Controlli dei carabinieri per prevenire e reprimere lo spaccio di sostanze stupefacenti

spinello11062_img.jpgUno spinello, due grammi di droga leggera tipo cannabis e una scatoletta metallica  idonea a conservare la “roba”: questo è il davvero e per fortuna magro bottino che hanno recuperato i carabinieri al liceo classico “Mègara” nel  loro giro periodico di controllo nelle scuole cittadine per prevenire e reprimere lo spaccio di sostanze stupefacenti. I carabinieri erano composti da una squadra di carabinieri specializzati, fra cui un un’unità cinofila,  al comando in un sottufficiale che ha chiesto scusa ai docenti per  l’interruzione delle lezioni. Nel loro giro i carabinieri sono stati accompagnati dalla vicaria del dirigente scolastico, Gabriella Rista, la quale, appena entrava nelle classi, intimava a docenti e alunni d’interrompere immediatamente, lasciando tutto i banchi e di uscire  per permettere al cagnone addestrato di fiutare all’interno dell’ala e degli zaini dei ragazzi. Il carabiniere che accompagna il cane invitata un’alunna o un alunno a svolgere il compito di testimone.

      Cecilia   Càsole

Giuseppe Ternullo: MORTO SUL LAVORO O PER UBRIACHEZZA ?

ternullo.jpgAUGUSTA. Notte fra il 17 e il 18 febbraio: strada provinciale per Villasmundo.  Alcuni operatori ecologici, dipendenti della ditta Pastorino,  sono in piena attività per svuotare i cassonetti dell’immondizia e hanno necessità di scendere in strada per agganciare i cassonetti a uno a uno l camion compattatore. Uno di questi operatori è il 52enne Giuseppe Ternullo, originario di Augusta, ma residente a Siracusa.  Ternullo lavora di buona lena, come i suoi colleghi, anche perché i cassonetti sono circondati da vere montagnette di spazzatura,  a causa dello sciopero dei netturbini per protesta contro i mancati pagamenti della ditta Pastorino. A  un tratto, un’auto va a folle velocità e investe in pieno Giuseppe Ternullo, lasciandolo morto sull’asfalto. L’auto era guidata da un 21enne di Villasmundo, il quale ha sostenuto agl’inquirenti di non essersi accorto della presenza dell’uomo. Il giovane guidava in stato di ebbrezza, essendo risultato positivo al test. Come dobbiamo considerare questo nuovo incidente? Morto sul lavoro o morto per ubriachezza altrui? Il 21enne, di cui non sono stati forniti i dati, sarà scarcerato fra  qualche giorno? Interrogativi angosciosi, che aspettano risposta.

Cecilia Càsole

Insediata la Speciale Commissione sulla situazione carceraria

725_382_LogoProvincia_piccolo.jpgSi è insediata questa mattina la speciale commissione nata in seno al Consiglio provinciale per esaminare la grave situazione carceraria in provincia di Siracusa. Alla riunione di questa mattina hanno preso parte il presidente del Consiglio, Michele Mangiafico e i consiglieri Carmelo Spataro, Nino Iacono, Liddo Schiavo, Corrado Calvo e Niky Paci. Fanno parte della comissione, ma non hanno partecipato alla riunione di oggi, Gaetano Amenta e Francesco Saggio. In apertura dei lavori, il Presidente del Consiglio provinciale ha sottolineato il buon lavoro che ha già caratterizzato il gruppo dei consiglieri oggi designati come componenti della commissione. “Il Consiglio sta prendendo veramente a cuore quanto emerso con la proclamazione dello stato di crisi nelle carceri italiane da parte del Governo. Emergono immediatamente le problematiche relative al sovraffollamento e alla carenza di organico, ma soprattutto le stesse strutture esistenti nel nostro territorio balzano spesso agli onori della cronaca per le criticità che le caratterizzano. La commissione che si sta insediando potrà quindi dare un buon contributo su questo tema”.

