SCREENING VISIVO DI PREVENZIONE DEL GLAUCOMA OFFERTO DA UNITRE AUGUSTA

Interessante e utile iniziativa di prevenzione del glaucoma

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La Sede locale dell’UNITRE di Augusta, avvalendosi della gratuita disponibilità del Dr. Prof. Salvatore Cannavà, stimato docente Unitre, ha offerto ai propri soci-alunni la possibilità di usufruire di uno screening visivo di prevenzione del glaucoma, insidiosa malattia che può portare alla cecità. Le visite sono state effettuate presso i locali della Fraternità di Misericordia di Augusta, di cui il noto professionista è cofondatore ed occupa il ruolo di dinamico ed eccellente Governatore dal 1999. Sabato 21 s. sono già state effettuate le prime n° 40 visite e, purtroppo, è stato riscontrato un caso di gravità e tre anomali e per i quali, agli interessati, è stato suggerito un approfondimento di indagini.  Lo screening continuerà sabato prossimo 28 c. presso gli stessi locali ed alla medesima ora.

 UNITRE AUGUSTA  –  www.unitreaugusta.it

Giornata della prevenzione oncologica organizzata dalla LILT ad Augusta

lilt.jpgAUGUSTA. Ha avuto luogo, nei locali del Circolo Ricreativo Dipedenti Difesa (C.R.D.D.) di Punta Izzo della Marina Militare di Augusta, la giornata della prevenzione oncologica organizzata dalla LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i  Tumori  – Sezione Provinciale di Siracusa, in collaborazione  con il Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, nell’ambito della “Campagna Nastro Rosa 2011” L’evento, volto a favore del personale militare, civile dipendente della difesa e loro familiari appartenenti al territorio di Augusta,  è stato  presieduto  dal dottor Claudio Castobello, direttore di Anatomia Patologica U.O.C. Ospedale Umberto I  di Siracusa e Presidente della LILT di Siracusa  ha  come motivo dominante la “prevenzione”.

 Prevenzione significa arrivare prima per garantire una più lunga e migliore qualità di vita. La prevenzione risulta essere lo strumento più efficace che ci consente di vivere bene e più a lungo. E’ solo un cammino, che consta di semplici regole, che devono diventare una nostra abitudine quotidiana, una scelta, ma soprattutto una cultura. La prevenzione, quindi, è la migliore arma per vincere il cancro” .

Il Diabete: quali terapie per il futuro?

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L’ International  Inner  Wheel di Augusta ha organizzato, il 21 Ottobre 2011, presso l’Auditorium di Palazzo San Biagio, una conferenza  dal  titolo: “ Il Diabete: nuove frontiere di ricerca”, tenuta dal Dott. Salvatore Italia, Specialista di Endocrinologia e Direttore Medicina Interna presso l’Ospedale di Avola. La Presidente dell’International  Inner Wheel, Sig.ra Tina Sanfiorenzo,  nell’introdurre la serata, ha sottolineato che il Club di Augusta ha voluto inserire questa conferenza nel suo programma di attività, nell’intento  di svolgere un servizio di informazione e di sensibilizzazione della collettività cittadina poiché il diabete è una malattia del benessere ed è talmente diffuso da costituire un’emergenza sociale e sanitaria. Ha, poi, preso la parola il relatore, Dott. Salvatore Italia, che avvalendosi di un ricco repertorio di diapositive, ha illustrato le cause, le terapie  e le complicanze, soprattutto cardiovascolari, associate al diabete, ma evidenziando anche come questa malattia sia la conseguenza  di stili di vita scorretti, di cattiva alimentazione e di scarsa attività fisica. I dati statistici rivelano che oggi il diabete, soprattutto quello di tipo 1, è una malattia in crescita che colpisce sempre di più gli adolescenti e  i giovani con il rischio che essa diventi un’emergenza sociale e sanitaria. ” Il diabete è curabile, ma non guaribile, – ha detto l’illustre relatore – anche se nel campo delle terapie, la medicina ha fatto registrare notevoli progressi.  Oggi, la ricerca, supportata dalla tecnologia, nutre concrete speranze per la realizzazione, in tempi brevi, di un piccolo pancreas artificiale. Questo campo promette grosse prospettive, ma dobbiamo essere cauti  dal momento che il diabete è una condizione non fatale.  Nel frattempo cerchiamo di utilizzare al meglio la terapia efficace e sicura che abbiamo a disposizione”.

L’auditorio ha molto apprezzato la relazione del Dott. Italia che, con un linguaggio chiaro ed accessibile a tutti, ha saputo esporre un argomento medico e scientifico alquanto complicato, suscitando,  a conclusione della conferenza,  interventi interessanti. 

    Angela Gigli Amato Addetta Stampa Inner Wheel

AD AUGUSTA IL NUOVO DIRIGENTE DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA DI SR 2

 STRETEGIA ABBASSA TENSIONE DEL DIRETTORE GENERALE MANISCALCO?

Lo Presti dottoressa ginecologa.jpgOggi, sabato 16 luglio, si è insediata all’ospedale Muscatello di Augusta il nuovo direttore dell’Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia del Distretto ospedaliero Sr 2, Lucia Lo Presti. La dirigente proviene dall’Azienda Ospedaliera universitaria Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. Lucia Lo Presti incontrerà alla presenza del direttore generale Franco Maniscalco, del direttore sanitario, dei coordinatori del Distretto ospedaliero Sr 2, dei capi Dipartimenti e del dirigente medico di presidio, i responsabili delle Unità operative, il personale del reparto di Ginecologia, i medici di base, dei consultori che afferiscono al Distretto, rappresentanti delle associazioni di volontariato locali, rappresentanti della stampa.  Nel corso dell’incontro saranno illustrate le linee programmatiche dell’attività che caratterizzeranno  il nuovo corso della Ginecologia e ostetricia del distretto  con particolare riferimento alla prevenzione e diagnosi delle patologie fetali, all’umanizzazione del percorso nascita nell’adozione delle linee guida che rispecchiano  le conoscenze  nazionale e internazionale in materia. In ambito ginecologico, oltre ai programmi di prevenzione e diagnosi dei tumori femminili,  il nuovo corso prevede, tra l’altro, l’attivazione di un ambulatorio di uro-ginecologia per la diagnosi e terapia riabilitativa e chirurgica dell’incontinenza urinaria. Come mai quest’ insediamento in pompa magna della dottoressa Lo Presti? Come mai ad Augusta se il reparto  che dovrà dirigere è stato trasferito de iure a Lentini e non risulta che il decreto assessoriale Russo sia stato cassato . Si tratta d’un’abile manovra dilatoria del fedele a Russo  direttore generale dell’ASP Franco Maniscalco per far credere agli augustani che la dottoressa  si preoccuperà di augusta?
Staremo a vedere.

