AUGUSTA, GRANDISSIMO SUCCESSO DEL TEATRO IN CARCERE AD AUGUSTA

carcere teatro“Sembrate professionisti”, si sono complimentati registi e attori dell’INDA

AUGUSTA. In tanti possono dirsi soddisfatti dopo la riuscita messa in scena, con ben 4 repliche, di “Uomo e galantuomo”, una sapida commedia di ispirazione pirandelliana scritta da quel grande attore e drammaturgo che fu Eduardo De Filippo. Soddisfatto per primo il direttore del carcere di Augusta, Gelardi che,  alla fine degli anni Ottanta, non appena mise piede nell’allora nuovissimo penitenziario di massima sicurezza, decise di applicare il dettato costituzionale secondo cui il carcere dev’essere un luogo per la rieducazione e la risocializzazione degli ospiti, promuovendo un progetto di teatro  esclusivamente rivolto ai detenuti. Sono passati 25 anni dalla primissima rappresentazione nella grande sala teatro del reclusorio penale e oggi si fa fatica a tenere il conto di tutte quelle iniziative,  tutte nel segno del volontariato, che hanno coinvolto i detenuti in veste di attori, cantanti, apprendisti pizzaioli. Soddisfatti, a maggior ragione, i detenuti che in queste attività, a contatto con gente esterna che fa capolino all’interno delle spesse mura sorvegliatissime del carcere, avverte meno il disagio della dura detenzione. Soddisfatti il dirigente scolastico, Carmelo Gulino, dell’istituto Ruiz che da un quinquennio ha sposato l’iniziativa della legalità come offerta formativa per gli alunni, che interagiscono con i detenuti durante lo spettacolo e, quindi, durante le repliche. Soddisfatte le docenti  Giusi Lisi, referente di questo progetto di legalità che vede la scuola collaborare con il carcere, e Cettina Baffo, tutor della scuola. Soddisfatto il regista dello spettacolo, Davide Sbrogiò, attore professionista di Augusta, scelto dal “ Ruiz” come esperto per il progetto. Soddisfatti familiari e persone di Augusta che, dimentichi d’essere all’interno di una struttura penitenziaria,  hanno trascorso quasi due ore in allegria, apprezzando la valentìa degli interpreti, che sembravano veri professionisti, come ha detto la regista Alescio, presente in sala durante la replica di sabato. Apprezzamenti simili sono stati pubblicamente pronunciati da alcuni attori professionisti, impegnati in questo momento nelle tragedie greche a cura dell’INDA.

G. C.

IL 4 LUGLIO 2015 LA 2^ EDIZIONE DEL FESTIVAL EURO MEDITERRANEO

Torna con NORMA la grande lirica al Teatro Greco di Siracusa

550_x_Teatro-Greco-ph-Franca-Centaro (1)SIRACUSA –  Sulla scia dello strepitoso successo riportato lo scorso anno dalla prima edizione, si conferma al Teatro Greco di Siracusa la programmazione della Stagione Lirica del Festival Euro Mediterraneo. Sarà infatti la Norma di Vincenzo Bellini ad aprire il prossimo 4 luglio l’attesissima seconda edizione, che prevede altre tre recite (il 10, 18 e 25 luglio): un autentico evento, se si considera che il capolavoro belliniano viene messo in scena per la prima volta nella storia nell’area archeologica della Neapolis. Si consolida finalmente – visto il “tutto esaurito” ripetutamente registrato nell’estate 2014 con l’allestimento dell’Aida di Verdi e una prestigiosa serie di balletti e concerti – il progetto ambizioso e mai riuscito prima d’ora di aprire l’imponente spazio scenico del Teatro Greco di Siracusa alla grande lirica, con l’obiettivo di consolidare un festival permanente di opera, danza e musica che possa competere con i grandi festival operistici estivi internazionali e, al tempo stesso, essere un importante volano turistico per la città di Siracusa, per la Sicilia e per l’intera area del Mediterraneo. Un progetto esclusivo che con questa seconda edizione prosegue e consolida il cammino del Festival Euro Mediterraneo, avviato e realizzato dalla produzione e organizzazione della Fondazione FEM e promosso dal Comune di Siracusa, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, da Siracusa Turismo, dall’Associazione Noi Albergatori di Siracusa, grazie alla disponibilità dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione e della Soprintendenza Archeologica di Siracusa, sull’onda di un successo senza precedenti che già lo scorso anno ha suscitato un plauso generale: non solo quando la notizia dell’apertura del Teatro Greco di Siracusa alla lirica ha fatto il giro del mondo, ma soprattutto al termine della prima edizione per gli straordinari risultati raggiunti, raccogliendo consensi in primo luogo da parte dei promoter del turismo internazionale e dall’intero settore alberghiero siciliano, in considerazione della presenza di un pubblico eterogeno, giunto dai cinque continenti, che ha determinato incrementi per la Città di Siracusa di oltre il 18% nel solo mese di luglio dello scorso anno. Continua a leggere

