FORTE VITTORIA OSPITA LA CONFERENZA SERVIZI DELL’ ARSENALE DI AUGUSTA – di Francesco Migneco

 

Immagine.jpgAUGUSTA – Il Direttore dell’ Arsenale di Augusta, Amm. Giuseppe Abbamonte, il 16 maggio scorso ha organizzato una conferenza di presentazione, in forma ufficiale, del progetto esecutivo, in ordine al recupero dei “relitti navali”, da anni giacenti nei siti militari del porto di Augusta. Già nell’ aprile scorso ci siamo occupati, dedicando un’ampio spazio sull’argomento su queste colonne, riportato anche dal “Diario Doc” e dal “Giornale di Augusta”. Avevamo sottolineato che “finalmente” l’operazione di sgombero di questi residuati inerti, era stata avviata, anche se ancora c’era da superare una certa burocrazia inerente il rilascio delle ultime autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti di risulta. Si è sottolineato il “finalmente” e giustamente, perché tale progetto di bonifica relittuale datava anteriormente al 2004, e che da allora, i vari direttori dell’ arsenale militare hanno portato avanti con impegno e determinazione, raggiungendo notevole risultato, prima con la direzione dell’ Amm. Brogi e, in atto, con l’ Amm. Abbamonte che, coordinato da un’eccellente supporto di ufficiali arsenalizi, che vale citare come il C.V. Di Gennaro, il C.V. Amore, il C.V. Gianino, il C.F. Perticari, il C.F. Merluzzi e il C.F. Fareri, che silenziosamente hanno dato, nell’ insieme, una svolta decisiva a quel “finalmente” che, oggi, si traduce in realtà.

 

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La conferenza si è svolta con una introduzione, in prima battuta del Comandante di Marisicilia Amm. Robero Camerini, il quale ha tenuto a sottolineare che, ormai, il progetto “bonifica” è concretamente iniziato e che non sussistono dubbi che esso andrà a buon fine. Inoltre, ha affermato che in sintonia con lo Stato Maggiore della Marina, in un prossimo futuro si procederà a un ulteriore bonifica di tutti gli altri relitti di pertinenza militare. Ampio spazio al tema delle conferenza è stato dedicato dall’ Amm. Abbamonte il quale, con estrema chiarezza e dovizia di particolari, ha illustrato il progetto generale del recupero, nettamente distinto nelle sue fasi operative. Egli si è soffermato sulla procedura tecnica della rimozione che, nella fattispecie, deve tenere conto del rispetto dell’ ambiente, la sicurezza nel lavoro e, infine, la particolare attenzione nello smaltimento dei rifiuti speciali e ordinari. Sono intervenuti successivamente, il C.V. Di Gennaro e il C.F. Merluzzi, i quali hanno affrontato gli “aspetti tecnici” e l’ organigramma dell’ esecuzione del progetto, nonché i tempi di attuazione. Chiude gli interventi il responsabile tecnico della MAMMOET SALVAGE R.V. di Rotterdam, consociata della CHELAB Srl, facenti parte del raggruppamento temporaneo delle concorrenti, che si è aggiudicata la gara di appalto per l’ammontare di 2.330.000 euro.