Il Presidente del Consiglio ha quindi proposto di affidare la presidenza della commissione al consigliere Carmelo Spataro, proposta che è stata accolta all’unanimità dai presenti. “Nel corso della visita presso il carcere di Brucoli – ha detto Carmelo Spataro neo-presidente di questa speciale commissione – sono emerse le stesse identiche problematiche che affliggono altri istituti di pena. Dal sovraffollamento della struttura, alla carenza di approvvigionamento idrico, dalla situazione riguardante il personale di polizia penitenziaria alle figure professionali civili. Il nostro obiettivo non è solo quello di far visita alle strutture carcerarie in provincia di Siracusa, ma anche quello di sentire gli operatori del settore, gli educatori, i sindacati, il magistrato di sorveglianza, se è possibile. Dobbiamo conoscere la reale situazione per verificare il ruolo che possono avere gli enti locali”. Sull’emergenza idrica è intervenuto il presidente Michele Mangiafico il quale ha proposto di contattare la società di gestione del servizio idrico per comprendere le ragioni del disagio e cercare di venire incontro alle esigenze della struttura carceraria che spesso, soprattutto in estate, per tre, quattro giorni, di seguito, ha enormi difficoltà nell’approvvigionamento idrico. E a proposito della carenza d’acqua, lo stesso consigliere Paci, di Augusta, ha precisato che il problema non riguarda soltanto il carcere di Brucoli, ma un po’ tutta la zona. Nel corso della riunione Nino Iacono ha suggerito di muoversi in direzione di attività che siano rivolte alle famiglie dei detenuti. E su questo argomento un po’ tutti si sono trovati d’accordo. In particolare è venuta fuori la proposta di destinare una quota percentuale delle attività promosse dalla Provincia in occasione della redazione dei calendari degli spettacoli a beneficio delle strutture carcerarie. Esaurita questa fase, si è parlato di un progetto, Reload, finanziato dal ministero del Lavoro (dal 2006 e valido fino al 2011) e rivolto a 46 detenuti o ex della nostra provincia e a 51 persone affette da disabilità psichica. Per i detenuti il progetto, portato avanti dalla Provincia come ente capofila e in via di sperimentazione, riguarda il loro inserimento nel mondo del lavoro con partner che operano a fianco dell’Amministrazione: soprattutto cooperative sociali. Questo progetto, a grandi linee, è stato illustrato, in commissione, dalla dott. Clelia Corsico, dirigente del settore. Ogni tirocinante – ha spiegato la dirigente ai componenti la commissione – viene assistito da un tutor che prepara l’ex detenuto per metterlo nelle condizioni di operare bene quando entra nell’impresa. Sono previsti, in particolare tirocini formativi di quattro mesi, con un guadagno, per il lavoratore, di 670 euro e di sei mesi, con un guadagno di 450 euro. “Noi – ha annunciato alla fine della riunione la dott. Corsico – faremo richiesta per potere portare avanti un nuovo progetto”. Insomma, su questo tema, quello della situazione carceraria, con riferimento anche al reinserimento nel mondo del lavoro da parte di chi termina di scontare la pena, c’è grande sensibilità da parte della Provincia, decisamente all’avanguardia nell’attenzionare una problematica così importante sotto il profilo sociale.

Una scuola al passo con i tempi

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Per una nuova identità….una scuola al passo con i tempi

“ Notte della cultura 2010”

Lo scorso 13 febbraio 2010 all’Istituto Tecnico Commerciale e Turistico “A.M. Jaci di Messina si è tenuto un incontro dal titolo “per una nuova identità….una scuola al passo con i tempi”.

Alla presenza di un nutrito pubblico, ha aperto i lavori l’avv. Silvana Paratore, coordinatrice dell’attività, con un contributo sul tema “centralità della scuola per la promozione del turismo sociale, culturale e giovanile”. Un percorso scolastico e formativo in generale, ha evidenziato, deve promuovere attività di turismo sociale e culturale, valorizzando i rapporti con il territorio locale, nazionale ed internazione attraverso la sensibilizzazione e la salvaguardia dell’ambiente e del suo patrimonio artistico-culturale. La conoscenza ed il contatto con l’ambiente, ha proseguito, possono contribuire al recupero di situazioni difficili di abbandono e di dispersione scolastica attraverso la riqualificazione di soggetti nell’area occupazionale finalizzata al turismo. Conclusione marcata ed energica sulla necessità di una scuola che si adegui alle nuove esigenze di formazione e di qualificazione professionale, attraverso la creazione di progetti e di percorsi formativi che evitino l’isolamento sociale, la necessità di emigrare e la disoccupazione e che accrescano il valore del rispetto per l’altro, il senso civico e la tutela di quei principi che costituiscono il fondamento di una società moderna e democratica.