Il Teatro Stabile di Catania presenta la nuova produzione ,“Una solitudine troppo rumorosa” di Filippo Arriva

Teatro-StabileCtCATANIA – Il Teatro Stabile di Catania, in linea con i suoi fini istituzionali e la sua storia, prosegue nella valorizzazione della drammaturgia più recente e dei suoi autori, segnatamente siciliani. Da diverse stagioni, il direttore Giuseppe Dipasquale ha presentato in quest’ottica una serie di nuove produzioni, inserite nell’ambito del cartellone “L’isola del teatro”, programmato elettivamente nella rinnovata sala “Musco”, dove dal 17 al 26 aprile andrà in scena il nuovo allestimento de Una solitudine troppo rumorosa di Filippo Arriva, riduzione teatrale dall’omonimo romanzo di Bohumil Hrabal e da altri suoi racconti. Nel ruolo del protagonista Hanta, Stefano Onofri, affiancato da Vitalba Andrea, Plinio Milazzo, Luca Iacono, Ludovica Calabrese, Pietro Casano, Marta Ciriello, Lorenza Denaro, Luciano Fioretto, Valeria La Bua. La regia è di Francesco Randazzo, scene e costumi di Dora Argento, musiche di Mario Modestini, luci di Franco Buzzanca. Hanta, surreale uomo del sottosuolo, vive in un magazzino sottoterra. Imballa ogni tipo di carta (giornali, fogli sporchi o da regalo, manifesti, libri…) con una vecchia, e amata, pressa e ne fa delle balle dentro cui mette, a mo’ di cuore, un libro. Le fodera con poster di famosi quadri, avviandole così verso il macero. Hanta, che adora i libri che manda alla distruzione, vive in un magazzino sporco, popolato da topi, mosche e fantasmi. Con loro parla, si tratti di ratti o delle ombre di Hegel, Kant, Schiller, Camus…

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L’ALLEGRA BRIGATA RACCOGLIE ALLORI CON IL CAPOLAVORO DI EDUARDO SCARPETTA

Al teatro di Città della notte “Miseria e nobiltà” in siciliano

Allegra brigataAugusta. Il paragone era schiacciante, ma l’Allegra Brigata, diretta da Pietro Quartarone, è riuscita a non farsi schiacciare. Ci riferiamo alla rappresentazione, al teatro di Città della notte,  della gustosa commedia parodistica Miseria e nobiltà, considerata il capolavoro del teatro di Eduardo Scarpetta, acclamato autore-attore e capocomico napoletano di fine Ottocento e primi del Novecento, famoso interprete della maschera napoletana Felice Sciosciammocca,  padre naturale dei fratelli De Filippo: Eduardo, Peppino e Titina.  Il paragone schiacciante era con una memorabile trasposizione della commedia sullo schermo con un formidabile Totò nei panni di uno dei miserabili napoletani che, per  ragioni di sopravvivenza, impersona un anziano aristocratico nella casa di un cuoco parvernu.  Quartarone e i suoi compagni dell’Allegra Brigata non si sono fatti schiacciare perché la commedia è stata ridotta,tradotta in siciliano e arricchita di trovate comiche che hanno divertito il foltissimo pubblico che riempiva il teatro, decretando il successo di questa compagnia amatoriale che tale non sembrava non solo per recitazione e regìa, ma anche per scene e costumi. Un successo che ha bissato quello della scorsa stagione,  quando l’Allegra brigata ha voluito fare uno strappo alla regola rappresentando Filumena Marturano”, capolavoro del teatro di Eduardo De Filippo, figlio dello stesso Scarpetta.  A contribuire al successo sono stati, oltre a Pietro Quartarone, nella triplice veste di adattore-traduttore, regista e attore, Puippo Galofaro, Roberto Corbino, Manuela Majeli, Giovanni Spinali, Concetta Carriglio, Mimmo Terranova, Aldo Pansera, Franco Bari, Tania Tudisco, Enrico Spinelli.

