Quali certezze per il personale civile della difesa di Augusta dopo il rilancio dell’ Arsenale Militare di Taranto e la disponibilità dei patrimoni immobiliari della Marina Militare?

Il Ministero della Difesa e la neocostituita società Difesa Servizi Spa saranno i veri protagonisti del piano delle permute.  arsenale,marina militare,politica,augusta

L’incontro del 13 dicembre delle OO.SS. con il ministro della Difesa ha chiaramente  evidenziato la volontà di elaborare una strategia di contenimento delle spese con una riconfigurazione delle strutture in termini quantitativi e il  conseguente adeguamento dell’assetto organizzativo.  L’attivazione di un tavolo tecnico di confronto con le Organizzazioni Sindacali e la disponibilità ad avviare un percorso di lavoro comune è stata l’assicurazione del Ministro che, ovviamente, ha la necessità di  coinvolgere le parti sociali in quei processi di razionalizzazione mai  risultati vantaggiosi per i dipendenti civili della Difesa.  Il Sindacato è sempre stato coinvolto, solo sul piano formale, nelle scelte operate dall’Amministrazione (vedi ristrutturazione Saragoza/Andreatta) per  la sua applicazione (farlo digerire ai lavoratori!) ma non certo nella strategia e nelle scelte.  Ne è la prova il sistema di contenimento delle spese attuato con il piano  di razionalizzazione e di riorganizzazione della base militare di Taranto.  La Marina Militare rende disponibile un patrimonio immobiliare di cinquecentomila metri quadri di aree urbane per un valore complessivo di  cinquecento milioni di euro.  Sulla decisione hanno pesato sia le politiche nazionali del Governo che la necessità di accorpare e riordinare le funzioni.  Con le risorse che ricaverà dalle “permute” sarà realizzato l’accorpamento delle aree funzionali.  Sono stati individuati tre grandi contenitori: Maricentro, le Scuole Cemm e la base navale Mar Grande.  Le attività formative saranno accorpate alle scuole Cemm di San Vito che  già ospita la Scuola Sottufficiali. Una volta liberato dalle funzioni  addestrative, Maricentro diventerà un vero e proprio centro direzionale  all’interno del quale saranno sistemate tutte le funzioni  tecnico-amministrative e gli enti che sono sparsi sul territorio cittadino.  La base navale Mar Grande diventerà il cuore logistico-operativo della Marina Militare. Al suo interno è prevista la costruzione dell’ospedale militare, dei magazzini di commissariato e dell’autoreparto.  Nelle aree adiacenti, è stata ipotizzata la realizzazione di nuovi impianti  sportivi in sostituzione di quelli di via Cugini che saranno dismessi.  Nella stessa zona si prevede anche la costruzione di nuovi attracchi per  mezzi militari più piccoli. In virtù di questi spostamenti, è stato  ipotizzato l’ampliamento del parco abitativo per il personale della Marina in zona Maricentro e a San Vito.  Il piano Brin garantirà la funzione e la presenza dell’Arsenale Militare  con il rilancio delle attività attraverso la ristrutturazione dei bacini e la creazione di tre grandi officine polifunzionali. E’ stato previsto anche un piano energetico composto da ben 16 progetti per un importo complessivo di 500 milioni di euro. Impianti fotovoltaici saranno realizzati su tutte le coperture, ad eccezione di quelle “storiche” dell’Arsenale ed a terra in aree non utilizzabili diversamente. I vecchi impianti saranno sostituiti in favore di nuove apparecchiature di  generazione di energia termica ed elettrica ad alta efficienza.  Già avviati contatti con il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio e  l’Autorità Portuale di Taranto.


U.S.B. – DIFESA AUGUSTA

Una tradizione che dura da 60 anni: la festa di San Giuseppe in Arsenale

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Il 19 marzo, come da tradizione e dal lontano 1951,  il personale militare e civile dell’Arsenale Militare Marittimo di Augusta ha festeggiato il  Patrono S. Giuseppe.

