MELILLI, PROCLAMAZIONE DEL NUOVO SINDACO, PEPPE CARTA

SORBELLO NON “RITORNA AL FUTURO” PER APPENA 8 VOTI

Sorbellocarta neosindaco MelilliMelilli.  Martedì 13 giugno, nell’aula consiliare si è insediata l’adunanza dei presidenti delle dodici sezioni in cui i cittadini  di Melilli, comprese le Frazioni di Villasmundo e di Città Giardino, si sono recati a votare per le consultazioni amministrative di domenica scorsa. L’adunanza, presieduta da Ignazio Guglielmo, funzionario di tribunale, ha esaminato i verbali di tutte le dodici sezioni e ha calcolato i voti riportati da ciascun  candidato  alla poltrona di primo cittadino. Questi i risultati complessivi e definitivi:  Nicotra (Alternativa Libera): 109, Annino (La Svolta): 2016, Gozzo (M5S): 378, Sorbello (Ritorniamo al futuro): 2.875, Carta (Uniti per cambiare): 2.883. Per appena 8 voti, dunque, Pippo Sorbello, deputato regionale uscente, già assessore regionale con Rosario Crocetta, in passato  per due volte  sindaco di Melilli, non è riuscito a farsi rieleggere come Orlando a Palermo. Mercoledì 14, alle 11,00, vi è stata la pubblica proclamazione ufficiale del neo sindaco Carta nell’aula consiliare al primo piano del palazzo municipale in Piazza Crescimanno.

Cecilia Càsole –    Nella foto a destra, Peppe Carta

RELAZIONE TECNICO SCIENTIFICA DELLA DOTT.SSA MARA NICOTRA IN AUDIZIONE DEL 26 SETTEMBRE 2013 IN COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO DELL’ARS IN PRESENZA DEL PRESIDENTE E DEL L’ASSESSORE REGIONALE LO BELLO

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Il  26 settembre si e’ riunita a Palermo alla presenza dell’assessore Lo Bello la IV Commissione dell’Ars “Ambiente e Territorio” per discutere come risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria delle aree a rischio siciliane. La sottoscritta, in qualita di ricercatore e consulente esperta in problematiche ambientali, nonche’ cittadina del popolo inquinato del quadrilatero industriale Melilli, Priolo, Augusta e Siracusa, ha evidenziato all’assessore e a tutti i membri della commissione quanto diventerebbe importante la realizzazione di un decreto regionale ad hoc per normare tutte quelle sostanze odorigene di derivazione delle raffinerie che h/24 disturbano fisicamente lo stato di salute ora dell’ambiente ora dei cittadini che vivono in prossimità del petrolchimico siracusano. “Generalmente gli odori molesti, che si percepiscono dalla popolazione di un’area a rischio, nel caso specifico, quella del quadrilatero industriale Siracusa, Priolo, Melilli e Augusta, derivano dai processi di raffinazione del petrolio, la cui maggior parte sono sostanze non normate dall’attuale decreto sulla qualita’ dell’aria (155/2010) e fuoriescono dalle torce.  Grazie ai rilevamenti dell’Arpa di Siracusa sappiamo quali sono: idrogeno solforato (H2S), mercaptani, benzene con picchi orari giornalieri spaventosi e idrocarburi non metanici.  Il fatto che la torcia rappresenta un sistema di sicurezza necessario per convogliare eventuali sfoghi di pressione generati da emergenze o anomalie di un impianto, non risultano purtroppo regolamentate dall’attuale decreto sui limiti emissivi 152/2006. Visto che nel quadrilatero industriale siracusano le torce delle raffinerie sono accese h/24 è evidente che gli impianti sono sempre in emergenza, quindi ciò e’ una grande anomalia. Si ritiene pertanto di realizzare un decreto ad hoc per mettere un limite tabellare agli inquinanti di origine petrolchimica e contestualmente inserire dei dispositivi di portata sia nelle torce sia nei camini degli impianti, che dovranno essere controllati direttamente dall’ Arpa di Siracusa attraverso un sistema di telerilevamento collegato tra Arpa e impianti. Purtroppo per quanto riguarda le emissioni di un camino, ove spesso si ha una ricaduta sul suolo di metalli pesanti, diossina, furani, PM10, Idrocarburi policiclici aromatici, con effetti a medio lungo termine devastanti per l’agricoltura e la biodiversità tutta, il 152/2006 prevede l’autocontrollo ogni 4 mesi e due controlli all’anno da parte dell’Arpa. Es. L’inceritore di Augusta nel 2008 da un controllo a sorpresa da parte dell’Arpa abbiamo scoperto che emetteva diossina e furani (cancerogeni e mutageni) 1000 volte oltre il limite tabellare. Quindi si auspica di modificare questo punto del decreto 152/2006, per eliminare l’auto controllo aziendale, così come occorrerebbe modificare o in questo caso implementare il decreto 155/2010 per quanto riguarda l’inserimento della media oraria giornaliera del benzene. Sia a Priolo, che Melilli, che a Scala Greca ci sono stati giorni in cui abbiamo respirato 500 microgrammi di benzene in una sola ora, il limite previsto dal decreto attuale non dovrebbe superare i 5 microgrammi. Ma siccome questi 500 microgrammi secondo questo decreto si possono spalmare nel corso dei 365 giorni l’anno per legge o come per magia non abbiamo mai inquinamento di benzene. Si evidenzia tra l’altro che il decreto 155/2010 e’ un decreto che considera il rilevamento solo degli inquinanti urbani. Quindi e’ come non avessimo inquinamento prodotto dalle raffinerie. Siracusa soffre di un duplice inquinamento dal traffico urbano e da quello del vicino petrolchimico”. Alla fine della riunione la mia proposta e’ stata accettata dall’assessore regionale all’ambiente Lo Bello ed su incarico del presidente di Commissione Giampiero Trizzino sono stata delegata, insieme al dott. Genchi, a preparare un disegno di legge da sottoporre all’Ars.

