AUGUSTA, TRAGEDIA DELLA SOLITUDINE – di Giorgio Càsole

I funerali di Alessandro Maci in settimana

maciAugusta. Il male oscuro della depressione è oggi considerato  un disturbo della mente, tanto che  sono stati individuati, dal punto di vista clinico, un “disturbo distimico”, cioè un’alterazione dell’umore oltre accettabili variazioni, legate a esperienze positive o negative, e un “disturbo depressivo maggiore”, cioè una condizione di depressione estrema, considerata la causa più comune di suicidio. Non è facile diagnosticare un disturbo siffatto,  che può essere causato da varie esperienze traumatiche, da cui è difficile uscire, dalle difficoltà di adattamento all’ambiente circostante, dalla povertà affettiva vissuta dal soggetto. Dice lo psichiatra Vittorino Andreoli  che il soggetto che soffre di questo disturbo “avverte di non essere più in grado  di svolgere attività prima ordinarie ed eseguite con grande facilità”. La percezione di negatività che il soggetto avverte è fortissima. La crisi può degenerare all’improvviso, anche senza segnali espliciti, anche perché  il depresso, come sottolinea Andreoli, “tende a ritirarsi, a non disturbare, a non mostrare, a non chiedere”. Fino  all’ultimo  non ha manifestato segnali evidenti il 41enne Alessandro Maci, noto in città per essere  frequentatore del Lungomare Rossini per l’attività di jogging, il cui corpo privo di vita è stato scoperto da un donna rumena (sua ex amica che lo aiutava in casa, di cui aveva le chiavi), nel primo pomeriggio di sabato 24 marzo, nell’appartamento in cui  egli abitava da solo, da circa un lustro, da quando, cioè, era morta  la madre cui era legatissimo, come ci conferma il fratello Giovanni, l’unico familiare,  che,  da Trieste dove risiede e lavora, si è precipitato ad Augusta, dopo aver appreso la notizia  per telefono. “Avevo sentito mio fratello al telefono qualche giorno fa, il 19 marzo: ha parlato una mezzora con me e una mezzora con mio figlio. Ci sentivamo spesso. Il 19 marzo sembrava che tutto fosse a posto.” Giovanni e Alessandro sono rimasti orfani del padre  quando essi erano bambini: Alessandro aveva appena cinque anni. Poi le vicissitudini della vita hanno separato i fratelli e anche una  separazione di questo tipo può generare un lutto di difficile elaborazione. Per il fratello, Alessandro ha lasciato una lettera, attualmente al vaglio degli organi inquirenti, in cui spiega le ragioni del suo gesto estremo. “Non si muore solo di cancro in questa città, ma anche di solitudine”, ci dice amareggiato  Giovanni  Maci, preannunciandoci che i funerali saranno definiti in settimana. La notizia si è diffusa rapidamente nei social, unanime il cordoglio.

AUGUSTA, SE IL MUSCATELLO FOSSE ATTREZZATO NON SAREBBE MORTO?

Chiede giustizia Canino Carmela, orfana di Canino Giuseppe deceduto per amianto, e avvia causa civile contro la Regione

MUSCATELLOAugusta: I numeri della strage: ‘947 casi di mesotelioma dal 2000 al 2011, e 100 nuovi casi ogni anno dal 2012, solo la punta dell’iceberg, rispetto alla strage che l’amianto sta provocando nell’Isola’, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale della famiglia di Giuseppe Canino, deceduto per mesotelioma anche a causa del ritardo diagnostico, e della mancata applicazione della Legge Regionale n. 10/2014 (“Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”). Non ancora pienamente operativo il centro del Muscatello (ospedale di Augusta come riferimento per la diagnosi terapia e cura delle patologie asbesto correlate – art. 8 Legge 10/2014). I numeri dell’ONA: Tenendo conto che ogni anno ci sono circa 100 nuovi casi di mesotelioma, solo in Sicilia, e poiché il cancro polmonare da amianto provoca almeno il doppio dei decessi del mesotelioma (almeno 200 decessi ogni anno), e tenendo conto che sono provocate dall’esposizione ad asbesto anche i tumori alla laringe, alla faringe, all’esofago, al fegato, al colon retto e all’ovaio, e le asbestosi con le complicazioni cardiache, il numero dei decessi, ogni anno l’amianto provoca in tutta la regione almeno 600 decessi. Il caso: Canino Giuseppe, dopo aver lavorato presso la Fincantieri di Palermo, si è ammalato di mesotelioma (riconosciuto dall’INAIL come malattia professionale). Questo mesotelioma è stato diagnosticato solo negli ultimi giorni antecedenti la morte, mentre in precedenza il paziente ha ricevuto trattamenti errati e dannosi, ed è deceduto il 25.06.2015. Questa morte poteva essere evitata se ci fosse stata la diagnosi al primo stadio, perché ciò avrebbe portato all’intervento chirurgico e ad altri trattamenti che avrebbero permesso al paziente di guarire o quantomeno di avere significative chance di guarigione, e a tutto voler concedere, comunque un più prolungato periodo di sopravvivenza e a migliori condizioni.

