AUGUSTA, SCONGIURATO SUICIDIO PER DEBITI

 

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Scongiurato probabile suicidio per l’ennesima situazione di disagio economico. G.G. attanagliato nella morsa delle bollette da pagare e da una situazione familiare indigente, minaccia in rete la propria intenzione di farla finita. E’ la giornata di Pasqua, Il Comitato Cittadino Augustano, è appena rientrato nelle proprie case, dopo la distribuzione delle uova di Pasqua negli istituti e associazioni di volontariato che assistono le famiglie in stato di necessità, e subito viene messo in allarme da un messaggio inquietante su uno dei loro gruppo messi on line su fb. “G.G. grazie al sindaco di Augusta e assessori, e altri io oggi vado via di casa senza dir nulla ai miei e non solo quello che succede a me non n’è una Pasqua come tutti gli altri anni spero solo di seguire mio padre a sto punto bye bye a tutti e buona pasqua a voi. Mi spiace • • Segui post • 20 ore fa”. Immediatamente partono un giro di telefonate tra i membri del comitato, per individuare G.G.. Nel primo pomeriggio un delegato del Comitato riesce finalmente ad incontrare G.G.. L’atteggiamento è quello di una persona in chiaro stato confusionale, il qua che e ha palesato subito le proprie intenzioni suicide. Le ragioni del gesto sembrano essere riconducibili a una crisi depressiva per  mancanza di lavoro. G.G. non è nuovo a questi tentativi, in passato è stato preso in extremis da un carabiniere mentre era già in bilico sul ciglione di un ponte. G.G. denuncia la carenza di un minimo di risorse economiche che gli consentirebbe di regolarizzare il suo lavoro di ambulante, si vergogna dello stato in cui versa e soffre la responsabilità verso la sua famiglia, madre e sorella, che necessitano di urgenti sostegni di base per la sopravvivenza quotidiana.  Al momento il delegato è riuscito a fare desistere G.G. , a volte basta anche qualche abbraccio e una parola amica, per evitare lo stato di solitudine ed emarginazione che sono l’anticamera di gesti inconsulti. Chiunque si senta di poter dare un sostegno di solidarietà, può contattare il comitato o contattare direttamente G.G. sul gruppo fb del Comitato Cittadino Augustano.

   C.C.A.