 

  Mara Nicotra

Preoccupante studio sui “metalli pesanti”, l’importante lavoro del pediatra Giacinto Franco, recentemente scomparso

I VELENI INDUSTRALI, LE DONNE FERTILI E I BAMBINI DI AUGUSTA-PRIOLO e MELILLI

 ambiente,augusta,priolo,melilliAUGUSTA. Recenti studi sulle sostanze emesse dai camini industriali, genericamente indicate come “polveri sospese”, hanno dimostrato come queste siano costituite essenzialmente da metalli pesanti. Tanto emerge per la prima volta da uno studio del 2002, effettuato dalla facoltà di Agraria dell’Università di Palermo, che utilizzò i licheni come stazione di monitoraggio, fungendo essi da “bioaccumulatori” dei metalli pesanti. Successivamente un analogo studio dell’Arpa di Siracusa, durato per tutto il 2006, ha dato identici riscontri e ha consentito una mappatura dei vari metalli scaricati nell’area a rischio. Sempre in questi ultimi anni, nel corso dell’inchiesta “Mare Rosso” sull’inquinamento da mercurio, la perizia effettuata da  A. Madeddu, ha dimostrato un’elevata percentuale di mercurio e di organoclorurati (diossine, HCB, PCBs) nei sedimenti e nel pesce della rada di Augusta, con concentrazioni elevate nel latte materno e nei capelli delle puerpere.  Le concentrazioni per il mercurio erano notevoli (media 1,45 mg/g nei capelli) molto vicini a quelli riscontrati ai suoi tempi a Minamata (1,76 mg/g); come le concentrazioni nel latte materno di PCBs (7,29 ng/ml) rispetto al controllo effettuato nelle donne di Catania (4,48 ng/ml). Lo stesso dicasi per le concentrazioni di HCB nel latte materno (Augusta 0,31 ng/ml a fronte di 0,17 ng/ml di Catania). La perizia di  Madeddu prosegue con i dati sull’incidenza delle interruzioni di gravidanza di Augusta, dove il tasso è doppio rispetto al resto della provincia di Siracusa, e quadruplo rispetto al riferimento nazionale. E poiché viene rilevato come 1/3 delle interruzioni sia da attribuire a difetti malformativi gravi a carico del sistema nervoso centrale, viene dimostrato il rapporto di causa-effetto con il mercurio. Il tutto da attribuire all’accertato maggior consumo di pesce da parte della popolazione augustana rispetto al resto della provincia e,  purtroppo, per l’immissione nel mercato di pesce di frodo pescato giornalmente nel porto di Augusta, fenomeno che a oggi la Capitaneria di Porto non riesce ad arginare. Che i fondali del porto megarese siano contaminati da quantità abnormi di scarichi industriali è confermato da studi dell’Università Catania e dell’Icram, scarichi costituiti, in particolare, da metalli pesanti, IPA, Diossine, HCB e PCBs. Diverse specie ittiche (ricciola, pagelli, palamiti) dimostrano evidenti alterazioni morfologiche della colonna vertebrale (scoliosi, colonna vertebrale a Y e ispessimenti abnormi), oltre a malformazioni riscontrabili a livello delle pinne e della coda e, all’esame mineralometrico, presentano notevoli percentuali di zinco, mercurio, cadmio, oltre a diossine e organoclorurati. Molto preoccupante è la presenza di mutazioni del DNA su un pesce, il coris Julius, pescato nel porto di Augusta rispetto all’omologo pescato nel porto di Catania. Quanto fin qui esposto non meraviglia perchè, recentissimi ed autorevoli studi, attribuiscono ai metalli pesanti, al benzene, ai policiclici aromatici (IPA), alle diossine ed al particolato ultrafine, emessi dai camini industriali, la capacità di determinare uno stato di instabilità del nostro genoma, una sorta di stress genetico che nel corso degli anni si traduce in un vero e proprio danno genetico che pone le premesse alle mutazioni che danno origine ai tumori, oltre a essere la causa delle malattie croniche degenerative e delle malformazioni congenite, così notevolmente aumentate nel triangolo industriale siracusano. Infatti, tutte le suddette sostanze sono classificate come mutagene, teratogene e cancerogene