 

       L. S.   –  Nella foto la dott.ssa Lo Presti

AUGUSTA: ABORTI 4 VOLTE PIU’ CHE IN ITALIA, 2 PIU’ CHE IN PROVINCIA

FRANCO RISPONDE A MOSCHITTO

 

giacinto franco.jpgIn relazione alla nota del dott. Moschitto circa l’enfatizzazione e la superficialità delle informazioni sui problemi sanitari legati all’inquinamento ambientale in questi ultimo trentennio che tanto male hanno fatto e fanno vivere la popolazione augustana, mi pregio precisare:

nel 1980, a seguito del riscontro di un certo numero di gravi patologie neonatali malformative, l’aumento delle patologie tumorali indicato come netta percezione dai colleghi dell’Ospedale, l’osservazione negli ultimi anni di due grosse morie di pesci i cui esami anatomopatologici non concordavano con la teoria dell’eutrofizzazione delle alghe indicata dai consulenti delle industrie, paventando un rapporto causa-effetto con l’inquinamento industriale, decisi di informare di tanto il pretore e nel contempo di lanciare un allarme generico su quanto osservato nel mio campo specialistico neonatale.

Purtroppo gli altri colleghi, dopo aver lanciato la pietra nascosero la mano, tant’è che, oltre a dovermi interessare del monitoraggio dei nati con malformazioni in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che coordinava le varie realtà di tutta l’Italia (IPIMC), attivarmi a fondare con le tre Università siciliane il Registro Siciliano delle Malformazioni Congenite (ISMAC), dovetti farmi carico, sotto le direttive del Ministero della Sanità, di uno studio epidemiologico su tutte le cause di morte dal 1951 al 1980, studio utilizzato penalmente dal pretore Condorelli.

Non è un caso che i risultati di tale studio, ritenuti molto importanti, fossero stati poi continuati dall’81 al 2000 dallo stesso Ministero della Sanità.

Analoghi studi furono condotti dall’Assessorato Regionale della Sanità e, negli ultimi 15 anni, dall’ASL, con l’istituzione del registro delle patologie e dei tumori.

Ormai, senza ombra di dubbio, è stato dimostrato che l’aumento dei tumori, oltre che di determinate e specifiche patologie, e l’aumento di particolari malformazioni, riconosce un preciso rapporto di causa-effetto con l’inquinamento industriale.

A proposito di quest’ultimo punto, prova ne è la dimostrazione, con il mio ultimo studio, della notevole presenza di metalli pesanti (specie Hg, Pb ed Al) nei capelli di donne in età fertile, e i risultati dell’inchiesta Mare Rosso, dove il mercurio e le diossine, oltre che nei capelli, sono state riscontrate in notevole quantità finanche nel latte materno. Riporto le conclusioni della perizia ”Mare Rosso dove si fa presente come l’abortività ad Augusta è doppia rispetto alla provincia di Siracusa e quadrupla rispetto al valore nazionale e che 1/3 di questi aborti, sono da riferire a gravi malformazioni del sistema nervoso centrale fetale. Il tutto da attribuire al mercurio a causa del maggior consumo di pesce della popolazione augustana rispetto al resto della Provincia.

Dire queste cose della propria Città sicuramente fa molto male, ma non è nascondendo la testa sotto la sabbia o cercando di minimizzare che il problema possa essere risolto.

Sicuramente, a suo tempo, la stampa calcò la mano sull’ informazione, si ottenne in ogni caso di mettere un freno all’inquinamento indiscriminato e fuori ogni controllo delle industrie (vedi l’entrata rapida in funzione del depuratore IAS).

Purtroppo, a parere del Ministero della Sanità, le conseguenze di tale inquinamento persisteranno nelle generazioni future, e pertanto interventi prioritari e non procrastinabili sono le bonifiche ambientali, al momento bloccate (vedi rada di Augusta).

Concordo con il dott. Moschitto che sarebbe criminale depotenziare l’’ospedale di Augusta che andrebbe invece incentivato nei riguardi della diagnostica preventiva, al fine di poter intervenire precocemente sulle patologie di cui la popolazione risulta a rischio effettivo e sicuramente non psicologico.

Giacinto Franco, pediatra

AUGUSTA, INGIUSTA E INIQUA LA DECISIONE DI TOGLIERE I REPARTI DI GINECOLOGIA E PEDIATRIA ALL’OSPEDALE “MUSCATELLO” – di G. Moschitto

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UTILITA’ DEI DATI EPIDEMIOLOGICI 

     Sull’utilità di questa banca dati riportiamo un brano tratto dal volume ” I Tumori in Provincia di Siracusa dal 1999 al 2002 redatto dall’ Azienda USL 8 Siracusa e dal Dipartimento di Igiene dell’Università di Catania:

…..oltre alla sorveglianza sanitaria e alla ricerca scientifica, l’altro vero scopo dell’informazione epidemiologica è quello del supporto guidato alla valutazione dei servizi ed alla programmazione sanitaria del territorio, senza i quali ogni studio diventa vano e fine a sé stesso.

