Federica Fanti, un talento made in Italy

Federica Fanti.jpgFederica Fanti nasce ad Augusta nel 1984. Sin da bambina è attratta particolarmente dal mondo della Moda e del Lusso femminile, fino a riportare su carta da disegno, crescendo, quelle che lei stessa definisce simpaticamente “le sue creature”, ovvero le idee che un giorno avrebbe sapientemente realizzato dopo aver frequentato l’ Accademia EuroMediterranea di Gabriella Ferrera per conseguire la laurea di Fashion Designer di Moda e partecipare così a numerosissimi Back Stage d’alta moda, a fianco delle più prestigiose firme della moda italiana nel mondo.

Dalla Sicilia a Parigi, a Mannheim di Germania, a Roma, ovunque il nome di Federica Fanti si fa strada tra gli eventi e le rappresentazioni più importanti.

Tra le sue più raffinate collezioni, “Deva”, ispirata alle Dee greche, nel drappeggio dei tessuti, nelle maliziose trasparenze  che si lasciano fantasticamente intravedere tra un taglio e l’altro. Una linea morbida, semplice e allo stesso tempo divinamente elegante, impreziosita dalle lavorazioni in platino; per non parlare del “Gran Galà”, l’altra realizzazione che trova ispirazione nelle First Lady dei nostri giorni, per distinguersi nelle importanti occasioni in eleganza con l’ originalità degli abiti realizzati a mano e arricchiti di ricamo, intagli, svarovski e pietre, nella maestosa esaltazione della femminilità che domina la seduzione, resa ancor  più evidente attraverso l’ intramontabile collezione “Sublime”, quella dai lunghi abiti bianchi e neri da diva ornati da infiniti punti luci “gioiello”.

 “Irresistibile” nella sua arte, come nella sua poesia, come il nome dato a un’altra tra le sue  più importanti creazioni, appositamente per esaltare in modo straordinario il fascino e la bellezza visibile o apparentemente nascosta, ma assolutamente  riflessa in ogni donna che indossa gli abiti delle collezioni Fanti,  come la luce visibile e misteriosa di una grande stella.

 Giuseppe  Tringali

 

PartecipAgire: prima iniziativa a Cala Paradiso

Paradiso.jpg

paradiso.jpgDomenica 3 ottobre 2010  

Giornata di volontariato ecologico
In collaborazione con:
Màrilighèa – Studenti Non Indifferenti Augusta – Guardia Costiera Ausiliaria – Augusta – Shloq Bivio Art – Augusta Photo Freelance – Gruppo Spontaneo Donne e Mamme di Augusta e… tanti altri liberi cittadini!

Programma
ore 9:00 – Ritrovo partecipanti e distribuzione attrezzatura
ore 9:15 – Coordinamento partecipanti
ore 9:30 – Inizio pulizia della spiaggia di Cala Paradiso
ore 10:30 – Arrivo bambini “A Caccia del Passato…”
ore 11:45 – Dibattito conclusivo
ore 12:30 – Fine

Questa giornata è promossa da un gruppo di liberi cittadini e associazioni locali di volontariato impegnate nella salvaguardia e nella valorizzazione del territorio megarese.
‘PartecipAgire’ è un progetto a lungo termine e di ampio respiro che punta al coinvolgimento diretto e alla partecipazione attiva di tutti i cittadini nelle molteplici iniziative che i volontari si prefiggono di porre in essere nell’esclusivo interesse pubblico. La pulizia di Cala Paradiso è la prima azione concreta di quelle in programma.
Il principio fondante attorno al quale le diverse associazioni si stringono, rappresenta la constatazione che la ‘delega in bianco’, attraverso la quale i cittadini affidano incondizionatamente ai propri eletti il compito di gestire e curare la cosa pubblica, è insufficiente e deleteria. I risultati che questa tendenza nefasta ha prodotto, si ritiene siano ben manifesti: – un quasi totale scollamento tra cittadini e classe politica – una clamorosa e generalizzata indifferenza nei confronti della vita pubblica – lo ‘stallo’ civico e culturale che paralizza e opprime la crescita di una città di cui, nei decenni, si è fatto ampio, arbitrario e diversificato abuso – l’azione indisturbata di affaristi senza scrupoli è riusciti a distorcere e affossare l’affezione e la fiducia della gente nelle istituzioni. 
Ciò che necessita di essere riscoperto è, forse, l’etimo, il valore nobile e originario di quell’arte chiamata politica. La definizione aristotelica che indica come politico tutto ciò che abbraccia l’interesse di una comunità e che, per questo, richiede il contributo costante di tutti coloro che di quella comunità sono parte integrante. La politica, in un paese in cui la sovranità risiede nel popolo, deve affiancare e contestualizzare la sfera privata, completare la vita di ogni cittadino che acquista l’inconfutabile consapevolezza di essere pilastro portante della società in cui è inserito. Partendo da una rivalutazione dello spazio pubblico di comune appartenenza, a cui tutti abbiamo il dovere di partecipare, si comprenderà facilmente come la politica non si realizzi solo nei palazzi del potere, nei salotti d’elite o ricoprendo cariche istituzionali. Ogni gesto, ogni azione, ogni intento concreto che sorregge il bene collettivo, diviene politico. Il progetto ‘PartecipAgire‘, descritto sinteticamente nelle sue linee-guida e negli intenti, mira a far crescere all’interno della cittadinanza, specie tra i più giovani, uno spirito di moralità pubblica.
Un atteggiamento costante e duraturo che spinga ogni singolo componente dell’intera società a trasporre nella dimensione quotidiana il senso civico, gli ideali di giustizia ed etica pubblica. ‘Fare ciò che è giusto e non limitarsi solo a parlarne’, in termini spiccioli, è il monito che, per non restare lettera morta, deve approdare nelle coscienze vive di ognuno di noi.
 

