A FORTE “CAVALLI” LA MOSTRA DOCUMENTALE “I PRIMI 110 ANNI DEI FERRY BOAT”

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Messina 8 dicembre 2010 Domenica 12 dicembre 2010, dalle 10 alle 12.30, presso il Museo Storico della Fortificazione dello Stretto di Messina di Forte Cavalli (Larderia) sarà riproposta la mostra documentale, organizzata dall’Associazione culturale per la tutela e la conservazione del patrimonio storico e tecnico del trasporto pubblico siciliano “Ferrovie Siciliane”, “I PRIMI 110 ANNI DEI FERRY-BOAT”, viaggio nel tempo attraverso la storia e la tecnica delle navi traghetto tra la Sicilia, la Sardegna e il Continente.  L’evento, tenutosi nei mesi di ottobre e novembre 2009 presso i saloni della stazione centrale di Messina, fu realizzato per rendere omaggio all’importante servizio di traghettamento ferroviario nel giorno del suo 110° anniversario (dal 1 novembre 1899 al 1 novembre 2009). Per quell’occasione l’Associazione “Ferrovie Siciliane” allestì un percorso storico-fotografico con l’obiettivo di illustrare, proponendo suggestive immagini, l’evolversi del servizio di traghettamento dei convogli ferroviari tra Sicilia, Sardegna e il Continente dalle origini fino ai giorni nostri. Particolare interesse destò, inoltre, la proiezione di alcuni filmati d’epoca (alcuni dei quali risalenti agli anni ‘40) girati a bordo delle navi che attraversavano lo Stretto di Messina o navigavano lungo la rotta Civitavecchia-Golfo Aranci.

Nell’arco della mattinata sarà possibile, inoltre, visitare il Museo della Fortificazione dello Stretto di Messina, realizzato con la collaborazione della Fondazione Bonino Pulejo e del Comune di Messina, che si presenta ai visitatori con nuovi reperti e, anche per quest’anno, la storica sala adibita in origine al controllo del fossato e del ponte levatoio del Forte. Il percorso del Museo, partendo dagli importanti studi balistici del generale Giovanni Cavalli, inventore della rigatura dei cannoni, attraverso le sale del forte, racconta la storia della difesa dello Stretto dal periodo post-unitario alla Seconda Guerra Mondiale mediante tavole iconografiche e oggetti appartenenti alla struttura.

Il Museo offre l’occasione di conoscere un pezzo di storia dimenticata della città di Messina e i giovani, in particolare, avranno l’occasione di “toccare con mano” la storia studiata sui libri attraverso i filmati dell’Istituto Luce, le bombe d’aereo cadute sulla città, le carte annonarie necessarie a ricevere pane e minestra durante l’ultimo conflitto mondiale, i reperti, le mostre fotografiche e la rassegna di armi, uniformi e materiali.

     Enrico Casale

Buone notizie per il “museo della piazzaforte “

L'attuale%20sede%20della%20collezione%20del%20Museo%20della%20Piazzaforte.jpgBuone notizie per il civico “Museo della Piazzaforte” di Augusta, le cui attività sono state riavviate dal 2007.

Due importanti novità maturate negli ultimi mesi fanno ben sperare che finalmente si sia messa a girare la macchina burocratica resa necessaria dal fatto che le attuali sale-deposito provvisorie del museo si trovino nel comprensorio del Castello Svevo.

La Soprintendenza ai BB.CC. di Siracusa con una lettera ufficiale dell’Arch. Mariella Muti indirizzata al direttore, avv. Antonello Forestiere, ha comunicato di condividere l’iniziativa del Museo,  ma di non potere direttamente concludere la sospirata convenzione per regolarizzare l’uso dei locali, poiché il Castello Svevo è in carico all’Agenzia del Demanio alla quale ha pertanto trasmesso la pratica presso la sede di Catania, competente per territorio.

 Quest’ultima  ha rapidamente comunicato al sindaco di Augusta e al direttore del Museo le modalità per l’attuazione della convenzione, indicando l’iter normativo di riferimento e la documentazione necessaria per completare l’istruttoria della pratica. E’ sottolineato, comunque, che la concessione dei locali dovrà essere a titolo oneroso, sebbene con possibilità di cospicui abbattimenti del costo.

Le due importanti notizie sono state oggetto di una riunione di comitato di direzione del museo e di un incontro nei giorni scorsi tra il direttore del museo e il sindaco, il quale ha incaricato l’U.T.C. di predisporre la documentazione richiesta dall’Agenzia del Demanio affinché il Forestiere  possa sollecitare l’istruttoria della pratica. 

