Marina Militare giustifichi i milioni di euro spesi per le strutture

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Le OO.SS provinciali Ministero Difesa FP CGIL, CISL FP, UIL PA, UNSA SIAD e FLP si sono confrontate sulla problematica inerente la ristrutturazione e organizzazione dell’Arsenale Militare di Augusta e, facendo seguito al comunicato stampa della FP CGIL pubblicato in data 18/06/2010, denunciano ancora una volta la grave situazione in cui versa ormai da troppo tempo lo Stabilimento di Lavoro. L’assenza di una seria politica di rilancio sta alla base di una rovinosa situazione che, nel tempo, si è venuta a creare. Il ruolo della Marina Militare ad Augusta, che è stato da sempre lodato  da esponenti politici e militari, più che una lode è risultata una mera vanteria, anche  da parte degli Amministratori locali che non hanno mai portato avanti  una seria politica di rilancio di occupazione e distribuzione delle risorse economiche nel territorio.  Infatti, la Commissione Riorganizzazione Arsenali Marina Militare (CRAMM), nominata dal Ministro della Difesa, atta a riorganizzare gli arsenali della M.M., ha partorito uno studio che, ad oggi, prevede il ridimensionamento delle lavorazioni sulle Unità Navali di stanza ad  Augusta trasferendole di fatto ai siti di Taranto e La Spezia. Scelta che, oltre che depotenziare il personale civile dell’Arsenale, penalizzerebbe fortemente l’indotto industriale locale. Il blocco delle assunzioni e del turn-over imposto dal Governo nazionale,  da tempo non permette il regolare svolgimento delle lavorazioni ricorrendo ad una selvaggia esternalizzazione dei lavori a ditte ed imprese di rilevanza nazionale per milioni di euro, senza creare opportunità occupazionale nel territorio. La ristrutturazione e l’ammodernamento delle officine, per rilanciare lo Stabilimento, sarebbe stato un fattore positivo se il termine della consegna dei lavori non coincidesse con lo svuotamento delle maestranze interne per raggiunti dei limiti di età. Cosi come non è plausibile aver investito svariati milioni di euro ad appannaggio di aziende con manodopera non locale. Quindi, la domanda che ancora una volta poniamo ad alta voce  al Direttore dell’Arsenale, al Comandante di Marisicilia Augusta, all’Ispettorato Logistico M.M., allo Stato Maggiore della Marina ed alle autorità politiche è “perché ci si ostina ancora a spendere soldi dei contribuenti se queste strutture non verranno mai occupate dagli operai civili dell’Arsenale? Perché e per chi vengono spesi decine di milioni di euro?”. Una politica di sviluppo, adeguamento ed efficientamento delle strutture, se non affiancata ad una politica di assunzioni e di riorganizzazione dei reparti delle lavorazioni, non serve a nessuno: né al tanto paventato Stabilimento Industriale di serie “A”, né tanto meno alla città di Augusta.  Una politica scellerata, quella delle esternalizzazioni, ai limiti dello sperpero di denaro pubblico si perpetua ormai da troppo tempo con motivazioni, che non trovano giustificazione nei motivi addotti dai rappresentanti dell’Amministrazione.

E’ incomprensibile la politica attuata dal Ministero della Difesa di assunzioni di profili intermedi, quali Capi Tecnici, e senza una benché minima assunzione di operai specializzati che materialmente eseguirebbero i lavori; come dire: abbiamo un esercito di soli Generali. Scelte politiche della Marina Militare che fanno accendere i riflettori della Corte dei Conti anno dopo anno, evidenziando un sistema molto oneroso e che ci porta inevitabilmente in negatività nella contabilità dello Stato, con le inevitabili conseguenze di generare Commissioni  (CAID – CRAMM) per riorganizzare e creare risparmi negli Enti del Ministero ed in particolare della Marina Militare.  Queste OO.SS. intravedono come unica strada percorribile una deroga al blocco del turn-over, un avvio delle procedure per l’assunzione del personale indispensabile a garantire la normale operatività degli Arsenali, che giustifichino gli svariati milioni di Euro investiti per l’ammodernamento e l’adeguamento  delle strutture e delle officine. In buona sostanza, assunzioni mirate, (anche a tempo determinato, se necessario, come ultima ratio) darebbero respiro ad un territorio che vanta il triste primato di disoccupazione giovanile, realizzando quindi, un notevole risparmio della spesa pubblica tutto a vantaggio dell’economicità, dell’efficienza e trasparenza dell’Ente. La Marina Militare non può essere “un fiore all’occhiello” se le politiche attuate risultano prevalentemente atte a garantire il mantenimento dello status quo, e se con le Istituzioni Locali non mette in atto una politica di sviluppo economico-occupazionale, considerato che la stessa ad Augusta insedia una cospicua fetta di litorali, approdi e territori che in alternativa potrebbero dare svariate opportunità  di sviluppo occupazionale ed economico alla città.

 

Una politica seria e responsabile  serve alla comunità,  alla città,  ai nostri figli !!!

 

 E’ ora che le Istituzioni locali, i rappresentanti Politici provinciali, regionali e nazionali si diano una mossa e non facciano solo demagogici proclami. E’ ora che la cittadinanza prenda coscienza di un problema generalizzato in tutti i settori del nostro territorio che versa in una drammatica situazione. Problema che se non caldeggiato urgentemente dalla politica, eclisserebbe definitivamente il nostro territorio in tema di occupazione e di economia.

 

 

FP CGIL Difesa

CISL FP  Difesa

UIL PA Difesa

UNSA SIAD

FLP Difesa

 

Marina Militare giustifichi i milioni di euro spesi per le struttureultima modifica: 2010-07-02T23:17:00+02:00da leodar1
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