Visita ispettiva sanitaria del 06 febbraio 2012 al Carcere di Augusta: inauditi i ritardi per l’assegnazione di fondi per il ripristino in toto di salubrità e sicurezza negli ambienti di lavoro

 

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Lettera aperta

Al Direttore della Casa di Reclusione Dr. GELARDI A. -AUGUSTA- E per conoscenza Al Provveditorato Amministrazione Penitenziaria Regionale –Sicilia Dr. Maurizio VENEZIANO -PALERMO- Al Provveditorato Amministrazione Penitenziaria Regionale –Sicilia – Servizio Tecnico -PALERMO- Al Comandante del reparto di Polizia Penitenziaria  Dott.ssa M. CALCATERRA -AUGUSTA- A tutte le OO.SS. Polizia Penitenziaria  SEDE A tutti gli Organi di Stampa  Loro Sedi

Egregio Dr. GELARDI, in riferimento alla nota/comunicazione del 08 settembre 2011 a firma degli  scriventi RLS (che si allega alla presente per facilità di consultazione), si rappresenta che  con l’inizio dei lavori di espurgo dei cunicoli “FINALMENTE” qualcosa si è iniziata ad intravedere. Molto poco, invero, rispetto all’ineccepibile interesse mostrato dalla Direzione dell’istituto verso i gravissimi problemi strutturali e igienico sanitari e di cui gli organi competenti sono stati abbondantemente notiziati. È avvilente, infatti, che nonostante la costante e puntuale informazione fornita sulle condizioni fatiscenti della struttura della C.R. di Augusta , pervenuta ai più anche tramite canali diversi dalla direzione, ancora oggi non sembra vi siano stati seri e risolutivi interventi economici per farvi fronte, considerato, altresì, che detta insostenibile situazione rende  l’istituto un luogo insicuro per tutti, operatori ed utenza.  Giorno dopo giorno aumentano i rischi per la sicurezza di tutti i lavoratori che gli scriventi rappresentano, i quali, anziché sentirsi tutelati dall’Amministrazione Penitenziaria che dovrebbe essere l’elite delle istituzioni statali, vivono in un clima decisamente infelice, tendente solo ad abbassare il livello morale e professionale anche dei dipendenti più dediti al lavoro. Gli operatori di polizia del settore non possono ritenersi professionalmente soddisfatti né tutelati solo per aver intravisto un inizio di lavori che, stando alla situazione attuale, non sembra poter decollare nella misura adeguata al gravissimo problema. Gli ultimi fatti accaduti pochi giorni addietro, riguardanti l’ennesimo cedimento delle inferriate esterne e lo scoppio e il cedimento della canna fumaria del gruppo elettrogeno, vanno ad aggiungersi ad una lunga lista di gravissimi problemi mai risolti. Si pensi al fatto che in caso di blackout l’istituto penitenziario resterebbe al buio totale: se questo non basta per indurre chi di competenza ad interventi immediati e soprattutto fattivi, allora non bisogna lamentarsi quando i lavoratori iniziano legittimamente a manifestare i propri disagi con ogni mezzo di cui si dispone. e semmai si dovesse verificare un incidente sul lavoro che pregiudichi più o meno seriamente l’incolumità del dipendente, cosa accadrebbe? Speriamo che mai si verifichi !

Ma di tutto ciò l’Amministrazione,  forse, non se ne rende ancora conto……….

 

