AUGUSTA, Crollo del rivellino, ITALIA NOSTRA chiede interventi urgenti per la messa in sicurezza, la salvaguardia del patrimonio storico e culturale e della viabilità della città di Augusta.

l (321)AUGUSTA. Dopo il j’accuse di Carmelo Miano, ex consigliere di circoscrizione, in séguito all’ultimo rovinoso crollo del Rivellino di Porta Quintana, ecco l’appello della locale sezione di ITALIA NOSTRA, firmato dalla presidente, Jessica Di Venuta: “Si chiede, che si ponga al più presto rimedio per evitare l’ulteriore disfacimento di un bene che non solo è  inserito nel codice dei beni culturali, ma che è sopra ogni cosa immagine inequivocabile e rappresenta un vincolo storico e sentimentale che lega l’intera nostra  comunità, oltre al fatto di essere  un simbolo peculiare e qualificante per la città di Augusta. Si chiede che si valuti la possibilità di intervenire per salvaguardare e tutelare il sito, con la realizzazione e messa a dimora di  protezioni in legno per evitare che i marosi continuino ad erodere e distruggere le campate del ponte di epoca spagnola e la struttura del rivellino già gravemente compromessa. Si chiede che si valuti la possibilità della posa in opera di una palizzata in legno a protezione delle campate del ponte e del rivellino, ovvero la edificazione di una barriera frangiflutti lignea posta a protezione, che scongiurerebbe ulteriori crolli e danni e metterebbe in sicurezza l’intera area al fine di evitare ripercussioni sulla incolumità pubblica e sulla viabilità, in un territorio ad elevato rischio sismico ed industriale (SIN). Ma indipendentemente da  qualunque considerazione di carattere tecnico-giuridico o burocratico, si chiede: riappropriamoci delle nostre origini, delle nostre tradizioni, sono le cose più belle che possiamo possedere. Non con le chiacchiere, ma con il linguaggio eterno dell’arte si possono trasmettere valori positivi.  Al di là della nostra immagine e dei nostri averi, perché è la nostra storia, la nostra identità, quello che trasmetteremo ai nostri figli e a i nostri nipoti. Una comunità che non tiene conto delle proprie origini, si consegna a valori effimeri è non può esserci futuro senza una precisa identità”

   I.N.

AUGUSTA/ PATRIMONIO MONUMENTALE A PEZZI. MIANO ACCUSA L’ASSESSORE REGIONALE SGARLATA

Rivellino QuintanaAUGUSTA. Il rivellino di Porta Quintana, crollato per buona parte, lo scorso anno di questi tempi, la mattina del 31 gennaio, in seguito alle forti mareggiate, ha ceduto e sta cedendo del tutto. E’ crollato un altro pezzo. Se ancora qualcosa si poteva salvare ora l’impresa appare impossibile. Carmelo Miano, che l’anno scorso, passando dei pressi, di mattina presto, s’era accorto per primo del crollo a mare e aveva dato l’allarme, ora si scaglia contro l’assessore regionale Maria Rita Sgarlata che, nonostante le promesse, non ha agito a favore e del monumento e della sensibilità di molti cittadini. “La Sgarlata  è venuta due volte ad Augusta” dice Miano – “e nonostante sia la titolare dell’assessorato regionale che ha sotto di sé la Soprintendenza ai beni culturali non ha agito per prevenire un altro crollo, adducendo che non era di sua competenza”.  Il solito gioco italiano dello scaricabarile e intanto il nostro patrimonio va a pezzi.”

    Giorgio Càsole   –   Foto di Carmelo Miano

IL MISTERO DELL’ IMMAGINE DELLA PORTA DI TERRA DI AUGUSTA

l (321)AUGUSTA – Nel 1680 il vicere’ di Sicilia, conte Francesco di Benavides, a tutela della città di Augusta e del suo porto, diede incarico a  Carlos De Grunembergh, nobile ingegnere di chiara fama, di migliorare le fortificazioni. De Grunembergh lavorò per apportare molte migliorie, progettando anche due monumentali porte di terra:  la Porta Spagnola, superbamente eretta all’ingresso dell’ isola e quella del Rivellino o Quintana, dal nome di un consigliere del viceré che diresse i lavori,  della quale ad oggi rimangono solo parte dello stipite sinistro e la colonna tortile, una spirale con funzione decorativa. Il Rivellino Quintana (1682), posto su un isolotto triangolare, fungeva da avamposto militare a difesa della città. In origine, un istmo congiungeva alla terraferma l’isola di Augusta. Nel 1671, nel corso dei grandi lavori di potenziamento della Piazzaforte, l’istmo fu tagliato, creando un fossato, e da quel momento questa zona fu chiamata “la tagliata”. Furono tre all’ origine i Rivellini, il Quintana, il Sant’Anna e il Santo Stefano, costruiti In architettura militare al posto dell’istmo; quello di S. Stefano, in particolare, sorgeva dove attualmente ha sede il Commissariato P.S. di Augusta. Il collegamento con la terraferma fu assicurato da due ponti levatoi, sostituiti nel 1800 da due stretti ponti in muratura, ampliati poi negli anni ‘30.

Ciò premesso, ai nostri giorni non sono mai pervenute immagini originali dell’ intera struttura del Rivellino Quintanapurtroppo, ad eccezione di quelle relative allo stipite sinistro, quali foto o disegni su cartoncino, come quelli tipici usati nei primi anni del secolo scorso. Per questa nobile ragione, otto anni orsono, due amici appassionati di storia locale, Francesco e Peppe, il pittore della chiesa del Cristo Re e l’amministratore del weblog cittadino, davanti a una tazza di caffè ristretto consumato di sera tardi, decidono di provare una ricostruzione al pc dell’immagine della Porta di Terra del Rivellino Quintana, per poi decidere di effettuarne le prime pubblicazioni in rete, partendo proprio da una foto raffigurante lo stipite rimasto e cercando di garantirne, per quanto possibile, l’originalità, le proporzioni e il fondamento storico. Ecco chiarito il mistero dell’ immagine tanto apprezzata, quanto dai profani disprezzata nei moderni social networking, mentre altri, i più furbi, ne hanno già arbitrariamente attaccato i loghi.

Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli (O. Wilde).

   Giuseppe Tringali