I festeggiamenti, alla presenza delle massime autorità locali civili e militari ,  sono iniziati alle ore 11.00 con la celebrazione della S. Messa nell’ File0063.jpgFile0007.jpgofficina omogenea/mista, che per l’occasione ha ricevuto la sua prima benedizione dopo gli ultimi restauri che stanno per essere definitivamente ultimati. Successivamente si è svolta   una processione che, partendo dalla stessa mega- officina si è conclusa davanti la “Nicchia” di San Giuseppe, antistante uno dei quattro bastioni che porta lo stesso nome del santo protettore a cui certamente si saranno ispirati i primi arsenalotti fondatori della manifestazione  nel decidere il patrono  a cui affidare le sorti dello stabilimento; una nicchia ricavata dentro le ridenti mura  di cinta del castello federiciano della città, o meglio, un residuale tratto che ancora oggi  sopravvive   forse proprio perchè considerato sacro  dalle  maestranze   dell’ ormai storico Arsenale Militare Marittimo di Augusta. La processione  è transitata poi davanti alle altre officine  per consentire la benedizione delle stesse.

Tra le autorità intervenute alla manifestazione, il Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano e il Direttore dell’Arsenale, Contrammiraglio Andrea Licci.

 

L’Arsenale Militare Marittimo di Augusta è uno dei tre Arsenali, insieme a quello di Taranto e La Spezia, alle dipendenze dell’Ispettorato del Supporto Navale, Logistico e dei Fari della Marina Militare. Per la peculiarità dei compiti assegnati e per la sua posizione geografica nel Mediterraneo, l’Arsenale di Augusta riveste un ruolo di supporto tecnico-logistico di grande rilievo.

Giulia Càsole – (foto: collezione-archivio G. Tringali)

                                                  foto album  di  Grazia Prisutto

ALL’ARSENALE MILITARE DI MESSINA, “FRATELLO MINORE” DELLO STABILIMENTO DI AUGUSTA, INIZIA IL RESTAURO DEI CANNONI

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All’Arsenale Militare le operazioni di restauro dei cannoni recuperati ieri dalla spiaggia di Capo Peloro.

 

L’attività di pulitura, ancora nella fase iniziale, è stata eseguita dai tecnici dello stabilimento militare sotto l’occhio attento del direttore, ingegnere Gian Francesco Cremonini. In uno dei tre è stato possibile, grazie alla migliore conservazione nel tempo, far riemergere parzialmente l’originale colorazione.

FOTO N. 1.jpgFOTO N. 3.jpgErano presenti anche gli esperti del Museo Storico della Fortificazione Permanente dello Stretto di Messina “Forte Cavalli” per un primo rilevamento dei parametri di base (lunghezza del cannone, diametro della bocca da fuoco, ecc.) necessari allo studio e all’identificazione dei reperti.

I tre cannoni, artiglierie ad avancarica databili presumibilmente tra il XVIII e il XIX secolo, rimarranno dunque nelle officine dell’Arsenale militare fino al termine dei lavori. L’ingegnere Gian Francesco Cremonini ha evidenziato la ferma intenzione di dedicare una squadra specializzata, sotto la supervisione dei tecnici della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Messina, alle operazioni di restauro al fine di poterli restituire in breve tempo, nonostante le numerose commesse in cantiere, alla cittadinanza peloritana. 

Fine ultimo dell’intera attività sarà la realizzazione di un monumento nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione dell’area di Capo Peloro anche in prospettiva del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Giova sottolineare la disponibilità manifestata dall’architetto Nino Principato per l’esecuzione del “bozzetto” e della dittà Ansaldo per la fornitura, a titolo gratuito, dei materiali necessari per l’allestimento.

