A SCUOLA DI FOTOGRAFIA

Foto Mostra 8 giugno 2013 1.JPG

_DSC6103.JPGAUGUSTA – Si è svolta nei giorni scorsi la mostra delle fotografie scattate dagli alunni del Liceo Mègara in occasione delle due “passeggiate fotografiche” effettuate nell’ambito del Progetto “Corso di Fotografia Digitale”. Il Progetto rientra nella serie di attività svolte per consolidare la stretta collaborazione tra l’Unitre e il Liceo Mègara. Il corso, riconosciuto dalla FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, è stato rivolto ai soci Unitre e agli alunni degli Istituti Superiori. Del Liceo Mègara hanno partecipato ben 35 alunni di tutte le classi dei quattro indirizzi. Le lezioni sono state svolte dai docenti dell’Associazione Augusta Photo Freelance di Romolo Maddaleni. A coordinare il tutto, per il liceo Mègara, è stata la professoressa Anna Lucia Daniele. I docenti del corso sono stati Romolo Maddaleni (Presidente APF), Felice Cucinotta, Enrico Lombardo, Tanino Cannavò, Domenico Morello, Domenico Blandino, Giuseppe Scapellato, Carmelo Micieli e Eugenio Cappuccio.

Le foto sono state esposte nella sala espositiva “Guido Maddaleni” alla presenza del Presidente APF Romolo Maddaleni, del Presidente Unitre Dottor Giuseppe Caramagno, dei due Dirigenti Scolastici Professoressa Maria Concetta Castorina, per il Liceo Mègara, e Professore Carmelo Gulino, per l’Istituto Arangio Ruiz, della coordinatrice del corso professoressa Anna Lucia Daniele, dei soci APF, dei soci Unitre, degli studenti partecipanti e delle loro famiglie. In occasione della mostra il Presidente Maddaleni ha annunciato l’imminente costituzione dell’Associazione APF Giovani. Tale decisione è scaturita dopo ampia riflessione dei soci APF per soddisfare l’entusiasta richiesta da parte dei ragazzi di poter entrare a far parte dell’Associazione. Ad occuparsi della presidenza e del coordinamento del nascente gruppo saranno Laura Adragna e Giulia Maddaleni. Enorme la soddisfazione dei presenti che, con numerosi e sentiti applausi, hanno manifestato la propria approvazione per la validità del corso, la bellezza delle foto e la riuscita della serata.

Per il Liceo Mègara sono state esposte le foto dei seguenti alunni:

 

N.

Nominativo

Liceo

Classe

1

Adragna Laura

Liceo Classico

3-B

2

Aiello Serena

Liceo Scientifico

3-D

3

Buscemi Anthony

Liceo Scientifico

2-A

4

Caramagno Ambra

Liceo Scientifico

3-D

5

Cilio Giulia

Liceo Scientifico

3-A

6

Dragotta Manuela

Liceo Scientifico

4-C

7

Fareri Giulia

Liceo Scientifico

2-B

8

Fruciano Jennifer

Liceo Scientifico

5-C

9

Galeoto Rossella

Liceo Scientifico

4-E

10

Gianino Alessio

Liceo Scientifico

5-D

11

Latina Carmela

Liceo Scientifico

3-D

12

Maddaleni Giulia

Liceo Scientifico

4-E

13

Mangano Manuel

Liceo Classico

1-BR

14

Mazzilli Giulia

Liceo Scientifico

3-D

15

Morabito Noemi

Liceo Scientifico

3-D

16

Quartarone Irene

Liceo Classico

2-BR

17

Russo Anna

Liceo Scientifico

3-D

18

Sarracino Giovanna

Liceo Scientifico

3-D

19

Spatola Alessia

Liceo Classico

2-BR

20

Terra Wanda

Liceo Scienze Umane

3-A

21

Tringali Daiana

Liceo Scientifico

4-E

 

Si ringraziano per le foto Romolo Maddaleni, Alfio Iacobello, Domenico Morello e Giuseppe Garufi.