Giorgio Càsole

AUGUSTA/ FA RIDERE E PIANGERE IL TEATRO STABILE A CITTA’ DELLA NOTTE

Di primissimo ordine la prova attoriale di Pippo Zanti, diretto da Mauro Italia

Foto0389Foto0384AUGUSTA. Oltre mille le presenze per il Teatro Stabile di Augusta al Teatro Cannata di Città della Notte, la compagnia diretta da Mauro Italia che ha concluso la seconda rassegna del consorzio Teatro in Movimento, ha portato in scena temi sociali importanti e di grande impatto emotivo. Troppo spesso si tende a ridurre la commedia popolare a  un semplice frullato di costumi, usanze e luoghi comuni appartenenti a una determinata cultura, dimenticando il grandissimo lavoro di ricerca socio culturale che si trova dietro uno spettacolo di questo genere. Così lo spettatore che siede in sala in attesa di assistere a una commedia popolare ė preparato e pronto a ridere di gusto dimenticando per qualche ora la realtá frustrante che lo attende ogni giorno fuori dal teatro. Francesca Sabáto Agnetta, con il suo lavoro, riesce a ribaltare completamente questa visione classica della commedia popolare. “U sapiti com’é” questo é il titolo della commedia messa in scena, ha una trama che da una parte diverte per la comicitá brillante degli interpreti, e dall’ altra commuove per la sensibilità  dello studio dell’animo umano. La trama dello spettacolo ruota  intorno a una storia d’amore fra una madre, Donna Gati, Graziella Spinali anziana saggia e ammalata che si appresta a vivere gli ultimi giorni della sua vita, ė un figlio, Cola interpretato da Pippo Zanti, affetto da un ritardo mentale e considerato da tutti ” u babbu “. Tra amori, tradimenti, intrighi, gas e topos siciliani, la vicenda andrá avanti fino al sorprendente finale.  La regia affidata all’attore Mauro Italia sorprende per la cura dei particolari e per lo studio approfondito del testo originale della Agnetta riadattato per l‘occasione dal regista. L’aspetto emozionale è infatti posto in primo piano, come si nota dalla conclusione dei tre atti, al termine dei quali corrisponde sempre una scena carica di pathos. La comicità naturalmente fa da padrona, e in questo maestro assoluta è senz’altro il protagonista,un  sorprendente Pippo Zantim, abile nel rendere perfettamente il duplice aspetto di Cola, quello allegro e gioioso e quello triste e consolato, che ha reso una prova attoriale di primissimo ordine. Ottima anche l’interpretazione di Giorgia Messina nel ruolo della frizzante Za Pidda, di Sabino Andriani nei  panni di Gartano e soprattutto Ninetta Lavio nelle vesti di Mara moglie grintosa e coraggiosa , e poi Domenica Pugliares nel ruolo di una Vennira passionale e provocante al punto giusto. Bravi anche Martina Giangrande , Giuseppe Trupia,  Pippo Solano, Davide Passanisi e Corradina Firrincieli. Eclettica e ben curata l’interpretazione dell’avvocato Mangia reso eccezionale da Santo Riffa. Le luci di Sandra Italia e Demetrio Morello della Loudness e le musiche composte per l’occasione da Mauro Italia si sono abbinate perfettamente alla rappresentazione, così come i costumi di Graziella Spinali che ci rimandano a una Sicilia della prima metà del Novecento. Una nota di merito va  alla elaborata scenografia di Santo Riffa e Corradina Firrincieli. Uno spettacolo seguito e vissuto fino in fondo. E se ê vero che nel teatro é più difficile far ridere che piangere.  lavoro del Teatro Stabile di Augusta ha lasciato veramente soddisfatto il numeroso pubblico intervenuto, l ‘alternanza di lacrime e sorrisi infatti, ha suscitato grandi emozioni e profonda riflessione. Del resto, cos’ è il teatro se non emozione?

