Scoutismo oggi: un’avventura ancora possibile

Incontro tanti amici “ex scout” che ricordano con gioia, ma anche con un pizzico di nostalgia ed un po’ di sana invidia, quando erano scout.

20.jpgAmano ricordare quei bei momenti  vissuti in tenda, attorno al fuoco o sotto la pioggia, in cammino con uno zaino tipo militare e la tenda sulle spalle, la vecchia e gloriosa “mottarone” oggi sostituita dalla più sofisticata e leggerissima “igloo”; oppure a quei saccoletti enormi e pesanti o a quelli costruiti artigianalmente con le coperte e gli scarponi  da marcia: entrambi  sostituiti da saccoletti piccolissimi e leggeri e da scarponcini in gore-tex.

Se è cambiata l’attrezzatura, non sono cambiati entusiasmo e gioia, non sono cambiate le attività “tipiche” dello scoutismo: le uscite, i pernottamenti, le riunioni  e lo spirito col quale i ragazzi affrontano l’avventura dello scoutismo.

Nonostante il cambiamento naturale dei tempi e l’evolversi della società, la proposta educativa dello scoutismo è rimasta legata e fedele alla intuizione pedagogica del suo fondatore, Lord Baden-Powell of Gilwell, ufficiale inglese che nel 1907 nell’isola di Brownsea, in Inghilterra,  diede origine al primo campo scout.

Baden-Powell seppe trasformare l’esperienza triste della guerra vissuta da alcuni ragazzi in una attività positiva: i ragazzi di Mafeking che erano impiegati per portare i messaggi fra le file dell’esercito inglese assediato nella città  dai Boeri.

image11.jpgAncora oggi dopo più di cento anni la proposta educativa dello scoutismo di B.P.(così da noi scout confidenzialmente chiamato) è fortemente attuale.

Elemento fondamentale è stato e rimane il senso di avventura, ovvero l’arte di costruire pian piano la propria personalità per essere “domani” uomini e donne significative, portatrici di speranza; di essere felici recando felicità agli altri; sicuri di non aver sprecato il tempo della vita e di aver fatto del proprio meglio.

In questa sintesi, volutamente breve, sono racchiusi i valori in cui si sostanzia lo scoutismo che, è bene ricordarlo, è strumento per forgiare il proprio carattere, rafforzare il proprio corpo con la vita all’aperto, nel condurre una vita sana e senza vizi, acquisire l’arte di costruire con le proprie mani(costruire con la legna una cucina da campo), aiutare gli altri e servire la Chiesa di Dio con la propria testimonianza di vita ed il proprio servizio a favore degli ultimi ed indifesi.

Oggi incontro i ragazzi di ieri nei vari posti di lavoro e tutti, nessuno escluso, si ricordano di “quei bei tempi”, quando erano scout, come si divertivano, come si affaticavano, come dentro di loro sia rimasto “qualcosa”.

A quanti hanno indossato l’uniforme scout, l’augurio che questo “qualcosa” possa continuare a fiorire anche se non più in prima fila, ma da adulti che testimoniano con il loro impegno e nei posti di lavoro il valore della promessa e della legge scout.

 

                   Carmelo De Leo

Nuovo Comandante CC ad Augusta

AUGUSTA. Avvicendamento al comando della compagnia carabinieri di Augusta, che ha un’ampia giuseppe_musto.jpggiurisdizione su sette comuni aretusei, tra cui Lentini e il competente territorio di Sigonella.  Dopo quattro anni di comando e con all’attivo brillanti operazioni che gli  sono valsi un encomio pubblico, il capitano Pierantonio Breda è stato trasferito a comandare la compagnia “San Martino” di Genova e al suo posto è subentrato Giuseppe Musto, fresco di nomina a capitano, cui è stato affiancato il sottotenente Vincenzo Alfano come responsabile del Nucleo operativo.

Il capitano Musto, trentenne, sposato(la moglie aspetta un figlio), ha dichiarato d’essere orgoglioso di ritornare in Sicilia destinato a un comando di è prestigio. Giuseppe Musto, infatti, appena 18enne, era già venuto in Sicilia,a Favara, come carabiniere semplice, nel 1996. Il cursus honorum   lo ha portato a diventare  istruttore di allievi brigadieri e marescialli alla scuola di Firenze e successivamente istruttore e comandante di plotone all’Accademia di Modena, dov’è stato fino al 7 settembre scorso e dove aveva ancora il grado di tenente.

          G.C.   –     (foto di Gianni D’Anna)

1° incontro Veterani Sommergibilisti

Domenica, lunedì e martedì dal 19 al 21 settembre,  Augusta ha ospitato  il “1° Incontro intervista all'amm Camerini (5).JPGVeterani Sommergibilisti”  al quale ha partecipato  il personale sommergibilista in servizio e in pensione della Marina Militare. L’evento, per  far incontrare il personale appartenente alla componente subacquea della Marina Militare, è stato organizzato dal sommergibilista Francesco Nicolini. Il programma ha avuto inizio con l’alza bandiera che si è tenuta la mattina di domenica 20 alle 09.30 presso il ponte “Rivellino” cui ha fatto seguito la deposizione di una corona al monumento dei caduti del sommergibile “Scirè”. Di seguito, la sfilata del gruppo veterani che, insieme alle Associazioni combattentistiche d’arma e alla banda musicale, si sono recati da Piazza Castello alla Chiesa Madre di Augusta, dove è stata celebrata la Messa con omelia ai caduti del mare. Il giorno successivo,invece, un uscita in mare a bordo di una nave della Marina Militare dalla quale è stato lanciato in mare una corona in memoria dei caduti sommergibilisti.