La verità, come non ci stancheremo mai di ripetere, è che il compito dell’epidemiologia è anche quello di informare, … e soprattutto di farlo col massimo rigore scientifico, senza superficialità e senza enfatizzazioni.

Ai mezzi d’informazione, al management e soprattutto al decisore politico l’arduo e nobile compito di fare buon uso di questi dati!”

       Questo è quanto scrive la Comunità scientifica, “Far buon uso dei dati epidemiologici …..” Altro che buon uso! l’Assessorato alla Sanità, nel programmare il piano sanitario della provincia di Siracusa, ha completamente ignorato i dati prodotti dal Registro Tumori di Siracusa (11 anni di osservazione) e da altri importanti studi condotti negli ultimi 15 anni, sulla cui accuratezza e credibilità non vi sono dubbi. Dati statistici che avrebbero dovuto essere lo strumento di apporto alla preparazione di un piano sanitario provinciale imparziale, tale da assicurare un servizio sanitario equo e adeguato alle esigenze del Territorio, e invece, senza questo apporto scientifico, è stato prodotto un decreto ingiusto che dà minori servizi e maggiori disagi, in particolare, ai cittadini di Augusta e delle aree limitrofe.

 

RISULTATI DELLE INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE

        Tornando alla domanda su cosa dicono i risultati degli studi condotti negli ultimi 15 anni, diciamo subito che, già da un semplice sguardo delle mappe territoriali colorate, il cui gradiente di colorazione è legato ai valori dei tassi degli indici epidemiologici, risulta in modo chiaro che i Tassi più alti di malformazioni e di tumori si riscontrano nell’area costiera tra Augusta e Siracusa. Ribadiamo però che il compito di interpretare e valutare i risultati degli studi compete a chi gli stessi studi ha condotto, come l’O.E.R., l’I.S.MA.C., il Registro Tumori di Siracusa, l’AIRTUM e l’OMS i soli in grado di valutare i risultati in modo oggettivo, senza alcuna influenza o ambiguità interpretativa. Bene, anche questi  Organismi scientifici istituzionali hanno confermato che l’area più critica della provincia di Siracusa, per l’alta frequenza delle patologie tumorali e malformative e gli altissimi Tassi di Interruzioni Volontarie di Gravidanze, è quella servita dall’Ospedale Muscatello di Augusta, come si può vedere dalla descrizione che segue.

Stralci dei più importanti studi sono riportati fedelmente tra virgolette e, per ognuno, è stato indicato il riferimento bibliografico.  

    

 Mortalità per Malformazioni Congenite (5 anni di Osservazioni 1995-1999):

“In provincia di Siracusa la mortalità per Malformazioni Congenite non presenta scostamenti significativi dai valori osservati nella media nazionale. Tuttavia un certo allarme suscita il caso del Distretto di Augusta dove il Tasso Standardizzato osservato nel sesso maschile (8,5), supera di gran lunga sia il dato nazionale (3,3) sia il dato regionale (5,1)”.  (La salute di Aretusa e … i padroni del Tempo).

 

Mortalità per Malformazioni Congenite (11 anni di Osservazioni 1995-2005):

 “Rispetto al precedente periodo, estendendo l’osservazione a 11 anni i Tassi Standardizzati provinciali si attestano poco oltre quelli regionali e nazionali, ad eccezione del Distretto di Augusta dove, seppure in calo, presentano valori circa doppi rispetto a quelli provinciali” (Rerum Cognoscere Causas).

 

Incidenza delle Malformazioni Congenite (4 anni di Osservazioni 1995-1998):

“La fase dell’indagine epidemiologica ha confermato che in alcuni ambiti della provincia di Siracusa le Malformazioni Congenite presentano valori di incidenza effettivamente più elevati rispetto al dato medio provinciale, segnatamente ad Augusta e nella fascia costiera compresa tra Augusta e Siracusa con i Territori limitrofi” (O.E.R., ASL-8 SR, I.S.MA.C.).

 

Ricoveri per Malformazioni Congenite (1 anno di Osservazione 2004):

 “I più alti Tassi di ricovero si osservano tra i maschi nel Distretto di Siracusa e tra le femmine in quello di Augusta”. (Rerum Cognoscere Causas).

 

Mortalità per Malattie di Origine Perinatale (5 anni di Osservazioni 1995-1999):

“I Tassi di mortalità per malattie di origine perinatale in provincia di Siracusa (M= 4,5 F=2,0) non mostrano scostamenti significativi da quelli nazionali (M= 4,1 F= 3,0), se non addirittura in difetto per quanto concerne il sesso femminile (RSM Rapporto Standardizzato di Mortalità =66,5). Nel Distretto di Augusta invece sono stati osservati nel sesso maschile Tassi molto più elevati (9,3) con un RSM di 226,5”.

“La mappa territoriale di mortalità mostra chiaramente un cluster che abbraccia tutta l’area industriale del siracusano (Augusta, Melilli, Priolo e Sortino)”. (La salute di Aretusa e … i padroni del Tempo).

  

Mortalità per Malattie di Origine Perinatale (11 anni di Osservazioni 1995-2005):

 “In provincia i Tassi più elevati sono stati osservati nel Distretto di Augusta” (Rerum Cognoscere Causas).

 

Mortalità per Tumori totali (8 anni di Osservazioni 1995-2002):

“In provincia di Siracusa negli ultimi anni si è osservato un lieve aumento delle mortalità per tumori in entrambi i sessi. Rispetto al quinquennio 95-99, estendendo l’osservazione a 8 anni (95-02), i TSI si attestano sui valori medi regionali e al di sotto di quelli nazionali, a eccezione del Distretto di Augusta che detiene il primato in provincia tra i maschi (295,3) attestandosi al di sopra dei valori medi regionali (264,0) con un RSM (110,8) dotato di significatività statistica”. (La peste, gli untori e l’immaginario).