LA DISGREGAZIONE DELLO STATO SOCIALE E IL NUOVO MEDIOEVO

L’ amaro sfogo di un onesto cittadino

disgregazione.jpgE’ da tempo che mi interrogo sui motivi che hanno portato l’ Egitto a diventare terzo mondo, dopo essere stata la culla della civiltà e soprattutto, l’interrogativo più inquietante e che più mi affligge, se la stessa storia possa mai ripetersi  in Italia.  Comunque la pensiate, sono  fermamente convinto che  “l’inviluppo” è già in atto…. Piano piano stiamo assistendo alla disgregazione ed al fallimento del nostro Bel Paese, tanto amato quanto sfruttato. Oggi,  molti Italiani per poter sopravvivere sono potenzialmente portati a delinquere, la risposta all’  esistenza di vere e proprie organizzazioni criminali, struttuati in grosse organizzazioni, che operano al condizionamento delle masse. Il vero dramma che molti italiani medi, loro malgrado, sono a loro volta indotti a delinquere per la reale inesistenza dello stato di diritto, l’assenza di giustizia, la certezza della pena,  l’incertezza della tutela dei diritti acquisiti: il quadro generale è una giungla e delinquere è diventata oggi prassi necessaria, quasi una legittima difesa,  per la sopravvivenza. Ma  d’altronde cosa ci si può aspettare da un paese dove a presiederlo ci sono una masnada di ladri, alcuni anche con sentenza definitive, vi pare forse questo l’aspetto di  un paese civile ??? Meno male che una parte di italiani fortunatamente rimane ancora onesta, alcuni per scelta altri per mancanza di opportunità; quest’ultimi, purtroppo, continuano a soffrire maledettamente un sistema sociale dove valori come l’onestà, la meritocrazia, le competenze, le eccellenze, la professionalità, la pulizia, il rispetto, il diritto, vengono sempre più calpestati e dove chi ancora crede viene deriso come un  povero illuso, che pensa ancora che possa essere possibile il cambiamento. I nostri rappresentanti “politici” a parte una strettissima minoranza, sono uomini di ventura venduti ai poteri forti delle lobby internazionali che dietro il paravento delle ideologie si scambiano favori e si spartiscono il malloppo. Ormai il potere in Italia e gestito da uomini che appartengono alla Grande Finanza, organizzati per creare ricchezze e potere per pochi, esclusivamente con  vigliacche operazioni di speculazione finanziaria. In Italia c’è posto per questi potentati e per  i decerebrati, i cosiddetti “Yesman”, che appoggiano e eseguono senza opporsi le immonde porcherie che gli vengano comandate, sono queste le persone che vengono portate avanti e piazzati nei posti di potere, mentre chi ha un reale valore viene defenestrato, sistematicamente distrutto, perché potenzialmente dannoso al sistema. Le Università che dovrebbero essere presiedute dai persone di indubbio valore culturale, “i saggi”, coloro che potrebbero curare ed incrementare il sapere, vengono sistematicamente occupate da amici o da figli di questo o quell’altro potente. Gente ignorante il cui unico titolo è “esser figlio di” o “ essere amico di”. I ricercatori e i professionisti,   che potrebbero dare un valore aggiunto alla nazione, sono delegati a lavori che niente hanno a che vedere con la loro professionalità,  con quello per cui hanno sacrificato gran parte della loro vita di studio, mentre un presentatore televisivo semianalfabeta, un imbonitore, o un calciatore, prende di ingaggio quanto un piano di finanziamento per la ricerca sul cancro. Il cittadino spende così gran parte del suo tempo e delle sue energie dedidandosi alla sopravvivenza, tanto che non avrà nè il tempo e nè la voglia di evolversi verso uno sistema migliore. Le tv e i media , nella maggior parte hanno una programmazione, volutamente, di scarsissimo livello culturale, dove i veri eroi, sono le veline, feroci assassini, squallidi speculatori, patetici psicopatici costretti a vivere, in diretta TV,  i più bassi istinti del genere umano. Non si parla mai di ricercatori, di umili e modeste casalinghe, di lavoratori, di famiglia, di studio, di arte vera, “I virtuosi non fanno audience” i truffatori si.   Che speranze abbiamo ??? L’imbarbarimento del sistema sociale sta per toccare il punto di non ritorno, a questo punto credo e penso che non ci siano molte soluzioni. Una è la disgregazione totale della società e l’involuzione verso il degrado medioevale,  con il rischio che la prima personalità, con un certo carisma, che si affaccerebbe sulla scena mondiale potrebbe riscuotere  un clamoroso successo (vedi Hitler). La seconda, quella per cui vale la pena di lottare, è di creare un sistema a prova di disonesti, un sistema dove si ha la consapevolezza che essendo potenzialmente TUTTI DISONESTI, ci si doti di meccanismi tali da tagliare sul nascere il più vigliacco degli istinti animali che un essere umano possa avere, quello della prevaricazione, per fare il capo branco. Ho trovato l’esatto incubatore, di questa nuova idea, all’interno del Comitato Cittadino Augustano, l’impresa è ardua ma ci voglio credere  perché  penso che sia l’ultimo baluardo dove le persone possano ancora scambiarsi informazioni, parlare, cercarsi, solidarizzare, costruire quell’isola da cui possa tornare a splendere una nuova luce di scienza, onestà e solidarietà.

Proviamoci …. tanto non abbiamo nulla da perdere, e ancora meno ci resterà se non facciamo qualcosa.

  A.D.

IL COMITATO CITTADINO PROPONE SOLUZIONI PER IL LAVORO E DA’ APPUNTAMENTO IL 10 APRILE IN PIAZZA DUOMO

 

