Vertenza Arsenale: siamo ai titoli di coda

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Circa dieci anni fa la RSU e le OO.SS, coinvolgendo tutte le parti sociali , politiche ed istituzionali del Territorio, lanciavano la vertenza Arsenale in cui definivano prioritaria ed urgente una politica delle risorse umane. Turn–Over  e aggiornamento professionale sulle nuove tecnologie , soprattutto in quelle lavorazioni dove l’invecchiamento anagrafico rende sempre più difficile la capacità di far fronte le esigenze delle lavorazioni, oltre che la ristrutturazione, adeguamento alle norme vigenti ed ammodernamento di tutte le strutture.  Tutto ciò non era parto di pura fantasia o mero allarmismo, ma il frutto di una razionale analisi della situazione lavorativa, proiettata nel tempo. In questi dieci anni, si sono susseguiti Governi di ogni colore politico, la RSU e le OOSS con sempre maggiore forza hanno insistito su questo punto che drammaticamente e inesorabilmente si aggravava.

Di contro sono pervenute non azioni concrete ma inutili e stucchevoli rassicurazioni e continuando una politica di esternalizzazione delle lavorazioni con società di nome Nazionale trascurando l’occupazione della manodopera del territorio che versa da tempo in una gravissima agonia

 

“Oggi siamo alla frutta”

 

Da circa due anni è partito anche ad Augusta il piano “BRIN” che prevede la ristrutturazione e l’adeguamento delle strutture adibite alle lavorazioni. E’ stata già consegnata la prima mega officina costata fior di Euro, altre sono ancora in lavorazione compresa la nuova palazzina della Direzione Arsenale.

Una delle tante e semplici domande che ci siamo posti a livello locale e nazionale è stata “a chi  serviranno queste mega strutture se in parallelo non viene attuata una politica di assunzioni, per soddisfare le piante organiche oltre che una politica di turn over del personale permettendo con ciò il trasferimento delle conoscenze e capacità lavorative nei vari settori di lavorazione ? ”  L’unico sistema di ingresso di personale civile nell’intero ministero, e che riguarda solo profili amministrativi, è per mezzo di una legge che prevede il passaggio al servizio civile del personale militare dichiarato inidoneo al servizio.  Molte sono le carenze e molte sono rimpiazzati con personale militare. E’ prevedibile che si passerà, con questa logica, se non si interrompe tale processo di depauperamento professionale, ad  una progressiva militarizzazione delle funzioni di stretta pertinenza del personale civile, con relativo aumento di costi, infatti si pagherebbe del personale addestrato per compiti operativi e  per questo pagato più del doppio delle maestranze dell’arsenale.

Questa O.S. sindacale oggi è ancor più preoccupata per l’emergenza specifica che verrà ulteriormente aggravata dai provvedimenti decretati dalla manovra finanziaria in tema di pubblico impiego e funzionalità dei servizi pubblici .

In particolare:

  • Blocco dei contratti fino al 2013
  • Congelamento del salario accessorio al 2009

Nonché di quanto avverrà nelle aree industriali della difesa, Arsenali, con :

  • Riduzione del 10% delle risorse del Ministero, che avranno gravi ricadute sui programmi di riorganizzazione degli Arsenali, compreso il piano Brin
  • Blocco del Turn-Over per almeno quattro anni
  • Riduzione del 50% dei contratti a termine
  • Riduzione al 50% delle già scarse risorse per la formazione, Indispensabile strumento strategico per dare continuità lavorativa agli Arsenali,   sulle nuove Unità navali dotate di moderne e sofisticate tecnologie

Come se non bastasse la manovra prevede la chiusura di Enti , l’utilizzo delle risorse “risparmiate” esclusivamente per le missioni di “pace”  all’estero, nonché l’esclusione del personale militare dai provvedimenti della manovra, accentuando così la discriminazione tra il personale civile e quello militare.

Le conseguenza immediate di tali provvedimenti porteranno al vero e proprio collasso delle aree industriali, con pericolose conseguenze economiche e sociali per le comunità interessati e per la sicurezza del Paese.

Non si potrà infatti garantire, con la necessaria tempestività, la piena operatività del flotta Militare.

Questa O.S. pertanto intensificherà le iniziative per modificare tali provvedimenti  affinché si avviino subito procedure , anche in deroga al blocco del Turn-Over per l’assunzione del personale (lavoro interinale) indispensabile a garantire la normale operatività degli Arsenali, a giustificare i svariati milioni di Euro investiti per l’ammodernamento e l’adeguamento delle strutture ed un risparmio non indifferente delle lavorazione ammesso che l’amministrazione le uniche assunzioni che ha effettuato riguardano tecnici adibiti agli uffici tecnici, capi reparto, assistenti tecnici. 

Si  sollecitano inoltre tutte le rappresentanze Sindacali, Istituzionali, economiche e sociali del territorio di dare immediati segnali di coinvolgimento e reazione a tali provvedimenti, con concrete iniziative  tese ad  innalzare il livello di attenzione e contribuire a modificare con le parti sociali  questi pericolosi provvedimenti per l’intera economia del territorio.

                    

      Tommaso Branciamore  –   Segreteria Prov.le FP CGIL                        

      Sebastiano Trigilio  –       Coord. Prov.le FP CGIL Difesa                                                           

Vertenza Arsenale: siamo ai titoli di codaultima modifica: 2010-06-17T22:25:00+02:00da leodar1
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