 

Mortalità per Tumori totali (11 anni di Osservazioni 1995-2005):

“I TSI provinciali si attestano sui valori medi regionali e al di sotto di quelli nazionali, a eccezione del Distretto di Augusta che detiene il primato in provincia tra i maschi attestandosi ben al di sopra dei valori medi regionali” (Rerum cognoscere Causas).

 

Ricoveri per Tumori totali (1 anno di Osservazione 2004):

“I più alti Tassi di Ricovero per Tumori si osservano in entrambi i sessi nel Distretto di Lentini con Tassi Grezzi (espressi come Ricoveri annui per 100000 abitanti): Maschi = 1136;  Femmine = 1117 ed i più bassi nel Distretto di Siracusa (M = 930 e F = 950); nel Distretto di Augusta (M = 1034 e F = 1073)”. Desta preoccupazione il fatto che il basso numero di Ricoveri rispetto all’alto numero di mortalità mette a nudo una realtà ancora più grave e cioè, come viene commentato dagli autori, che questa anomalia “potrebbe spiegarsi con la notevole insorgenza di Tumori a bassa sopravvivenza ad Augusta (quindi dotati di alta mortalità)”. (Rerum cognoscere Causas).   

 

Tassi di “Incidenza” dei Tumori totali (4 anni di Osservazioni 1999-2002):

“Confrontando il dato osservato nelle aree coperte dagli altri Registri Tumori italiani, la provincia di Siracusa si colloca ben al di sotto della media del Pool dei Registri Nazionali, attestandosi come Ragusa sui livelli del Centro-Sud, al di sopra di Salerno per i maschi e al di sopra di Salerno e Napoli per le femmine. I TSI , però, non sono omogenei nelle varie aree interne della Provincia di Siracusa, risultando massimi ad Augusta con un Tasso Standardizzato di 608,4 tra i maschi (superiore anche al TSI di 552,8 della media nazionale)”. Questo fenomeno, definito come “Il caso Augusta” è stato oggetto di attenzione e trattato a parte dettagliatamente nelle “Conclusioni”. (I Tumori in Provincia di Siracusa dal 1999 al 2002- ASL8 di Siracusa / Università di Catania).

 

Tassi di Incidenza dei Tumori totali (4 anni di Osservazioni 2002-2005):

“Il confronto (con gli altri Registri italiani) colloca la provincia di Siracusa ben al di sotto della media del Pool dei Registri Nazionali attestandosi sui livelli del Centro-Sud, ma comunque al di sopra di Napoli, Salerno e Ragusa, sia tra i maschi che tra le femmine ed al di sotto di Sassari. I TSI, però, non sono omogenei nelle varie aree interne della Provincia di Siracusa, risultando massimi ad Augusta con un TSI di 603,8 tra i maschi, e a Priolo di 565,3 (entrambi superiori anche al TSI di 552,8 della media nazionale)”. Il fenomeno, definito come “I casi di  Augusta e Priolo” è stato oggetto di attenzione e trattato a parte dettagliatamente nelle “Conclusioni”. (I Tumori in Provincia di Siracusa dal 2002 al 2005)- ASL8 di Siracusa / Università di Catania).

 

Interruzioni Volontarie di Gravidanza:

“GRAVIDANZE A RISCHIO NEL NOSTRO TRIANGOLO INDUSTRIALE”: “Nel triangolo Industriale siracusano si individua, come dimostrato dallo studio del dott. Madeddu,  il tasso più elevato di interruzioni di gravidanza (di cui un terzo per difetti del sistema nervoso centrale riferibili al mercurio) con valori quadrupli di interruzioni rispetto al riferimento nazionale”  (Il Giornale di Augusta –Gennaio 2009).

 

XIII Riunione scientifica annuale AIRTUM   tenuta a Siracusa dal 6 all’8 Maggio 2009

Il caso Augusta è stato oggetto di attenzione anche dall’Associazione Italiana Registri Tumori durante la riunione scientifica annuale tenuta a Siracusa dal 6 all’8 maggio 2009, nel corso della quale è stato evidenziato lo stato di criticità dovuto a  tumori e malformazioni (tipico delle aree industriali) in cui vive la popolazione di Augusta, Priolo e Melilli.  Particolare enfasi è stata posta all’altissimo Tasso di Incidenza (numero di nuovi casi all’anno per 100000 abitanti) dei Tumori registrato nel comune di Augusta dal 1999 al 2002. (Giornali e televisione locali e nazionali oltre alle riviste scientifiche nazionali ed internazionali).

 

Convegno OMS – tenuto a Siracusa il 5 novembre 2009:

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato il 5/11/2009 a Siracusa lo studio epidemiologico  condotto in provincia di SR dal 1995 al 2002 confermando i dati riportati nei volumi “La salute di Aretusa e … i padroni del Tempo” e “La peste, gli untori e l’immaginario”: dati preoccupanti per i comuni di Augusta e Priolo dove le mortalità per malattie tumorali risultano le  più alte rispetto agli altri comuni della provincia ed in crescita, per gli uomini per i tumori alla trachea, e alla pleura, e per le malattie respiratorie acute; e per le donne per il mieloma multiplo, per la cirrosi epatica e per le malattie dell’apparato digerente. (Ampio servizio di tutti i giornale e delle televisioni locali).

