Manifestazione a difesa dell’ospedale

Unico colore il verde, il colore della speranza. Migliaia di manifestanti hanno sfilato per le vie cittadine per protestare contro la decisione di voler chiudere l’ Ospedale civile ” E. Muscatello “. Due cortei partiti dai poli estremi del centro urbano si sono dati appuntamento in piazza Duomo, dove per l’occasione è stato allestito un palco. Hanno aderito all’iniziativa rappresentanti politici, studenti delle scuole medie superiori e inferiori, persino numerosi sacerdoti in rappresentanza della chiesa locale.

“Prima ci hanno tolto la salute” echeggiava un manifestante, “adesso vogliono toglierci l’ospedale”.

In effetti l’idea di chiudere l’ospedale ha scandalizzato i cittadini, considerata la drammatica situazione in cui già versa la popolazione costretta a ricorrere frequentemente a cure medico-ospedaliere dovute all’alto tasso di inquinamento industriale e all’alto tasso di mortalità da tumori al quale sono soggetti non solo gli abitanti di Augusta ma anche i cittadini dei paesi limitrofi che ben conoscono l’ ospedale Muscatello. La problematica, quindi, non investirebbe la sola Augusta, bensì l’intera popolazione di Augusta, Priolo, Sortino, Melilli, Villasmundo, Brucoli, Agnone, Castelluccio, eccetera, e non abbraccerebbe solo la questione dell’inquinamento ambientale, perchè non bisogna dimenticare che si sta parlando di una zona altamente sismica, dove gli studenti, i lavoratori e i cittadini sono già stati istruiti sulle modalità di evacuazione in caso di terremoti, come quello del ’90 che ha impegnato attivamente gli uomini della protezione civile e il personale stesso dell’unico presidio ospedaliero presente nella zona, che oggi si vorrebbe chiudere . Dove andremo in casi di emergenza come quelli già verificatisi?

Questa pacifica e civile manifestazione, ha replicato dal palco il primo cittadino, potrebbe avere altri sviluppi perchè se la decisione di chiudere i battenti dell’ospedale non verrà revocata, noi augustani andremo avanti nella protesta come solo noi sappiamo fare, fino a bloccare ferrovie, strade, porto, rievocando così la storica protesta che scoppiò negli anni sessanta quando l’allora sindaco Giovanni Saraceno capeggiò una rivolta a difesa del porto di Augusta, rivolta che ancora oggi viene vivamente ricordata.

Giuseppe Tringali

La vita non muore

File0001.jpgE’ diventato una pubblicazione stampata il copione teatrale “ La vita non muore ” che Giorgio Càsole, docente liceale ad Augusta, ha liberamente ricavato dal celebre libro di Oriana Fallaci Lettera a un bambino mai nato” e messo in scena, due anni fa, ad Augusta, a Noto e in provincia di Caltanissetta, grazie alla collaborazione degli alunni della IV D del liceo scientifico, dove insegna lo stesso Càsole.

Si è trattato di una messa in scena davvero coinvolgente, il cui ricordo è stato impresso nel libro “ La vita non muore ” attraverso una serie di fotografie e recensioni sulla stampa quotidiana locale.

SCENA QUARTA: ” Non ci sei più. C’è solo un’ampolla di alcol dentro cui galleggia qualcosa che non volle diventare un uomo, o una donna. Che io non aiutai a diventare uomo o donna. Perchè io avrei dovuto, perchè avresti dovuto? Ma perchè la vita esiste, bambino! Mi passa il freddo a dire che la vita esiste, mi passa il sonno , mi sento io la vita. Guarda, s’accende una luce…….. Si odono voci…… Qualcuno corre, grida, si dispera……… Ma altrove nascono mille, centomila bambini e mamme di futuri bambini: la vita non ha bisogno nè di te nè di me. Tu sei morto. Forse muoio anch’io. Ma non importa. Perchè…….. la vita…… non muore.

                 Giuseppe Tringali