A seguire il prof. Vincenzo Caruso, Direttore del Museo storico di Forte Cavalli, il quale si è soffermato su “Il caso Ercolessi, spionaggio militare nello stretto di Messina”. Il sensazionale arresto, ha proferito il prof. Caruso, avvenuto a Messina nel luglio del 1904, di un capitano dell’esercito, con l’accusa di Alto Tradimento per aver sottratto e venduto ai francesi importanti documenti inerenti alla difesa dello Stretto, ha destato stupore e sconcerto nell’opinione pubblica a livello nazionale. Il caso Ercolessi, quasi ricalcando l’Affare Dreyfus avvenuto in Francia qualche anno prima, portò ad un processo, attenzionato dalla Stampa Nazionale, che si risolse rocambolescamente con la sentenza di una mite pena inflitta agli imputati, confutando la gravi accuse e le prove schiaccianti raccolte in lunghi mesi di indagini e pedinamenti..Un intrigante caso di spionaggio militare in cui documenti segreti, cifrari di mobilitazione e piani di fortificazioni vengono trafugati e venduti ad agenti segreti stranieri, in un clima di precari rapporti diplomatici tra gli Stati europei, intriso di diffidenze e compromessi politici.

Dinamicamente partecipato l’intervento del  dott. Enrico Casale, del Centro Studi e documentazione Forte Cavalli, che si è soffermato su una approfondita disamina in merito alla presenza della Croce Rossa Italiana nella città dello Stretto. In particolare, partendo dalla figura di un medico dell’esercito borbonico, Ferdinando Palasciano, che, rifiutandosi di obbedire agli ordini ricevuti, curò sia i feriti borbonici che quelli messinesi durante la battaglia di Messina del settembre 1848, ha proseguito in un appassionante “viaggio nella storia” che, dall’esperienza di Henry Dunant sui campi di San Martino e Solferino nel 1859, ha visto la nascita della Croce Rossa Italiana nel 1864 e due mesi dopo, la firma della 1^ Convenzione di Ginevra. L’intervento si è concluso con un chiaro riferimento alla “Notte della Cultura”: “[…] se è vero che il patrimonio storico fa parte della nostra cultura e se è vero che la Croce Rossa fa parte del patrimonio storico, allora la Croce Rossa Italiana non può non far parte integrante del nostro patrimonio culturale […]”.

Altrettanto interessante l’intervento del poeta, scrittore e saggista dott. Giuseppe Ruggeri, componente dell’associazione medici scrittori italiani che si è soffermato sul tema dell’identità messinese tra letteratura e impegno civile. Dell’Identità la cultura è madre e chiunque voglia capirci di più, conoscere, coltivarsi non può non fare i conti con il proprio nome e cognome. Il dott. Ruggeri ha sostenuto che l’identità è un profilo multidimensionale che si stratifica nel tempo e che guarda verso la memoria allo stesso modo in cui si proietta verso il futuro. Noi, ha proseguito, non siamo se non quello che siamo stati e che saremo. L’identità, ha concluso, passa attraverso una riflessione a 360° sulle ragioni che devono connotare l’impegno di costruire una città ed una società migliori. Un edificio sempre più alto, quello che si delinea nel futuro, che potrà accrescersi sempre più e con slancio sicuro quanto più profonde e diramate sono le sue radici.

Infine ha preso la parola il prof. Alfio Seminara, Direttore dell’Archivio di Stato, che si è soffermato sul tema “il fondo delle pergamene dell’Archivio di Stato”. La sua conclusione è stata quella che non è facile avventurarsi in un Archivio di Stato se non si possiedono strumenti culturali e tecnici adatti e questo spiega perché non ci sono mai file di persone che aspettano di entrate in un Archivio, perché in un Archivio non si entra per guardare ma per studiare.