Nel frattempo, continua incessante l’attività di manutenzione, restauro e ampliamente della collezione museale. “I tanti collaboratori e i cimeli sono la linfa del Museo – ha detto l’Avv. Forestiere – e ne rappresentano la vitalità e la serietà scientifica. Intanto alcuni pezzi di maggiori dimensioni sono già fruibili dai cittadini nei cortili esterni alla cinta spagnola del Castello”.

Nel mese di maggio il “Museo della Piazzaforte” sarà impegnato in una serie di importanti eventi culturali. Prenderà parte, assieme all’Officina di Studi Medievali dell’Università di Palermo,  agli eventi organizzati dal 1° Istituto Comprensivo “Principe di Napoli” di Augusta su Federico II e il Castello Svevo; celebrerà con una mostra di cimeli assieme all’associazione “Lamba Doria” l’evento del 13 maggio 1943 e sarà affianco al prestigioso Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle alle celebrazioni per il 50° anniversario del 34° Gruppo Radar di Siracusa.

  F. A.

Nella foto: immagine della porta interna del castello

Un nuovo pregevole cimelio ha arricchito la collezione di cimeli del “Museo della Piazzaforte”

museo Piazzaforte, foto Castorina.jpgUn nuovo pregevole cimelio ha arricchito la collezione di cimeli del “Museo della Piazzaforte” del Comune di Augusta: si tratta di un pezzo di artiglieria, un obice da 105/22 modello 14-61, dismesso diversi anni addietro dall’esercito Italiano, adesso già collocato nel cortile del commissariato della polizia di Stato, a disposizione del pubblico.

L’obice è stato acquistato, restaurato, trasportato e collocato, del tutto gratuitamente dalla C.O.M.A.P.- Augusta dei Fratelli Fazio,  che ne ha fatto dono al museo cittadino.

Il cimelio è stato ufficialmente presentato sabato mattina al sindaco di Augusta, Massimo Carrubba e all’Assessore alla Cultura, Gioacchino Aiello, dal direttore del museo,  Antonello Forestiere, al termine di una conferenza stampa. ll’incontro hanno presenziato il dirigente del commissariato,  Pasquale Alongi, cui si deve  l’immediata fruibilità pubblica del cimelio, e  Filadelfo Fazio per la C.O.M.A.P.- Augusta.

Le caratteristiche e la storia del pezzo sono state esposte dall’Avv. Forestiere. L’obice è di fabbricazione Skoda, l’affusto risale al 1914 e la canna è di poco posteriore; nella II guerra mondiale la Germania ne cedette un certo numero al regio esercito italiano che li dislocò anche a difesa delle isole.

museo piazzaforte.jpgNel luglio 1943 alcuni di questi pezzi dislocati a Castelluccio (Brucoli) aprirono il fuoco contro gli inglesi in avanzata.

Nel dopoguerra questi obici furono ammodernati dall’esercito italiano, ricevendo le ruote gommate, il parafiamma sulla canna e la grossa ruota di punteria di origine britannica; furono posti fuori servizio nel 1975.

P.. Alongi ha sottolineato la particolare fecondità e specificità del rapporto di collaborazione che lega il museo e il commissariato che, grazie ai già numerosi cimeli armonicamente collocati nei suoi spazi esterni, si apre ai cittadini come luogo di visita e di interesse culturale. 

Il sindaco Carrubba ha rivolto parole di ringraziamento alla ditta donatrice del cimelio, al direttore per l’ incessante opera di rilancio e rafforzamento del museo, alla polizia  di Stato per questo nuovo atto di disponibilità nei confronti dell’istituzione museale. Carrubba  Ha ribadito l’attenzione e la volontà del Comune di impegnarsi per la riapertura al pubblico del museo, da tre anni riavviato in ogni attività interna, anche se  nella  sede provvisoria attualmente costituita dalle sale deposito dei cimeli.

Un cimelio che abbraccia quasi un secolo di storia e tecnologia militare  riportato a nuova vita dal consorzio  dal consorzio di Filadelo Fazio e fratelli, da oggi, innocuo e maestoso, monta la guardia al Castello Svevo,  ma restando ancora ben al di là del suo cancello d’ingresso.

E’ importante sottolineare quest’evento come uno dei primi tentativi, qui in Augusta, di sponsorizzazione di beni pubblici – acquisto e/o restauro – da parte di un’azienda privata. Negli USA è prassi comune. Certo, in questo caso il privato detrae dal reddito imponibile probabilmente l’intera somma destinata per il lavoro eseguito, anche se si tratta di una donazione.

Negli Stati Uniti, dove i  privati gestiscono quasi tutto, dalle  università  agli ospedali (e, infatti, Obama si sta battendo contro la privatizzazione speculativa), i privati aiutano università, scuole, ospedali, musei, ecc., con donazioni più o meno cospicue. Versano, si fanno pubblicità e detraggono dalle tasse. Evitano, però, le pastoie burocratiche e danno una mano alle casse pubbliche.

