AUGUSTA. 67 anni fa, la mattina del 12 luglio 1943, da imprudente ragazzino, si avventurò sulla collina dove sorgeva la casa familiare per sciorinare un lenzuolo bianco. Aveva sedici anni Tommaso Cantone, figlio di un rifinito e apprezzato decoratore catanese che ad Augusta aveva trovato lavoro e residenza. Perché il sedicenne Tommaso Cantone quella mattina s’era scapicollato a inalberare la bianca insegna? Semplice. Per far capire agli Alleati, che s’apprestavano a sbarcare, a non bombardare la città. Il sedicenne Cantone, anche se nato e vissuto in pieno regime fascista, evidentemente, non desiderava più sentire e vedere gli scoppi e gli effetti dei bombardamenti. Il 13 maggio dello stesso anno, infatti, gli Americani, dall’alto delle loro fortezze volanti , ribattezzati Liberators, avevano già raso al suolo Augusta, piazzaforte militare di grande importanza, provocando solo pochi morti fra i pochi rimasti. Gli Americani, prima della fatidica data, avevano “bombardato” a tappeto la città di volantini, attraverso i quali preannunciavano il bombardamento vero e sollecitavano la popolazione a evacuare. E così avvenne. Il giovane Cantone, dopo aver fissato il lenzuolo ben bene perché fosse visibile da lontano, rientrò a casa, fiero della sua prodezza, ma non tenne in conto la reazione del padre, che gliele suonò di santa ragione. Il vecchio genitore (che, durante un soggiorno a Roma, era stato ricevuto, a palazzo Venezia, persino dal Duce in persona) non ammetteva di queste prodezze, se non altro per timore che il figlio venisse ferito. Sul Diario di diciassette anni fa, il 27 maggio 1993, abbiamo raccontato la storia di Tommaso Cantone, che ci rilasciò una lunga intervista, e, successivamente, ci adoperammo con successo perché l’allora capo dello Stato, Oscar Luigi Scàlfaro, nominasse Tommaso Cantone cavaliere della Repubblica. La vicenda del sedicenne Cantone era sconosciuta. Presto, grazie anche a una nostra trasmissione a Radio Tropical, fu di pubblico dominio. Oggi, 67 anni dopo l’ardimentoso gesto, Tommaso Cantone, ancora lucido e vigoroso, nonostante l’età, ha partecipato a una rievocazione storica dello sbarco degli Alleati, che si è tenuta nell’area dell’ex hangar per dirigibili. Tommaso è tornato sedicenne per un attimo: quello in cui, simbolicamente, ha conficcato sul terreno il pennone con il simbolo della pace. Gli era vicino la moglie, gli era vicino il figlio: qualche affondo nella memoria, poi la commozione ha preso il sopravvento.
Giorgio Càsole
Nelle foto: Tommaso Cantone con il pennone e con altri durante la rievocazione
TOMMASO CANTONE RIVIVE LO SBARCO DEGLI ALLEATIultima modifica: 2010-11-22T23:24:14+01:00da
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