I vari interventi sono stati accompagnati da brani musicali eseguiti dal laboratorio didattico dell’I.T.C. e turistico “A.M. Jaci” coordinato dalla prof.ssa Paola Lucchesi.

Giova evidenziare l’intervento “a sorpresa” del Sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, che ha rivolto un saluto al pubblico presente sottolineando l’importanza della “Notte della Cultura” per la città dello Stretto.

Nel corso del pomeriggio il Maestro Renato Fasanella ha preparato per i numerosi ospiti presenti, delle matrici xilografiche per ricavarne riproduzioni grafiche omaggiate a chi ne ha fatto richiesta.

     Enrico Casale

Rigassificatori secondo i sindacati

images.jpgChiediamo ai sindacati di rivedere la loro posizione. Apprendiamo con dispiacere che le organizzazioni Cgil –Cisl – Uil si sono espresse sulla questione del rigassificatore con una posizione tutta ideologica senza tener conto sia delle valutazioni scientifiche, sia dell’opinione dei comitati che si sono costituiti ad Augusta, Melilli e Priolo per la salvaguardia della salute e della sicurezza delle comunità. Le organizzazioni sindacali non considerano le volontà già espresse da intere comunità, come ad esempio quella di Priolo e Melilli, nè da quanto espresso dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente. Le organizzazioni sindacali diventano così gli assertori di un paradigma economicamente non conveniente e socialmente intollerabile da parte delle popolazioni residenti. E’ una idea energetica ideologica insostenibile poiché non volta all’autonomia ed alla non dipendenza energetica, al risparmio ed all’efficienza, ma punta ancora alla crescita dei consumi energetici. E’ una posizione antimoderna e nostalgica che si riconduce ad una visione obsoleta e subalterna della zona industriale sul modello anni ’50. Una logica arretrata che non tiene conto della svolta che molti Paesi hanno già fatto in Europa verso le energie rinnovabili, sicure e pulite, che significa innovazione ed occupazione. La stessa Europa invece ci indica di raggiungere la quota del 20 per cento di energie rinnovabili anche come fattore di sviluppo endogeno ed autonomo”.

    Luigi  Solarino

ALLA NOTTE DELLA CULTURA “I CANNONI DI CAPO PELORO”

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Grande affluenza a Palazzo “Zanca” di Messina, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, per la serie di iniziative realizzate dal Comune di Messina in occasione della “Notte della Cultura”. Fra queste, la mostra sui “Cannoni di Capo Peloro”, organizzata nell’atrio di ingresso della sede municipale, dal Museo Storico della Fortificazione Permanente dello Stretto di Messina “Forte Cavalli” in sinergia con gli assessorati alle Politiche del Mare e alla Cultura del capoluogo peloritano. 

FOTO%20N_%205.jpgPer l’occasione è stato esposto uno dei tre cannoni recuperati nel mese di gennaio di quest’anno sulla spiaggia di Capo Peloro e recentemente restaurato dalle maestranze specializzate dell’Arsenale Militare di Messina, che hanno operato sotto la supervisione e direzione dei tecnici della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali della città dello Stretto.

A seguito degli studi finora condotti e alla luce dei dati acquisiti, grazie alla collaborazione di esperti ricercatori di storia militare e del Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria di Torino, è possibile indicare il reperto, vista la lunghezza (3,14 metri) e il diametro della bocca da fuoco (16 cm.), quale cannone da 32 libbre. Si tratta quindi di artiglieria navale ad avancarica in ferro, appartenuta alla Marina borbonica, utilizzata verosimilmente o a borbo delle “fregate” o, in alternativa, quale dotazione per la difesa costiera.

Nel corso della mostra è stato possibile consultare una scheda tecnica preliminare del cannone nonché la documentazione bibliografica finora raccolta circa l’edificazione di batterie costiere da parte delle truppe garibaldine nell’estate del 1860 nella zona del Faro.

Le tre bocche da fuoco furono recuperate nella spiaggia di Capo Peloro lo scorso 28 gennaio 2010. I lavori, durati circa cinque ore, furono condotti dagli operatori del Comune di Messina, con mezzi speciali, con il coordinamento della Capitaneria di Porto di Messina e sotto l’attenta guida dei referenti della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali della città dello Stretto. Il supporto specialistico fu fornito dal personale qualificato dell’Arsenale Militare e della Brigata Meccanizzata “Aosta”.