Con le nuove leggi, anche da noi le aziende private potrebbero fare donazioni alle scuole, ma a parte la ESSO, che annualmente, regala computer  alle scuole o viaggi premio agli studenti, non risulta che ci siano privati che, come i Fratelli Fazio,  danno gratuitamente, come abbiamo sottolineato sopra, a istituzioni pubbliche o private d’interesse culturale.

Speriamo, non solo per il museo della piazzaforte, ancora chiuso, nonostante gli sforzi di  Forestiere e dei suoi collaboratori, che l’esempio dei Fazio faccia scuola.

Cecilia Càsole  – Foto di Francesco Castorina

Riapre nel 2010 il Museo della piazzaforte di Augusta

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La riunione annuale del comitato dei collaboratori del “Museo della Piazzaforte” del Comune di Augusta, è stata l’occasione per fare il punto dell’attività svolta nel corso del 2009 e per ribadire l’impegno di mantenere e accrescere la collezione museale nella prospettiva finale della riapertura al pubblico del Museo. All’incontro, tenutosi nei locali dell’U.N.U.C.I. di Via 14 Ottobre, hanno presenziato il sindaco di Augusta,. Massimo Carrubba e l’assessore alla Cultura, Gioacchino Aiello, il direttore del museo, Antonello Forestiere, Angela Gigli Amato, Giorgio Bernardi,. Giuseppe Fazio, Vincenzo Italia (quest’ultimo anche quale Presidente della Sez. U.N.U.C.I.-Augusta) quali componenti del comitato di direzione del Museo, Domenico Strazzulla, quale componente del collegio di verifica e controllo del museo e una trentina di Collaboratori.

reperti museo.jpg Il direttore Forestiere ha rivolto un ringraziamento a tutti i numerosi collaboratori: primi fra tutti i componenti del “Gruppo Modellisti Città di Augusta”; oltre ai presenti. Garilli e . Catalano, segnatamente  a Collorafi, Iurato e Caruso per il recente e perfetto restauro di un siluro e di una zattera “Carley”; quindi ai modellisti Tempio e Saraceno, primi collaboratori del Museo sin dal 1990; ai subacquei Di Mauro, Sicuso, Bombara, Murianni, Tringali per la loro incessante opera di individuazione di reparti subacquei militari; all’onnipresente e generoso assistente della direzione, Sardo e all’archeologo Cacciaguerra, all’assistente Solarino,  al sempre disponibile Carriglio, per lo spazio ampiamente riservato al museo sul web da lui gestito, al presidente dell’Hangar team ,Saccomanno, che ha interagito con i subacquei, a Moscuzza, . Monticchio, a Ferraguto per l’individuazione, l’assistenza e le attività di manutenzione del settore uniformologico e armi; al fotografo Castorina, a  Francesco Migneco, testimone dei bombardamenti su Augusta del 13  maggio 1943.

Un ringraziamento è stato rivolto anche a quanti tra i collaboratori intervenuti non hanno potuto completamente attivarsi nei settori di loro competenza stante l’attuale indisponibilità per il pubblico del museo, con la certezza che il loro qualificato impegno eguaglierà quello di quanti stanno  già operando sebbene il museo sia ancora “a porte chiuse”. Un grazie per l’opera prestata è stata rivolta tra i collaboratori assential presidente Kiwanis, Gaetano Paolo, Russotto, responsabile dei rapporti con la M.M.

La serietà e produttività anche del lavoro di ricerca svolto è testimoniata dal numero di cimeli che ha raggiunto la collezione: sono stati 356 quelli presi in carico in vent’anni, dal 1986 alla fine del 2006; dal 2007 alla data della riunione se ne contano ben 570, testimonianza del grande e rapido arricchimento della collezione in appena tre anni di rilancio del museo.

E’ stato annunziato che il parco tematico di cimeli esterno al museo, reso possibile dall’ottima e meritoria collaborazione della polizia di Stato, si è arricchito di nuovi importanti pezzi, due B.A.S. cedute dalla M.M. e un obice Skoda 105/22 mod. 14-61 acquistato, restaurato e trasferito gratuitamente al Museo dalla C.O.M.A.P. – Augusta dei F.lli Fazio. Entro la primavera arriverà inoltre da Taranto un altro importante pezzo di artiglieria navale, già ufficialmente concesso al Museo dalla Marina Militare, che si aggiungerà ai grossi cimeli già direttamente fruibili dal pubblico in quanto collocati armonicamente nei cortili esterni del Commissariato della P.S..

Nel corso della riunione, Giacomo Casole, ospite, presidente dell’Associazione storico-culturale “Due Sicilie”, già donatore in passato di volumi e cimeli al museo, ha effettuato una nuova e pregevole donazione di cimeli cartacei, numismatici e filatelici risalenti al Regno delle Due Sicilie.

