Biagio, che il porto di Augusta “è al quinto posto in Italia nella classifica dei porti internazionali”. Pochi giorni prima di lasciare il comando, durante una conversazione privata, avvenuta nei locali dell’Autorità portuale, dopo un’affollata conferenza-stampa, il comandante Gravante, per evidenziare l’importanza del porto di Augusta, osservò che, se per ipotesi, si bloccasse l’attività all’interno del porto (come effettivamente avvenne  il 28 dicembre 1960), non sarebbe possibile rifornire di carburante un terzo d’Italia. Sui problemi  di  questo porto complesso,  porto petrolifero, porto militare, porto commerciale, abbiamo voluto ascoltare il parere autorevole di un altro comandante, il capo dei piloti del porto, Claudio Russo, non nativo di Augusta, come Gravante, ma augustano ormai a tutti gli effetti, che questo porto conosce molto bene e che può tranquillamente stabilire le differenze, mettere in risalto le peculiarità, indicare le lacune.

 Càsole:

– Da trent’ anni noi diciamo:”Porto commerciale di Augusta”; ma  è veramente porto commerciale o è solo una speranza?

Russo:

“ Penso che il problema principe del porto di Augusta sia la mancanza di progettualità. Per tanti anni è stato considerato un porto prettamente petrolifero, giustamente; la sua attività era dedita ai prodotti petroliferi e ai derivati dei prodotti petroliferi. Ora, con trent’ anni di politiche di risparmio energetico, è facile intuire che il fabbisogno dei prodotti petroliferi va via via scemando. In più, la coscienza ecologica comporterà che determinati tipi di lavorazione, diciamo tra virgolette: “sporche” verranno demandate al terzo mondo in completa deregulation. Ecco perché il porto ha bisogno di progettualità: cioè dovrà essere assolutamente riprogettato e ripensato nella sua totalità, sia strategicamente, sia per la meravigliosa posizione “onfalica”, centrale,  nel Mediterraneo. Nessun porto ha una posizione simile. L’altra ricchezza di questo porto è la rada, una rada veramente unica: le navi non hanno bisogno di aspettare fuori il posto di ormeggio,  ma possono entrare e rimanere all’ancora in piena sicurezza.”

Càsole:

-Il “ma” è La famosa burocrazia italiana?

Russo:

“Sì, la burocrazia che ostacola la progettualità. Ci vorrebbe qualcuno che ci dicesse cosa dobbiamo fare di questo porto con la sua posizione. Oggi i trasporti via mare avvengono prettamente per mezzo di containers, per esempio il porto di augusta potrebbe diventare l porto hub del Mediterraneo, cioè “perno” con tutto lo shipping, il traffico marittimo,  che fa capo ad Augusta. Le grandi navi porta container che vengono dall’estremo Oriente attraccano in porto, scaricano i loro containers pieni , imbarcano i containers vuoti per ripartire alla volta dell’estremo Oriente. Arrivano, poi, le navi più piccole per la distribuzione capillare in tutti i porti del Mediterraneo. Fra quanto tempo potremo realizzare questa cosa, purtroppo,  non si sa. “

Càsole:

-Ma le banchine del porto commerciale sono attrezzate per questo?

Russo:

“Sì, ma progettate più di trent’ anni fa, quando le navi porta containers erano lunghe sui 100-150 metri. Ricordo che all’epoca ancora si doveva decidere se il futuro del trasporto via mare sarebbe stato tramite navi porta container o navi lashing cioè, grandi navi bacino che al loro interno rimorchiavano chiatte cariche di merci. La nave poteva avvicinarsi al porto, lasciare le chiatte semoventi cariche e accogliere le chiatte vuote in attesa nel porto stesso. Questo tipo di trasporto è stato sperimentato dagli statunitensi, ma non ha avuto grande fortuna. Invece con le navi porta containers si poteva fare lo stesso servizio,  parcellizzando di più le merci”.

Càsole:

-Circa venti anni fa intervistai l’allora ministro della Marina Mercantile,  Vizzini, nostro conterraneo, il quale rimase stupito del fatto che nel porto ci fosse un problema doganale e Malta faceva allora concorrenza ad Augusta. Da allora la situazione non è cambiata! O no?

Russo:

“Malta ha una posizione invidiabile nel Mediterraneo. Sebbene sia un’isola, Malta si “muove” più rapidamente, poiché per i  maltesi  si tratta  veramente  di un problema di sopravvivenza. In particolar modo hanno velocizzato  il bunkeraggio (rifornimento del combustibile alle navi) che loro effettuano in mare aperto senza nessun controllo. Hanno  realizzato terminal per porta container, e  da questo punto di vista sono da ammirare, mentre il nostro porto,  progettato da tanti anni,  è nato già vecchio.”