 

CONCLUSIONI

    Da quanto riportato sopra è emerso che esiste un’ampia documentazione scientifica, prodotta rigorosamente da Organismi istituzionali competenti, dalla quale risulta che l’area della provincia di Siracusa dove sono stati registrati i più alti Tassi di “Incidenza” e di “Mortalità” per Malformazioni Congenite, i più alti Tassi di “Mortalità” per malattie perinatali ed i più alti Tassi di “Interruzioni Volontarie di Gravidanza” (4 volte superiore al riferimento nazionale), è il territorio dove ricade il Distretto sanitario di Augusta. Dal che deriva che, proprio in questo territorio, l’assistenza Ginecologica (alle donne in età fertile, alle donne in stato di gravidanza e alle partorienti) e l’assistenza Pediatrica (ai neonati e ai bambini dall’età infantile fino all’età della fanciullezza), dovrebbe essere assicurata e potenziata per adeguarla ai bisogni reali della popolazione residente. E invece, deludendo le aspettative della popolazione e contro ogni logica, viene decretata la chiusura dei reparti di Ginecologia e di Pediatria dell’ospedale di Augusta. Una decisione ingiusta perché non si è tenuto conto delle esigenze reali della popolazione, riconosciute anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e irrazionale perché presa affrettatamente senza il supporto tecnico dei preziosi dati epidemiologici, prodotti da Organismi istituzionali accreditati dall’IARC e dall’OMS.

Proprio così, sono stati ignorati quei dati che servono a descrivere il passato e conoscere il presente per programmare il futuro (per curare e prevenire), ossia le regole che Ippocrate dettò 2500 anni addietro e che sono ancora attuali.

    Per tutti questi motivi la popolazione dell’area che orbita attorno all’ospedale Muscatello profondamente indignata, chiede all’unisono che l’Assessorato alla Sanità della Regione siciliana revochi il decreto e ne faccia uno nuovo, giusto e imparziale, tenendo conto dei risultati degli studi epidemiologici prodotti, interpretati e divulgati dall’O.E.R., dall’I.S.MA.C., dal Registro Tumori di Siracusa, dall’AIRTUM, dall’OMS e da altri Studiosi del problema. Altrimenti i cittadini residenti in questo territorio hanno il sacrosanto motivo di indignarsi e protestare, anche a causa del ripetersi di fatti anomali fortemente penalizzanti per la loro salute. Desideriamo ripetere che nel 1980 fu creato un caso di estrema gravità che ha traumatizzato la popolazione residente nell’area sopradetta, basato su dati assolutamente inattendibili (secondo gli Organismi Istituzioni); nel 2011 sempre la popolazione residente in questa area subisce un altro torto, la chiusura dei reparti di Ginecologia e di Pediatria dell’ospedale di Augusta, perché vengono ignorati i dati assolutamente attendibili (secondo gli Organismi Istituzioni) indispensabili ai fini di una corretta ed equa valutazione della programmazione sanitaria.

Un’ultima precisazione, i cittadini residenti in questa area martoriata non chiedono privilegi, chiedono soltanto che il Giusto prevalga sull’Ingiusto.

 

                                                                           Giuseppe MOSCHITTO

La chiusura dei reparti di Ginecologia e di Pediatria: una decisione irrazionale e iniqua – di Giuseppe Moschitto

3pro muscatello.jpgAUGUSTA.      Ippocrate (460-377 a. C.), il padre della Medicina, cosi definiva questa disciplina che lui stesso professava con grande rigore morale: “Descrivere il passato, comprendere il presente, prevedere il futuro, questo è il compito della medicina”. Una definizione che, ancora oggi dopo più di 24 secoli, si presenta di grande attualità sia per la medicina clinica tradizionale sia per l’epidemiologia (la scienza che si interessa della salute della collettività) il cui campo di applicazione è molto vasto, fra cui annoveriamo la programmazione sanitaria e l’educazione alla prevenzione.

     L’assessorato alla sanità della Regione Siciliana nell’elaborare il programma di riordino degli ospedali della provincia di Siracusa, ha ignorato i princìpi ippocratici sopradetti poiché, pur disponendo di una gran mole di indicatori epidemiologici (del passato e del presente), indispensabili per redigere un piano sanitario assemblea pro H aula magna.jpgimparziale e adeguato alle esigenze di salute dei cittadini, ha privilegiato un sistema decisionale basato, non sulle evidenze scientifiche emerse dagli innumerevoli studi epidemiologici, ma su una logica politico-economica. Una scelta irrazionale con un epilogo tanto insensato quanto ingiusto, la chiusura, per decreto, di due reparti dell’Ospedale Muscatello di Augusta, la Ginecologia e la Pediatria, penalizzando oltre misura i cittadini che vivono in una vasta area dichiarata “a elevato rischio di crisi ambientale”, definita e conosciuta in tutto il mondo come “il triangolo della morte”. Una scelta che lungi dal ridurre gli errori, gli abusi e gli sperperi del passato sta compiendo un nuovo errore, quello di sacrificare sull’altare del “risparmio” il diritto alla salute di decine di migliaia di cittadini che da più di trenta anni vivono nel panico, terrorizzati da notizie drammatiche sull’accertata insorgenza di specifiche infermità che quasi quotidianamente vengono diffuse dai mezzi di informazione. Una scelta che rasenta il paradosso: per combattere la malasanità del passato, indiscussa e riconosciuta da tutti, ha creato un altro caso assimilabile a “malasanità”, il decreto assessoriale n° 753/2010 che prescrive una yerapia, ossia la chiusura dei reparti di Ginecologia e Pediatria dell’ospedale di Augusta, ignorando la diagnosi, ossia il quadro sanitario reale del bacino di utenza dell’ospedale di Augusta, quadro sanitario scaturito da una lunga serie di indaginie epidemiologiche.

    In provincia di Siracusa,  infatti, negli ultimi 15 anni, sono stati eseguiti moltissimi studi epidemiologici, condotti da prestigiosi organismi istituzionali provinciali, regionali e nazionali, che hanno prodotto una gran mole di dati, tali da aver consentito di disegnare una mappa completa delle patologie più frequenti in ciascuna area geografica dei 21 comuni della provincia. Mi riferisco al Registro Territoriale di Patologia dell’ASL 8 di Siracusa, al Registro Tumori della Provincia di Siracusa curato dall’ASL-8 e dal Dipartimento di Igiene dell’Università di Catania, all’OER (Osservatorio Epidemiologico Regionale), al Registro IPIMC (Indagine Policentrica Italiana sulle Malformazioni Congenite), all’I.S.MA.C. (Indagine Siciliana Malformazioni Congenite), all’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) oltre agli innumerevoli studi su Patologie specifiche, condotti da esperti in materia. Una preziosissima banca dati letteralmente ignorata, come se non esistesse. Una banca dati particolarmente ricca di informazioni sulle patologie che più affiggono la popolazione di Augusta e delle aree limitrofe: i tumori, le malformazioni congenite e le malattie perinatali, da cui derivano anche le frequenti interruzioni volontarie di gravidanza.