Vale aggiungere che l’ impresa capogruppo è di livello internazionale nel campo del recupero navale, anche a grandi profondità.  L’ esposizione del tecnico della Mammoet è stata rigorosa e puntuale, e altrettanto esaustiva, sia dal punto di vista esplicativo, in ordine e consistenza dei relitti da trattare, quanto nella procedura più importante e delicata che riguarderebbe il recupero. Infatti, a correzione di quanto prospettato nella precedente informazione, è stato precisato che non verranno utilizzate paratie in metallo, bensì “gomme zavorrate al fondo” che formeranno il cosiddetto “bacino di demolizione”. Vale a dire, i relitti verranno circoscritti da questo bacino isolante, laddove si opera, in condizione di assoluta sicurezza per ogni eventuale rischio ambientale. L’ impresa ha confermato, come già anticipato dall’ Amm. Abbamonte, e cioè i sette relitti da recuperare, dei quali tre giacciono, semisommersi, di fronte al Forte Vittoria, e riguardano l’ ex dragamine  Loto e Giaggiolo e l’ MTF, mentre gli altri quattro ex dragamine Palma, l’ MTF 1302 e le ex corvette Alcione e Airone (in alto nella foto)  giocciono a ridosso della banchina, a Punta Cugno. I precedenti storici di tali imbarcazioni e soprattutto delle ex corvette, sono stati largamente indicati nel nostro precedente articolo dell’ 8 aprile, su AugustaNews. Riteniamo di concludere nel dare atto che tale incontro ha suscitato notevole interesse, che ha visto una nutrita partecipazione degli organi di stampa, sia a livello locale, provinciale, che regionale, nonché di esponenti dei vari Enti come BB.CC, Tutela dell’Ambiente e del Mare, ARPA, Assessorato regionale, Ministero Difesa Marina e altri. L’apprezzamento è stato corale per l’importante iniziativa, anche perché i partecipanti hanno potuto conoscere, nello specifico, cosa comporta la preparazione, in concreto, e la realizzazione di un siffatto progetto di bonifica di relitti navali giacenti in siti di interesse nazionale (SIN). Vale sottolineare, per inciso, la perfetta sintonia dello schema organizzativo condotto e portato a termine tra Marisicilia,  Arsenale e Capitaneria di Porto di Augusta. Ci auguriamo che le operazioni di recupero raggiungeranno le loro conclusioni, così da restituire all’ ambiente e al porto di Augusta la sua antica e affascinante bellezza.

 Francesco Migneco

AUGUSTA. CONCLUSO IL PROGETTO “IL FARO, UN CONO DI LUCE FRA PIU’ MONDI”

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forte vittoria,augusta,augustanewsAUGUSTA.  Con la visita guidata del restaurato Forte Vittoria e della rada di Augusta, si è concluso ufficialmente. giovedì 9 maggio,  il progetto del liceo “Mègara” “Il Faro, un cono di luce fra due mondi”, rivolto non soltanto agli alunni dello stesso istituto, ma a quelli di altre istituzioni scolastiche. Alla visita, guidata da Luca Di Giacomo, hanno partecipato, infatti,  gli alunni degli istituti comprensivi “Corbino” e”Costa”, di Augusta, che hanno  concorso con elaborati di vario tipo. Oltre alla dirigente scolastica del “Mègara”,Castorina,  erano presenti i docenti Pirrucello, referente del progetto stesso, Castro, Cusumano, Di Venuta, C. Patania e F. Solano, del “Mègara” e Ritunno e Suppo, rispettivamente della “Corbino” e della”Domenico Costa”, che hanno accompagnato i loro alunni, quasi tutti per la prima volta in visita al Forte Vittoria, intitolato alla moglie del governatore spagnolo Garsia deToledo, cui è intitolata l’altra fortificazione posta al centro del porto ,  quale presidio contro le scorrerie dei pirati che allora infestavano il Mediterraneo. Durante la visita del forte Vittoria, possibile grazie all’intervento dell’Autorità portuale di Augusta,  le delegazioni scolastiche hanno ricevuto la gradita visita degli ammiragli Abbamonte e Di Capua, rispettivamente direttore dell’arsenale militare e  comandante della flottiglia corvette e del capitano di vascello Giuseppe Barbera, comandante di Maribase-Augusta. Non meno interessante per i ragazzi la visita dell’ampia rada, grazie alla collaborazione del Gruppo barcaioli. Per i ragazzi è stata “una bellissima esperienza perché non capita spesso di visitare questi luoghi”, hanno riferito entusiasti Gabriele Valenti e Fabio Visdentini della I C –scientifico.