Càsole:

-Ora abbiamo un’autorità portuale che ha costruito un mega palazzo. Qui sorge una domanda: che deve fare l’autorità portuale? Che compiti ha?

Russo:

“Ancora assolutamente:”progettualità”, cioè proporre un nuovo piano del porto che comprenda nuove banchine porta container, dimensionate adeguatamente e con fondali di almeno 15 metri. Noi li abbiamo questi fondali, però non abbiamo le banchine adatte per i nuovi  giganti del mare, dopo di che destinare quello che già esiste ad altri compiti:  per esempio merci varie.”

Càsole:

-Oggi abbiamo fatto questo giro in porto per un’ emittente siracusana e abbiamo visto il porto pieno di navi, però normalmente ci sembra che il porto sia impoverito quanto a  numero di navi.

Russo:

“Questo è un po’ da valutare: innanzi tutto le navi sono diventate molto più grandi, di conseguenza vi è una diminuzione del numero, in quanto trasportano più carico in meno viaggi.  Poi la burocrazia, sebbene prima ne abbiamo parlato male, si è sveltita e parecchie pratiche, che prima erano principalmente cartacee, oggi si svolgono per via telematica, riducendo così i tempi di attesa in rada, realizzando così maggiore sicurezza in quanto più le navi sono distanti fra di loro, più si ha tempo di intervenire per evitare, in caso di tempo cattivo, che vadano a collidere l’una con l’altra.”

Càsole:

-Ci sono altre possibilità: per esempio,  il porto potrebbe mai diventare un porto turistico?

Russo:

“ No, però potrebbe assolutamente far parte di un sistema portuale: abbiamo, a nord,  Catania che ha una vocazione commerciale e un atteggiamento, malgrado gli spazi acquei ristretti, decisamente aggressivo. A sud, abbiamo Siracusa, porto turistico meraviglioso in cui stanno lavorando per riqualificare le banchine, però quando finiranno questi lavori non si sa.”

Càsole:

-Potrebbero venire qui alla “fonda” le grandi navi passeggeri?

Russo:

“Anche non alla “fonda”. Potrebbero attraccare al porto commerciale. Abbiamo già messo qualche nave passeggeri a quelle banchine, dove attendevano i pullman per far effettuare ai turisti gite nei siti di grande interesse archeologico che abbiamo nei dintorni. “

Càsole:

-Come mai non ne vengono più spesso?

Russo:

“Io sono un addetto alla sicurezza dei traffici, e lavoro su indicazione della capitaneria di porto. Sono gli operatori del settore che devono fare richiesta per questo tipo di traffico. Comunque isono fiducioso.  Sono trent’ anni che vivo qui ad Augusta, mi sono innamorato di Augusta fin dal primo momento, ho anche sposato una ragazza di Augusta, mio figlio vive ad Augusta;  di conseguenza vorrei lasciare il porto, quando andrò in pensione, un po’ meglio di come l’ho trovato per ciò che concerne il mio compito.”

Càsole:

-Ce lo auguriamo anche noi. Grazie.

