E’ il titolo del documentario che narra la vera storia di Augusta e dintorni, dello sfruttamento e della distruzione del territorio, della cultura dell’affare, degli intrighi e della morte, votata dai politici dal dopoguerra a oggi.
Nell’immediato dopoguerra, infatti, nella costa orientale della Sicilia furono impiantate raffinerie, industrie chimiche e centrali elettriche. In pochi decenni fu creato il più grande polo petrolchimico d’Europa.
La Baia dei Lupi è la storia del sogno del progresso e dell’indipendenza energetica di una nazione, è una storia di illeciti, di progetti di sviluppo che hanno perpetuato per anni violenza e devastazione, è la storia di un popolo e di chi per mandato si è trovato a governarlo. Una pagina nera che coinvolge la coscienza di un’intera nazione.
Menzione speciale alla 18a edizione del “Festival Internazionele di Cortometraggi e Nuove Immagini Arcipelago” di Roma per il documentario “La baia dei lupi” dei registi catanesi Bruno e Fabrizio Urso (direttore di fotografia Giuseppe Consales), già vincitori nella scorsa edizione del premio per il migliore corto italiano con “Luigi Indelicato”, patrocinato e sostenuto dalla Catania Film Commission.
Prodotto dalla Nois di Acireale e dalla francese C4 Productions di Jean Marie Antonini (Parigi), il lavoro dei fratelli Urso (Production Guide CFC) si è avvalso del contributo di Antonio Lizzio per la post produzione e di Marc Gurung per la sonorizzazione. Voce narrante: Marcello Motta.