      Nella foto grande in alto: Cala Paradiso anni 50

Visite a bordo del Veliero della Marina Militare “Palinuro” in sosta a Siracusa.

palinuro.jpg

Da domenica 19 fino a tutto martedì 22 settembre  Nave Palinuro, Nave Scuola a Vela della Marina Militare, ha fatto  bella mostra con i suoi tre alberi nella suggestiva cornice del Foro Italico del Porto di Siracusa, ospitando numerosi visitatori che si sono assoggettati a lunghe file.  Il Veliero à stato  disponibile alla popolazione per visite a bordo, a titolo gratuito, domenica dalle ore 16:00 alle 19:00, lunedi dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:30, martedi dalle 16:00 alle 19:00,  dando così modo di assaporare i Suoi 75 anni di storia, prendere visione delle Sue peculiarità di nave addestrativa a vela (tutte le manovre interamente governate con la sola forza delle braccia) e delle Sua alta valenza formativa (condizioni di deliberata spartanità per cementare lo spirito di corpo e porre ciascuno Allievo di fronte alla consapevolezza dei propri limiti e delle latenti potenzialità).

            Fedele alla Tradizione, come ogni anno dal 1955, durante la Campagna di Istruzione, Nave PALINURO ha continuato a fornire il proprio contributo anche nel settore del “supporto trasversale” ai concetti strategici tout court di Forza Armata “Sorveglianza Integrata degli Spazi Marittimi” e “Proiezione di capacità sul mare e dal mare”, dando corpo all’elemento catalizzante di “Dialogo & Cooperazione” e facendosi Ambasciatrice di Forza Armata e …..di Italianità.

            Dal 28 luglio u.s. questa “brillante settantasettenne Signora dei Mari”, al comando del  Capitano di Fregata Andrea BIELLI, ha toccato i porti di Salerno, Argostoli in Grecia, Tivat in Montenegro, Taranto, Ajaccio in Corsica e Imperia.

            Con la sosta di Siracusa, volge al termine la Campagna di Istruzione anno 2010, la cui conclusione, dopo 2793 miglia percorse e 1320 ore di moto in mare, è programmata a Taranto,  domenica 26 settembre p.v. per la cerimonia di chiusura.

 D.C.

Nella foto: nave Palinuro

Viene dal Salento il nuovo Comandante di Marisicilia

ruzittu.png

L’Ammiraglio Salvatore RUZITTU (nella foto) è nato a Lecce il 4 dicembre 1953 e ha frequentato l’Accademia Navale di Livorno dal 1973 al 1977. E’ laureato in Scienze Marittime e Navali.

 

 

I suoi primi incarichi dal 1977 al 1984 a bordo delle navi della Marina comprendono: Addetto ioc su Nave Vittorio VENETO, Capo Serv. AS/T sulla corvetta FASAN e Addetto AS/T sulla Fregata ORSA. Nello stesso periodo ha conseguito la specializzazione superiore in Lotta Antisommergibile e frequentato la Scuola di Comando Navale. Dal 1984 al 1985 ha comandato il Dragamine SALMONE, dal 1985 al 1990 destinato presso il Centro di Addestramento della Marina Militare a Taranto è stato Ufficiale istruttore di tattiche ASW e Ufficiale coordinatore dei Corsi Ufficiali.

Dopo aver frequentato il Corso Superiore di Stato Maggiore, dal 1991 al 1992 ha operato presso il Comando in Capo della Squadra Navale a Roma come Capo Servizio Antisom.

Dal 1992 al 1994 con il grado di Capitano di Fregata è stato Sottocapo di Stato Maggiore e poi Capo di Stato Maggiore presso il Comando 2^ Divisione Navale.Ha comandato la Fregata ESPERO dal settembre 1994 al settembre 1995. Rientrato presso il Comando in Capo della Squadra Navale nel 1995 è stato Capo della Sezione Programmazione Attività e poi Capo Ufficio Operazioni Navali fino al 1999.

Dal 1999 al 2000 ha comandato  il Cacciatorpediniere Luigi DURAND DE LA PENNE.

Destinato in Accademia Navale da Ottobre 2000, è stato Direttore dei Corsi Ufficiali e poi Comandante in 2^ fino al Febbraio 2004.

Nel 2003 e’ stato promosso Contrammiraglio e dal 2004 al 2006 e’ stato il Vice Comandante delle Forze D’Altura, Comandante del Gruppo Navale Italiano e Deputy Commander Italian Maritime Forces.Dal 6 Marzo 2004 al 28 Febbraio 2005 è stato il Comandante della Forza da Sbarco Italo-Spagnola SIAF (Spanish Italian Amphibious Force).

Dal 5 Giugno 2006 è stato al comando del Gruppo Navale Italiano impegnato nell’operazione Enduring Freedom, e Comandante della TF 152 delle Forze Marittime della Coalizione Multinazionale impegnata nella lotta al terrorismo internazionale ed operante nelle acque del Golfo Persico centromeridionale.