lavor7.jpgAUGUSTA. Dalla sala di palazzo San Biagio alla piazza, il passo è breve, questa la logica conseguenza dopo la grave mancanza di attenzione da parte della amministrazione comunale verso le grida di aiuto che si levano da un parte di cittadini, gravati dal problema della disoccupazione. Martedì 10 aprile i cittadini  saranno in piazza duomo per reclamare il loro diritto di essere ascoltati dal primo cittadino. Durante l’assemblea  di mercoledì 4 a palazzo San Biagio, si sono verificati momenti di tensione, quando alcuni disoccupati hanno preso la parola e con espressioni colorite hanno rimarcato il disagio economico e morale che stavano vivendo. Apre l’assemblea Triberio della CGIL che porge il proprio sostegno ad aprire un tavolo con le varie aziende nel territorio sulla questione “Lavoro”.
I cittadini lamentano anche la disparità di trattamenti sui cantieri scuola, chiusi ad Augusta e invece attualmente attivi nei comuni di Priolo e Melilli, denunciando l’amministrazione di inefficienza.  “Abbiamo il mutuo da pagare e bambini da accudire, ma non abbiamo lavoro, e siamo disperati” questa è la frase ricorrente tra gli interventi dei cittadini, e ancora “Augusta terreno di conquista dei lavoratori forestieri, gli indigeni sono costretti a guardare”. Lodevole intervento del dott. FRANCO e del prof. SOLARINO, da tempo impegnati sul territorio contro rigassificatore, inceneritore e propositori di una politica di bonifica del territorio che porterebbe lavoro e benessere a tutto l’indotto augustano per i prossimi 10 anni e forse più. Molte responsabilità sono puntate verso L’ex Ministro Prestigiacomo, per non avere saputo tutelare adeguatamente il nostro territorio durante il periodo in carica. Il dott. FRANCO rilancia il monito contro il rigassificatore, che se realizzato, metterebbe in dubbio l’esistenza del pontile NATO, della Marina Militare e del porto commerciale, i quali vedrebbero compromessi la loro operativa per la vicinanza alle postazioni di attracco delle  navi gasiere, provocando ulteriore disoccupazione.
Un’altra boccata di ossigeno per i lavoratori potrebbe arrivare dalla raccolta differenziata dei rifiuti, che, se fatta in maniera appropriata, porterebbe altri posti di lavoro. Un milione di tonnellate di rifiuti darebbe lavoro a 1024 persone. Questo è quanto ribadito anche dalla Rossana Zereca, da anni impegnata nel fronte del riciclaggio dei rifiuti urbani. Le proposte del comitato, stilate su un documento di 4 pagine verranno presentate all’assessore della solidarietà sociale e al sindaco, il comitato propone la creazione di un fondo di solidarietà, attraverso l’inserimento del 5 per mille sulla dichiarazione dei redditi, e attivando tutte le fasce sociali per collaborare alla raccolta di risorse economiche per il fondo. Il comitato cittadino augustano, propone anche l’istituzione di una cooperativa agricola autosostenibile, e distribuisce in sala un elenco di proposte di lavoro dichiarandosi disponibile ad assistere i richiedenti alla compilazione e all’invio dei c.v.
Fine primo tempo, la partita continua e si sposta nei palazzi di città, giorno 10 aprile, quando i cittadini chiederanno udienza al Sindaco intenzionati ad intraprendere uno stato di lotta fino a quando non ci saranno risposte adeguate alle loro domande di aiuto.

C.C.

La Buona Pasqua alle famiglie indigenti augustane attraverso la speranza nella realizzazione di un progetto solidale