Prosegue, dunque, il cammino della significativa iniziativa di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale della città dello Stretto, lanciata recentemente nel corso della trasmissione televisiva “Liberi e Forti” e subito recepita dalle Autorità civili e militari. Fine ultimo dell’intera attività sarà la realizzazione di un monumento nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione dell’area di Capo Peloro anche in prospettiva del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.

 

     Enrico Casale

Festeggiamenti della Madonna di Lourdes nella Chiesa del Sacro Cuore.

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Conclusi con “Miracoli” i festeggiamenti della Madonna di Lourdes nella Chiesa del Sacro Cuore.

Giovedì 11 febbraio, 152° anniversario dell’apparizione a Lourdes della Madonna a Santa Bernadette,  gruppi di preghiera, Associazioni di volontariato, Caritas, Agesci Masci, Misericordia, Croce Rossa, Avulss  e fedeli di varie parrocchie hanno partecipato a una solenne liturgia eucaristica  nella Chiesa del Sacro Cuore e successiva processione del SS. Sacramento per le vie del quartiere.

La messa è stata concelebrata da Don Davide Di Mare e dal Cappellano della Marina Militare, don Nicola Minervini, allietata dal coro e dalle musiche del maestro Bari e ha registrato la piena, compatta, calorosa e gioiosa partecipazione del numeroso pubblico. Si respirava un clima di assoluta comunione e solidarietà in segno di ringraziamento  a Dio e riconoscimento dell’azione salvifica e di mediazione della Madonna.

Il tutto, considerato il particolare clima di ostilità, di violenta contrapposizione   e acceso  ostruzionismo che caratterizza la nostra società, assume quasi i connotati del miracolo. Se poi si aggiunge che quei  giovani, che all’inizio della cerimonia stavano fuori dalla chiesa a giocherellare in maniera poco civile rischiando di disturbare e meritando qualche lieve rimprovero, alla fine si sono uniti e confusi con la folla   nel canto di ringraziamento a Maria di Lourdes, intervallato dalle preghiere e dediche per il prossimo bisognoso offerte dall’energico Don Davide, allora bisogna proprio credere nella straordinarietà dell’evento. A completare questo quadro, quasi surreale, il sorteggio della statuetta della Madonna di Lourdes vinto dal padre di don Davide e il relativo  passaggio  dalle mani del religioso a quelli del padre che ha reso ben comprensibile il messaggio teologico dell’azione mediatrice della Madonna.

 

Gaetano GULINO

 

I cani ringraziano

immondizia.jpgDa lunedì scorso anche la città di Augusta è invasa da montagne di immondizia per lo stato di agitazione degli operatori ecologici della società “Pastorino”, addetti al servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani presso il territorio del comune. L’azienda, in ritardo con il pagamento degli stipendi, all’ inizio della protesta avrebbe promesso un anticipo del 70% sugli arretrati dovuti, mentre in realtà alcuni dipendenti si sono visti consegnare un assegno che andava a coprire appena la metà delle retribuzioni arretrate mentre altri hanno preferito addirittura rifiutare di netto l’assegno stesso.

A questo punto saranno inevitabili  ulteriori forme di protesta, dal momento che anche le organizzazioni sindacali si sono sentite raggirate a seguito di un primo accordo che avrebbe dovuto evitare lo sciopero di due giorni a decorrere dalla giornata di oggi.

In compenso, il fenomeno notturno della circolazione dei cani randagi e dei ratti è in notevole  diminuzione, vista l’abbondanza degli alimenti.