 

Indagine:

considerato che durante la gravidanza i metalli pesanti, accumulati nel corso degli anni nell’organismo materno, vengono ceduti in parte al feto e che, presumibilmente in una popolazione in età fertile che ancora non ha procreato, i valori possano essere più alti rispetto a quelli riscontrati nello studio del dottor. Madeddu, abbiamo voluto controllare un gruppo di giovani donne residenti nel triangolo industriale. Ci siamo avvalsi di una metodica non invasiva, il “Mineral Test” (mineralogramma del capello), recentemente importata dagli USA, che consiste in un esame chimico effettuato analizzando un campione di capelli con uno spettrofotometro ad emissione atomica (ICP AES), secondo il protocollo EPA.

Il laboratorio di cui ci siamo serviti è dotato della certificazione del Sistema di Qualità UNI – EN – ISO 9001:2008.  Esso è in grado di analizzare contemporaneamente 39 elementi (fra oligoelementi essenziali e metalli pesanti) che forniscono un quadro completo dello stato metabolico intracellulare del soggetto in esame ed indica pertanto anche le eventuali intossicazioni da minerali tossici. Inoltre il fine principale di questo esame non è solo l’individuazione di detti metalli, ma soprattutto, con una terapia specifica, la possibilità di riportare in equilibrio il livello fisiologico degli oligoelementi essenziali con l’eliminazione dei metalli tossici presenti nelle cellule e causa principale dello squilibrio intracellulare. Queste due condizioni, squilibrio degli oligoelementi e presenza di metalli pesanti, sono la causa di una grande e variabile quantità patologie, da quelle più lievi (come quelle riscontrate nei giovani soggetti da noi esaminati) fino a quelle più gravi sopramenzionate (tumori, malformazioni congenite e malattie croniche generative).  Infatti con l’interpretazione dei dati del mineral test, da parte dello specialista del settore, viene proposta una terapia “personalizzata” composta da uno o più cicli di integrazione con oligoelementi e vitamine in formulazione galenica. La proposta terapeutica è infatti sempre personalizzata e mirata per ogni singolo paziente a seconda dei risultati dell’analisi minerale tissutale. Abbiamo preso in esame 23 soggetti e fatto il prelievo dei capelli: 10 residenti ad Augusta, 5 a Priolo e 8 a Melilli.  I risultati di partenza hanno dimostrato un eccesso costante e notevole in tutti i casi riguardo al mercurio, il piombo e l’alluminio oltre in misura minore per altri metalli pesanti (Sr, Sb, Ag, Cr) e lo squilibrio di diversi oligoelementi essenziali (Cu, P, Mg, Zn, Fe).  In particolare il mercurio è molto più aumentato nei soggetti augustani (valori medi tra 0,14 e 0,16 mg/100g di capelli a fronte di un valore normale inferiore a 0,01 mg/100g) rispetto a Priolo e Melilli (valori compresi tra i 0,08 e i 0,12 mg/100 g) e ciò da mettere in relazione ad un maggior consumo di pesce così come accertato dallo studio del Dott. A. Madeddu.  