solid.jpgL’attuale situazione di crisi economica e finanziaria ha creato, anche e soprattutto, nel territorio Augustano, già martoriato e mortificato da innumerevoli problematiche, un gravissimo disagio ai singoli, alle famiglie ed al tessuto imprenditoriale. Le notizie di nuovi licenziamenti, continuano ad ampliare la schiera di probabili nuovi poveri, mancando ogni prospettiva a breve di reinserimento nel mondo del lavoro. Per questi motivi, il contesto sociale attuale, vede il rapido estendersi delle aree di bisogno, con fasce di popolazione sempre più ampie che scivolano verso condizioni di indigenza, accrescendo il divario tra chi non ha e chi ha. Il rapido deteriorarsi del tessuto sociale, che agevola forme di sfruttamento lavorativo, forme di microcriminalità nelle nostre strade, nonché il preoccupante allentamento dei vincoli familiari, indotti da molteplici cause, tra cui la piaga del precariato ( vedi papà che perdono il lavoro). Risulta chiaro, dunque, il contesto di crisi etica, culturale, economica, lavorativa e sociale in cui siamo coinvolti.  La scelta di salvaguardare il lavoro nella vita delle persone non significa semplicemente tutelare un reddito e il potere d’acquisto, riducendo l’identità del soggetto a mero cliente, ma  anzitutto difendere la soggettività di ciascuno all’interno della società, che fa del lavoro il modo principale per forgiare la realtà sociale, oltre che espressione della dignità e dell’identità personali. Perdita del lavoro può significare crisi di identità, svilimento della propria dignità, perdita di contatto con la vita attiva, inutilità, introversione, sofferenza. Diventa pertanto essenziale promuovere in diversi ambiti una seria riflessione con conseguenti scelte culturali, educative e di solidarietà concreta. In concreto, è necessario sostenere ed accompagnare stili di vita più sobri e sostenibili in termini di giustizia e solidarietà, frutto anche di consapevolezza critica sulle cause dell’attuale situazione. Si propongono in concreto due linee di azione:  La prima e più urgente, consiste nel ricercare nuove forme di “sostegno” come nel caso dell’istituzione di un “Fondo di solidarietà”, rivolto a chi ha perso il lavoro o a chi non riesce a trovarlo, ma anche a chi si trova in particolari difficoltà, e l’istituzione di “Sostegno solidale” a  favore di persone e famiglie in difficoltà economica temporanea, ossia quella di condividere e farsi carico, in tutto o in parte, delle difficoltà in cui versa un’altra famiglia di Augusta.  Tale responsabilità dovrà essere garantita per un periodo minimo di 6 mesi con un contributo settimanale che potrà assumere rilevanza diversa per adeguarsi alle possibilità della famiglia; si prevedono contributi settimanali a scelta tra 5€ – 10€ – 20€ – 50€.  Ciascuna famiglia “donante” si impegna a garantire il contributo per l’intero periodo avendo la facoltà di effettuare i versamenti con frequenza settimanale, mensile, trimestrale o in un’unica soluzione. E’ necessario il contributo di tutti, secondo le proprie possibilità .La seconda e più impegnativa, è quella di costruire nuove opportunità lavorative, attraverso le opportunità concrete che ci offre ancora il nostro territorio, quali la promozione e costituzione di cooperative di lavoro, ad esempio nel campo del turismo e dell’agricoltura. Il Comitato Cittadino Augustano invita il Comune di farsi carico delle creazione e gestione di tale fondo. Il Comitato Cittadino Augustano, contribuirà in maniera fattiva, proponendo, partecipando e vigilando attivamente ai progetti di raccolta e spendita di tali risorse economiche. Si chiede inoltre di attivare un sistema contabile informatico su rete internet, che consenta la visione pubblica a chiunque per avere la più totale trasparenza sui flussi economici che interesseranno tali fondi.  Il Comitato Cittadino Augustano dà la sua più totale diponibilità alla creazione di tale strumento, avendo al suo interno le giuste capacità professionali, e lo cederà in maniera totalmente gratuita e priva di qualsiasi onere, presente e futuro a carico del comune gestore, delle parti benefattrici o degli utilizzatori del fondo. A tale scopo il Comitato Cittadino Augustano, propone un regolamento di massima che potrebbe essere una buon abase di partenza per la redazione di quello definitivo, nella speranza che il tutto possa essere realizzato nel più breve tempo possible.  Chi sà e può deve agire, perchè è l’azione che determina il cambiamento.

  Il Comitato Cittadino Augustano

DISOCCUPAZIONE AD AUGUSTA

MOVIMENTO.jpgSenza dubbio Augusta si appresta a vivere una delle più gravi emergenze, dal dopoguerra  ad oggi, che è quella della disoccupazione. I recenti dati comunicati dall’Istat indicano che  tra i giovani il 31% è senza un lavoro stabile. ( Fonte Movimento in Difesa del cittadino) e le previsioni  per l’anno 2012 vedono tale percentuale in aumento. Questa crisi economica rischia di portare con sè anche il degrado dei valori, dovuto allo stress a cui le famiglie vengono sottoposte per la mancanza di consistenti punti di riferimento. Molte famiglie oggigiorno faticano a fronteggiare i bisogni primari e si trovano nell’impossibilità di comprare i libri di scuola e dell’università ai propri figli. Il Comitato Cittadino Augustano si è fatto portavoce di un gruppo di cittadini, disoccupati, che denuncia la mancata attenzione su un problema che ormai ha raggiunto i livelli di guardia. Vogliamo dare molta più attenzione alle attività di relazione e solidarietà tra le persone e che la “Famiglia” diventi, in tempi brevi, il centro dell’interesse comune. Di questo ed altro si parlerà durante la pubblica assemblea programmata dal Comitato Cittadino Augustano presso Palazzo San Biagio per mercoledì 4 alle ore 19:30. Sono stati invitati, oltre alle autorità istituzionali comunali, anche i sindacati le varie organizzazioni in difesa del cittadino, anche di ordine religioso. Di certo non abbiamo la presunzione di risolvere il problema con un incontro, ma vogliamo fermamente mettere in evidenza i bisogni delle famiglie Augustane, dando un segnale di risveglio e recupero su valori importanti e fondamentali come solidarietà e condivisione. Vogliamo avere una società civile più protagonista ed attenta ai bisogni dei propri concittadini. Il Comitato Cittadino Augustano dà la pienà disponibilità per collaborare fattivamente ed in merito  sottoporrà alla platea due proposte. E’ nostra ferma convinzione che con la collaborazione di tutti, Augusta abbia le giuste risorse per fronteggiare  questi momenti di crisi. Sollecitiamo tutti gli invitati a presenziare l’assemblea con l’augurio che sia l’incubatrice dove le idee del singolo possano evolversi a progetto del gruppo.