         Giuseppe Tringali

Torna a casa il Liceo “Megara” di Augusta

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E’ iniziato ieri mattina e proseguirà per tutta la settimana il trasferimento degli uffici di segreteria del Liceo “Megara” dal plesso provvisorio di via Adua, locato dalla provincia regionale di Siracusa, alla sede storica del Liceo classico della cittadella degli studi di contrada Terravecchia. Seguirà nel fine settimana anche il previsto trasferimento nel plesso recentemente ristrutturato e consegnato di 11 classi. Non vi sarà nessuna interruzione delle lezioni che proseguiranno regolarmente. Lo ha reso noto il dirigente scolastico Giuseppe Adonia. “Per tutta la settimana – comunica il preside – sarà sospeso il ricevimento dei genitori degli studenti da parte dei docenti per permettere che si possano svolgere regolarmente le operazioni di trasloco”. Nel plesso privato resteranno invece ancora 13 classi, si tratta dell’intero corso di studi del Liceo Psicopedagocico e di alcune classi dello scientifico, così come stabilito dal Consiglio d’Istituto.

Coordinamento dei Comitati No Rigassificatore

sirene3.jpgIl 7-02-2010 si è riunito il coordinamento dei Comitati di Augusta, Priolo e Melilli contrari al Rigassificatore per fare il punto su una vicenda che sembrava ormai definita, dopo il netto parere negativo dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente.

E’ bastato risentire le “sirene” della Ionio Gas perché politici, pubblicamente schierati contro, improvvisamente si convertissero al SI o diventassero possibilisti. Altrettanto dicasi dei sindaci che, all’epoca dei referendum avevano cavalcato il NO, adesso si dichiarano favorevoli o possibilisti, sbandierando le “compensazioni” che ne verrebbero in cambio. Infine i sindacati dichiaratisi favorevoli, non per gli effettivi 50 posti di lavoro generati dal rigassificatore in esercizio, ma perché, come riportato dalla stampa, ricattati dagli eventuali licenziamenti prospettati.

Tutti insieme si sono “democraticamente dimenticati” dei referendum popolari e delle rigide direttive Seveso, in materia di sicurezza industriale, del tutto disattesi.

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Il canto delle “Sirene” della Ionio Gas è stato talmente ammaliante che improvvisamente i suindicati soggetti, responsabili della nostra salute e della nostra sicurezza, hanno minimizzato e messo in dubbio il parere negativo dell’Assessorato Regionale, relativo al sito in cui verrebbe a ricadere l’impianto:

 

a)      un’area industriale ad alto rischio di incidente rilevante distante circa 200 metri da dove si verificò la disastrosa esplosione dell’Icam nel 1985 (che per puro caso non creò effetti domino) ed all’interno della raffineria Erg Nord, nelle quale si sono verificati gravi incidenti, solo per fortuna, senza conseguenze per le persone;

b)      un’area sismica di primo grado con conseguente rischio maremoto;

c)      un’area militare sia italiana che Nato, con i relativi stoccaggi di armamenti di Cava Sorciaro. La metaniera attraccherebbe vicino al pontile Nato, dove ormeggiano anche sommergibili a propulsione nucleare e, considerati i tempi che corrono, essa rappresenterebbe un target ideale per attentati terroristici.

Ci siamo limitati ad elencare solo i principali tre rischi in atto presenti nell’area industriale, ma ne esistono parecchi altri, non meno pericolosi, elencati nel parere negativo dell’Assessorato Regionale.

Contro tali rischi, pur consapevoli degli alti livelli di sicurezza del rigassificatore, nessuno, tanto meno la Ionio Gas con le sue perizie di parte, può garantire una sicurezza assoluta!

Una controindicazione a tale impianto sarebbe quella di limitare, all’interno del porto di Augusta, l’attività commerciale, contrariamente a quanto asserisce la ministra Prestigiacomo. Infatti durante lo scarico del metano liquido, operazione che dura circa 20 ore e si ripete più volte alla settimana, tutte le attività portuali verrebbero di fatto impedite dalle rigide disposizioni di sicurezza che prescrivono il blocco di qualsiasi attività nel raggio di 2 km dall’impianto.

Di fatto in presenza del rigassificatore il porto hub non potrebbe più realizzarsi né ampliarsi, e sicuramente i posti persi sarebbero molto di più di quelli prodotti dal rigassificatore.

Infine ai Sindacati vorremmo ricordare che, con l’avvio delle bonifiche del Porto di Augusta, dei siti inquinati, degli ammodernamenti e della manutenzione degli impianti esistenti, il problema occupazionale sarebbe sicuramente risolto senza ricorrere ad un impianto tanto pericoloso per il sito un cui dovrebbe sorgere.