Dal 13 Luglio 2007 al 16 agosto 2010 è stato il Capo del 3° Reparto Pianificazione Generale dello Stato Maggiore Marina. Dal 2 Settembre è il nuovo comandante di Marisicilia, in luogo dell’amm.sq. Andrea Toscano trasferito a Taranto.

                C.C.

La “RARI 86 AUGUSTA” vola alto

Si sono svolte il 4 settembre a Caldonazzo le finali nazionali di canoa  “ MEETING DELLE REGIONI” che ha visto in competizione 800 atleti suddivisi in 82 squadre più qualificate in ambito di ogni regione. Il Lazio si è aggiudicata l’edizione 2010 con a seguito la Sicilia e il Friuli Venezia Giulia.

 

Gli atleti megaresi, presentati dalla società “RARI 86 AUGUSTA”,  come vuole la storia e la tradizione canoistica si sono distinti nelle diverse categorie. Nei 2000 mt. e nei 200 mt. per la categoria K1 cadetti A, un primo posto dell’atleta BARBA VINCENZO, mentre nella categoria cadetti A femminile il primo posto è stato occupato dall’atleta SARACENO BARBARA per il K2 – 2000 mt e K4 – 200 mt.. Per la categoria  cadetti B femminile l’atleta SARACENO GIULIA  si è classificata prima nel K4 – 200 mt. e terza nel K2 2000 mt… Infine,   come se non bastasse, un  risultato di tutto rispetto è stato ottenuto anche dal giovane atleta SPINALI TOMMASO, in qualità di cadetto B, che si è piazzato al secondo posto nel C1 4,20 – 2000 mt e 200 mt.

 

        Giuseppe Tringali 

 

 

Il lungomare Rossini: una fogna a cielo aperto

 

Immagine 004.jpg

  Come si fa a chiamare “lungomare” una strada che si affaccia sì sul mare, ma un mare  fortemente inquinato?  Inquinato da quasi un cinquantennio, dagli scarichi fognari, tanto che è assolutamente vietato e farsi i bagni e pescare. Nel 1968 fu  progettato dall’ng. Olivotti di Udine di impianto di depurazione per bonificare il golfo, ma, a tutt’oggi, nonostante, da un lustro almeno, tutti noi cittadini paghiamo la non esigua tassa sul depuratore, il depuratore è  in mente Dei. Per quanto riguarda l’area dove, periodicamente,si verifica il fenomeno dell’acqua alta, come a Venezia,  i residenti  si sono molto risenti per le affermazioni del giovane all’assessore ai Lavori pubblici,  Rinzivillo,  pubblicate  sul quotidiano “La Sicilia” di sabato scorso.  Per rispondere a Rinzivillo e,soprattutto, per mettere l’Amministrazione comunale di fronte alle proprie responsabilità,  i proprietari delle palazzine, regolarmente allagate, si sono riuniti nello studio di un avvocato  affinché, tra l’altro, invii al sindaco  una diffida ad adempiere  e per  chiedere eventualmente un congruo risarcimento per i danni passati e, eventualmente, futuri.  Diffida  simile era già stata inviata, n paio d’anni fa,  dal giornalista Giorgio  Càsole al sindaco Carrubba, il quale non solo non si fece vivo  nel quartiere, né agì per risolvere il problema annoso,  ma non rispose nemmeno, così come non ha nemmeno o risposto il direttore generale del Comune, Gaetano Petracca, a una  garbata lettera dello stesso Càsole nel diceembre scorso, lettera  in cui, a nome dei residenti,  il giornalista quasi lo supplicavo di intervenire. “Ci pensino i residenti”, ha detto al quotidiano  il giovane assessore Rinzivillo. “Per quanto ci compete, infatti, noi stiamo provvedendo (anche per questo ci siamo riuniti nello studio legale)”, hanno detto i residenti,  ma il buon assessore Rinzivillo, proprio perché giovane, non sa che non sono stati i residenti a sopraelevare  Via delle Saline, ma fu il Comune che volle asfaltare, per motivi, sacrosanti, di traffico veicolare, quella che era una strada sterrata e appena  un viottolo, come afferma  il geometra Santo Carrubba, memoria storica del quartiere, uno dei primi residenti di quelle palazzine sorte negli anni Sessanta su saline colmate, sì, come dice Rinzivillo, con tanto di regolare licenza edilizia, per edilizia  cooperativa convenzionata, ma solo quando il Comune, acquisendo terreno delle varie cooperative e sopraelevando il manto, si è verificato il fenomeno dell’acqua alta.