    I.M.

Stabile di Catania: prosegue alla Sala Musco il cartellone “”L’isola del Teatro””, con il veglione di capodanno

nuovomuscoCATANIA- C’è una croce stilizzata al centro del palcoscenico ed è il perno di tutta l’opera, omaggio al tormento religioso di Giovanni Testori, uno dei maggiori intellettuali italiani del Novecento. Attorno a quel simbolo ruota una storia di sofferenza, solitudine e disperata ricerca d’amore, messa in scena a due voci dalla monaca Felicita e da un narratore, incarnati da Maddalena e Giovanni Crippa, fratelli di sangue e d’’arte che non hanno certo bisogno di presentazioni. Dal 19 al 21 dicembre il sipario della sala Musco si aprirà su “Passione, un dramma intenso che Daniela Nicosia ha tratto appunto dal romanzo “Passio Laetitiae et Felicitatis di Testori, fecondo drammaturgo, scrittore, storico dell’arte e critico letterario. Un’ altra scommessa, quella del Teatro Stabile di Catania, guidato dal direttore Giuseppe Dipasquale che anche questa volta rivolge lo sguardo a una forte drammaturgia tutta contemporanea, frutto di un’importante coproduzione targata“Tib Teatro, I Teatri del Sacro”e Fondazione Teatri delle Dolomiti. Per trasporre lo struggente lavoro di Testori, Daniela Nicosia- ideatrice del progetto, di cui firma la drammaturgia e la sapiente regia – ha voluto un raffinato tandem, ovvero i fratelli Crippa, Maddalena e Giovanni, prestigiosi interpreti del panorama teatrale nazionale. Si erano incrociati, ma senza scene in comune, dieci anni fa a Siracusa, per la “Medea” diretta da Peter Stein – marito di Maddalena che la scelse come protagonista; di fatto è la prima volta in cui interagiscono in palcoscenico dopo gli spettacoli amatoriali interpretati da ragazzi sotto la direzione del padre.

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Alla sala Verga dal 16 al 21 dicembre un altro appuntamento del cartellone dello Stabile di Catania

Finis Terrae – Lampedusa: il dramma dei naufraghi e la difficile speranza

stabileCATANIA- La povertà materiale e quella spirituale, di valori, di umanità. La dignità e la discriminazione. La guerra e l’’accoglienza. Il bisogno profondo, imperioso di speranza… È in questi temi il nucleo palpitante di “Finis Terrae- Lampedusa”, in scena alla sala Verga dal 16 al 21 dicembre: uno spettacolo sulla terribile storia dei migranti del Terzo Millennio, che si rivela un apologo sulla povertà e una riflessione sulla nostra realtà, corrotta dalla superficialità e dalla cultura del benessere e del consumismo. Continuano così gli appuntamenti in cartellone del Teatro Stabile di Catania, impaginato dal direttore Giuseppe Dipasquale, che ha voluto dare spazio, questa volta, a una drammaturgia contemporanea, basata sulla preziosa scrittura di Gianni Clementi e nata da un’’idea di un veterano di razza come Antonio Calenda, che firma una sapiente regia, con la coproduzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Fondazione istituto Dramma Popolare di San Miniato, cittadina nella quale il dramma ha debuttato nel luglio scorso.  Sul palco tre attori d’’eccezione, come gli inseparabili Paolo Triestino e Nicola Pistoia- due interpreti di comprovato talento e in profonda sintonia- scelti per affrontare, con un dialogo scabro e intimo, a metà fra onirismo e lancinante verità, un tema di scottante e sconcertante attualità. Accanto a loro il bravo Francesco Benedetto.  «Quello messo in scena è l’’assurdo del nostro quotidiano- spiega il regista – “quello dei fatti di cronaca sempre più cruenti sciorinati da telegiornali che non smettono di enumerare le vittime del mare, partite su instabili barconi carichi di “merce” umana, mentre attorno la vita continua a scorrere, senza un sussulto».  È, infatti, la notte di Natale e il dramma si apre su una spiaggia battuta da una burrasca: Carbieli e Peppe sono due personaggi gretti e piccoli, delinquenti di bassa lega che contrabbandano sigarette.