 Proprio quelle malattie che richiedono una specifica assistenza ginecologica e pediatrica.

 

PERCEZIONE SANITARIA NEL TERRITORIO

    Ebbene, cosa dicono i risultati degli studi di questi ultimi 15 anni di osservazione nel distretto sanitario di Augusta e nelle aree limitrofe? La prudenza vuole che, per evitare di incorrere in errori di interpretazione, la risposta venga demandata alla comunità scientifica, la sola in grado di dare risposte credibili e affidabili. Infatti,  l’esperienza insegna che, a volte, risultati di uno stesso studio, possono essere interpretati da persone diverse in modo diverso (per superficialità, emotività, opportunismo etc.), o peggio ancora che vengono divulgati dati assolutamente privi di fondamento scientifico, come è successo nel 1980 ad Augusta, caso che descriveremo in seguito.

    Invece, quello che possiamo dire con certezza è che la situazione sanitaria, con particolare riferimento ai tumori e alle malformazioni congenite, comprese le patologie a esse connesse, viene percepita dalla popolazione del distretto sanitario di Augusta, da più di trent’ anni, come una tragedia ambientale e sanitaria senza precedenti, e che, col trascorrere degli anni, si sono manifestati nella popolazione segni di sfiducia e di sospetto verso la sanità regionale, verso la classe politica, verso le istituzioni in genere. Motivo: La popolazione di Augusta ancora oggi si sente abbandonata a sé stessa, delusa e indignata perché le istituzioni  hanno sempre sottovalutato e spesso ignorato le legittime aspettative di uno dei bisogni primari dei cittadini, qual è il diritto alla salute. Eppure, nonostante quest’ abbandono, i cittadini di Augusta hanno sempre mantenuto un contegno corretto e rispettoso verso le istituzioni, soffrendo dignitosamente in silenzio. Ma fino a quando? 

A questo punto occorre fare un passo indietro nel tempo per rinfrescare la memoria ai responsabili della salute pubblica sulla reale situazione sanitaria dell’area orbitante attorno all’ospedale Muscatello, ritenuta, anche dall’OMS, disastrosa.

    Iniziamo col descrivere l’evento che ha scatenato uno smisurato allarmismo nella popolazione residente, da cui ha avuto inizio la sopradetta percezione di tragicità  sanitaria.

 

ENFATIZZAZIONE E SUPERFICIALITA’ DELLE INFORMAZIONI

      Il caso delle “malformazioni congenite ad Augusta”

      All’inizio del 1980 la città di Augusta viene scossa da un evento traumatico per la rilevazione, presso l’ospedale Muscatello di un aumento di bambini nati con gravi malformazioni congenite di 3 o 4 volte superiori a quello registrato negli anni precedenti.

      La divulgazione di questa notizia fa precipitare la popolazione in un angoscioso timore.

      In breve tempo la notizia sui nati malformati si diffonde non solo in tutti i comuni d’Italia (compresi quelli più sperduti),  ma addirittura oltre i confini nazionali, grazie a un

‘a intensa campagna mediatica condotta dai potenti mezzi di informazione.

    L’evento viene messo in grande risalto dalle principali

agenzie di stampa nazionali e internazionali; i quotidiani nazionali e locali pubblicano notizie allarmanti sulle “malformazioni congenite ad Augusta”, ponendole spesso in prima pagina con vistosi titoli a caratteri cubitali, così come fanno in modo eclatante i periodici d’informazione, i rotocalchi e le riviste specializzate. Le reti radiofoniche e televisive non sono seconde alla carta stampata nella divulgazione di questo allarmante fenomeno, in particolare la televisione che dai canali pubblici e privati, nazionali e locali non usa mezzi termini nel mandare in onda interviste e immagini, talora raccapriccianti, sulle infermità di alcuni neonati, alimentando, oltre misura, il panico tra la popolazione.

      Quello che più colpisce la gente è il modo con cui il fenomeno viene riportato e descritto. Spesso i titoli dei giornali e della  televisione compendiano i loro servizi, senza alcun rossore in faccia di chi li pubblica, in quanto immorali e altamente lesivi della dignità dell’essere umano, in titoli deliranti come quelli che seguono:

        “Augusta – La città d’Italia col più alto tasso di malformati”

        “Augusta – La fabbrica dei mostri”

        “Augusta – La città dei baby mostri al petrolio”

        “Augusta – La città dove i bambini nascono dimezzati

        “Polo industriale – il triangolo della morte”

        “Polo industriale – il triangolo maledetto”

        “Polo industriale – la fabbrica della diossina”

        “Augusta come Seveso? No, peggio!”

        “Augusta – the deadly ground”

         E potremmo continuare a lungo con frasi del genere.

     Una tragedia immane si è abbattuta su tutta la città, ma in particolar modo sulle famiglie dei neonati colpiti da questa crudele morbosità prenatale.

     Il panico presto si trasforma in terrore per tutta la popolazione, in modo particolare per le giovani coppie sposate da poco, che hanno paura di mettere al mondo dei figli e per le donne che si trovano in stato di gravidanza, molte delle quali scelgono (per precauzione) di interrompere volontariamente la gravidanza ricorrendo ad aborti, il più delle volte, clandestini.

    Vittima la città di Augusta che, colpita nel cuore da questa inaudita, continua, e irresponsabile campagna più spettacolare che di informazione, perde la sua vera tradizionale identità e da quel momento in poi, per il mondo intero, diventa “la città dei malformati “.