Arsenale MM di Augusta: l’incredibile storia del salario accessorio

augusta aerea.JPGCon  le debite proporzioni, a me questa storia del salario accessorio, somiglia molto alla situazione politica italiana. Da tempo (troppo) si parla in Italia delle vicende di Berlusconi; tralasciando o relegando a marginali discussioni quelli che sono i veri problemi degli italiani. Siamo ormai tanto impelagati nelle vicende private del nostro Presidente del  Consiglio, che chi si rischia a parlare di lavoro, salute, scuola, salari e disoccupazione, viene immediatamente tacciato di  fare populismo e demagogia; considerando evidentemente gli orientamenti sessuali del nostro Premier meritevoli  di più attenzione rispetto a ciò di cui sopra.  Se prendiamo ad esempio l’Arsenale di Augusta, lo ripetiamo, con le debite proporzioni, succede la medesima cosa. Abbiamo in ordine sparso d’importanza: uno Stabilimento quasi fatiscente che ricorda tanto quelle case di campagna fatte in economia, poco alla volta, che alla fine non hanno né testa né coda. Un settore lavorazioni le cui officine dopo anni di inerzia ed ignavia, stanno, con i lavori in corso, prendendo una parvenza di forma, ma che probabilmente vedranno un funzionamento a regime quando del personale civile resterà solo un vago ricordo. Un’anomalia da sempre sottolineata ma mai rimediata, sta nel fatto che in uno Stabilimento industriale, gli impiegati superano come numero gli operai. Una classe dirigente preparatissima dal punto di vista cartolario, ma assolutamente a digiuno e lacunosa da quello tecnico-pratico. E tralasciamo, per non farla lunga (o per non infierire), sui cosiddetti problemi spiccioli, che di spicciolo hanno ben poco: magazzini ormai ai saldi, personale tecnico aggiornato fino al secolo scorso, etc..

Sale lo stato di agitazione del personale dell’Arsenale MM

Arsenale di Augusta.jpgGiorno 05.11.2009, si è svolta un’assemblea di tutti i lavoratori dell’Arsenale di Augusta, indetta unitariamente da CGIL, CISL, UIL, UNSA, FLP, RDB e R.S.U. per discutere sulla problematica inerente la distribuzione del fondo unico di sede (F.U.S.) relativa all’incentivazione del personale civile dell’ente per l’anno 2009.

Gli interventi dei rappresentanti sindacali di comparto in ordine Trigilio Sebastiano (CGIL), Blandino Maurizio (CISL), Di Blasi Bruno (UIL), Basso Nuccio (UNSA),  Bucello Salvatore (FLP), Gianino Francesco (RDB) e Passanisi Daniele (R.S.U.) oltre ad evidenziare le ragioni del mancato accordo che stabilisce le linee guida per la definizione e l’individuazione della produttività dell’Ente di Marinarsen Augusta hanno evidenziato il comportamento arroccato su posizioni indifendibili della Direzione che si pone con un atteggiamento fermo e non aperto alla contrattazione stessa.

Nel corso del dibattito oltre a manifestare lo stato di disagio dovuto alla crisi economico-finanziaria Nazionale nonché, alle scelte politiche del ministero che vedrebbe L’arsenale di Augusta ridimensionato nelle funzioni e nelle attività, con ricadute occupazionali sul territorio, si è ritenuto opportuno concludere l’assemblea con la stesura di un documento per la  riapertura dei termini della contrattazione ed invitando la Direzione ad una solerte soluzione del problema portando sul tavolo della contrattazione le  linee guida adottate nell’anno precedente ritenute conformi alla legge.

Convocati in data 11.11.2009 dal Direttore Dell’Arsenale C.A. Andrea Licci, per l’ennesimo incontro sull’argomento si è riscontrato ancora una volta la ferma posizione di chiusura della Direzione che si ostina ad arroccarsi su posizioni non contrattabili.

A seguito di questo sale lo stato di malessere e di agitazione di tutto il personale civile, che non si vede corrispondere il salario accessorio per l’attività lavorativa svolta per l’anno 2009.

Tutte le OO.SS. e la R.S.U. di Marinarsen Augusta, facendo proprio lo stato di malessere dei lavoratori valuteranno tutte le azioni necessarie per addivenire ad una pronta soluzione della problematica.

      OO.SS   R.S.U.