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AUGUSTA, CARABINIERI SEDANO LITE IN UN CORTILE SCOLASTICO

untitledAugusta. Nel tardo pomeriggio di mercoledì 21 i carabinieri della compagnia di Augusta si sono recati in un istituto di scuola superiore dove era stata segnalata una lite tra il collaboratore scolastico e il figlio del custode della scuola. I militari, giunti nel plesso, hanno accertato che poco prima, il bidello aveva raccolto sterpaglia all’interno del cortile scolastico per pulire l’intera area e dato alle fiamme il  mucchietto di erbacce. I fumi sprigionati dalle fiamme, evidentemente, hanno infastidito il figlio e il nipote della custode del plesso scolastico, oramai in pensione, ma che occupa ancora l’alloggio di pertinenza.. I due uomini  sono usciti da casa e hanno aggredito verbalmente il bidello. I militari dopo aver tranquillizzato gli animi li hanno invitati a recarsi in caserma per sporgere eventuali querele.

     M.S.

PRIOLO, GIANNI E VICARIO INTERVENGONO SUL PROCESSO ETERNIT BIS TORINO, RIGETTATE LE RICHIESTE DI STEPHAN SCHMIDHEINY. AMMESSA LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DEI FAMILIARI DI GIULIO TESTORE.

sacchi di amiantoPriolo – Processo Eternit. Udienza del 15.02.2018: Stephan Schmidheiny sottoposto a procedimento penale per il reato di omicidio colposo, con colpa cosciente, presso il Tribunale di Torino per il decesso di due persone, uccise dall’amianto dell’Eternit, in seguito a mesotelioma. Giulio Testore, dipendente Eternit Cavagnolo (il troncone di Eternit bis che è rimasto a Torino), è deceduto nel 2008 per mesotelioma,  ed è tra le vittime contenute nel capo di imputazione di Eternit Bis. I famigliari Giulio Testore si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto, già costituito parte civile nel processo Eternit Bis e all’Avv. Ezio Bonanni, che ha accettato l’incarico ed ha formalizzato la costituzione di parte civile. La difesa di Stephan Schmidheiny ha chiesto di rigettare la domanda di Costituzione di parte civile dei famigliari di Giulio Testore, sostenendo che avessero già incassato delle somme a titolo di risarcimento. Il medesimo imputato ha chiesto anche di estromettere l’ONA che si era già costituita parte civile. Il Tribunale di Torino nel troncone Eternit Bis, rimasto a Torino, dopo lo spacchettamento deciso dal GUP di Torino, ha rigettato le richieste di Stephan Schmidheiny. Il processo è stato aggiornato all’udienza del 28.04.2018. I famigliari di Giulio Testore avevano già ricevuto in precedenza una sorta di indennizzo. Nell’atto era scritto che avrebbero rinunciato a qualsiasi azione contro Eternit. L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio nazionale amianto e legale dei famigliari del Sig. Giulio Testore, ha invece affermato il principio dell’inapplicabilità di tale rinuncia nei confronti dell’attuale imputato, che non era parte di quell’accordo. Questa decisione è molto importante anche per le vittime Eternit Siracusa. L’Osservatorio Nazionale Amianto, con l’Avv. Ezio Bonanni, presidente nazionale, il Dott. On.le Pippo Gianni, componente del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale ONA, e Calogero Vicario, coordinatore ONA Sicilia e la Dott.ssa Carmen Perricone (portavoce del presidente in Sicilia), sollecitano l’inizio del procedimento penale del procedimento Eternit anche presso la Procura della Repubblica di Siracusa.

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CAPITANERIA DI PORTO SIRACUSA – SEZIONE OPERATIVA- S.A.R.

CP 323 SOCCORSO MIGRANTE E NASCITUROSiracusa – Nelle prime ore di ieri, la sala operativa della capitaneria di porto di Siracusa è stata allertata da una richiesta di evacuazione medica di un membro dell’equipaggio, dalla Natowarship f.931 di nazionalità belga, in navigazione a largo di Siracusa. Immediatamente sono scattate le procedure di ricerca e soccorso messe in atto dalla stessa sala operativa, disponendo l’impiego della dipendente motovedetta s.a.r. CP 323. In perfette condizioni di sicurezza avviene il trasbordo dalla nave da guerra alla CP 323 che in poco tempo conduce il marinaio belga in porto, ove viene lasciato alle cure del personale del 118.  Nell’evolversi della mattinata la stessa sala operativa é stata chiamata a coordinare un’altra complessa operazione di trasbordo, a favore di una migrante nigeriana e del suo bambino, nato pochi minuti prima a bordo del pattugliare della guardia costiera cp 906 – Oreste Corsi – impegnato nelle acque del mediterraneo per la salvaguardia della vita umana in mare. L’ operazione di trasbordo dal pattugliatore G.C. Oreste Corsi alla motovedetta s.a.r. CP 323, è stata delicatissima, in quanto la giovane donna nigeriana aveva dato alla luce il piccolo pochi istanti prima. Ad attendere la paziente presso la banchina 5 del porto grande di Siracusa gli operatori sanitari del 118, precedentemente allertati dalla sala operativa della capitaneria di porto di Siracusa, i quali provvedevano a trasportare la paziente ed il nascituro presso l’ospedale Umberto I di Siracusa.