Direttore, si tratta, come a Lei  ben noto, di situazioni davvero inaccettabili per i lavoratori, i quali operano quotidianamente in ambienti con seri rischi per l’incolumità fisica dei lavoratori (rif. nota 213 del 12.01.2012 del Comando Provinciale Vigili del fuoco cedimento inferriate ,  nota nr. 4344 direzione CR Augusta del 22.03.2010 e succ. riguardanti l’anello antincendio non funzionante,  nota Direzione CR Augusta n. 8158 del 27.05.2011 relativa alla presenza di serbatoi gas inutilizzati, scoppio e cedimento della canna fumaria gruppo elettrogeno del 26 gennaio 2012,  impianti elettrici non a norma, nota RLS del 23.11.2011 camminamento muro di cinta ecc.). E come se ciò non bastasse, a demotivare e creare ansia e stress ai dipendenti vi è anche la componente fondamentale della salubrità degli ambienti di lavoro: è dato sapere che con l’ unico stanziamento, di circa 50.000 euro, da parte della Cassa delle Ammende, per lo svuotamento dei cunicoli, pulitura pozzetti e rifacimento impianto di scarico e idrico delle sezioni detentive, si potrà intervenire solo per una limitatissima tranche di lavori, quali l’espurgo delle acque melmose ed, eventualmente,  un limitatissimo ripristino delle tubazioni di qualche cella. Or dunque, considerato quanto verbalizzato dal personale del SIAV (Servizio igiene degli ambienti di Vita – ASP 8 Siracusa), nelle visite ispettive effettuate il 25 luglio 2011 e il 6 febbraio 2012, nonché da quanto segnalato dalla S.V. agli Uffici Superiori dell’Amministrazione con nota n. 569 del 16.01.2012., gli scriventi non possono esimersi dal dichiarare che: l’aspetto relativo ai problemi carattere igienico-sanitario resta irrisolto, così come tutto il resto, a meno che non vi sia l’immediata assegnazione di fondi sufficienti per il proseguo dei lavori in maniera seria concreta al problema (euro 150.000), tra l’altro dalla S.V. chiaramente esplicitato nella nota nr. 15798 del 31.10.2011 di cui, per quanto di conoscenza ai RLS,  non si comprende come mai non si sia avuta ancora risposta da parte degli Uffici Superiori interessati sulla questione. Ancora, fondamentale sarebbe stanziare fondi necessari a rendere vivibili i reparti detentivi, luoghi ove il personale di polizia h 24 espleta la propria attività (vigilanza e osservazione, perquisioni, ecc.), con seri rischi igienico sanitari: “pareti scrostate, sanitari spesso mal ridotti, pulsometri per lo scarico dell’acqua usurati, locali docce fatiscenti, cancelli e portelloni di accesso alle tubazioni arrugginiti, vetri delle finestre lesionati e/o rotti ……..impianto di riscaldamento non funzionate, presenza rilevante insetti, infiltrazioni acqua piovana, mancanza impianto allarme, precarietà dei dispositivi elettrici delle celle ecc.”. Nella precedente comunicazione del giorno 8 settembre 2011  avevamo  definito la situazione strutturale della Casa di reclusione di Augusta “ESPLOSIVA” : ad oggi, purtroppo, non si può far altro che ribadire tale situazione! Dottor GELARDI, è stato molto apprezzato l’intervento immediato disposto da Lei e subito attuato dai Suoi collaboratori sulla messa in sicurezza degli spazi interessati dai possibili ulteriori cedimenti., anche perché realizzata con la sola manodopera da parte della M.O.F. e dell’Officina fabbri, quest’ultima tra l’altro definitivamente soppressa sempre per problemi di carattere economico. E’ proprio il caso di dire che piove sul bagnato! Comprenderà che pur dinanzi a tanta buona volontà, senza concreti interventi economici, non vi è margine per poter dichiarare gli ambienti di lavoro della struttura salubri e sicuri.  Si tratta infatti di minimi e temporanei interventi a cui devono seguire necessariamente opere risolutive del problema.  Direttore, alla luce di quanto sopra, gli scriventi, che già hanno dimostrato di saper attendere pazientemente ancora una volta (l’ultima invero) si sono prodigati a stemperare le tensioni ed il malessere che si percepisce fra tutti i dipendenti per le continue umiliazioni professionali da parte dell’Amministrazione, tra l’altro riuscendovi solo in parte. A ciò deve seguire l’immediato interesse dell’Amministrazione che una volta per tutte deve determinare stanziamenti economici adeguati al proseguo dei lavori già iniziati, a rendere salubri e sicuri i luoghi di lavoro dei reparti detentivi, e ad eliminare eventuali ulteriori strutture prossime a cedere. Immediato, altresì, deve essere l’intervento economico da disporre a favore del ripristino a regime del gruppo elettrogeno e del rifacimento dell’impianto antincendio (non funzionante) ed elettrico non a norma! Laddove terminati i lavori di espurgo dei cunicoli non si dovesse notare la continuità dei lavori in tutti i luoghi necessitanti di interventi (a cominciare dalle sezioni detentive – impianti di scarico, riscaldamenti ecc.), non si potrà più attendere, ragion per cui gli scriventi saranno costretti ad avviare tutte le procedure di propria competenza. Della irrisolta questione e dei rischi a cui viene posto quotidianamente il personale di p.p., ma anche l’utenza dell’istituto, si notizierà  la Procura della Repubblica presso il tribunale di Siracusa, Organo al quale, verrà chiesto di individuare eventuali responsabili  che hanno determinato negli anni una  “pericolosa” e “illegittima” situazione in un  contesto “particolare” e “delicato” come un istituto di pena. Per ovviare a mali peggiori, ribadiamo, sarebbe opportuno l’immediato stanziamento di fondi adeguati per gli interventi di cui la casa di reclusione necessita.  Tanto si rappresenta alla S.V. per doverosa notizia. Alle OO.SS. che leggono per conoscenza si chiede un ulteriore supporto affinché la sicurezza dei luoghi di lavoro per la Polizia penitenziaria di Augusta venga del tutto ripristinata a salvaguardia di tutti. Agli Organi di stampa con preghiera di pubblicazione affinché l’opinione pubblica abbia cognizione della reale situazione e condizione in cui gli operatori di Polizia Penitenziaria  sono costretti ad espletare la propria attività volta a garantire la sicurezza del Paese.

Augusta, 06 Febbraio. 2012   

  Michele PEDONE     Fabio D’AMICO – rappresentanti sicurezza luoghi lavoro polizia Penitenziaria