68° Anniversario del bombardamento aereo statunitense su Augusta

IL COMUNE RICORDA I MORTI DEL 13 MAGGIO 1943,  MA FRANCESCO MIGNECO NON VIENE INVITATO

 migneco e càsole nell'aula magna.jpg

 

AUGUSTA. Il 68° Anniversario del bombardamento aereo statunitense su Augusta del 13 maggio 1943 che provocò sessantadue vittime civili e profonde distruzioni nell’abitato è stato celebrato, nell’ auditorium “Don Paolo Liggeri” del civico palazzo San Biagio,  con una conferenza di carattere storico-militare organizzata dal Comune per il tramite dell’assessore alla Cultura, Giovanna Fraterrigo,  in collaborazione con il “Museo della Piazzaforte”, rappresentato dal suo direttore, Antonello Forestiere. L’Assessore ha informato che l’amministrazione comunale ha dichiarato  ufficialmente con apposito atto amministrativo il 13 maggio giornata della memoria di quel luttuoso evento di guerra. Ha ribadito l’importanza del museo quale elemento indispensabile per l’attività scientifica di ricerca, manutenzione e tutela di cimeli militari relativi alle vicende storiche belliche in cui la città è stata coinvolta, oltre che quale volano di iniziative culturali autonome e in collaborazione con altri sodalizi aventi analoghe finalità. Il direttore  Forestiere ha tratteggiato il quadro generale della situazione militare nel Mediterraneo nel 1943, evidenziando le ragioni che diedero origine al poderoso attacco aereo statunitense su Augusta. Si è soffermato  ad approfondire le differenze operative adottate dagli inglesi e dagli americani in merito alle attività di bombardamento, descrivendo poi caratteristiche e limiti del sistema difensivo antiaereo della Piazzaforte oltre che le fasi dell’attacco aereo alla città. Il siracusano presidente dell’associazione storico-culturale “Lamba Doria”, Alberto Moscuzza, ha affrontato, frutto di personali ricerche,  il tema dei soccorsi dopo l’incursione soffermandosi sul ruolo e sull’organizzazione dell’U.N.P.A.(Unione Nazionale Protezione Antiaerea), anche attraverso l’esibizione di documenti originali dell’epoca riguardanti i componenti e i vari ruoli in cui era ripartita l’unità operante ad Augusta; in sala sono stati esposti alcuni cimeli della sua collezione privata,  quali elmetti, maschere antigas, manifesti e documenti. Il presidente del “Gruppo Modellisti Città di Augusta”, Domenico  Catalano, ha commentato  il pregevole modello di bombardiere quadrimotore statunitense B-24D “Liberator” realizzato in scala 1/48 dal gruppo modellisti e destinato a incrementare la collezione del “Museo della Piazzaforte”; è stato anche esposto in sala un plastico della città di Augusta con l’indicazione dei punti principali di scoppio delle bombe sganciate dalle due ondate di bombardieri americani. La serata ha avuto un gran successo di pubblico per il gran numero di persone presenti e per l’apprezzamento manifestato. L’unica nota stonata  è sembrata l’assenza di chi avrebbe potuto raccontare con le sue parole l’esperienza di quella terribile giornata, quando, appena dodicenne, subì il trauma che si è portato dentro per un sessantennio, fino a quando, lo scorso anno, ha pubblicato un libro interamente dedicato a quell’evento, Augusta, 13 maggio 1943, pubblicato a sue spese, come per sciogliere un voto in memoria dei caduti, per liberarsi, psicoanaliticamente, di un peso che gravava nella sua psiche. Ci riferiamo all’ottantenne Francesco Migneco, avvocato in pensione, già pretore onorario del circondario di Augusta, che, attraverso la sua preziosa, forse unica, testimonianza, avrebbe certamente dato un arricchimento alla serata rievocando i momenti di quella giornata, come li ha rievocati,  in anni recenti, in  varie occasioni pubbliche e private, di cui la stampa quotidiana si è occupata, battendosi sempre perché QUEI POVERI MORTI FOSSERO RICORDATI. . Indimenticabile testimonianza offerta l’anno scorso, proprio di questi tempi, agli alunni del liceo “Mègara”, che lo  ascoltarono con  riverente silenzio, fino alla commozione.

Come mai non era presente alla serata?, abbiamo chiesto all’avv. Migneco.  Non mi hanno invitato, è stata la malinconica risposta.

       

     G.C.

AUGUSTA, 13 maggio 1943

L’ inferno scese dal cielo

foto Migneco.jpgIn occasione dell’ ultimo incontro del corso Pon  “Costruiamo la cittàdi tutti”, l’ ex pretore onorario di Augusta, l’ avvocato Francesco Migneco, ha illustrato ai  ragazzi iscritti in cosa consiste il codice penale, quello civile e le altre leggi che regolano la vita di noi italiani facendo riferimento anche alle esperienze personali vissute durante la sua carriera. Gli studenti partecipanti, hanno seguito con particolare attenzione e interesse questa sua esposizione che comprendeva anche un accenno sulla Costituzione, ossia l’ insieme dei diritti e dei doveri del cittadino. Gli onori di casa sono stati fatti dal prof. Giorgio Càsole, tutor del progetto e dalla dott/ssa Rabbito, esperta in comunicazione internazionale, responsabile di uno dei moduli in cui il PON è stato articolato.  La seconda parte dell’incontro-lezione, l’ avvocato Francesco Migneco, l’ha dedicata al terribile giorno del 13 maggio 1943, quando la città di Augusta fu colpita da un violento bombardamento che ferì sia fisicamente che moralmente tutti gli augustani, tanto che molti si trascinarono negli anni a venire mutilazioni nel corpo e nello spirito. Centinaia furono le vittime tra certi e ignoti. Questi cittadini persero  la propria vita perché non lasciarono la loro casa, o meglio per non averla potuta lasciare in quanto non sapevano dove andare. Anche se gli autori del terribile bombardamento, attuato in due ondate, cioè gli americani avevano avvertito la popolazione, attraverso migliaia di volantini  gettati da 5 mila metri d’altezza, di evacuare la città. Non dimentichiamo che ancora in quell’anno l’Italia era alleata della Germania nazista e gli Americani vennero in Europa per liberare i cittadini dalle dittature nazista e fascista. Questa è una pagina di storia che riguarda tutti noi e che ci unisce nello spirito. A tale avvenimento, lo stesso avvocato Francesco Migneco ha scritto il libro: Augusta, 13 maggio 1943: l’ inferno scese dal cielo che troveremo fra breve nelle librerie. La trama riguarda l’ autore in prima persona. Aveva 12 anni e ricorda brivido e paura che iniziarono alle 12.41 di quel famigerato 13 maggio;  le bombe sganciate  furono circa 50.000 provocando l’ inferno. 13.47: secondo bombardamento; questa volta volarono più basso, e lui sorpreso dall’ attacco mentre beveva a una fontanella, cercò di proteggersi accucciandosi sotto di essa e le bombe che cadevano a 500 metri da lui. L’ inferno durò 17 minuti e quando il futuro avvocato  si svegliò tra la polvere e il ferro arroventato illeso, giunse a casa, dove una sola cosa lo consolò: l’ abbraccio di suo padre: il più bell’ abbraccio della sua vita. Questo racconto ha provocato grande commozione in tutti  i giovani licealiInfine l’ avvocato ha concluso dicendo: “La conoscenza umana non dovrebbe mai conoscere queste cose terribili”.

         Cristina Ciacchella,  Fabrizia Ronsisvalle