E’ stata ritirata la terapia galenica personalizzata e dato inizio alla cura (una capsula al dì per 90 giorni). Purtroppo degli aderenti al progetto solo un terzo hanno praticato correttamente la terapia. Degli altri una parte ha interrotto, senza alcun motivo la terapia, una parte non l’ha neppure iniziata perché sconsigliati dai propri medici curanti.  A praticare correttamente la terapia sono stati soggetti tutti residenti ad Augusta, probabilmente per il più elevato grado di sensibilizzazione.  Esauriti i 90 giorni di terapia erano previsti inizialmente 3 mesi di interruzione prima di praticare un nuovo mineral test di controllo. A causa dei valori elevati  riscontrati, il Centro ha proposto un maggior intervallo di 6 mesi passato il quale è stato rifatto l’esame di controllo.  I risultati hanno dimostrato una soddisfacente eliminazione del mercurio (con soggetti passati da 0,16 a 0,02 mg/100g), una parziale eliminazione di piombo, di alluminio e degli altri metalli pesanti. Pertanto è stato proposto un nuovo ciclo di terapia integrativa e la realizzazione di un nuovo mineral test a tre mesi dalla fine della suddetta terapia.  E’ questa la fase in cui al momento ci troviamo e sull’esito positivo finale non abbiamo dubbi, considerati i dati scientifici messi a disposizione dal Centro.

Riguardo alla terapia praticata essa ha le caratteristiche dell’ assoluta sicurezza e consiste in un’ integrazione dei minerali carenti e vitamine a dosaggi inferiori a quelli della dose giornaliera raccomandata tranne che per la vitamina C che è stata prescritta a dosaggi superiori. Nei soggetti in esame non si è verificato alcun disturbo, anche se il centro aveva avvertito che si poteva incorrere in senso di nausea, nausea che sarebbe scomparsa con il proseguo della terapia, o che in caso di grave intossicazione l’eliminazione dei metalli pesanti avrebbe potuto causare esacerbazione dei sintomi già presenti e che per tenere il tutto sotto controllo sarebbe stato sufficiente diminuire la posologia.  All’inizio della ricerca è stata redatta per ogni paziente un’ accurata scheda anamnestica circa la familiarità per patologie e circa i disturbi presentati dai soggetti in esame che si possono principalmente raggruppare in:

1) astenia specie al mattino e diminuita resistenza alla fatica;

 2) crampi sia notturni che da sforzo;

3) disturbi del sonno e aumentata irritabilità;

4) cefalea;

 5) eccesso di forfora in alcuni casi accompagnatesi a caduta dei capelli.

A seguito della terapia è notevolmente migliorata o scomparsa l’astenia specie al mattino, in alcuni casi è completamente scomparsa la cefalea, ridotto l’eccesso di forfora con ricrescita dei capelli, migliorato il sonno e l’irritabilità nervosa.  Tra circa sei mesi (3 per la terapia e 3 mesi di sosta) sarà rifatto il controllo.

