I FONDI DEL CIPE PER IL DEPURATORE DI AUGUSTA DEVONO ESSERE ASSEGNATI AL COMUNE DI AUGUSTA E NON A SOCIETA’ PRIVATE

Mentre i  14 sindaci delle città vicine si ribellano contro la gestione privatistica del servizio idrico, il sindaco Carrubba disattende il 78% degli augustani e la pronuncia della Corte costituzionale

 

acqua.jpgE’ da quando che c’e’ odore di elezioni regionali, che ad Augusta stanno arrivando, a parole, finanziamenti da tutte le parti, e quello che non e’ stato realizzato in 10 anni di amministrazione Carrubba si vorrebbe realizzare in tre mesi prima delle elezioni regionali. Ma di tutti i progetti quello che è’ di maggiore attualità è quello che riguarda la realizzazione del depuratore e della rete idrica che ammonta a 4 milioni 849 mila euro e non 40 milioni, come qualche giornalista di parte, vorrebbe fare intendere. E mentre 14 sindaci dei comuni della nostra provincia guidati da Paolo Amenta Sindaco di Canicattini fin da quando è stato stipulato il contratto di affidamento del Servizio Idrico Integrato e dei lavori connessi rogato dal notaio Marciano del 8.02.2008, si sono schierati contro l’affidamento   del servizio ai privati, il nostro Sindaco che ha partecipato        assieme a ” Sindaci Ribelli ” alle proteste e che a parole era favorevole al risultato del referendum del 12 e 13 giugno 2011, non solo non è stato coerente, ma anzi ha affidato alla società che gestisce il servizio idrico, anche quello della realizzazione del depuratore. Che il nostro Sindaco sia una persona egocentrica lo si sapeva ma che non tenga conto assolutamente di quel 78% di augustani che con referendum hanno votato favorevolmente il ritorno della gestione pubblica dell’acqua e veramente inammissibile. Non solo ha disatteso le istanze dei suoi cittadini, ma non ha neppure preso, in minima considerazione, la sentenza di pochi giorni fa con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale art. 4 della finaziaria-bis del governo berlusconiano Pdl-Lega nord. Ma la cosa, che a noi di AaA e del Forum Acqua Bene Comune di Augusta riteniamo sia GRAVE è che questi soldi che sono pubblici vengano dati a un privato e non ai cittadini di augustani che invece di essere comproprietari di un impianto idrico e fognario finanziato con i suoi soldi, saranno costretti a sottostare ai diktat della società privata, che senza spendere un solo centesimo diventerà proprietaria di un impianto che nel caso in cui i servizi dovessero per legge essere di nuovo comunali, i cittadini di Augusta per riscattare il servizio dovrebbero sborsare qualche decina di milioni di euro. Oltre al danno anche la beffa di dover ricomprare un impianto che potrebbe essere fin dal suo nascere augustano. Non solo,ma i cittadini devono sapere che siamo stati beffati dalle amministrazione e dai rappresentanti  istituzionali che si sono succeduti negli ultimi 20 anni (Sindaci e Consigli Comunali ):- la prima volta con il lodo Sain con il quale l’amministrazione prima dell’attuale sindaco ha attivato un mutuo ventennale di alcuni milioni di euro con la Cassa Depositi e Prestiti per pagare la società che doveva costruire il depuratore e la rete fognaria ( amministrazione del Sindaco Gulino e consiglieri di maggioranza) ; – la seconda volta sotto l’amministrazione dell’attuale Sindaco che ha attivato un’altro mutuo ventennale di alcuni milioni di euro per lo stesso morivo del primo punto. In altre parole i cittadini di Augusta lo stesso impianto fognario lo stanno pagando già due volte e sarebbe assurdo,se il privato con un 20 % di capitale diventi proprietario del 100 % e preferibile invece, un milione di volte che quel 20 % lo mettano i cittadini di Augusta e che siano essi i veri proprietari del 100 %.. Riguardo al progetto il Comune dovrebbe averne ben due pronti o da rielaborare e presentare prima che la Comunità Europea multi la Sicilia, e il Suo Governatore che in questi anni invece di obbligare i Sindaci inadempienti a realizzare quanto dovuto per la collettività non solo ci ha dormito sopra ma nel caso del nostro Sindaco ha ricevuto elogi e rappresentanza istituzionale del suo Mpa. Ma  perché in questa terra di Sicilia i politici confabulano e’ sbagliano ripetutamente e non succede niente, e a pagare  in soldoni e in servizi debbano essere i cittadini.  Ebbene che questo Governatore, questo Sindaco, la sua Amministrazione e il Consiglio comunale, che non sta svolgendo il ruolo assegnato,  vadano a lavorare e liberino i Siciliani dalla loro incompetenza.  

 

  Francesco Ruggero

IL DEPURATORE NON C’E’, MA NOI PAGHIAMO LO STESSO

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Ad Augusta da  quasi cinquant’anni si  attende la costruzione  del depuratore cittadino.  Dal lungomare Rossini al golfo Xifonio  sono stati individuati circa tredici scarichi fognari.  La Sai 8,  la Società che ha il compito di fornire l’acqua, ha  25 milioni di euro per sistemare le fogne augustane,  ma dal Comune fanno sapere che per completarle occorrono ancora un paio d’anni. Nel frattempo accanto agli sbocchi fognari troviamo pescatori e bagnanti che non rispettano i divieti. Tuttavia,  i cittadini pagano da anni una “tassa  per la depurazione” , ma il  servizio è  inesistente: il  depuratore non c’è. I liquami,  che convergono nella rete fognaria, che dovrebbero confluire nel depuratore, non solo producono danni all’ambiente circostante, ma mettono anche a rischio la salute dei cittadini. Sorge spontanea una domanda: come adopera il Comune  i tributi degli augustani?

Alessia Galvagna.