Augusta ha bisogno di sangue

Celebrato il 25° anniversario della Misericordia e del Gruppo Fratres

fratres.jpg AUGUSTA. Domenica 10, a partire dalle 8,30 del mattino e fino alle 12,30, ci sarà una raccolta di sangue nella sede della Fratres-Misericordia, in Via Gramsci. La Fratres è un’Associazione di ispirazione cristiana, che crede nell’importanza della donazione come gesto di solidarietà e generosità. La donazione del sangue è un gesto che può concretamente contribuire a salvare vite umane, un atto di solidarietà generoso e gratuito, sintomo di sensibilità e attenzione verso il prossimo. Essa si avvale di volontari e persone preparate e attente agli altri. Il Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Augusta, nasce nel 1984, con lo scopo di diffondere sul suo territorio un’adeguata coscienza verso la donazione del sangue e opera da più di 25 anni; infatti, proprio nel dicembre dell’anno scorso la “Misericordia” di Augusta e il “Gruppo Donatori di Sangue Fratres” hanno festeggiato degnamente il primo quarto di secolo dalla loro fondazione, con due interessanti esercitazioni-simulazioni di intervento in primo soccorso. La prima si è svolta presso il II istituto d’istruzione superiore, la seconda in Piazza Duomo.  La storia del Gruppo Fratres di Augusta inizia insieme a quella della Confraternita della Misericordia della nostra città; venticinque anni fa Gianfranco Gasparini, pilota del porto, Presidente del Kiwanis Club di Augusta promosse la costituzione delle due Associazioni, così in uno studio notarile di Augusta vennero costituite ufficialmente la Misericordia e la Fratres. Gli inizi furono duri e difficili, la gente non era sensibile a questo tipo di iniziativa, non credeva al volontariato, ma successivamente con la crescita dei volontari e dei donatori, bisognava costruire una sede più ampia, perché quella nella zona della Porta Spagnola era diventata angusta, e mancavano i mezzi per la raccolta sangue e per il soccorso. Questa esigenza fu accolta dalla Signora Palagiano Saluta, che nel 2000, per onorare la memoria del marito, donò a entrambe le Associazioni i locali ampi e accoglienti di Via Gramsci, che furono intitolati a “Sebastiano Saluta”. Si sono succeduti numerosi presidenti, nel corso del tempo. Attualmente il presidente del Gruppo Donatori Sangue Fratres di Augusta è Salvatore Ponzio. Il Gruppo Donatori Sangue Fratres di Augusta è formato da oltre 400 donatori di sangue, ed è diventato un’istituzione di cui davvero Augusta non può fare a meno, ma la Fratres ha bisogno di altri nuovi donatori per sostenere il programma di assistenza. Il sangue è spesso indispensabile in occasioni di gravi traumi e incidenti, interventi chirurgici e nei trapianti d’organo; il fabbisogno di sangue è crescente e occorre che il numero di donatori volontari cresca. Donare il sangue è un’azione concreta di solidarietà che vale un piccolo sacrificio necessario per chi soffre, ma , soprattutto, rappresenta un atto d’amore e un dono immenso che produce salute a chi lo riceve; ma donare il sangue non solo vuol dire donare la vita, ma anche avere la possibilità di tenere sotto controllo il proprio stato di salute. La donazione del sangue deve essere volontaria ovvero non imposta da nessuno, anonima cioè senza chiedere ringraziamenti, ma anche gratuita cioè senza chiedere e pretendere niente in cambio. La donazione del sangue può essere fatta da ogni persona in buona salute, l’età idonea per la donazione è da 18 a 65 anni per gli uomini e da 18 a 60 anni per le donne, l’uomo non può effettuare più di quattro donazioni annue, la donna non più di due, comunque l’intervallo minimo fra una donazione e l’altra non deve essere inferiore ai 90 giorni. I prelievi sono effettuati da personale sanitario qualificato e presso strutture abilitate. Donare il sangue esalta il valore della vita e abbatte le barriere di razza, religione o ideologie, è un atto di estrema generosità che permette si salvare la vita di altre persone; questo è uno degli slogan della campagna di sensibilizzazione alle donazioni del Gruppo Fratres di Augusta, il quale ha bisogno di giovani e meno giovani che spendano un po’ di tempo in favore degli altri.  Ognuno di noi potrebbe trovarsi nella dolorosa condizione di aver necessità di sangue per sé o per i propri cari. Donare sangue è anche un investimento per la salute propria. Infatti, dopo ogni donazione si riceve un certificato di analisi che attesta tutta una serie di parametri della  condizione fisica. Si ha così una sorta di monitoraggio che non costa nulla.                                                                                                            