acqua alta lungomare Rossini.jpg

“Prima il quartiere non si allagava”, afferma Carrubba. Evidentemente chi non ha rispettato le giuste pendenze non ha voluto le canalizzazioni è stato il Comune, che avrebbe dovuto prevedere il fenomeno e avrebbe dovuto rispettare i cittadini che, regolarmente, avevano lì costruito le palazzine. Cittadini che non sono di serie B né possono essere trattati a pesci in faccia, quasi come i cani randagi che stazionano in permanenza di fronte all’area – altra grave piaga che, certo, non può essere estirpata dai cittadini. Questi sono stati i sentimenti provati dagli abitanti, non solo per le parole del giovane Rinzivillo, ma perché altrove, vedi area di fronte al lido Granatello, circolo nautico, la ditta incaricata dei lavori per la realizzazione della strada di fuga ( non chiamiamola lungomare) ha realizato una serie di canalizzazioni per evitare il fenomeno dell’acqua alta ricorrente anche lì, e ha realizzato persino il marciapiede, ciò che non è stato fatto nell’area della”calle veneziana”. “Siamo cittadini di serie B o al circolo nautico ci sono i soliti papaveri che godono dei soliti privilegi? “, Questo è il “grido di dolore” lanciato dai residenti. Che il Comune non voglia provvedere a venire incontro a questi sfortunati residenti, lo si evince anche dal fatto che il manto stradale del cosiddetto lungomare non ha le pendenze giuste, e  risulta  anche questo, come Via delle Saline, talmente sopraelevato nei pressi dell’area delle palazzine che queste sono come in un catìno, dove saranno convogliate l’acqua piovana e quella proveniente dalle mareggiate. Mareggiate che, puntualmente, invaderanno il “lungofogna”, non essendo possibile considerare una vera barriera frangiflutti la massicciata che è  stata pota in essere. Il giovane assessore Rinzivillo sostiene che sono stati compiuti lavori per pulire il canalone di Via delle Saline, che costeggia la scarpata, che corre sotto la linea ferrata. Perché non fa un salto l’assessore e si rende conto che il lavoro è stato fatto in maniera raffazzonata, così alla bell’e meglio.? Ma, quand’anche fosse stato fatto bene, il canalone o “saione” è stato otturato dalla ditta che sta svolgendo i lavori sul “lungofogna Rossini. Ditta che, come si può constatare dall’allegata foto, ha collocato un tubo che dovrebbe convogliare l’acqua del canalone stesso, ma ho posizionato il tubo talmente in alto che non pesca nel canalone. La ditta,( sua sponte?) ha realizzato il marciapiede di fronte al circolo nautico. Perché non lo ha fatto davanti alle palazzine della “calle veneziana”?. I cittadini residenti stanno facendo quanto è nelle loro facoltà per risolvere i problemi, il Comune faccia il proprio dovere e non discrimini nessuno. “Assessori  e consiglieri non vengano poi a chiederci il voto” , diceva una signora  agguerrita quando abbiamo preso appunti per realizzare questo servizio.

 

 D.C.   Nelle foto: foto acqua alta” lungofogna “Rossini”, canalone Via delle Saline

Cronaca flash

RACKET AD AUGUSTA

COMMERCIANTE DENUNCIA TENTATIVO ESTORSIONE

ARRESTATO UN CINQUANTENNE

racket.jpgAUGUSTA – GIUSEPPE ARENA, 51 ANNI, DI AUGUSTA, E’ STATO ARRESTATO DAI CARABINIERI DEL NUCLEO OPERATIVO DELLA COMPAGNIA DI AUGUSTA PER TENTATA ESTORSIONE AGGRAVATA AI DANNI DI UN’AZIENDA COMMERCIALE. L’UOMO, RAGGIUNTO DA UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE EMESSA DAL GIP DEL TRIBUNALE DI CATANIA, E’ STATO CONDANNATO NEL 1999 PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA. LE INDAGINI CHE HANNO PORTATO AL SUO ARRESTO SONO STATE AVVIATE LO SCORSO LUGLIO, DOPO CHE UN COMMERCIANTE DI AUGUSTA HA DENUNCIATO AL NUCLEO OPERATIVO DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI AUGUSTA DI AVER SUBITO UNA TENTATA ESTORSIONE  DA PARTE DI UNO SCONOSCIUTO CHE  GLI INTIMAVA, CON METODI MAFIOSI, DI REGOLARIZZARE LA SUA POSIZIONE INDIVIDUANDO TEMPESTIVAMENTE UN REFERENTE NEL CLAN LOCALE CUI VERSARE LA QUOTA MENSILE PER POTER ESERCITARE LIBERAMENTE, COMPIENDO, PERTANTO, ATTI IDONEI DIRETTI IN MODO NON EQUIVOCO A COSTRINGERE IL COMMERCIANTE A VERSARE UNA SOMMA A TITOLO DI ESTORSIONE, CON L’AGGRAVANTE DI AVER AGITO CON METODO MAFIOSO, AVVELENDOSI DELLA FORZA DI INTIMIDAZIONE DERIVANTE DALLA SUA APPARTENENZA AL SODALIZIO MAFIOSO.

GLI ACCERTAMENTI CONDOTTI DAI MILITARI DEL NUCLEO OPERATIVO DELL’ARMA,  COORDINATI DALLA PROCURA DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI CATANIA HANNO CONDOTTO ALL’INDIVIDUAZIONE DI ARENA QUALE AUTORE DEL TENTATIVO DI ESTORSIONE. L’ARRESTATO E’ STATO CONDOTTO  NEL CARCERE CAVADONNA DI SIRACUSA.

      C.C.

__________________________________

LENTINI. CARABINIERI ARRESTANO PREGIUDICATA CHE TENTA DI INTASCARE

ASSEGNO RUBATO

 

assegno.jpgLENTINI. LUNERDI’ 13 SETTEMBRE 2010 I CARABINIERI DELLA STAZIONE DI LENTINI HANNO TRATTO IN ARRESTO IN FLAGRANZA DI REATO LA QUARANTESETTENNE MARTINA COVINO, RESIDENTE A LENTINI, BADANTE,  PREGIUDICATA.