  COMITATO CITTADINO AUGUSTA

GLI ARSENALI MILITARI DI SICILIA: UNA PAGINA DI STORIA E ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

L’ ARSENALE DI MESSINA NEL XVI SECOLO E  L’ ARTE DEI REMERI

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  Il 25 febbraio 2012, dalle ore 18, presso l’Arsenale Militare di Messina, avrà luogo la mostra sul tema “L’arsenale Militare tra storia e archeologia industriale”, evento di particolare rilevanza organizzato dall’ Amm. Gianfrancesco Cremonini, Direttore dell’Agenzia Industria Difesa-Arsenale Militare di Messina, in sinergia con l’Associazione Culturale “Arsenale di Messina”. Il percorso museale, articolato in quattro tappe, prevede al “Fabbricato Artiglieria” la visione e l’approfondimento di due tematiche particolari per una città a vocazione marinara come Messina. L’Associazione Culturale “Arsenale di Messina” presenterà “L’Arsenale di Messina nel XVI secolo”. Nella seconda decade del Cinquecento, sotto l’imperatore Carlo V, si ebbe un forte impulso per la rinascita dell’Arsenale di Messina. La struttura navale messinese, sia per potenzialità che per posizione strategica, acquisì primaria importanza militare. Rapidamente potenziata e resa efficiente, incominciò a lavorare febbrilmente per costruire galee, galeotte, fuste e altro naviglio remico. Entro pochi decenni il vecchio arsenale, edificato di fianco al Palazzo Reale, si rivelò inadeguato, per le sue dimensioni, a far fronte alle necessità costruttive del momento. Approssimativamente, sulla base della cartografia dell’epoca, risultava costituito da cinque/sei capannoni ad arcate, in grado di ospitare non più di una dozzina di scafi in costruzione o in allestimento, con pochissimo spazio libero antistante da poter sfruttare per scali o invasi all’aperto. Nella seconda metà del XVI secolo una potente flotta ottomana assalì l’isola di Malta, sede dei Cavalieri Gerosolimitani, la quale dopo eroica resistenza si salvò per l’intervento di una squadra di galee, partita da Messina, inviata dal Viceré Don Garcia di Toledo. Questo evento indusse il Viceré a realizzare (1565) un nuovo e più grande arsenale. Si scelse un’area della zona falcata, nei pressi del forte SS. Salvatore. Sulla base della cartografia del Cinque-Seicento, il nuovo arsenale appare come una struttura di grandi dimensioni, occupante una vasta area della “falce” portuale (fra la Lanterna del Montorsoli e il forte del SS. Salvatore), costituita da una serie di lunghi capannoni, secondo i dettami della tecnica navale dell’epoca.  Nel 1571 con il concentramento a Messina della potente flotta della Lega Santa, i cantieri e gli arsenali mostrarono la propria efficienza e furono in grado di soddisfare le esigenze di centinaia di navi da guerra riunite sotto il comando del principe Don Giovanni d’Austria. La vittoria di Lepanto e il successivo rientro a Messina della flotta vittoriosa, che trascinò al seguito numerose galee ottomane, esaltarono le doti e le capacità organizzative delle strutture navali cittadine, nonché delle maestranze, sottoposte a un duro lavoro di rabberciamento e di riparazione delle numerose unità danneggiate in combattimento.