      Cristina Ciacchella                                                                            

L’ASP CONTINUA A SBORSARE SOLDI PUBBLICI PER GLI AMBULATORI DI AUGUSTA

Intanto il nuovo plesso del “Muscatello va in malora –  Le accuse di Giorgio Càsole nel ricordo della venuta del gabibbo

Gabibbo e G. C..pngAugusta. Il decreto n.753, del 12 marzo 1010, firmato dall’assessore regionale della Sanità, Russo (medico, come lo è l’attuale presidente della nostra Regione, Lombardo), prevede il drastico ridimensionamento dell’ospedale civico “Muscatello, che serve un bacino di utenza che abbraccia tre comuni: Augusta, Priolo, Melilli. Si tratta di quei tre comuni costituenti l’area definita, già nel 1990, dal Ministero dell’Ambiente “ad alto rischio di crisi ambientale”. Questi i rischi:

industriale, per la presenza di un polo petrolchimico di altissima densità, fra i più inquinanti in Europa; militare per la presenza di una base strategica nel Mediterraneo e non solo, tanto che ad Augustaè stata trasferita, nel 2002, da Messina, la sede di Marisicilia;

sismico, per la presenza di un territorio soggetto a terremoti, l’ultimo dei quali il 13 dicembre del 1990 (cosiddetto terremoto di S.Lucia, che ebbe come epicentro il golfo di Augusta).

Il drastico ridimensionamento dell’ospedale significa sostanzialmente la cancellazione di un presidio che è di vitalissima importanza non solo per la popolazione civile,  ma anche per tutti i dipendenti della base militare, compreso ovviamente il personale imbarcato. Della paventata sostanziale chiusura del “Muscatello” si parla da anni, ma finora nulla è stato fatto tranne qualche corteo di protesta, composto più di studenti dei vari istituti scolastici che di cittadini. Si è arrivati alla prima del decreto, ma, nonostante il gran parlare, non è stata presa la decisione che, nel dicembre di cinquant’anni fa, ebbe il coraggio di prendere l’allora vicesindaco Giovanni saraceno, ( il  sindaco Bordonaro era o si finse ammalato) per scongiurare l’applicazione di un decreto governativo che, di fatto, sottraeva il porto di Augusta al controllo degli augustani. Il decreto prevedeva che parte dell’area portuale cadesse sotto la giurisdizione di Priolo,  non ancora comune autonomo, bensì Frazione di Siracusa. Detto in soldoni, i “siracusani” volevano mettere le ani sul porto di Augusta.

Il 28 dicembre del 1960 ci furono la serrata di ogni attività produttiva e la mobilitazione generale di tutta la popolazione. La mobilitazione era guidata da Giovanni Saraceno. Furono bloccati porto e ferrovie e l’ingresso dell’isola, attraverso  la Porta Spagnola. Soprattutto il blocco dell’attività portuale fece temere Roma, giacché in diritti erariali il porto di Augusta dava circa mille miliardi di lire l’anno allo Stato. Dopo un’intera giornata di protesta, il decreto fu revocato, il porto salvo.

Ora, per evitare un’altra gravissima perdita per un’area con altissima incidenza di malattie tumorali, cioè per evitare di perdere l’ospedale civico “Muscatello”, che andrebbe invece potenziato, tanto che è stato costruito un nuovo plesso costato circa 5 milioni di euro, bloccato  da sei anni, molti cittadini di Augusta hanno indirizzato una richiesta d’intervento a “Striscia la notizia”, il popolare programma che va in onda ogni sera su Canale 5.

 Chi scrive non solo si è associato agli altri cittadini ma ha realizzato un quinto video sulla cancellazione del “ Muscatello”, messo in rete,  nel canale you tube, come gli altri realizzati nel corso di due anni.