   G. C.

 

AL CENTRO DEL PORTO DI AUGUSTA IL KIWANIS RICORDA LA NASCITA DELLA BASE NAVALE

forte vittoria,augusta,augustanewsAUGUSTA. Forte Vittoria ha ospitato per la prima volta un convegno organizzato dal Kiwanis, presieduto da Gaetano Roggio, in occasione del centenario della guerra Italia-Turchia 1911-1912, per ricordare la nascita della base navale di Augusta, che fu realizzata praticamente in una settimana, proprio per far fronte alle esigenze belliche derivate dal desiderio italiano di aver, come le potenze europee, le colonie oltremare, in terra d’Africa. Si è trattato di un tema da seminario – come si diceva una volta – un seminario di oltre due ore, che sarebbe stato opportuno intervallare da una pausa, con molti ospiti, molti dei quali costretti a stare in piedi, costipati sostanzialmente nell’angusta e soffocante sala-conferenze della secentesca fortificazione spagnola, restaurata di recente, con risultati piuttosto discutibili, anche se con l’avallo della Soprintendenza (ma chi ha detto che la Soprintendenza non debba sbagliare?), grazie a un finanziamento di 500 mila euro. Doveva essere un’occasione per poter visitare bene la fortificazione, che da circa quarant’anni non era fruibile, ma, di fatto, il tempo è  volato per seguire i relatori, qualcuno dei quali non ha trattato il tema assegnato, mentre qualcun altro non ha avuto il senso del tempo, tenendo impegnato l’uditorio eccessivamente mentre si poteva trattare il tema in modo più sintetico, dati i tempi, lo spazio e la presenza dei molti astanti addossati alle pareti. L’idea di trattare il tema nel forte spagnolo«Augusta base passeggera verso il bel suol d’amore: diplomazia, giornali, navi e orgoglio cittadino», è stata vincente sul piano della presenza di pubblico, ma forse occorrerebbe ripeterla in altro luogo più adatto per un uditorio più vasto, tenendo conto dell’esperienza fatta appunto sabato scorso. I lavori sono stati introdotti dal presidente del club, Gaetano Roggio Ha poi preso la parola Francesco Attanasi, vice presidente della società siracusana di Storia Patria che ha trattato il tema «Una guerra tra le cancellerie europee». Alberto Moscuzza presidente dell’associazione culturale Lamba Doria di Siracusa, ha parlato di un elmo coloniale da truppa del regio esercito,  mod. 1887, donato al Museo della Piazzaforte e al momento custodito dal Kiwanis, presentato al termine del convegno. «In Augusta negli anni Sessanta del secolo scorso  fu trovato un magazzino strapieno di caschi coloniali». Il pubblico è stato infine intrattenuto dallo storico militare Antonello Forestiere che ha affrontato l’argomento «Navi da guerra, mercantili, batterie e depositi: la guerra cambia Augusta». Un racconto intervallato da letture, con la voce di Michela Italia,  di giornali d’epoca che parlavano di Augusta e del suo porto strategico in quell’evento bellico,  che rappresentò una vera manna perla popolazione, dedita alla pesca e all’agricoltura. “Furono occupati tutti gli uomini abili di Augusta e addirittura furono presi uomini da città vicine, come Catania”, ha precisato Forestiere, il quale ha messo i luce la realtà di “una rada assolutamente vuota, priva di banchine e strutture che per i suoi spazi e la sua posizione, fu scelta il 24 settembre del 1911 come base navale passeggera, cioè temporanea.Il forte Vittoria, prima, e l’ex convento di San Domenico poi, furono sede del comando navale. Una base temporanea perché nel maggio del 1912, finita la guerra il sogno della popolazione che con l’arrivo della Marina aveva smesso di patire la fame, svanì”. Forestiere non è andato oltre, considerato il tema, ma negli anni successivi la base rinacque, rivestì enorme importanza durante la II guerra mondiale, tanto che ancora oggi è ricordata come la base che non oppose resistenza all’attacco degli Inglesi, che sbarcarono ad Augusta e l’allora comandante, Priamo Leonardi è ricordato ancora come un pavido o come chi era colluso con quello che allora erano  ufficialmente nemici. Oggi la base di Augusta, da dieci anni, è sede di Marisicilia

 

  Giorgio Casole