 

L’arte dei remèri: immagini di lavorazioni artigianali dei costruttori di remi e imbarcazioni della laguna di Venezia” sarà proposta a cura della “Marco Polo System g.e.i.e” e dell’Associazione “El Felze” di Venezia. Raccontare le vicende dei remèri e degli altri protagonisti dell’“industria del remo” è l’occasione per considerare la rilevanza delle arti nella Venezia storica e per sottolineare il valore indiscutibile del patrimonio di conoscenze depositato nell’artigianato veneziano, culla di maestria nautica di peculiare importanza, nel corso dei secoli, nell’area del Mediterraneo. Giuseppe Buonfiglio e Costanzo, nell’opera “Messina Città Nobilissima” (Venezia 1606), parlando dell’Arsenale di Messina scrive “[…] e nelle vicine case antiche sono ancora i ritegni delle pietre, dove i remieri riponevano i remi, peroche s’armava allora all’uso Venetiano […]”.

  Enrico  Casale

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Da un articolo apparso sul “Giornale di Augusta” n° 34 – giugno 2008 –

 

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“[…] Federico II di Svevia non aveva dubbi sulla città di Augusta in seno alla politica economica attuata dopo le sanguinose repressioni storiche del 1232 che avrebbe portato ad una radicale trasformazione territoriale nella sicilia orientale ed alla conseguente decisione di edificarvi persino la città tra il 1232 e il 1234, soprattutto per motivi di ordine militare che scaturiscono dalla strategica posizione del luogo[…] Successivamente, il 1° luglio 1962 la nascita di MARINARSEN

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AUGUSTA; il 1° luglio 1963 diventa Sezione staccata di MARINARSEN MESSINA, per essere classificato “Ente” il 1° luglio 1984, divenendo autonomo e sede di Direzione il 24.6.1987…[…..] Nello stabilimento che potrebbe essere convertito in “Ente Pubblico Economico”, gli anziani arsenalotti guardano con nostalgia il passato, quando la professionalità delle maestranze operaie veniva esportata persino all’esterno, mentre in città correva voce che talune lavorazioni potevano essere effettuate “solo” in Arsenale per via delle ricche strutture e delle attività che venivano svolte nello stabilimento, alcune delle quali dismesse perché superate dal tempo: la falegnameria, l’officina fabbri, la camera iperbarica, la fonderia artigianale (tra le piu’ antiche di Sicilia e oggetto di studio da parte di organismi universitari), l’officina carpentieri in legno, l’officina siluri ed altre ancora…”

  Giuseppe  Tringali

 

VOGLIAMO FAR RIALZARE LA SICILIA PARTENDO DALLA DARSENA DI AUGUSTA

volontari.jpgAUGUSTA. «Vogliamo bloccare i derivati del petrolio che escono dall’Isola. Inginocchiamo il nord che ci chiama parassiti per far rialzare la Sicilia. Chiediamola progressiva liberalizzazione totale dell’approvvigionamento di carburante da parte dei distributori. Prezzo dei carburanti uguale in tutta Italia a parità di marca, senza oscillazioni per territorio. Riduzione del prezzo del trasporto merci di pedaggi autostradali, tariffe navi e tariffe treni. Potenziamento della viabilità interna. Revisione delle limitazioni in materia di pesca. Parità del costo del credito per le imprese in tutto il territorio italiano». Queste rivendicazioni sono contenute in un volantino stampato e diffuso dai “Volontari per la Sicilia”,  piccoli imprenditori, operai, disoccupati e studenti  che hanno manifestato, domenica 22, nell’area della nuova darsena servizi del porto di Augusta, praticamente quasi sùbito dopo lo smantellamento del blocco dei “forconi”, per invitare gli operatori del porto a bloccare in modo pacifico le operazioni legate alle attività portuali legate al trasporto dei prodotti derivanti dal petrolio. I rappresentanti di questi “Volontari”dei manifestanti,  Marco Arena (Priolo), Fabio Di Maura (Melilli), Tony Di Silvestro e Antonio D’Amico (Augusta), hanno sottolineato che il loro intento  è stato quello  di manifestare in maniera civile e composta, chiamando a raccolta tutte le categorie produttive.  “Questa volta non vogliamo penalizzare i cittadini siciliani,com’è successo durante il blocco dei giorni scorsi,  ma vogliamo mettere in ginocchio l’Italia intera. E’ l’unico modo questo per poter essere ascoltati, spiegare i motivi e le ragioni del nostro disagio”: questo il loro  intento programmatico. Evidentemente, sono consapevoli che, grazie all’area Augusta-Priolo, viene servito, quanto a carburanti, un terzo dell’Italia.