LA COVINO, APPROFITTANDO DEL SUO RUOLO DI BADANTE,  AVEVA SOTTRATTO UN ASSEGNO DI EURO 200 A UN SUO ASSISTITO PENSIONATO, MODIFICANDOLO NELL’IMPORTO A EURO 2000 E PONENDOLO ALL’INCASSO ALLA FILIALE DEL BANCO DI SICILIA DI LENTINI,  DOVE, AD ATTENDERLA,  HA TROVATO ALL’INTERNO I MILITARI CHE SI FACEVANO PASSARE PER CLIENTI E IMPIEGATI  DELLA BANCA.

LA DENUNCIA DI FURTO, ANCHE SE CONTRO IGNOTI,  COLLEGATA AL FATTO CHE L’ASSEGNO FOSSE DEL BANCO DI SICILIA HA PREMIATO L’INTUITO DEI CARABINIERI DELLA LOCALE STAZIONE CHE MONITORAVANO  DA TEMPO LA FILIALE LENTINESE.

ARRESTATA PER FURTO E FALSO IN SCRITTURA PRIVATA,  LA COVINO, ESPLETATE LE FORMALITA’ DI RITO E’ STATA SOTTOPOSTA DAL MAGISTRATO AGLI ARRESTI DOMICILIARI  NELLA PROPRIA ABITAZIONE.

 C.C.

 

 

 

Ambiente ad alto rischio contaminazione

augusta panorama.jpg

Ritorniamo dopo circa un mese sullo studio dell’eccesso di metalli pesanti riscontrati nella popolazione del triangolo industriale Priolo-Augusta-Melilli, studio inviato ai sindaci dell’area a rischio e per conoscenza al Ministro dell’Ambiente, al Presidente Lombardo e ai vari Assessorati competenti oltre che al presidente della provincia di Siracusa. In esso si indicavano anche i risultati di una terapia che aveva notevolmente ridotto la presenza di detti metalli pesanti nell’organismo dei soggetti presi in esame (trattavasi di giovani donne in età fertile). L’interesse all’argomento è stato manifestato da numerosissimi cittadini, non solo del triangolo industriale, mentre i Sindaci dei Comuni dell’area industriale siracusana, istituzionalmente responsabili della salute dei loro cittadini, lo hanno ignorato. Abbiamo intervistato il Dottor Giacinto Franco su eventuali risvolti di tale studio ed eventuali sviluppi: “Nessuna risposta ad oggi dai signori sindaci. Avrei capito ciò se si fosse trattato di un semplice studio epidemiologico, senza nessun riscontro pratico ma, trattandosi anche dell’applicazione di una terapia specifica che, in pratica nell’arco di tre mesi, nei soggetti sottoposti al trattamento ha portato alla eliminazione quasi completa del mercurio e alla riduzione notevole di piombo e alluminio, oltre che di altri pericolosi metalli pesanti prima riscontrati in essi, mi sarei aspettato quanto meno la richiesta di chiarimenti. Eppure per i metalli pesanti, così come per altri agenti chimici, quali per esempio diossine, Ipa, Pcb ecc., ormai è stato chiaramente dimostrato come agiscano sulle cellule in via di differenziazione, dotate di un assetto genomico ancora fluido: in particolare mi riferisco alle cellule staminali dei tessuti degli adulti, che possono degenerare in senso neoplastico ed alle cellule embrionali, fetali ed ai gameti, che esposti quotidianamente a tali fattori esogeni forzano il loro genoma a trasformarsi. In pratica ciò che noi osserviamo sempre più frequentemente, quale l’aumento delle malattie immunomediate (allergie, asma, malattie auto-immuni, ecc.), endocrino-metaboliche (obesità, sindrome metabolica, diabete II, ecc.), neurodegenerative e neoplastiche, è ormai da più studi indicato come il prodotto di questo subdolo inquinamento, e prova ne è il fatto che il suddetto tipo di patologie sia così altamente presente nei residenti del triangolo industriale.

Il costante incremento, a livello sia nazionale che europeo, delle neoplasie nella primissima infanzia è sempre più chiaramente connesso all’esposizione transplacentare (del feto) e transgenerazionale (dei gameti) ai suddetti agenti chimici e fisici (in particolare radiazioni ionizzanti) in grado di indurre modificazioni genetiche.

Ripeto quanto detto all’inizio dell’intervista: nessuna risposta a oggi, e nessun interessamento al nostro studio ed ai risultati ottenuti da parte di chi ci amministra che dovrebbe interessarsi alla salute dei cittadini ed all’economia nella spesa sanitaria, visto che una semplice analisi non invasiva seguita, se necessario, da una breve e poco costosa terapia risolverebbe gravissimi problemi sociali e gioverebbe sicuramente al bilancio sanitario. Niente di tutto questo, ora sindaci e politici non potranno dire <<ma noi non sapevamo nulla di questo>>, mentre il nostro studio è stato apprezzato e preso in seria considerazione dall’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia che lo presenterà, nel congresso nazionale “Giornate Italiane Mediche dell’Ambiente” (Arezzo 17-19 settembre), dove si discuterà approfonditamente di quanto sopra indicato”.