Alla manifestazione, oltre alle autorità militari e civili locali, hanno partecipato anche il Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, ammiraglio di divisione Andrea Toscano ed il Comandante delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera, contrammiraglio Roberto Camerini, entrambi sommergibilisti.

I sommergibilisti, che per lunghi periodi condividono angusti spazi all’interno di un battello che naviga nelle tenebre del mare, sono molto legati tra loro grazie anche allo  straordinario spirito di sacrificio e al fare pragmatico che li accomuna e li contraddistingue tra gli equipaggi delle navi della Marina Militare.

        C.C.

Agguato mafioso ad Augusta??

AUGUSTA. E’ stata eseguita, nell’obitorio del  civico ospedale “Muscatello”.  la sera di martedì  scorso, 15 settembre, agg.jpgl’autopsia sul cadavere di Mario Mauceri, il 44enne assassinato, durante un agguato di stampo mafioso,  mentre era solo a bordo della sua auto,  domenica 13,prima della mezzanotte,  intorno alle 23,30,  nei pressi di un ristorante-pizzeria  di Agnone Bagni, la località balneare che fa parte del territorio del Comune di Augusta, ma che è frequentata soprattutto da lentinesi e carlentinesi, che   in Agnone Bagni hanno il loro sbocco a mare.  Nulla è trapelato  da parte del medico legale Francesco Coco, che ha eseguito l’autopsia, giacché dalla procura distrettuale antimafia di Catania, che coordina le indagini, gli è stato imposto il riserbo più rigoroso. I risultati ufficiali si apprenderanno fra quattro mesi circa, anche se risulta evidente la causa della morte, visto che i colpi di pistola, non più di cinque,  hanno  raggiunto pienamente l’obiettivo, centrando la testa di Mauceri, il quale non è morto sul colpo, come si era presunto in un primo momento, ma durante  i primi soccorsi prestati invano da un medico che si trovava all’interno del locale: Mauceri è spirato fra le braccia del medico, senza la forza di pronunciare una sillaba. In un primo momento, il medico e gli altri avventori hanno ipotizzato che si fosse trattato di un incidente stradale , tanto che il medico, di primo acchito, aveva pensato che la gravissima ferita alla testa fosse dovuta all’impatto contro il vetro anteriore, anziché ai proiettili , il cui calibro dovrebbe essere di diametro comune a quello  di proiettili in dotazione a diversi tipi d’arma, come ha riferito il neo comandante della compagnia carabinieri di Augusta, capitano  Giiuseppe Musto , cui sono state affidate le indagini sul campo.

                    Cecilia Càsole

Incidente domestico provoca la morte di Giusino Sinaglia

AUGUSTA. Gli esperti stanno ancora cercando di capire come mai non ha funzionato  il sistema di sicurezza ,  con la relativa gesuino_sinaglia.jpgmessa a  terra, della rete elettrica nella villa di Giusino Sinaglia,  a Brucoli.  La mattina di sabato scorso, 12 settembre, Sinaglia stava compiendo un “lavoretto” all’impianto elettrico, certo che, in caso di corto circuito, il sistema , con il cosiddetto salvavita,  avrebbe interrotto  l’erogazione di  energia elettrica. Così non è stato. Sinaglia deve aver toccato, inavvertitamente, qualche filo scoperto ed è caduto a terra folgorato, non senza aver lanciato un urlo che ha sùbito richiamato l’attenzione della moglie. Erano le 9,3° del mattino. La donna  ha chiamato il 118 e immediatamente sono partiti un elicottero e un’ambulanza. Il medico dell’elisoccorso ha fatto tutto il possibile per rianimare Sinaglia, attraverso il massaggio cardiaco. Dopo un’ora di estenuanti tentativi, intorno alle 11, il medico si è dovuto arrendere . Il corpo del 64enne, artigiano in pensione, originario di Palermo, è stato trasferito all’obitorio dell ‘ospedale  “Muscatello”, a disposizione del pubblico ministero di turno, Caterina Aloisi, e del medico legale Francesco Coco. Sinaglia, oltre alla  moglie, lascia due figli, di cui uno in servizio al commissariato della polizia di Stato. I colleghi del figlio si sono recati nella villetta dei Sinaglia  per i rilievi del caso. 

Poliziotti dello stesso commissariato, diretto da Pasquale Alongi, nella stessa mattinata di sabato 12, si sono recati a bordo di un nave battente bandiera liberiana, la Coral Pana , dove  un marinaio indonesiano di trentatré anni, mentre tentava di sbloccare l’ingranaggio per ritirare dal molo la scaletta che consente l’accesso a bordo, ha subìto l’amputazione della mano destra per cause  ancora da accertare.  Il marittimo è stato trasportato prima al “Muscatello” e poi al “Cannizzaro” di Catania. G.C.    –   foto di Gianni D’Anna