Se in un impianto alimentato a gas naturale, in fase di collaudo, è successo quello che è successo a Middletown, ci chiediamo cosa succederebbe se un incidente dovesse verificarsi nel deposito di 450.000 m3 di metano liquido (pari a 270 milioni di mc3 di metano gassoso) posto fra Melilli, Priolo ed Augusta.

Il Coordinamento dei Comitati dichiara lo stato di agitazione e preannuncia il ricorso a manifestazioni democratiche contro la scellerata determinazione di realizzare il rigassificatore ignorando il parere negativo dell’Assessorato Regionale e la volontà dei cittadini.

  

LUIGI SOLARINO

 

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Lettera aperta al Governatore On. Raffaele Lombardo sul rigassificatore

 

On. Governatore, le Associazioni “Decontaminazione Sicilia” e AugustAmbiente, in relazione alla realizzazione del rigassificatore Ionio Gas di Melilli, esprimono dissenso per i seguenti motivi:

1) Trattandosi di impianto a rischio di incidente rilavante, come da direttive “Seveso” tutt’ora vigenti, ne è vietata la realizzazione in siti in cui già insistono impianti dello stesso tipo e dove si sono verificati numerosi incidenti come quello devastante dell’Icam nel 1985 e quelli più recenti della raffineria Erg Nord.

2) L’area nella quale si vorrebbe collocare l’impianto è zona sismica di primo grado che, come ricordato Barberi, è soggetta a terremoti disastrosi.

3) La zona in cui dovrebbe sorgere il rigassificatore, assieme al porto di Augusta, è anche zona militare italiana e della NATO, a rischio di attentati, ed è poco distante dall’autostrada, dalla ferrovia e dai Comuni di Augusta, Priolo e Melilli.

4) Dalla situazione energetica della Sicilia risulta che l’impianto in questione non è necessario: in Sicilia arrivano 41 miliardi anno di metano algerino e libico che solo in piccola parte (circa il 15%) viene utilizzato per i consumi regionali, mentre la maggior parte viene trasferito nel resto d’Italia.

5) Danno economico che si concretizzerebbe per i cittadini in quanto, grazie alla delibera 178/2005 dell’Autorità per l’Energia e il Gas (“Misure per incentivare la realizzazione e l’utilizzo di nuovi terminali”), lo Stato italiano “assicura, anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto, la copertura di una quota pari all’80% di ricavi di riferimento per un periodo di 20 anni”.

6) I benefici ambientali relativi all’uso del metano, in sostituzione di olio combustibile, si otterrebbero lo stesso se le poche aziende ancora non metanizzate decidessero di utilizzare il metano che arriva via gasdotti.

7) Non si tiene in conto la volontà espressa dalla totalità dei cittadini di Priolo e Melilli che, nei referendum sul rigassificatore, hanno votato No a tale impianto.

8) Nel porto di Augusta, ogni tre giorni, una metaniera effettuerebbe lo scarico del metano liquido, operazione che dura 20 ore e durante la quale tutte le attività portuali verrebbero di fatto bloccate dalle rigide disposizioni di sicurezza. Di fatto in presenza del rigassificatore il porto hub non potrebbe più realizzarsi né ampliarsi.

Alcuni pennivendoli sono arrivati a paventare, in quotidiani compiacenti, che senza il rigassificatore ci sarebbero 20.000 licenziamenti, cioè più del doppio dei posti di lavoro esistenti.

Nessuno dei sostenitori del rigassificatore, pennivendoli, sindacati, politici ed amministratori ha compreso che, con l’avvio delle bonifiche del Porto di Augusta, dei siti inquinati e con gli ammodernamenti e la manutenzione degli impianti esistenti il problema occupazionale potrebbe essere risolto senza ricorrere al rigassificatore.

Nessuno ha sostenuto il diritto, rivendicato dai cittadini della zona, di vivere senza l’incubo di essere coinvolti in un possibile evento catastrofico.

Onorevole Governatore i Cittadini confidano nella Sua comprensione.

Augusta 07.02.2010.