  Luigi  Solarino

 

Condotto uno studio scientifico sulla presenza di metalli pesanti nella popolazione femminile del triangolo industriale Priolo-Augusta -Melilli

 

Giacinto Franco, già primario di pediatria dell’ospedale Muscatello di Augusta, vicepresidente di AugustAmbiente, con la collaborazione del Centro di ricerca ed analisi della Mineral Test di Civitanova Marche e dello staff scientifico dell’Associazione Decontaminazione Sicilia ha condotto uno studio sulla presenza di eccessive quantità di metalli pesanti nella popolazione del triangolo industriale Priolo-Melilli-Augusta. Gli studi hanno riguardato essenzialmente la popolazione femminile in età fertile controllando un gruppo di giovani donne residenti nel triangolo industriale siracusano. Ci si è avvalso di una metodica non invasiva, il “Mineral Test” (mineralogramma del capello), recentemente importata dagli USA, che consiste in un esame chimico effettuato analizzando un campione di capelli con l’ausilio di uno spettrofotometro ad emissione atomica (ICP AES), secondo il protocollo EPA (Environmental Protection Agency). Detta strumentazione è in grado di analizzare contemporaneamente 39 elementi, fra oligoelementi essenziali e metalli pesanti, che forniscono un quadro completo dello stato metabolico intracellulare del soggetto in esame ed indica pertanto anche le eventuali intossicazioni da metalli tossici. Sono stati presi in esame 23 soggetti su cui è stato effettuato il prelievo dei capelli: 10 residenti ad Augusta, 5 a Priolo e 8 a Melilli. I risultati ottenuti hanno dimostrato un eccesso costante e notevole, in tutti i casi, di mercurio, piombo ed alluminio e, in misura minore di altri metalli pesanti (Sr, Sb, Ag, Cr), oltre ad uno squilibrio di diversi oligoelementi essenziali (Cu, P, Mg, Zn, Fe). In particolare il mercurio è presente in misura maggiore nei soggetti augustani (valori medi tra 0,14 e 0,16 mg/100g di capelli, a fronte di un valore normale inferiore a 0,01 mg/100g) rispetto ai residenti a Priolo e Melilli (valori compresi tra i 0,08 e i 0,12 mg/100 g) e ciò è da mettere in relazione ad un maggior consumo di pesce, come risulta da studi precedenti. La ricerca non si è limitata solo all’identificazione dei metalli pesanti ma, una volta conosciuti i risultati, è stata prescritta una terapia personalizzata atta alla eliminazione dei metalli pesanti presenti in eccesso e al ripristino dell’equilibrio cellulare dal punto di vista degli oligoelementi essenziali. La durata della terapia è stata pari 6 mesi e, dopo tale periodo, è stato praticato un nuovo mineral test di controllo. I risultati hanno dimostrato una soddisfacente eliminazione del mercurio (con soggetti passati da 0,16 a 0,02 mg/100g), una parziale eliminazione di piombo, di alluminio e degli altri metalli pesanti. Al fine di ridurre ulteriormente i metalli pesanti è stato proposto un nuovo ciclo di terapia integrativa di tre mesi ed un nuovo mineral test alla fine della suddetta terapia. E’ questa la fase in cui al momento è giunta la ricerca e sull’esito positivo finale gli autori non nutrono dubbi, considerati i dati scientifici messi a disposizione dal Centro di ricerca ed analisi dove sono state effettuate le misure. Giacinto Franco ha dichiarato che: “La finalità della nostra ricerca non è solo quella di constatare nell’organismo dei residenti la presenza dei metalli pesanti, così altamente diffusa nel nostra realtà fortemente industrializzata, che ha contaminato ormai la catena alimentare a tutti i livelli (aria terra acqua e mare) ma la possibilità della loro eliminazione. Questo ha chiaramente delle implicazioni pratiche importantissime, quali per esempio la possibilità che le donne possano tranquillamente e responsabilmente programmare una gravidanza riducendo al minimo il rischio di malformazioni nel nascituro, con la preventiva effettuazione del suddetto esame e della relativa terapia, se necessaria. Si migliorerebbe inoltre lo stato di salute e si potrebbe diminuire l’incidenza delle patologie tumorali e cronico-degenerative legate all’eccesso di questi metalli tossici. Inoltre si realizzerebbe un notevole risparmio della spesa sanitaria. Infatti recentissimi ed autorevoli studi, attribuiscono ai metalli pesanti, al benzene, agli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), alle diossine ed al particolato ultrafine, emessi dai camini industriali, la capacità di determinare uno stato di instabilità del nostro genoma, una sorta di stress genetico che, nel corso degli anni, si traduce in un vero e proprio danno strutturale che pone le premesse alle mutazioni che danno origine ai tumori, oltre ad essere la causa delle malattie croniche degenerative e delle malformazioni congenite, così notevolmente aumentate nel triangolo industriale siracusano. Infatti tutte le suddette sostanze sono classificate come mutagene, teratogene e cancerogene”.

 

Giuseppe Solarino

____________________

 

Nel 1995 Jay K. and Stieglitz L. si sono presi la briga di condurre uno studio scientifico sui composti emessi da un impianto di incenerimento dei rifiuti. Con molta pazienza hanno catalogato tutte le tipologie di sostanze emesse. “Identification and quantification of volatile organic components in emissions of waste incineration plants. Chemosphere”, nel titolo una considerazione che deve farci riflettere: Chemosphere: Atmosfera chimica! Stiamo modificando il contenuto stesso dell’aria che respiriamo aggiungendo sostanze che nulla hanno a che fare con la salute e il benessere.

Il quadro che esce da questo studio è oltre che monumentale e preoccupante che, per dirlo in poche parole significa questo: L’inceneritore è un incubatore di sostanze, un grande calderone, dove si buttano a casaccio innumerevoli sostanze. Il calore provoca un rimescolamento generale non controllabile. Succede così che come da un alambicco si distillano nuove sostanze, nuove molecole vengono ogni giorno emesse in atmosfera, miriadi di sostanze chimiche non presenti in natura vengono forgiate nei forni, e poi liberate.

