A chi sono intitolate le scuole di Siracusa

Chi era Antonello Gagini . A Lui è intitolato l’ex istituto d’arte, oggi  liceo artistico

Figlio dello scultore Domenico Gagini,  fratellastro dello scultore  GiovanniII Gaggini.

 gaggini.jpgAntonello Gagini (o Gaggini), nato a Palermo nel 1478 e ivi morto nel 1536, è stato uno  scultore e architetto italiano del Rinascimento,  operante soprattutto  in Sicilia, Calabria e a Genova.. Risiedette  e lavorò  a Palermo dove diede un’organizzazione industriale alla bottega ereditata, assorbendo i lombardi  Andrea Mancino e i Berrettaro, già concorrenti, educando tutti i figli al mestiere così redditizio da permettergli di avere  due botteghe: una presso il Duomo, vero cantiere di lavorazione, l’altra al porto dove mostrava  lavori finiti, pronti all’esportazione in tutta la Sicilia e in  Calabria e scalo per commercio non solamente di marmi. Collaborò  da giovane con il padre, ma nel   1498 era già un maestro autonomo con le Madonne di  Bordonaro e di Nicotera, seguite dalle sculture del  1503 per il duomo di Palermo e  per il duomo di  Corleone. Trascorse a Messina  un periodo di grande fervore creativo. A  Palermo compì  dal  1505 al 1517 l’Arca di  Santa Zita. Studiò architettura non solo con il padre (cheera stato allievo di  Brunelleschi e aveva conosciuto opere di Francesco di Giorgio Martini), ma anche nei suoi viaggi in  Toscana per acquisto di marmi,. Trovò anche il tempo per un soggiorno a  Roma presso  il grande  Michelangelo dal 1504 al  1506collaborando alla  tomba di Giulio II;  al ritorno, nel 1507,  si fermò a Siracusa   per realizzare il monumento Cardinas.  A  Palermo  realizzò la tribuna del duomo dal 1507 al 1511, affiancata da una schiera di lavoranti per  una fittissima attività  a favore delle chiese del capoluogo e del territorio. Ricordiamo nella  sacrestia  del duomo palermitano la bella Madonna della Scala. Antonello Gagini   è stato anche autore anche del complesso marmoreo della  Pietà,  nella chiesa Matrice Maria SS. Addolorata a Soverato superiore, nella provincia di Catanzaro. Nel periodo dal 1517 al  1526 a Palermo scolpì i  mausolei nella chiesa di Santa Zita ; dal 1519 al 1526 l’ altare di San Giorgio  per la cappella dei genovesi nella chiesa di San Francesco, la preziosa statua della Madonna della Neve (1529) a Santa Lucia del Mela. Alla sua morte lasciò cinque figli: due di prime nozze (Giovanni Domenico e Antonino), tre di seconde (Giacomo, Fazio e Vincenzo). Alcune delle sue sculture sono esposte presso palazzo Abatellis a Palermo. Ad Antonello Gagini è intitolato il liceo artistico, ex istituto d’arte, di Siracusa,in Via Pitia  46, diretto da qualche tempo da una giovane dirigente scolastica, Simonetta Arnone, che ha messo la sua faccia –letteralmente – nella prima pagina dell’”artistica” brochure del POF, il Piano dell’Offerta Formativa. C’è da sottolineare il dato che la dirigente Arnone mette fa faccia perché, evidentemente, è una persona che ha coraggio o, se volete, si mette in gioco. Abbiamo dato un’occhiata ai quadri pubblicati alcuni giorni fa e ci siamo accorti del rilevante numero di “indicazioni in rosso” sul tabellone dove sono riportati i voti finali. Nel tabellone  di una classe di ventidue alunni, solo  i nomi di due alunni hanno la valutazione finale sono in nero, per indicare che sono stati promossi, ammessi, cioè, alla classe successiva, mentre  la valutazione  di tutti  gli altri è indicata in rosso, segno che sono stati o  respinti, cioè non ammessi, o rimandati a fine estate, cioè il giudizio su di loro è stato sospeso. Situazione quasi analoga abbiamo riscontrato nel tabellone d’un’altra classe. Che cosa significa questo? Significa che la dirigente Arnone non ha timore di mostrare la situazione del Gagini qual è realmente e significa anche che vuol dare un segnale forte a chi non studia o a chi ha  creduto o crede che si tratti di un facile indirizzo di studi. Tutto il contrario, quindi, di quei dirigenti scolastici, fra cui ormai le donne ormai sono uno stuolo, che fanno pressioni  sui docenti e esercitano la loro autorità nei consigli di classe perché non ci siano le scritte in rosso “che fanno cattiva pubblicità” e, perciò, producono i miracoli di promuovere chi, a tutto l’anno, in pratica, è stato refrattario verso quasi tutte le materie. Il “Gagini” è stato recentemente alla ribalta della cronaca perché una classe guidata dai docenti Salvatore Bonnici e Biagio Pelligra, ha realizzato un tirocinio d’azienda d’oreficeria a Genzano e perché una pala d’altare della chiesa madre di Floridia è stata restaurata dagli allievi, guidati dal docente Sicari, con piena soddisfazione del parroco e del locale club Lions, che ha sponsorizzato l’iniziativa fornendo i materiali per il restauro, realizzato, dunque, a costo zero,  essendo il “Gagini”  un istituto pubblico.

          Giulia Càsole