La redazione milanese di “Striscia” ha raccolto l’appello, lanciato il 24 aprile, e già il 12 maggio una troupe si è recata nei luoghi per intervistare chi scrive e altri, attraverso il medium del Gabibbo, cioè un pupazzo dal costume rosso,  animato da un ometto che indossa sul viso una calza nera. Chi scrive è stato applaudito per l’energia dell’intervento dal pubblico presente durante la ripresa. Servizio e intervista, diretti da Massimo Tamagnini, regista della troupe e voce del Gabibbo, il 3 giugno scorso.

C’è da registrare l’inattesa visita del Muscatello, il 17 maggio, da parte del fautore del drastico ridimensionamento, cioè l’assessore regionale Russo, che invece dovrebbe potenziare l’ospedale giacché si trova in una zona a rischio. Che i soldi non manchino lo dimostra il fatto che il 19 maggio Russo ha posto la prima pietra di un erigendo ospedale del costo faraonico di 51 milioni di euro in quel di Palermo, come ha mostrato RAI Regione, con un servizio degno dell’ istituto Luce, quando venivano riprese le gesta di Mussolini trebbiatore, muratore, a cavallo, in parata, ecc.

Russo, nonostante le varie manifestazioni di protesta che, certo saranno arrivate alle sue orecchie, contro il suo progetto, non s’era mai degnato di venire ad Augusta e vedere il Muscatello. Notate le date: il 12 viene il Gabibbo, il 17 viene Russo. Sarà stata una coincidenza? Ci crediamo poco. Crediamo, invece, alla potenza mediatica… del Gabibbo. Spes ultima dea, dicevano i  Romani, la speranza è l’ultima a morire, diciamo in italiano. Intanto,  l’ASP di Siracusa continua a spendere fior di quattrini della collettività per gli affitti dei locali,  destinati agli ambulatori, del cosiddetto palazzo di vetro, all’ingresso del centro urbano, quando sarebbe più logico e più economico trasferire  gli ambulatori  nel nuovo plesso del “Muscatello”. Si risparmierebbero soldi pubblici e   non si farebbe andare in malora un plesso costato una barca di  quattrini. Cui prodest?, dicevano ancora i Romani, cioè: A chi giova tutto questo?  Meditate, lettori, meditate!

               Giorgio Càsole

Nella foto. Un momento dell’intervista  sull’ ospedale,  rilasciata dal ns. Giorgio Càsole all’inviato di “Striscia la notizia”, trasmessa su “Canale 5” il 3 giugno scorso.

 

 

TRASFERITO DOPO 3 ANNI DI COMANDO IN SICILIA

L’AMMIRAGLIO ANDREA TOSCANO S’E’ INSEDIATO A TARANTO

 

TOSCANO.jpgDopo tre anni  trascorsi in Augusta quale capo del Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, in sigla Marisicilia,  l’ammiraglio Toscano, provetto subacqueo, che ha fatto sùbito amicizia con il subacqueo augustano Sebastiano Di Mauro, nei giorni scorsi s’è insediato a Taranto, nella veste  di comandante di una delle più prestiose sedi della nostranei giorni scorsi s’è insediato a Taranto, nella veste  di comandante di una delle più prestiose sedi della nostraina Militare. L’Ammiraglio Andrea TOSCANO è nato a La Spezia l’8 dicembre 1951 e ha frequentato l’Accademia Navale di Livorno dal 1970 al 1974, è laureato in Scienze Marittime e Navali.

 

 

I suoi primi incarichi dal 1974 al 1979 a bordo delle navi della Marina comprendono: Capo Servizio Telecomunicazioni/Condotta Navi e Ufficiale in 2^ sul Sommergibile Toti.

 

Nello stesso periodo ha conseguito la specializzazione come Sommergibilista.

 

Dal 1979 al 1984 è stato Ufficiale in 2^ e Capo Servizi Armi a bordo dei Sommergibili Dandolo, Di Cossato e Da Vinci. e dopo aver frequentato la Scuola di Comando Navale ha assunto il Comando del Sommergibile Dandolo dal 1981 al 1982 e del Da Vinci dal 1984 al 1985.