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La nuova produzione del Teatro Stabile di Catania porta la regia di Gianni Scuto

“La Centona”: il poliedrico universo di Martoglio rivive nella rielaborazione di Nellina Laganà

martoglio2CATANIA- «Nino Martoglio è tutta la sua Sicilia, che ama e che odia, che ride e giuoca e piange e si dispera, con gli accenti e coi modi che qui in Centona sono espressi per sempre, incomparabilmente» scriveva Pirandello. L’affresco martogliano  ha avuto perciò tanta fortuna. A farlo rivivere sarà adesso una produzione nuova di zecca voluta dal Teatro Stabile di Catania, diretto da Giuseppe Dipasquale, per rendere omaggio al poliedrico autore, nato a Belpasso nel 1870. Dal 12 al 18 dicembre, il sipario della sala Musco si aprirà dunque su uno dei classici per eccellenza della narrativa dialettale siciliana, nella riduzione teatrale nata dalla sapiente rielaborazione di Nellina Laganà e dalla graffiante regia di Gianni Scuto. “La Centona”- ovvero “confusione di voci di più persone”- è una densa e ricca galleria di “maschere” nate da vizi e virtù dei personaggi che popolavano liriche appassionate e giocose, tanti sonetti, le commedie e la pungente satira politica in versi del versatile scrittore e drammaturgo. Questo esteso campionario di grotteschi eroi del riso, che prende vita dalla miscellanea pubblicata per la prima volta nel 1899, sarà restituito al pubblico catanese dalla stessa Laganà in scena con Vitalba Andrea, affiancate da Fulvio D’Angelo, Riccardo Maria Tarci, Raniela Ragonese, insieme a Carlo Ferreri e Giovanni Santangelo. Scene e costumi sono di Giovanna Giorgianni, le musiche di Alfonso Garrubba.

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XIII edizione del Premio intitolato a Domenico Danzuso

Teatro Stabile, Lions Club e SCAM rinnovano il tributo al grande critico catanese

danzuso-300x225CATANIA – Il prestigioso premio intitolato a Domenico Danzuso – grande giornalista, storico e critico teatrale catanese, scomparso nel 2000 – giunge quest’anno alla sua tredicesima edizione. Si rinnova il tributo che la città di Catania offre a una delle personalità più importanti che hanno segnato il panorama culturale etneo nella seconda metà del Novecento. L’iniziativa, fortemente sostenuta nel corso degli anni da Lina Polizzi Danzuso, moglie dell’illustre critico e madrina dell’evento, è dedicata a figure di spicco nel panorama del teatro musicale e di prosa, rendendo omaggio ad entrambe le passioni di “zio Micio”. A ricevere il riconoscimento per l’odierna edizione saranno Lucia Poli (alla carriera), Luca Lazzareschi e Guia Jelo per la sezione della prosa, Carlo Colombara e Vadim Pavlov per la sezione della musica. La cerimonia di consegna è prevista lunedì 1 dicembre al Teatro Verga, alle ore 20.30; ingresso libero fino ad esaurimento posti. La manifestazione è promossa da Lions Club Catania Host, Società Catanese Amici della Musica e Teatro Stabile, con il patrocinio del Comune di Catania.

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