 

Implicazioni pratiche:

La finalità della nostra ricerca non è solo quella di constatare nell’organismo dei residenti la presenza dei metalli pesanti, così altamente diffusa nel nostra realtà fortemente industrializzata, che ha contaminato ormai la catena alimentare a tutti i livelli (aria terra acqua e mare) ma la possibilità della loro eliminazione. Questo ha chiaramente delle implicazioni pratiche importantissime, quali per esempio la possibilità che le donne possano tranquillamente e responsabilmente programmare una gravidanza riducendo al minimo il rischio di malformazioni con la preventiva effettuazione del suddetto esame e della relativa terapia. Si migliorerebbe inoltre lo stato di salute e si potrebbe diminuire l’incidenza delle patologie tumorali e cronico-degenerative legate all’eccesso di questi minerali tossici. In ultima analisi nel tempo un notevole risparmio della spesa sanitaria.  Inoltre trattasi di costi contenuti: costo dell’esame (120 €) e della terapia (30 €) e trattandosi per di più di terapia galenica, essendo personalizzata, è chiaramente a totale carico del paziente.  La ricerca in oggetto è stata effettuata a titolo completamente gratuito, e di questo ringraziamo il Centro per la sensibilità e la professionalità dimostrata.  Avremmo voluto estendere l’indagine con il dosaggio delle diossine e degli organoclorurati, come nello studio del dott. Madeddu, ma per l’alto costo di detti esami ciò non è stato possibile, nonostante le patologie riscontrate nel territorio quali; insufficienza tiroidea, aumento dei tumori tiroidei, aumento dell’infertilità delle coppie, aumento di malformazioni specifiche (ipospadie), ci indichino che tali sostanze sono presenti sicuramente in maniera notevole. Abbiamo dovuto, purtroppo, prendere coscienza che anche il latte materno, l’alimento più prezioso al mondo e giustamente definito “sacro”, contiene quantità elevate di tali sostanze pericolose: questo non può lasciare indifferente nessuno e deve riscuotere l’attenzione che merita non solo da parte dei pochi specialisti del settore.

 

Proposte operative:

Quanto è stato fatto per i metalli pesanti, purtroppo non è possibile fare per le diossine e gli organoclorurati, per i quali l’unica possibilità di contenimento dei danni alla salute è rappresentata solo e soltanto dalla “prevenzione”.

Pertanto proponiamo quanto segue:

1)      Esami mineralometrici ai residenti delle aree a rischio industriale. A tal proposito ci siamo attivati a che, sia a livello regionale  che nazionale,  fossero presentate proposte di legge per porre a carico del servizio sanitario nazionale tale esame.

2)     Nell’area industriale a rischio vietare il pascolo e sostituire le attuali coltivazioni con piante oleaginose il cui olio andrebbe utilizzato solo per produzione di biodiesel, evitando che ciò che esce dai camini, ciò che è stato abusivamente interrato e terminato in falda continui a finire nella catena alimentare.

3)     Bonifiche dei siti interessati da discariche abusive e da impianti dismessi.

4)     Delocalizzazione degli stoccaggi, specie dei serbatoi a fondo unico che, per corrosione e vetustà, spargono il loro contenuto nei terreni e nella falda;

5)     Ammodernamento degli impianti e “controllo in continuo delle emissioni anche degli organoclorurati, tipo diossine, Ipa e dei PM2,5”, oltre ai metalli pesanti, come già avviene in altre industrie del nord Italia e d’Europa;

6)     bonifica dei fondali del porto e rigido divieto di pesca all’interno del porto.

 

+ Giacinto FRANCO,  Luigi Solarino

Una sconfinata devozione: il pellegrinaggio a san Sebastiano

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sebast.JPGQuando la devozione non conosce confini, si affitta un autobus e si parte per onorare il Santo di un altro paese.

E’ proprio quello che è successo alle due comunità delle parrocchie san Francesco  e sant’Andrea di Augusta guidati dal loro parroco, don Francesco Scatà.

Giorno 7, in occasione dell’ottavario dedicato a san Sebastiano di Melilli, i pellegrini augustani si sono recati alla cattedrale del Santo per assistere alla Santa Messa in suo onore.

Alle 19 in punto, dopo l’accoglienza ai pellegrini, la recita della preghiera a loro dedicata e il rosario, il reverendo Scatà ha celebrato la Santa Messa Solenne.