 

Nel 1985 è stato assegnato all’Accademia Militare di Livorno, dove ha ricoperto fino al 1989, l’incarico di Comandante della 3^ e della 4^ classe, frequentando anche l’Istituto di Guerra Marittima.

 

Nel 1989 è stato assegnato allo Stato Maggiore della Marina come Capo 3^ Sezione Sommergibili dove vi è rimasto fino al 1991, data in cui è ritornato a bordo assumendo il Comando di Nave Aliseo sino al 1992.

 

Al termine del Comando è stato nuovamente assegnato allo Stato Maggiore della Marina, dove  ha ricoperto  il Comando della Flottiglia Sommergibili e successivamente la Direzione dell’Area Operativa dell’Ufficio Programmazione Sommergibili.

 

Promosso Contrammiraglio nel 2000, è stato  Capo del 5° Reparto Sommergibili sviluppando e seguendo la cooperazione con la Marina Militare Tedesca per la realizzazione della nuova classe di sommergibili U212A.

 

Dal 2004 al 2005, con il grado di Ammiraglio di Divisione ha comandato le Forze d’Altura e la componente marittima della Forza di Risposta Rapida della NATO e dal 2005 al 2006 ha ricoperto l‘incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale.

 

Nel 2007 è stato Capo della Cellula Italiana Interforze presso la “Coalition Coordination Center” di Tampa (Florida) U.S.A..

 

Tornato in Italia, dal 26 ottobre 2007 è Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia.

 

Il 26 Gennaio 2010 è stato promosso Ammiraglio di Squadra.

 

Nave Borsini rientra nella base

 

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AUGUSTA . Oggi, venerdi 8 ottobre,  è rientrato alla banchina Tullio Marcon  di Augusta il Pattugliatore della Marina Militare “Comandante Borsini”, dopo più di tre mesi trascorsi nelle acque libanesi nell’àmbito della Forza Marittima UNIFIL. Ad attenderlo in Banchina “Tullio Marcon” il Comandante delle Forze da Pattugliamento, Contrammiraglio Edoardo Compiani, e i familiari dell’equipaggio, composto prevalentemente da personale siciliano.

L’Unità ha lasciato il porto di Augusta lo scorso 27 giugno per raggiungere, nelle acque del Mediterraneo orientale, il resto della Task Force 448 costituita da altre 8 unità navali (3 tedesche, 2 turche, 1 greca e 2 bangladesi), impegnate quale componente Marittima nell’Operazione delle Nazioni Unite,  denominata UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon). Durante tale periodo Nave Comandante Borsini, grazie alle peculiarità tecnico-operative possedute, ha assolto il compito di coordinatore delle attività in mare sotto l’ègida delle  Nazioni Unite, svolgendo un’intensa attività di pattugliamento e controllo del traffico mercantile nell’area di operazioni, ampia circa 5000 miglia quadrate, prospiciente le coste libanesi.

Nei primi due mesi dell’attività, Nave Comandante Borsini è stata anche l’Unità di Bandiera dell’Ammiraglio Paolo SANDALLI che, con uno staff imbarcato, ha  comandato la Task Force, ricevendo il  plauso e la gratitudine sia delle massime autorità libanesi che israeliane.  L’Unità, infine, in fase di rientro, ha svolto alcune esercitazioni anche con la Marina israeliana. Nave Comandante Borsini, sotto l’ègida delle Nazioni Unite, ha contribuito a creare condizioni di stabilità in Libano. La sua presenza ha rappresentato, inoltre,  un concreto deterrente per le attività illecite di importazione di armi nel Paese ed ha, al tempo stesso, contribuito ad assistere la marina libanese nella sua crescita operativa, volta all’acquisizione delle capacità necessarie per esercitare, autonomamente, il controllo delle proprie aree marittime.

Il rientro di Nave Borsini  ha rappresentato  inoltre la conclusione della missione italiana in libano.

     C.C.