      Anna Lucia Daniele

AUGUSTA, MOSTRA “FUORI LUOGO” DI GIANLUCA & LUCIANO PUZZO, NELLA SEDE DI AUGUSTA PHOTO FREELANCE

puzzo.jpgAugusta. Folto pubblico alla mostra fotografica di Luciano  e Gianluca Puzzo, padre e figlio, di origini  siciliane, ma residenti a Roma da oltre un quarantennio ospitata da APF, Augusta Photo Freelance. Questa è stata la presentazione di Romolo Maddaleni, presidente di APF: “Dopo la mostra di Luigi Mirto (che ha avuto l’incarico di rappresentare l’Italia durante la settimana di fotografia internazionale di San Paolo del Brasile), continua il programma di APF di portare ad Augusta le mostre di “artisti” importanti. E’ stato un vero piacere ospitare le “immagini in versi” di G&L Puzzo, apprezzate per la ricercatezza dei soggetti , per la tecnica fotografica e, non ultimo, per il felice accoppiamento dei versi, “accostati” sapientemente a ogni singola foto. La partecipazione di un pubblico numeroso e attento, che l’autore ha voluto seguire singolarmente, ci ha molto gratificati. “ Di sèguito riportiamo il breve intervento di Luciano Puzzo: “ Per me, siracusano di nascita e sposato con un’ augustana, è stato un piacere portare ad Augusta questo nostro lavoro, frutto di una ricerca durata ben cinque anni (fotografare gli oggetti ritrovati e rilasciati dal mare, lungo gli arenili del litorale romano). Una sequenza di immagini “raccontate” dalle nostre emozioni durante i casuali ritrovamenti.. La Mostra, partita da Siracusa la scorsa settimana, avrà altre tappe in Italia nei prossimi mesi (Ostia, Bologna…)”.

M. R.  nella foto, Luciano Puzzo

EMOZIONI IN JAZZ, PRIMA PERSONALE DI DUCCIO LUGLIO AD AUGUSTA

Jazz.jpgSi è tenuta ad Augusta, lo scorso 24/25 febbraio, la prima personale fotografica di Duccio Luglio dal titolo Emozioni Jazz, ospitata nella sala Guido Maddaleni.  Una simbiosi perfetta tra jazz e fotografia, entrambi strumenti di una comunicazione in grado di emozionare. Un tema non facile quello scelto da Duccio, che ha saputo sviluppare con competenza e originalità un reportage su quella che è una delle sue passioni più grandi insieme alla fotografia. Protagonista il Jazz in tutte le sue forme sfumature, da quella passionale a quella tangibile fatta di strumenti, partiture e interpreti. Tra i protagonisti immortalati la Hot Jazz Orchestra e gli Swing Around. Un ottimo crogiuolo di spunti è stato offerto al fotografo dal Festival Internazionale del Jazz “Sergio Amato” tenutosi nell’agosto del 2011 a Canicattini; occasione nella quale egli ha potuto apprezzare altisonanti nomi della musica jazz come: il bassista Steve Swallow, il batterista Adam Nussbaum e il sassofonista John Tichicaj. Angolazioni inusuali, mani in movimento, bacchette dal ricordo futurista, muscoli in tensione e brillantezza degli ottoni, questi sono solo alcuni delle scatti realizzati dalla sensibilità di Duccio Luglio. Per definizione il jazz e’ improvvisazione, ogni performance è irripetibile, ogni gesto sempre diverso, questa mostra ha l’indubbio merito di aver immortalato in un istante delle melodie di per sé uniche e inafferrabili. Il visitatore approdato alla mostra viene tuffato in una New Orleans senza tempo, tra colori fumosi e suggestive note a tappeto firmate Miles Davis o Dizzy Gillespie. A completare questa visione, quasi onirica, la proiezione di un video fotografico, abilmente confezionato, che a tempo di musica ripercorre le tappe di questo viaggio nel mondo del jazz. Una piccola star, immortalata nell’ultima slide, intenta a suonare la sua chitarrina desta l’attenzione degli spettatori, se poi scopri, dagli occhi del fotografo commosso, che quella bimba è sua figlia puoi solo emozionarti insieme a lui.