Si dirà “ci sono i filtri”. Teniamo conto di due cose, anche il filtro da qualche parte andrà messo, oppure crediamo che il filtro faccia sparire gli inquinanti come per magia?

Il secondo aspetto riguarda l’efficienza dei filtri a maniche, sicuramente uno dei metodi migliori come sistema di abbattimento ma che, per forza di cose, ha il limite della dimensione.

Questa tipologia di filtraggio consiste in una maglia molto stretta che intercetta le sostanze. Le maglie hanno ovviamente una dimensione e il foro più piccolo è di 6 micron (1 micron = 1 millesimo di millimetro = 1µm ). Fino a quella dimensione c’è speranza che, mantenendo in piena efficienza il sistema, le molecole di dimensione maggiore di 6 µm siano bloccate. Purtroppo i “moderni” inceneritori, proprio per ridurre la produzione di diossine, hanno aumentato le temperature di esercizio. Così facendo è aumentata la pericolosità dei composti perché all’aumentare delle temperature diminuisce la dimensione delle particelle (il particolato) e, scienza insegna, più una sostanza è fine maggiore è la sua “attività”. Siamo così di fronte ad emissioni ultrafini che raggiungono dimensioni ben più ridotte rispetto ai 6 µm: 5 µm, 2,5 µm, addirittura particelle che scendono al di sotto di 1 µm.

Con queste misure è come se tentassimo di parare una pallina da ping-pong con una rete da calcio.

Il risultato è scontato.

Noi aggiungiamo che gli attuali sistemi di controllo del particolato si fermano a 10 µm, le cosiddette PM10, quindi non registrano particelle con diametro inferiore a 10 µm. Praticamente le particelle più piccole di 10 µm, le più pericolose, non vengono “viste” dallo strumento di misura. E dire che esistono strumenti capaci di misurare sia le 2,5 µm che quelle da 0,1 µm.

Segue l’elenco delle sostanze emesse da un inceneritore che noi abbiamo contate e risultano più di 200. Questa nota ci è pervenuta dall’Associazione “Gestione Corretta Rifiuti e Risorse” di Parma, GCR via Zaniboni, 1; tel 331.116.8850 il 16 agosto 2010, con preghiera di diffonderla, specie nelle nostre zone ove già esistono inceneritori per rifiuti anche pericolosi.

A nome delle Associazioni che rappresentiamo “Decontaminazione Sicilia” e “AugustAmbiente” vi sottoponiamo la suddetta nota per una Vs stimata pubblicazione, possibilmente in maniera integrale

Luigi Solarino e Giacinto Franco

 

__________________________

 

Ritorniamo dopo circa un mese sullo studio dell’eccesso di metalli pesanti riscontrati nella popolazione del triangolo industriale Priolo-Augusta-Melilli, studio inviato per conoscenza al Ministro Prestigiacomo, al Presidente Lombardo e ai vari Assessorati competenti oltre che al presidente della provincia di Siracusa ed ai sindaci dell’area a rischio. In esso si indicavano anche i risultati di una terapia che aveva notevolmente ridotto la presenza di detti metalli pesanti nell’organismo dei soggetti presi in esame (trattavasi di giovani donne in età fertile). Abbiamo intervistato il Dottor Giacinto Franco su eventuali risvolti di tale studio ed eventuali sviluppi: “Nessuna risposta a oggi. Avrei capito ciò se si fosse trattato di un semplice studio epidemiologico senza nessun riscontro pratico, ma trattandosi anche dell’applicazione di una terapia specifica che in pratica, nell’arco di tre mesi nei soggetti sottoposti al trattamento, ha portato alla eliminazione quasi completa del mercurio e alla riduzione notevole di piombo e alluminio oltre che di altri pericolosi metalli pesanti, mi sarei aspettato quanto meno dei chiarimenti. Eppure i metalli pesanti così come agenti chimici quali per esempio diossine, Ipa ecc., ormai è stato chiaramente dimostrato come agiscano sulle cellule in via di differenziazione, dotate di un assetto genomico ancora fluido: in particolare mi riferisco alle cellule staminali dei tessuti degli adulti, che possono degenerare in senso neoplastico, e alle cellule embrionali, fetali ed ai gameti, che esposti quotidianamente a tali fattori esogeni forzano il loro genoma a trasformarsi. In pratica ciò che noi osserviamo sempre più frequentemente quale l’aumento delle malattie immunomediate (allergie, asma, malattie auto-immuni, ecc.), endocrino-metaboliche (obesità, sindrome metabolica, diabete II, ecc.), neurodegenerative e neoplastiche, è ormai da più studi indicato come il prodotto di questo subdolo inquinamento e prova ne è che il suddetto tipo di patologie sia così altamente presente nei residenti del triangolo industriale.

Il costante incremento a livello sia nazionale che europeo delle neoplasie nella primissima infanzia, è sempre più chiaramente connesso all’esposizione transplacentare (del feto) e transgenerazionale (dei gameti) ai suddetti agenti chimici e fisici (in particolare radiazioni ionizzanti) in grado di indurre modificazioni genetiche.