Diletta Càsole

L’ ENEL TIFEO DI AUGUSTA CHIUDERA’ NEL 2015

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Come annunciato dalle colonne di “Augustanews”, quando fu pubblicata l’intervista di Giorgio Càsole   sul porto a Domenico Morello, direttore del settore ambiente della Provincia, L’ENEL Tifeo chiuderà nel 2015. Nella conferenza  tenuta al ministero dell’Ambiente, il rilascio dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) per i tre gruppi della centrale che producono 210 MW di energia elettrica è stata concessa fino al 2015, dopo di che gli impianti saranno smantellati. Si sta pensando già da ora come sistemare gli oltre 60 dipendenti, tra quelli che otterranno il pensionamento e quelli che purtroppo rimarranno senza lavoro.  La zona industriale, quindi,  continua a perdere posti di lavoro. E se l’epilogo è solo rimandato di qualche anno, lo si deve all’impegno dell’Enel. Infatti, in un primo momento la commissione del ministero dell’Ambiente aveva dato appena un mese di tempo di esercizio in quanto le emissioni nell’atmosfera sono ormai diventati di gran lunga al di fuori della norma. L’impegno dell’Enel ha scongiurato la chiusura immediata e sono stati effettuati miglioramenti di carattere ambientale, e le emissioni sono state abbattute dell’80%.  Effettuati interventi su depolverizzatori e condotte gas; è stato realizzato un nuovo sistema di evacuazione delle ceneri . Poi, ci sono stati la sostituzione del sistema di regolazione e del controllo dei bruciatori; la modifica dei punti di prelievo per monitoraggio delle emissioni; la modifica sistema di trattamento delle acque di prima pioggia; la impermeabilizzazione dei serbatoi dell’olio combustibile.  Oltre a questi investimenti, è stato effettuato il cambio dell’olio combustibile per i forni: da quello a Btz (basso tenore di zolfo ) a Stz (senza tenore di zolfo). Intervento questo che già da solo riduce sia le polveri sia le emissioni. Negli anni Sessanta questa centrale fu costruita dalla società Tifeo, poi, venne ceduta alla Sges (Società generale elettrica siciliana) che la gestì fino alla nazionalizzazione ed al conseguente passaggio all’Enel.  Dopo oltre 50 anni, l’impianto Enel di Augusta, anche se nel passato non sono mancati guai ambientali (ma la società è stata in buonissima compagnia), continua a offrire il suo contributo per l’equilibrio del sistema elettrico siciliano. Un equilibrio che rischia di interrompersi dopo il 2015 e che porterà alla perdita di posti di lavoro sia dei dipendenti Enel sia dell’indotto.


Paolo Mangiafico

FORZA SICILIA: le arance di Sicilia in giro per le piazze italiane, con i mezzi confiscati alla criminalità.

ARANCE.jpgDal  suggerimento e la collaborazione del TAVOLO RES,  il patrocinio di SIQILLYÀH e l’apporto organizzativo e ideale della nascente RES SUD (Rete delle Economie Solidali del mezzogiorno), nasce la proposta di portare nelle prossime settimane, con i camion confiscati alla criminalità, il colore delle arance di Sicilia (e di molto altro ancora!) nelle piazze d’ Italia, per contrastare il grigio colore dei trascorsi inverni e le scelte politiche sbagliate, per dimostrare che l’economia solidale ha risposte per i problemi prodotti dalla globalizzazione e dall’esasperazione del mercato, per diffondere questa consapevolezza e le sue pratiche tra la gente “comune” e tra le  fasce “contigue”, per essere un ulteriore stimolo ad alleanze trasversali, per coinvolgere le amministrazioni, per costruire un evento che debba andare a finire nei giornali, nel web e nelle televisioni, per uscire dall’esempio e cominciare a realizzare credibilità e statistica, per agevolare la costruzione della rete sud- sud.

L’ iniziativa vedrà la partecipazione di tutte le reti di produttori del sud che sono impegnate nella crescita dell’ economia locale e che prendono un preciso impegno a lavorare in quella direzione, a cominciare dal 7 gennaio con RETE SUD a Cancellara, in Basilicata,  per mettere a punto il CORSO SCRET, mentre il 14 gennaio ci sarà la manifestazione organizzata a Bologna dalle reti bolognesi, con la partecipazione di  “LEGALLINEFELICI”  e altri produttori del meridione,  a sostegno di EQUOSUD che impiega e retribuisce regolarmente alcuni migranti.

 

     sbarchinpiazza!