Forestiere,  in conclusione, ha ribadito la volontà di considerare il 2010 l’anno nel corso del quale la questione della riapertura al pubblico del museo dovrà necessariamente sbloccarsi. “Innanzitutto con una precisa e non più rinviabile verifica di ogni questione relativa ai rapporti con la Soprintendenza ai BB.CC. di Siracusa per quanto di sua competenza” –  ha sottolineato Forestiere – “oltre che con altri eventuali altri organi il cui coinvolgimento dovesse risultare necessario per consentire l ‘uso anche temporaneo delle attuali sale-deposito dei cimeli. Ciò consentirebbe l’avvio di un essenziale allestimento interno transitando dal museo che c’è ma non si vede al museo finalmente aperto a tutti”.

 

 C.C.                                               

Riapre il civico Museo della Piazzaforte?

Delta 20 269.jpgDovrebbe riaprire nel prossimo mese di marzo il civico Museo della Piazzaforte. La notizia è stata data, con  molta cautela, dal direttore onorario dello stesso museo, Antonello Forestiere, avvocato di professione, che ha raccolto l’eredità dello scomparso Tullio Marcon,  fondatore e primo direttore del museo. Forestiere ne ha parlato nel corso di un incontro, organizzato dal Kiwanis club, presidente Michele Purgino, dedicato al “Castello svevo: risorsa per la crescita della Città.”

 Preceduto da un intervento di Salvatore Romano sui graffiti  parietali presenti nel maniero,

   Forestiere, con dovizia di dati e di materiale iconografico, ha illustrato il museo, che aveva sede all’interno del bastione San Giacomo del castello. La fortezza federiciana fu  adibita  a  reclusorio penale per un’ottantina d’anni,  dalla fine del 1800 fino al 1978, quando fu evacuata,  nel giro di una notte,  per decisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, venuto in città in assoluta segretezza , dopo una serie di rivolte da parte dei detenuti che avevano trasformato il carcere in un  teatro da combattimento.

Istituito il 1° ottobre 1886, con l’atto deliberativo n. 379 della Giunta municipale, occorsero quattro anni perché il museo fosse degnamente allestito nel bastione San Giacomo,  grazie ai buoni uffici di Marcon  nei confronti della Soprintendenza ai beni culturali. Il 16 aprile del 1990,  il museo fu  inaugurato dall’allora sindaco Carmelo Tringali e dall’assessore alla cultura, Francescantonio Laface, anch’egli scomparso. Laface – ha ricordato Forestiere –fu sempre molto vicino a Marcon e lo sostenne sempre. Braccio destro e primo sodale di Marcon lo stesso Antonello Forestiere, che fu  ufficialmente nominato suo vice.

Nel giro di sei anni, tanti quanti sono stati gli anni di apertura  al pubblico, i visitatori – molti provenienti da varie parti d’Italia-  sono stati oltre quindicimila. I cimeli raccolti e esposti circa trecento.  Poi, il 30 gennaio 1996, la “mazzata”:  la Soprintendenza ordina la chiusura del bastione per indifferibili lavori. Il museo deve chiudere. C’è i più: deve traslocare. Ergo, viene smantellato. Il Comune, infatti, non riesce a trovare una sistemazione diversa. Molti dei pezzi più significativi vengono trasferiti, in comodato d’uso e solo temporaneamente, al Museo delle Ciminiere, a Catania.

  Passano gli anni. Tullio Marcon fa il possibile, anche attraverso interviste alla stampa, per sensibilizzare l’Amministrazione civica e la Soprintendenza  al fine di far riaprire il museo.   Trascorrono dieci anni. Nell’ottobre 2006 Marcon muore improvvisamente, con la mente rivolta alla sua creatura.

L’amministrazione Carrubba  promuove  Antonello Forestiere , nominandolo immediatamente direttore, affiancandogli un comitato direttivo che, invece, mancava al fondatore. Forestiere non vive sugli allori. Riprende i pezzi prestati al Museo delle Ciminiere e, coadiuvato da un pugno di volontari, rimette  a lucido tutti i reperti, ricollocandoli ai loro posti,  come se si dovesse riaprire al pubblico da un momento all’altro. Come se, appunto. Passano altri tre anni. Siamo ancora in attesa. Si riaprirà a marzo 2010 o dovremo ancora attendere? Forestiere dice d’essere fiducioso. La parola decisiva spetta a Mariella Muti, che dirige la Soprintendenza di Siracusa.  Speriamo che non ci lasci ancora  una volta muti.

        Giorgio  Càsole

Nella foto: Antonello Forestiere, direttore onorario del Museo della Piazzaforte, al microfono; accanto a lui Michele Purgino e Salvatore Romano.