Evidentemente ai nostri politici ciò non interessa: è molto più importante l’appartamento di An a Montecarlo e le beghe politiche per mantenere salda la poltrona. E’ meglio non saper niente anche se applicare le proposte operative da me indicate avrebbe potuto significare un forte risparmio nella spesa sanitaria. In ogni caso lo studio è stato preso in seria considerazione dall’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia e sarà presentato nel mese di settembre al congresso nazionale di Arezzo dove si discuterà approfonditamente di quanto sopra indicato”.

 

Giuseppe Solarino

 

 

Ad Augusta pronti a salpare per Chioggia e Malta

 

nave U. Lines.jpg

 

AUGUSTA. Martedì prossimo, 14 settembre, il porto di Augusta sarà collegato a quello di Chioggia e a quello di Malta. Sarà la prima linea regolare di navi per il trasporto merci, per far finalmente decollare il porto commerciale. La notizia è stata data in pompa magna dal presidente dell’Autorità Portuale, Aldo Garozzo, nel corso d’un’affollatissima conferenza-stampa cui hanno partecipato numerosi operatori commerciali siracusani, oltre ai rappresentanti  delle imprese che hanno reso possibile l’attivazione della linea . Erano presenti, infatti, Giuseppe Manfellotto, dell’Italnoli, che cura gl’interessi della Ustica Lines, la giovane società armatrice  proprietaria delle navi, Vittorio Morace, azionista di riferimento della Ustica Lines, il rappresentante  della Sms shipping che curerà a Malta gl’interessi della Ustica Lines,  tecnici del porto di Chioggia e Francesco Benevolo, direttore delle “Autostrade del mare”, con sede a Roma. E’ stata messo in  netta evidenza l’importanza di questa linea per le merci non solo del siracusano, ma di tutta la Sicilia, sud-orientale, di cui il porto di Augusta è l’autentico porto, per le sue dimensioni e per il pescaggio, non potendo essere tali né i porto di Catania, una “tinozza” com’è stato definito in mezzo alla città, né quello di Siracusa, nonostante le speranze e i tentativi d’ingrandirlo, né quello di Pozzallo.  Trasportare le merci via mare significa tante cose: evitare d’intasare le carreggiate con mezzi pesanti, consentire agli autisti di poter godere del loro sacrosanto riposo, far sì che le merci arrivino a destinazione all’indomani della partenza.  In precedenza è stato tentato di collegare Augusta a Ravenna, ma l’iniziativa ebbe breve durata. Il porto di Chioggia è stato visto come molto più adatto di quello ravennate, anche per via dei più rapidi collegamenti stradali, per far pervenire le nostre merci nel sud est italiano e per farle proseguire nelle aree della ex Jugoslavia comunista. I maltesi non sono tanto interessati alle merci siciliane, che arrivano molto prima con il catamarano da Pozzallo, ma sono attratti dagli scambi che possono essere favoriti dal collegamento  con Chioggia. Se le cose dovessero andar bene, sarà possibile attivare il trasporto passeggeri, così come avviene per altre rotte curate dalla stessa Ustica Lines.

Cecilia Càsole

I coristi della corale Iubilaeum onorano san Pio.

 

IMG_0053.JPG

Sublime, emozionante, commovente e stupendo il canto della corale Iubilaeum e dei solisti Marturana e Fragalà a san Giovanni Rotondo, domenica 22 agosto, in diretta televisiva su Retequattro. Perfetta la direzione del direttore Trigilio e semplicemente indimenticabile l’accompagnamento musicale del maestro Cipolla. Una partecipazione profondamente sentita e apprezzata da tutte le parti d’Italia considerati i numerosi messaggi di congratulazione arrivati da tanti luoghi della nostra penisola.

DSC_36.JPG

La corale ha animato anche altre due Sante Messe in diretta su Teleradio Padre Pio il sabato sera e la domenica. Sabato 21, anche la soprano augustana Annunziata Lia Lanteri ha cantato insieme al coro e da solista, deliziando i presenti con la sua indubbia bravura e professionalità.  Quindi, i pellegrini hanno partecipato alla fiaccolata del sabato sera, non trascurando la visita dell’ospedale “Casa sollievo della sofferenza”, dove hanno potuto apprezzare il grande amore di san Pio verso tutti i sofferenti. I coristi hanno poi continuato il viaggio visitando monte sant’Angelo, l’Incoronata,Vieste, Peschici e Alberobello. Ogni giornata trascorsa insieme è stata motivo di gioia e condivisione fraterna. Non sono mancati gli applausi e i brindisi da parte di altri commensali, presenti al ristorante dell’albergo dove alloggiavano, mentre faceva il suo ingresso trionfale la grande torta in onore del gruppo. Di sera, poi, durante un piacevole intrattenimento musicale, molti ospiti provenienti da varie parti d’Italia, e non solo, hanno applaudito la corale Iubilaeum. Il presidente della corale Iubilaeum della parrocchia san Francesco di Paola di Augusta, signor Fragalà Melchiorre, orgoglioso della performance dei coristi dichiara:”E’ un onore rappresentarli tutti e un piacere stare con loro non solo quando cantano ma anche in occasioni che esulano dal canto e riguardano momenti di puro relax e semplice divertimento”. “Cose stupende”, come recita il testo musicato da monsignor Frisina, sono in grado di cantare i quaranta coristi della Iubilaeum! Essi sono animati sempre dall’amore profondo per il canto e la musica, si distinguono per la loro serietà e l’impegno profuso e, soprattutto, per la grande complicità, amicizia e rispetto reciproco.

           Carmela Mendola