Giorgio Càsole

Un altro duro colpo contro poliziotti corrotti

images.jpgAUGUSTA. Il procuratore  siracusano della Repubblica, Ugo Rossi, ha messo a segno un altro colpo contro i poliziotti corrotti.   Il 22 dicembre è  stato fermato dagli agenti della Polizia di stato , perché in possesso di 55 grammi di cocaina. Si tratta di Giuseppe R., 42 anni, agente scelto della Polizia penitenziaria in servizio nella casa di reclusione di Augusta. Secondo gli investigatori, l’agente di custodia avrebbe rivenduto la sostanza stupefacente all’interno del carcere. L’ accusa deriva dalle intercettazioni ambientali e telefoniche a cui era sottoposto da tempo. Gli agenti hanno anche identificato Vincenzo S. di 30 anni, che, probabilmente,  aiutava l’agente a spacciare la droga. Le indagini sono state coordinate dal procuratore di Siracusa Ugo Rossi, che, recentemente, ha fatto arrestare il vicequestore Pasquale Alongi, in servizio allo scalo di frontiera dell’aeroporto di Catania, fino a qualche mese fa responsabile del commissariato di pubblica sicurezza in Augusta. Come si ricorderà, il vicequestore Alongi è stato posto agli arresti domiciliari perché avrebbe “coperto” due suoi subalterni incriminati per aver venduto paraurti di automobili sequestrate. L’agente di custodia è stato fermato a Belvedere: durante la perquisizione sull’autovettura è stata rinvenuta la sostanza stupefacente. L’agente scelto della polizia penitenziaria era da tempo tenuto sotto osservazione dal personale della sezione di polizia giudiziaria del Tribunale di Siracusa anche con l’ausilio di sofisticati congegni tecnologici,  che hanno permesso di ricostruire la vicenda legata all’acquisto della droga. Il poliziotto penitenziario  acquistava la sostanza da alcuni soggetti nel  centro di Catania: l ‘agente è stato arrestato, dunque, in flagranza di reato. Come riferito dagli inquirenti , la sostanza stupefacente acquistata era pronta  per essere distribuita agli assuntori, anche all’interno della casa di reclusione dove prestava servizio. Dalle intercettazioni ambientali gli uomini della Polizia di Stato sono riusciti a identificare anche il complice trentenne che aiutava il poliziotto penitenziario nella distribuzione della sostanza stupefacente. La notte di Natale una bomba carta è stata fatta esplodere su un’autovettura di servizio, una Fiata Panda, in carico al comando della polizia municipale. L’atto vandalico è avvenuto la notte di Natale, due forti boati sono stati avvertiti dai residenti.. Da qualche settimana il fastidioso ricorso ai  petardi rovina le serate degli augustani che si ritrovano in Piazza Duomo, e in altri luoghi di aggregazione,  dove piccoli gruppi di adolescenti passano il loro tempo a divertirsi con i botti, anche contro persone isolate che passeggiano lungo sentieri poco frequentati. Quello della notte di Natale  è un gesto che va al di là del semplice fastidio sonoro visto che l’ordigno utilizzato, deflagrando,  ha causato ingenti danni su cui sta indagando la polizia di Stato.

    Giulia Càsole

Il liceo “Mègara” celebra il Natale europeo e il Natale siciliano perduto

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Augusta. Il 21, nell’aula magna denominata anche teatro comunale, i liceali, senza distinzione d’indirizzo, si sono prodigati nella recitazione di testi di poesia e prosa  (a volte comici) e nell’esecuzione di canti in inglese nell’àmbito di un’iniziativa dal titolo “Natale europeo”. L’iniziativa è stata sostanzialmente divisa in due parti; una di mattina dalle DSCF0428.JPG9,30 fino alle 12,45, l’altra  dalle 16,30 fino alle 18,30. Nella  seconda parte sono state comunicate le esperienze vissute da alunni e docenti in  Germania, in Polonia e in Turchia, per gli scambi culturali  nell ‘àmbito del progetto Comenius, cui ha aderito la nostra scuola. Non è possibile citare tutti i nomi dei ragazzi impegnati, quasi un centinaio,  di tutt’e tre gl’indirizzi, coordinati e presentati dagl’insegnanti d’Inglese Noemi Bacci, Sara Brunno, Carmelo Giummo e Maria Giovanna Sergi .  Apprezzate le voci soliste di Vanessa Fuccio, Cristina Gentile, Anna  Sicuso e Celine Villino. Il dirigente scolastico, Giuseppe Sebastiano  Adònia , in apertura, ha ricordato coloro che “sono più disagiati di noi” e la sua vicaria, Gabriella Rista, ha informato il folto pubblico che il  liceo ha raccolto circa 600 euro, attraverso la vendita di dolci e stelle di Natale, da versare come contributo all’AIRC, la benemerita associazione fondata dal famoso oncologo Umberto Veronesi. Anche quest’anno sono stati venduti dolci, preparati dalle mamme dei nostri studenti, pro Bafatà  e, in più, è stata promossa una raccolta di alimenti a favore del Buon Samaritano,  associazione  locale di volontari che offrono un pasto caldo a chi ne ha bisogno, ogni giorno a mezzogiorno nei locali dell’ex orfanotrofio  Parisi-Zuppello. L’indomani, 22, si è svolto, nella  chiesa Cristo Re , il tradizionale recital di Natale del liceo socio-psico-pedagogico, indirizzo di studio del liceo ClassicoMègara, coordinato dal docente di musica Piero Cicero (nella foto) Il recital, dal titolo Il Natale perduto , rientra all’interno del Piano dell’Offerta Formativa del liceo e le ragazze del pedagogico si sono esibite davanti ai “colleghi” degli altri indirizzi in uno spettacolo durato poco più di un’ora. La tradizione siciliana natalizia è stato  il tema fondamentale dell’evento, che è consistito nella recitazione di poesie e di canzoni di Ispica in dialetto, aventi come sottofondo musicale le melodie scritte dallo stesso professore Cicero e le basi della cantante folk Rosa Balistreri. Le canzoni sono state  cantate esclusivamente dal coro con qualche gradita eccezione, in quanto alcuni canti sono stati eseguiti, come solisti, da Ugo Cipriano e  da  Cristina Gentile dalla splendida .

    Cecilia  Casole