  Michela Italia

 

FOTOGRAFI D’ARTE TRA UNA MOSTRA E L’ALTRA COLGONO IL REALE E L’IMMAGINARIO

maddaleni.jpg

AUGUSTA.“Vite abbandonate…vite vissute” questo il titolo della mostra itinerante che ha fatto tappa  ad Augusta, nella sala espositiva “Guido Maddaleni” dell’ Apf (Augusta Photo Freelance). La mostra patrocinata dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) è stata realizzata dall’architetto palermitano Luigi Mirto. A oltre trent’anni dalla legge Basaglia, che chiudeva l’era dei sanatori, la mostra descrive, con un magistrale bianco e nero, sguardi alienati, sorrisi isterici, abbracci mancati di persone che, con un grido muto, urlano al cielo il loro dolore. Ventisei scatti per raccontare il disagio di chi vive ai margini. L’uso della fotografia a pellicola blocca quei momenti in una dimensione  atemporale,  in sospeso tra un passato doloroso e un futuro incerto. Evidente risulta il gusto per l’asimmetria e per le visioni prospettiche che dipingono luoghi solitari. Nessun distacco, nessun pietismo suscitano le foto che mettono in luce l’abilità del fotografo che,  per mesi,  ha vestito i panni del “diverso”. Il risultato di questa mimesi ha portato alla naturalezza dei soggetti ritratti che, non avvertendo la lente della fotocamera, si sono mostrati autentici nella loro disarmante quotidianità. La mostra permette di osservare, attraverso uno spioncino, stralci di un mondo che è sempre sotto i nostri occhi, nei vicoli, nelle strade o nelle case abbandonate, ma che per distrazione o per proposito si cerca di evitare. Diceva il grande drammaturgo irlandese Samuel Beckett “ Si nasce tutti pazzi, alcuni lo restano”. Si è conclusa la mostra dell’Apf tenutasi all’interno del  Salone  settecentesco del Palazzo di Città di Augusta