    Questo scenario infernale, da “ultima chiostra di malebolge”, (altro titolo di giornale), divulgato in tutto il mondo, è stata la causa determinante che ha dato origine alla percezione di tragicità ambientale e sanitaria in cui vivono i cittadini di Augusta e delle aree limitrofe.

 

INFORMAZIONI CONTRADDITTORIE

    Ho voluto descrivere questo episodio per due motivi: primo per mettere in risalto in quale stato di tensione psicologica vive, da più di trenta anni, la popolazione di Augusta e secondo perchè il “caso” descritto si tinge ancora oggi di mistero per le versioni contrastanti su come è stato valutato il fenomeno “malformazioni”. Misteriosamente,  la Regione Siciliana ha ridimensionato drasticamente il quadro tragico dipinto dai mezzi di comunicazione. Infatti, da un’indagine sul “caso malformazioni congenite. ad Augusta”, condotta da una commissione tecnica, nominata dalla stessa Regione Siciliana (Decreto Assessoriale  26883 del 16/10/80), indagine estesa ad altri tre ospedali del centro sud della provincia, emerse quanto segue:

a) In 11 anni di osservazione (dal 1970 al 1980) la frequenza delle malformazioni congenite (n° di nati malformati su mille nati) osservata all’ospedale Muscatello di Augusta è risultata molto al di sotto della media nazionale e addirittura la più bassa tra i quatto ospedali indagati  b) nel 1980 (l’anno critico in cui è scoppiato il “caso”) la frequenza risultava ancora più bassa della media nazionale e al secondo posto tra i 4 ospedali indagati. c) tutti i dati disponibili (provinciali e nazionali) furono dichiarati inattendibili in quanto prodotti con metodi privi dei minimi requisiti scientifici che la statistica richiede.

     L’episodio descritto induce ad alcune inquietanti riflessioni:

 com’ è stato possibile creare “sul nulla” (risultati della Regione Siciliana) un caso allarmistico di portata internazionale, che ha seminato terrore tra le donne di Augusta? Come mai, dopo 30 anni, non è stata fatta ancora chiarezza? E’ stato un allarmismo fondato su fatti oggettivi oppure un allarmismo ingiustificato e strumentale? A chi giova nascondere la verità? A questi interrogativi i cittadini aspettano ancora che sia data una risposta chiara. La poca chiarezza non aiuta a risolvere i problemi anzi  li aggrava, crea confusione tra la gente e fa perdere la credibilità nelle istituzioni, proprio quello che è successo alla popolazione di Augusta. E non poteva essere altrimenti se ancora oggi non si conosce quale delle due versioni, tragica secondo i mezzi di informazione e normale secondo la Regione Siciliana, è quella giusta.

  Non è da sottovalutare inoltre il fatto che la leggerezza, la superficialità e l’irresponsabilità nel divulgare notizie allarmistiche incontrollate, che poi vengono ridimensionate o smentite, possano portare gravi conseguenze di rilevanza emotiva e sociale, difficilmente prevedibili.

      L’enfatizzazione del “caso malformazioni congenite. ad Augusta”, se da un lato ha creato il clima di tragicità che ancora persiste in città, dall’altro lato ha avuto l’effetto di sensibilizzare la Sanità sulla insorgenza di patologie prenatali, di accelerare l’iter per l’istituzione del Registro I.S.MA.C. e del “Registro Tumori di Siracusa” e infine d’ aver fatto emergere lo stato primordiale in cui versava, all’epoca, l’epidemiologia in provincia di Siracusa, da cui nacque l’esigenza di istituire in provincia una sezione di epidemiologia adeguata al bisogno. Il progetto fu realizzato in tempi relativamente brevi, tanto che dal livello zero del 1980 l’epidemiologia provinciale nel 1995 aveva già raggiunto un livello di prestigio. Tutto questo ha permesso, anche con la successiva istituzione del Registro Tumori di Siracusa, di disporre a partire dal 1995, con la collaborazione dell’Università di Catania, di un gran numero di dati epidemiologici utili alla sanità. I soli dati  attendibili e credibili per il rigore scientifico con cui sono stati prodotti, i soli dati da prendere in considerazione per valutare lo stato sanitario attuale del territorio. Tutti quelli precedenti al 1995 sono da scartare, perché inattendibili.   

 

UTILITA’ DEI DATI EPIDEMIOLOGICI 

     Sull’utilità di questa banca dati riportiamo un brano tratto dal volume ” I Tumori in Provincia di Siracusa dal 1999 al 2002” redatto dall’ Azienda USL 8 Siracusa e dal Dipartimento di Igiene dell’Università di Catania:

…..oltre alla sorveglianza sanitaria e alla ricerca scientifica, l’altro vero scopo dell’informazione epidemiologica è quello del supporto guidato alla valutazione dei servizi e alla programmazione sanitaria del territorio, senza i quali ogni studio diventa vano e fine a sé stesso.

La verità, come non ci stancheremo mai di ripetere, è che il compito dell’epidemiologia è anche quello di informare, … e soprattutto di farlo col massimo rigore scientifico, senza superficialità e senza enfatizzazioni.

Ai mezzi d’informazione, al management e soprattutto al decisore politico l’arduo e nobile compito di fare buon uso di questi dati!”

       Questo è quanto scrive la comunità scientifica, “Far buon uso dei dati epidemiologici …..” Altro che buon uso! L’assessorato alla Sanità, nel programmare il piano sanitario della provincia di Siracusa, ha completamente ignorato i dati prodotti dal Registro Tumori di Siracusa (11 anni di osservazione) e da altri importanti studi condotti negli ultimi 15 anni, sulla cui accuratezza e credibilità non vi sono dubbi. Dati statistici che avrebbero dovuto essere lo strumento di apporto alla preparazione di un piano sanitario provinciale imparziale, tale da assicurare un servizio sanitario equo e adeguato alle esigenze del territorio, e invece, senza questo apporto scientifico, è stato prodotto un decreto ingiusto che dà minori servizi e maggiori disagi, in particolare, ai cittadini di Augusta e delle aree limitrofe .                                