A Sigonella il Comandante delle Forze di Supporto e Speciali dell’Aeronautica Militare

Sigonella_Visita Comandante CFSS (1)SIGONELLA – Martedì 6 febbraio 2018, il Comandante delle Forze di Supporto e Speciali (CFSS) dell’Aeronautica Militare (AM), Generale di Divisione Aerea Gianpiero Miniscalco, è stato in visita a Sigonella per valutare la crescita strutturale e le capacità operative dell’Aeroporto Siciliano. Si è trattata della prima visita da neo Comandante del CFSS. Ad accogliere il Gen. Miniscalco il Comandante del 41° Stormo e dell’Aeroporto di Sigonella, Colonnello Francesco Frare. La giornata ha avuto inizio con una presentazione delle attività del Base Aerea, e i relativi progetti in atto e quelli futuri, soprattutto in considerazione dell’importanza strategica che Sigonella riveste negli scenari operativi internazionali per la presenza tra gli altri degli USA, della componente NATO-AGS, dei velivoli a pilotaggio remoto (APR) e degli assetti di Frontex ed Eunavformed. A seguire una visita guidata alle principali infrastrutture della Base. La giornata si è conclusa con la consegna del tradizionale crest ricordo. In questo contesto, il Gen. Miniscalco a nome della Forza Armata ha voluto assicurare il pieno supporto alla Base Siciliana nel costante ampliamento dei campi d’azione per una reale e sinergica integrazione interforze ed interagenzia al fine di garantire l’assolvimento dei compiti assegnati e la massima utilità alla collettività e al sistema Paese.

C.S.

 

AUGUSTA, TDS PER IL “MUSCATELLO”: DOBBIAMO INCONTRARE L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’ – di Cecilia Càsole

conferenza stampa TDSAugusta. Conferenza-stampa indetta dall’associazione cittadina Tutela della salute e del presidio ospedaliero (TdS), nata di recente per decisione di alcuni componenti del Tribunale dei diritti del Malato (TdM), presieduto fino a marzo scorso da Domenico Fruciano, lo stesso chiamato alla presidenza della nuova associazione. Fruciano ha ripercorso le varie fasi che stanno portando l’ospedale “Muscatello”, un tempo prestigioso ospedale di zona, ai minimi livelli assistenziali, mettendo in evidenza le responsabilità dell’ASP siracusana, cioè l’Azienda Sanitaria Provinciale diretta dal ragusano Brugaletta fino all’insediamento alla presidenza della Regione Siciliana di Nello Musumeci che lo ha nominato commissario a tempo, fino alla nomina del nuovo direttore generale. Fruciano ha ricordato che l’attuale ministro alla Salute, Lorenzin, in seguito a unì interrogazione parlamentare, rispose che erano stati stanziati più di 9 milioni di euro, ma la Regione siciliana doveva fornire le giustificazioni di spesa, giustificazioni che ancora devono essere fornite, penalizzando l’ospedale di Augusta. Un ospedale che è stato oggetto d’una guerra fra poveri, visto che due reparti significativi, quello di ostetricia-ginecologia e quello di pediatria gli sono stati sottratti per essere assegnati a Lentini, un ospedale, unico in provincia, privo dell’Osservazione breve e intensiva (Obi), obbligatoria per legge in ogni Pronto Soccorso, un ospedale in cui le sale operatorie vengono chiuse a fasi alterne – in questo periodo lo sono da più di un mese, vuoi per carenze igienico-strutturali, vuoi per l’insufficiente numero di anestesisti. “Ci è stato riferito che gli anestesisti di Lentini si rifiutano di venire ad Augusta”, ha sottolineato Fruciano, preoccupato anche perché l’ASP non applica in pieno la normativa regionale che prevede funzionanti e funzionali i reparti di oncologia e oncoematologia e prevede anche che il Muscatello sia un vero polo di riferimento regionale per le malattie derivanti dall’esposizione all’amianto. Dopo aver elencato quelle che lui ha definito ”anomalie dell’ASP, Fruciano ha rivolto un appello affinché le madri sostengano la battaglia perché il Muscatello non sia ridotto al rango di presidio territoriale e ha assicurato che, con tutti i soci della TdS, si sta adoperando per organizzare un pubblico incontro con l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, se non sarà possibile assicurare la presenza del presidente Nello Musumeci che a marzo 2017 venne ad Augusta nella sua  qualità di presidente della commissione antimafia, invitato  dallo stesso Fruciano, allora  presidente del TdM.

L’OSPEDALE E LE REAZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

MUSCATELLOAugusta. L’ospedale Muscatello potrebbe diventare un semplice presidio territoriale se non ci si muove. Questo è il senso di una nota preoccupata e preoccupante pubblicata giorni fa dal medico-sindacalista Giuseppe Vaccaro e subito ripresa da alcuni sindacati. