PAPA: SOLIDARIETA’ DA DETENUTI AUGUSTA, CI SENTIAMO SUOI FIGLI

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(AGI) – CdV, 4 apr. – Solidarieta’ e’ stata espressa al Papa da un gruppo di detenuti del carcere di Augusta- Brucoli. “Santita’ – scrivono in un messaggio-poesia indirizzato a Benedetto XVI e firmato ‘gli ultimi’ – Gesu’ e’ crocifisso. Con l’esecuzione di una condanna ingiusta, frutto di una sentenza iniqua, viene definitivamente giudicata la storia. Dalla parte di Cristo crocifisso sta la verita’ silenziosa dell’Amore.  Dall’altra parte il sopruso e la menzogna”. Questa Pasqua, invocano i detenuti, “la Chiesa risorga nei nostri cuori di convertiti e di persone decise a fare un cammino di fede dietro la sua fraterna e autorevole guida. Santita’ i suoi figli e detenuti sono nel suo cuore e nella preghiera” .

Rinvenuta a Brucoli una grande elica tripala

Il subacqueo Aldo Podestà ritrova a Brucoli un’elica e parti di motore d’aereo dell’ultima guerra

Il sub Podestà e l'Avv. Antonello Forestiere.jpg

Il giovane sub augustano Aldo Podestà ha ritrovato nel corso di un’immersione nelle acque dinanzi a Brucoli una grande elica tripala di aereo, che, sebbene deformata, appariva ancora in buono stato di conservazione. All’elica erano collegate parti del retrostante motore. Nella mattinata di domenica 22 novembre il motore è stato recuperato. Aldo Podestà è stato coadiuvato da Piero Bonomo, mentre sono scesi in acqua a condividere l’importante momento con lo scopritore del cimelio l’ammiraglio di divisione Andrea Toscano, comandante di Marisicilia, e il sub Iano Di Mauro, responsabile della Guardia Costiera Ausiliaria, che ha effettuato riprese fotografiche. Il recupero è stato organizzato dallo stesso Podestà, grazie alla disponibilità mostrata dalla “Eden Fish,” che ha fornito le attrezzature e un’imbarcazione. Il reperto si trova adesso alla Marina Militare di Terravecchia.

Nel pomeriggio di martedì l’avv. Antonello Forestiere, direttore del civico “Museo della Piazzaforte” ha effettuato un sopralluogo sull’elica della quale richiederà subito la cessione alla competente Soprintendenza del Mare di Palermo, già notiziata informata del recupero. Erano presenti Aldo Podestà accompagnato da Piero Bonomo e da Iano Di Mauro; è intervenuto anche l’ammiraglio Toscano.

Il sub Aldo Podestà.jpgL’esame esterno del motore lo farebbe ritenere italiano, verosimilmente un Piaggio P.XI RC40, radiale, a 14 cilindri. Soltanto dopo il sicuro rinvenimento di indicazioni distintive sulle parti meccaniche il motore potrà essere perfettamente identificato così come il modello di aereo che lo montava. A quel punto si tenterà di ricostruire in quale circostanza quell’aereo è precipitato nelle acque di Brucoli, probabilmente durante il periodo dell’invasione alleata nell’estate del 1943.

Dopo i necessari interventi di pulizia esterna, desalinizzazione e protezione delle superfici, l’elica, nel frattempo affidata dalla Soprintendenza del Mare al nostro “Museo della Piazzaforte”, dovrebbe quindi essere definitivamente trasferita nella sua sede.   

     C.C.

OTTANTENNE SALVA RAGAZZA VENTITREENNE

brucoli.jpgAUGUSTA.   L’augustano Francesco Tringali, nato il 2 ottobre del 1929, nella mattina di lunedì 5 ottobre, ha salvato la vita a M. B., originaria di Carlentini,  decisa a togliersi la vita nelle acque di Brucoli,  il villaggio che dista 5 chilometri da Augusta. M.B. si è recata nei pressi dell’ex ristorante Trotilon, prospiciente il bellissimo golfo di Brucoli, ha parcheggiato l’auto e, con addosso una grossa pietra, si è gettata in mare.  L’anziano Francesco Tringali, trovandosi nei paraggi per una passeggiata, si è accorto della scena e, senza  pensarci troppo, si è lanciato per salvare la ragazza.  Compiuto il nobile gesto, sia Tringali che M.B. sono stati sollecitamente trasportati al pronto soccorso del civico “Muscatello” per gli accertamenti di rito e anche per scongiurare possibili complicanze, soprattutto per l’anziano salvatore che ha rischiato di annegare, anche perché munito di una protesi agli arti inferiori.  Dopo un primo controllo dai medici di guardia, i due sono stati portati al reparto di radiologia per un accurato controllo e dichiarati fuori pericolo. La famiglia di M.B. si è precipitata al capezzale della congiunta e ha pregato di non fornire ragguagli per risalire all’identità della ragazza. A quanto ci è dato sapere, Francesco Tringali non è nuovo a simili imprese. Meriterebbe una medaglia al valor civile. Lo segnaliamo al prefetto di Siracusa .     

            Giorgio  Càsole

Riconsegnata la carta d’identita’ a don Prisutto

090731 acquagiardino 018.jpgBrucoli 11 agosto – Mi è stata riconsegnata da una funzionaria della prefettura di Siracusa la carta d’identità che avevo spedito al capo dello stato insieme ad un dossier sulla vicenda relativa alla ricostruzione dell’Adonai.

Ormai  l’unico mezzo per farsi sentire è la protesta, anche se non sempre è necessario avere i grandi titoli sulla stampa.

Questo tipo di protesta l’avevo già sperimentato nel 1991, quando inviai a Cossiga la carta d’identità per il “silenzio di stato” sul terremoto del 1990. La mia carta d’identità se la sono trovata sul tavolo Cossiga, Scalfaro, Ciampi e anche Napolitano.

Ci sono però, presidenti e presidenti: qualcuno come Cossiga e Ciampi hanno deciso di non rispondere: Scalfaro dovette venire in Sicilia nel 1996. Napolitano ancora non sappiamo. In verità anche Cossiga e Campi in Sicilia ci sono venuti, ma per fare i turisti e per fare passerella. Cossiga scese in Sicilia, a Gela, nel gennaio 1991 ma non ebbe il tempo né la volontà di vedere le tendopoli del terremoto avvenuto il mese prima; Ciampi nel 2005 ha preferito “benedire” a Siracusa la targa di pietra con  cui si dichiarava un pezzo del nostro territorio “patrimonio dell’umanità” mentre ha ritenuto inopportuno fare anche una brevissima sosta nel triangolo Augusta-Priolo-Melilli, la “pattumiera dell’umanità”.

Intanto il presidente Napolitano va’ a Stromboli, in vacanza.

In vacanza, in queste stesse ore ci sono (o sono in procinto di andarci), credo, anche quelli che da 15 mesi mi devono dare delle risposte.

Le stesse persone, a cui come cittadino mi sono rivolto e che non si sono degnate di rispondere affatto o di rispondere nei tempi biblici della burocrazia nelle prossime ore o giorni arriverà, su sollecitazione della presidenza della repubblica, una lettera a firma del prefetto di Siracusa.

Staremo a vedere se queste stesse persone, irraggiungibili ancor prima del terremoto dell’Abruzzo, siano ancora “fuori stanza”, “in missione”, “in televisione” oppure “im-boscate”.

Potranno non rispondere al comune cittadino, ma non potranno esimersi dal rispondere al rappresentante del governo che ha promesso di “tenermi informato” (ferie permettendo).

In prefettura, magra consolazione, stamattina mi son sentito dire: “Se fossimo stati in un’altra regione ….”.

Beh, le stesse parole erano state fissate in una serie di vignette del 1997-98 ma che sono ancora attuali e lo saranno ancora per un bel po’ di tempo.

Intanto in attesa delle risposte, dei mancati collaudi e delle omissioni di atti d’ufficio, il santuario rimane chiuso, negato ai fedeli e ai gruppi.

E per innaffiare l’area verde del santuario aspettiamo il temporale di mezz’agosto.

Grazie alla burocrazia regionale.

      Il Rettore  Sac. Prisutto Palmiro