 

       Giuseppe Moschitto

Si inasprisce la vertenza pro Muscatello

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Il comitato cittadino ha deciso di proclamare per il prossimo 5 maggio una giornata di sciopero generale di tutte le attività produttive del territorio con la possibilità di prolungare la protesta anche nei giorni 6 e 7 maggio. La decisione è stata assunta nel corso della riunione del coordinamento del Comitato cittadino per la difesa dell’ospedale che si è riunito giovedì sera, presso l’aula magna del nuovo padiglione del presidio ospedaliero Muscatello.

 

La riunione ha fatto seguito a quella effettuata mercoledì mattina per definire le modalità di attuazione e le azioni di lotta a seguito dei risultati scaturiti nell’incontro tenutosi martedì pomeriggio a Palermo, presso l’assessorato regionale alla sanità, tra l’assessore Massimo Russo ed una delegazione di Augusta, guidata dal sindaco Massimo Carrubba unitamente ad una rappresentanza del Comitato Difesa Ospedale.

“Il Comitato – dice il portavoce Riccardo Fazio – dopo ampia discussione, considerato lo sforzo istituzionale dell’assessore Russo, aperto al dialogo e alla disponibilità di una visita ad Augusta nei prossimi giorni per capire meglio il territorio, non avendo di fatto avuto riscontri concreti ma una netta chiusura alla modifica del decreto 01377 del 25.5.2010 e alla sua revoca, pur rimanendo lo stato di agitazione, invita le organizzazioni sindacali territoriali e la cittadinanza allo sciopero generale di 24 ore di tutte le categorie a sostegno e a difesa della lotta per la salvaguardia dell’ospedale Muscatello da tenersi il prossimo 5 maggio. La cittadinanza tutta, le organizzazioni sindacali territoriali, le associazioni imprenditoriali, dei commercianti e degli artigiani sono inoltre invitati alla mobilitazione generale con blocco delle attività nei giorni 6 e 7 maggio”.

MONITORAGGIO DELLA SALUTE

 

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Saponara (ME)– Si è concluso nella mattinata di oggi, domenica 10 aprile 2011, a Saponara (ME) il “Monitoraggio della Salute”, attività posta in essere dal Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana a completa disposizione della cittadinanza. Bilancio positivo per l’evento realizzato grazie all’impegno della dottoressa Francesca Stagno d’Alcontres, Commissario del Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana. Nutrito il numero dei pazienti sottoposti a visita medica e undici gli specialisti che, assistiti da personale qualificato delle Infermiere Volontarie, si sono avvicendati dalle 8.30 alle 12.30 negli ambulatori: consulenza chirurgica (dott.sa Teresa Arena), ortopedia (dott. Giulio Santoro), tumori cutanei (dott. Antonio Cappiello), senologia (dott. Carlo Trimboli), odontoiatria (dott.sa Ketty Irrera), psicologia della nutrizione (dott.sa Maria Giacobbe), dietologia (dott.sa Claudia Davì), valutazione della memoria (dott. Francesco Corallo, dott.sa Francesca Timpano e dott.sa Letteria Spadaro) e analisi cliniche (dott. Mauro Lo Piano). Mediante il prelievo del sangue sono state effettuate le analisi volte a rilevare i valori di glicemia, colesterolo e trigliceridi.  L’Associazione per  il “Supporto e la Ricerca sull’Alzheimer e le Demenze” (A.RI.A.D.) ha attivato l’ambulatorio di “Valutazione della Memoria” dove i medici e gli specialisti di settore dei nuclei “Prevenzione” e “Ascolto e Consulenza”, coordinati dal dott. Francesco Cordici, hanno fornito informazioni sulle patologie della Demenza e dell’Alzheimer e somministrato il test per la valutazione della memoria. Il personale del Corpo Militare, delle Infermiere Volontarie, dei Donatori Sangue e dei Pionieri della Croce Rossa Italiana ha fornito l’assistenza e il supporto logistico.  Proseguono, dunque, le attività del Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana, una realtà della Provincia di Messina, in favore della popolazione. Nel 2011 ha già avviato una serie di iniziative in campo formativo, culturale (partecipazione alla Notte della Cultura e alle manifestazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia) e sociale. Proprio in quest’ultimo settore, il 3 marzo, ha organizzato, in occasione del “carnevale”, un momento ludico ricreativo per oltre novanta utenti diversamente abili curandone il trasporto, l’assistenza e l’intrattenimento presso i saloni dell’Istituto “Don Orione” di Messina. Peculiare, poi, l’impulso dato alla “donazione del sangue” con l’avviata campagna di sensibilizzazione e l’intesa raggiunta con l’A.O.R. “Papardo-Piemonte”, che ha permesso, nel capoluogo peloritano, la costituzione del “Punto mobile di raccolta sangue” mediante l’impiego quotidiano (giorni feriali dalle 8.30 alle 10.30) dell’autoemoteca della Croce Rossa presso il Presidio Ospedaliero “Piemonte” in Viale Europa.

   Enrico  Casale

Iniziativa umanitaria a favore di bambini di Augusta

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L’ Associazione UNITRE – Augusta, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – Augusta, ha ottenuto l’assenso della Dirigente e del Consiglio di Istituto del I° Circolo Direttivo “G. Pascoli”, per una iniziativa congiunta umanitaria a favore dei bambini di età compresa fra i tre e i cinque anni frequentanti il detto Circolo Didattico.

Per prevenire gravi problemi visivi che potrebbero insorgere nell’immediato futuro, ai detti  bambini si vorrebbe data l’opportunità di una speciale visita oculistica gratuita.

 Università delle Tre Età –   Accademia di Cultura, Umanità e Solidarietà

unitresedeaugusta@gmail.com