Reflex analogica e digitale, fotocamere compatte, bianco e nero e foto a colori, ognuno a proprio modo e col proprio mezzo ha raccontato una parte di sé e della propria passione. Trenta gli scatti, uno per ogni socio dell’Apf, nessun tema per questa mostra natalizia ma un solo filo conduttore: l’amore per la fotografia. Domenico Blandino, Duccio Luglio e Alfio Iacobello hanno reso omaggio alla musica ritraendo tre diversi interpreti, ognuno di loro con grande personalità ha dipinto i contorni di una musica fatta di accordi, suggestioni jazz, luce soffusa e grande esperienza. Sebastian Brusca, propone la sua visione prospettica assolutamente non convenzionale, spiando tutta la vita che passa da un angolo della nostra città. Non poteva mancare la natura morta, il cui autore Gaetano Cannavò ha scelto di identificare con i tanto suggestivi melograni. Audace la scelta di Eugenio Cappuccio, il quale blocca il rapido passo di un uomo barbuto che, pur non guardando l’obiettivo, rapisce l’attenzione di un viaggiatore distratto. L’esperimento di Francesco Castorina può dirsi assolutamente riuscito, una luce radente che accarezza un seno di donna supportata da un taglio insolito, ed è subito palpitazione. Per Andrea Cimino una difficile prova di still life, la scelta del bianco latte, perfettamente bilanciato, in un bicchiere in bilico di cui si apprezza la trasparenza, questi sono stati gli ingredienti per uno scatto minimal che ognuno vorrebbe aver nel proprio salotto.  La foto di Felice Cucinotta ha il sapore di altri tempi sia per il soggetto ritratto, uno scalpellino per nulla scomposto dal flash del fotografo, che per la tecnica di realizzazione, una pellicola sviluppata nel buio di una camera oscura. Gli antichi giochi tornano ad essere i protagonisti di un assolato pomeriggio augustano fotografato da Corrado Di Mauro. Cosa può esserci di più romantico di un bacio rubato? Lo sa bene Walter Falzolgher che, con gusto quasi cinematografico, blocca un gesto d’amore in un caotico istante alla stazione. Maria Gadaleta sceglie un anziano signore concentrato a guardarsi la camicia come protagonista per la sua fotografia. Un panoramica con l’Etna prorompente e impetuosa nella sua maestosità porta la firma di Giuseppe Garufi. Per Giorgio Italia un piccolo devoto in processione simboleggia quel filo sottile tra sacro e folklore. Salvatore La Ferla, con la sua modella sugli scogli,  propone un esercizio di stile all’aperto. Enrico Lombardo firma uno scatto di hitchcockiana memoria con la sua casa sinistramente avvolta da uno stormo di uccelli neri.  Per Romolo Maddaleni, un difficile scatto molto apprezzato dal pubblico, il miracolo della vita è l’abbraccio di un uccello in volo che dispiega le sue ali verso l’ignoto. Per Carmelo Micieli un’istantanea su un mare tinto di sole e una barca alla deriva. Domenico Morello ci porta a Siena per assistere al Palio, nella contesa tra una contrada e l’altra i veri vincitori restano i cavalli. Marco Moschitto mostra come l’esotico si possa celare anche in un tramonto nostrano. Santi Oliveri con la sua foto impone una riflessione sociale, la facciata di un enorme palazzo popolare è come un formicaio che racchiude in sé più di cento anime. Maria Pitruzzello, architetto per professione, si contraddistingue per il suo gusto geometrico per linee simmetriche rette e rigorose, ma che inevitabilmente si spezzano sopra il riflesso di uno specchio d’acqua. Roberta Riera e la sua acrobata funambolica, un soggetto sospeso per raccontare il pericoloso fascino di un mestiere così rischioso.  Gaetano Salemi crea un momento di grande tenerezza attraverso lo sguardo di due piccoli mici arruffati. Giuseppe Scapellato sceglie il Vaticano come ambientazione per uno scatto magistrale che, con dovizia di particolari, descrive due ambienti diversamente illuminati l’esterno e le guardie svizzere e l’interno con la sua processione di luci. Per Giuseppe Schermi sono le luci di un’ alba al Faro il soggetto prescelto come paradigma per uno dei luoghi più belli della nostra città. Le premurose coccole di una bambina e l’amore per il suo cucciolo portano la firma di Rina Spinali. La natura protagonista indiscussa per Silvana Spinali che, con una macro, delinea il miracolo della natura e dei suoi colori, mentre per  Maurizio Stupia è il volo trasparente di una libellula. Il viaggio si conclude con Cristina Usanza e con gli occhi furbi di una bambina che ha appena fatto una marachella.

L’Apf con i suoi tre anni di attività si conferma un’associazione con un grande potenziale che ha ancora molto da raccontare. Diceva il noto fotografo Nadar “Non esiste la fotografia artistica. Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare.”

 

Michela Italia  Nella foto:  Maddaleni con Luigi Mirto

I Trenta scatti dell’APF per raccontare un anno di fotografia

 

APFMostra fotografica.jpg

Si è conclusa il 27 dicembre la mostra dell’APF tenutasi presso il Salone Palazzo di Città di Augusta. Doveva terminare giorno 23, ma il sorprendente afflusso di visitatori ha imposto all’organizzazione una proroga di quattro giorni. Reflex analogica e digitale, fotocamere compatte, bianco e nero e foto a colori, ognuno a proprio modo e col proprio mezzo ha raccontato una parte di sé e della propria passione. Trenta gli scatti, uno per ogni socio dell’Apf, nessun tema per questa mostra natalizia ma un solo filo conduttore: l’amore per la fotografia. Domenico Blandino, Duccio Luglio e Alfio Iacobello hanno reso omaggio alla musica ritraendo tre diversi interpreti, ognuno di loro con grande personalità ha dipinto i contorni di una musica fatta di accordi, suggestioni jazz, luce soffusa e grande esperienza. Sebastian Brusca, propone la sua visione prospettica assolutamente non convenzionale, spiando tutta la vita che passa da un angolo della nostra città. Non poteva mancare la natura morta, il cui autore Gaetano Cannavò ha scelto di identificare con i tanto suggestivi melograni. Audace la scelta di Eugenio Cappuccio, il quale blocca il rapido passo di un uomo barbuto che, pur non guardando l’obiettivo, rapisce l’attenzione di un viaggiatore distratto. L’esperimento di Francesco Castorina può dirsi assolutamente riuscito, una luce radente che accarezza un seno di donna supportata da un taglio insolito, ed è subito palpitazione.