La celebrazione è stata animata dalla Corale polifonica Iubilaeum della parrocchia  san Francesco  di Augusta, diretta magistralmente dal direttore Luigi Trigilio, come ormai avviene da più anni in occasione del pellegrinaggio al Martire.

La benedizione con la reliquia del Santo e la successiva consegna dell’attestato di partecipazione ai pellegrini ha concluso la serata, che ha visto la partecipazione dei vari gruppi delle due comunità augustane e di numerosi fedeli, giunti da ogni parte per onorare  san Sebastiano.

    Carmela  Mendola –  (nella foto in alto la Corale polifonica Iubilaeum)

Quante vittime tra la comunità Melillese trapiantata a Middletown, in Connecticut?

 

Non si conosce ancora il numero delle vittime, tra i nostri emigranti siciliani partiti dalla vicina Melilli nel XX secolo e trapiantati a Middletown in Connecticut, vista la  numerosa comunità italiana che vive e lavora proprio lì dove oggi è avvenuta questa grave tragedia.

Si tratta di un catastrofico incidente che ha mietuto decine di morti e circa 250 feriti, dovuto allo scoppio della centrale elettrica  Kleen Energy Systems”  e il cui botto s’è sentito fino a una distanza di  15 Km. Di nuova costruzione, l ‘impianto saltato per aria doveva già essere in funzione lo scorso novembre e  avrebbe dovuto fornire energia elettrica  attraverso  un processo industriale che vede l’ utilizzo  di gas naturale.

Tempestivo l’intervento dei mezzi di soccorso.

   G.T.

Corale Iubilaeum a Melilli

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Tra le tante iniziative svolte a Melilli in onore di san Sebastiano anche il concerto della Corale Iubilaeum, tenuto nella basilica dedicata al Santo e patrocinato dalla Provincia Regionale di Siracusa, grazie alla cortese attenzione del presidente Bono, dell’assessore Meloni, e del consigliere Paolo Amato. Il direttore della corale, Luigi Trigilio, ha voluto dividere l’esibizione in due parti: una sacra e l’altra profana.

La prima ha previsto canti quali “Fratello Sole e Sorella Luna”, “Ave Maria”, “Mission”, “Gloria” e “Panis Angelicus”, quest’ultimo accompagnato dalla sublime voce della solista Sarah Marturana.

La seconda parte ha spaziato da canti che hanno trasportato il pubblico presente in giro per il mondo, in Spagna con “la Hamaca” e  “El sabor de una Habanera, a mix di canti quali “E vui durmiti ancora” ,”Acquerello romano” e “Momenti napoletani”, che li hanno virtualmente condotti nella capitale romana e a Napoli.

A conclusione la corale Iubilaeum ha voluto rendere omaggio al patrono di Melilli, cantando l’inno a lui dedicato. “E’  stato un vero piacere trovarsi a Melilli a rendere omaggio al suo patrono e ascoltare i coristi cantare con armonia, dando il giusto rilievo ai “colori” e il meritato valore alla polifonia”, ha ribadito il presidente della Corale, Melchiorre Fragalà, chiaramente soddisfatto dell’esibizione del gruppo corale, che ha testimoniato ancora una volta che il  proprio impegno va oltre le mura cittadine. “La maturità artistica dei coristi è, senza alcun dubbio, di elevato livello, ma così non sarebbe senza l’insostituibile opera di colui che dirige la Corale con grande dedizione, Luigi Trigilio, e senza l’assidua presenza dei coristi ai quasi quotidiani incontri”, ha continuato con orgoglio il presidente Fragalà. L’accompagnamento musicale  di Salvo Passanisi è stato, come al solito, impeccabile. Il pubblico presente ha gradito l’esibizione e ha applaudito calorosamente, gratificando i coristi dell’impegno profuso per il raggiungimento dell’obiettivo di una sempre maggiore crescita artistica, ma anche spirituale, guidati dal loro padre spirituale nonché presidente onorario, don Francesco Scatà.

Il  successivo appuntamento della Corale è  stato domenica 24 gennaio, alle ore 10, nella chiesa di Sant’Andrea in Augusta, per animare la Santa Messa in onore di san Sebastiano.

              Carmela Mendola