PRESENTATO AI SIRACUSANI IL NUOVO PARTITO DI GIANFRANCO FINI

granata_primopiano.pngIl  nuovo partito di Gianfranco Fini, Futuro e Libertà, è stato presentato ufficialmente ai siracusani giovedì 7 ottobre nel civico palazzo San Biagio di Augusta. La scelta della città federiciana è stata motivata da una decisione  storica. “Un anno e mezzo fa, proprio qui  ad Augusta, celebrammo lo scioglimento di Alleanza Nazionale”, ha precisato in apertura  Marco Stella, che fu sostenuto dal polo berlusconiano, in opposizione a  Carrubba,  per la poltrona di sindaco, alle amministrative di due anni fa. Più che avere l’aspetto di una conferenza-stampa, quella di palazzo San Biagio è apparsa come un’assemblea congressuale di partito, cui, di norma, fini.jpgvengono invitati i rappresentanti di altri partiti. Infatti, erano presenti numerosi esponenti di partiti che in campo nazionale guardano a FL, come a una formazione che può mettere in crisi il governo  Berlusconi. C’erano in sala  il segretario locale del PDI, Santanello, un candidato alla sindacatura del 2008, Salmeri, in opposizione a Carrubba anch’egli, e un ex consigliere comunista ex  assessore di un’amministrazione Gulino, Totis, che, come Salmeri, ha ricevuto il pubblico saluto da parte di Stella, proprio come si  fa di solito all’inizio di un congresso di partito. Qua e là, in mezzo ai seguaci di Fini, qualche esponente piellino di poco rilievo. Ovviamente assenti gli  ex compagni di An, ormai incardinati stabilmente nel Popolo delle libertà, fondato da Berlusconi e da Fini.  L’auditorium di palazzo San Biagio era affollato da simpatizza venuti da tutta la provincia, al séguito dei loro capi locali che hanno voluto seguire Fini in questa nuova avventura, dopo quella dell’MSI diventato poi Alleanza Nazionale   e dopo la breve esperienza del PDL.  Grande è stato l’entusiasmo di tutti coloro che si sono avvicendati al microfono, da Roberto Meloni a Paolo Amenta, da Giovanni Di Mare a Fabio Granata. Ovviamente il discorso più lungo , oltre che il più atteso, è stato quello di Fabio Granata, ex assessore regionale ai Beni culturali, oggi deputato alla Camera, tra i finiani di ferro  è quello che, con Bocchino e Della Vedova, appare più sugli schermi televisivi nazionali e che, spesso, esprime idee  e prende posizioni con accenti più critici di altri.

    Giorgio   Càsole

La Càlia dietro lo sciopero

L’opinione di un giovane studente del liceo scientifico di Augusta

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AUGUSTA. Anche ad Augusta, come altrove, gli studenti sono entrati “in agitazione”. Puntuali, come un orologio svizzero, sono arrivati, anche quest’anno,  le proteste e gli scioperi degli studenti e contestazioni di vario genere, organizzati da centinaia di rappresentanti d’istituto in tutta Italia, contro le decisioni prese dal ministro dell’Istruzione di turno riguardo al nuovo anno scolastico e ci ritroviamo migliaia di studenti che protestiamo (magari non sapendo nemmeno per cosa) e che ci godano le belle giornate, senza essere oppressi da  cinque-sei  ore di lezione sui banchi.

 Un giorno di vacanza non dispiace mai a nessuno,  ma sorge un problema: perché un’arma potente, come lo sciopero, viene scambiata per un giorno di calia? Ma,  soprattutto, anche con un   una buona partecipazione, perché la massa si comporta come un gregge che segue il suo pastore, senza alcuna riflessione personale? Ogni sciopero presenta sempre lo stesso slogan di base: “ Niente tagli, vogliamo una scuola migliore”. Ciò presuppone che i manifestanti pensino che la scuola faccia schifo e di conseguenze pretendono delle riforme. Legittimo. Ma, perché a ogni tentativo di riforma, si scatenano cortei, aventi come riferimento il ’68, per protestare?