 

 Per Andrea Cimino una difficile prova di still life, la scelta del bianco latte, perfettamente bilanciato, in un bicchiere in bilico di cui si apprezza la trasparenza, questi sono stati gli ingredienti per uno scatto minimal che ognuno vorrebbe aver nel proprio salotto. La foto di Felice Cucinotta, ha il sapore di altri tempi sia per il soggetto ritratto, uno scalpellino per nulla scomposto dal flash del fotografo, che per la tecnica di realizzazione, una pellicola sviluppata nel buio di una camera oscura. Gli antichi giochi tornano ad essere i protagonisti di un assolato pomeriggio augustano fotografato da Corrado Di Mauro. Cosa può esserci di più romantico di un bacio rubato? Lo sa bene Walter Falzolgher che, con gusto quasi cinematografico, blocca un gesto d’amore in un caotico istante alla stazione. Maria Gadaleta, sceglie un anziano signore concentrato a guardarsi la camicia come protagonista per la sua fotografia. Un panoramica con l’Etna prorompente e impetuosa nella sua maestosità porta la firma di Giuseppe Garufi. Per Giorgio Italia, un piccolo devoto in processione simboleggia quel filo sottile tra sacro e folklore. Salvatore La Ferla con la sua modella sugli scogli propone un esercizio di stile all’aperto. Enrico Lombardo firma uno scatto di Hitchcockiana memoria con la sua casa sinistramente avvolta da uno stormo di uccelli neri. Per Romolo Maddaleni, un difficile scatto molto apprezzato dal pubblico, il miracolo della vita è l’abbraccio di un uccello in volo che dispiega le sue ali verso l’ignoto. Per Carmelo Micieli un’istantanea su un mare tinto di sole e una barca alla deriva. Domenico Morello ci porta a Siena per assistere al Palio, nella contesa tra una contrada e l’altra i veri vincitori restano i cavalli. Marco Moschitto mostra come l’esotico si possa celare anche in un tramonto nostrano. Santi Oliveri con la sua foto impone una riflessione sociale, la facciata di un’enorme palazzo popolare è come un formicaio che racchiude in sé più di cento anime. Maria Pitruzzello, architetto per professione, si contraddistingue per il suo gusto geometrico per linee simmetriche rette e rigorose, ma che inevitabilmente si spezzano sopra il riflesso di uno specchio d’acqua. Roberta Riera e la sua acrobata funambolica, un soggetto sospeso per raccontare il pericoloso fascino di un mestiere così rischioso. Gaetano Salemi, crea un momento di grande tenerezza attraverso lo sguardo di due piccoli mici arruffati. Giuseppe Scapellato, sceglie il Vaticano come location per uno scatto magistrale che, con dovizia di particolari, descrive due ambienti diversamente illuminati l’esterno e le guardie svizzere e l’interno con la sua processione di luci. Per Giuseppe Schermi sono le luci di un’ alba al Faro il soggetto prescelto come paradigma per uno dei luoghi più belli della nostra città. Le premurose coccole di una bambina e l’amore per il suo cucciolo portano la firma di Rina Spinali. La natura protagonista indiscussa per Silvana Spinali che, con una macro, delinea il miracolo della natura e dei suoi colori, mentre per  Maurizio Stupia è il volo trasparente di una libellula. Il viaggio si conclude con Cristina Usanza e con gli occhi furbi di una bambina che ha appena fatto una marachella. L’Apf con i suoi tre anni di attività si conferma un’associazione con un grande potenziale che ha ancora molto da raccontare. Diceva il noto fotografo Nadar “Non esiste la fotografia artistica. Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare.”

 Michela Italia