Se si afferma che una proposta del ministro non va bene, questo presuppone che non sia adatta all’idea di scuola che si ha in mente. Ma, con migliaia di dissidenti, perché non emerge una proposta concreta, che tenga conto del limitato budget dovuto al debito pubblico? Per esempio, secondo il mio modesto parere, la scarsa qualità della scuola italiana dipende anche dai programmi studiati, che non permettono lo sviluppo delle abilità richieste all’università e nel mondo del lavoro. Si studia troppo e male, si discute di conoscenze fini a sé stesse che non hanno un’applicazione nella vita reale. Si è troppo ancorati al passato remoto e si trascurano gli eventi contemporanei con una conseguente capacità riduttiva di elaborare un pensiero proprio (e torniamo agli scioperi di prima). Tutto questo si ripercuote successivamente nel rapporto con la politica, in quanto, se ci fosse una vera conoscenza del Novecento, ci renderemmo conto di vivere in un periodo per nulla tragico e mai, come adesso, si ha la piena potenzialità di sviluppare un pensiero libero e autonomo.

       Ottavio Pugliares    (studente liceale)

Il “Vespucci” fa sosta a Catania

vesp.jpgLa nave “più bella del mondo” potrà essere visitata gratis

MARISICILIA. Qualche giorno fa ha fatto osta a Siracusa il veliero che la Marina Militare ha adibito a nave-scuola per gli allievi sottufficiali, nave Palinuro, visitata gratuitamente da un gran numero di visitatori che sono venuti anche da fuori Siracusa per visitarla mentre si trovava alla banchina del Foro Italico: Il “Diario” ne ha dato ampio resoconto. Ora è la volta del “Vespucci2, non a Siracusa, ma a Catania.     Da venerdì 08  a domenica 10 ottobre  Nave Vespucci, Nave Scuola a Vela della Marina Militare, farà sosta nel porto di Catania e verrà resa disponibile per le visite a bordo, a titolo gratuito, venerdì e sabato dalle ore 16:00 alle 19:00, domenica dalle 11:00 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 18:50.  

L’ Amerigo Vespucci è l’unità più anziana attualmente in servizio nella Marina Militare, varata il 22 febbraio 1931 e da allora rappresenta la Nave Scuola per eccellenza, essendo stata impiegata per 79 anni per formare i futuri Ufficiali della Marina Militare Italiana ed essendo considerata, in maniera pressoché unanime e con grande orgoglio, la “Nave più bella del mondo”.

La manovra degli oltre 2650 metri quadrati di  vele e la movimentazione dei pennoni si attua in maniera rigorosamente manuale per mezzo di cavi in fibra vegetale che raggiungono complessivamente la lunghezza di oltre 30 km. Di fatto la quasi totalità delle apparecchiature di bordo ha un funzionamento manuale, di conseguenza vero “motore” dell’Amerigo Vespucci può essere considerato il suo equipaggio, composto da 278 membri .

La nave è da molti anni un vero e proprio simbolo della Marina Militare in Italia e dell’Italia stessa all’estero, costituendo un segno di italianità e navalità nel corso dei numerosi eventi organizzati a favore di autorità civili e militari durante le soste nei vari Paesi stranieri.

Dalla sua entrata in servizio, 79 anni fa, la Nave ha effettuato  principalmente attività a favore degli allievi della 1^ classe dell’Accademia Navale, ma ricopre anche l’importantissimo ruolo di ambasciatrice della cultura e della tradizione marinaresca italiana, partecipando a molte manifestazioni ed eventi di rilievo in tutto il mondo. Tra gli eventi più indietro nel tempo possiamo ricordare l’incoronazione della Regina Elisabetta II del 1953 a Londra o la celebrazione della restituzione di Trieste all’Italia del 1954; tra le manifestazioni più recenti la partecipazione all’America’s Cup in Nuova Zelanda nel 2002 e  alle Olimpiadi di Atene nel 2004.

Quest’anno la tradizionale campagna d’istruzione , la 76^ della sua storia, ha avuto inizio il 6 luglio con la partenza da Livorno per svolgersi nelle acque del Nord Europa. L’Unità ha effettuato soste a Tangeri (Marocco), Le Havre (Francia), Copenaghen (Danimarca), Amsterdam (Olanda), Bremerhaven (Germania), Cadice (Spagna) e Palma de Majorca (Spagna), rientrando in Italia, come tradizione vuole, a Livorno  il 30 Settembre, per lo sbarco degli allievi.

L’attività del Vespucci, dopo la sosta a Catania, continuerà a Venezia, Chioggia e infine Civitavecchia.

C.C.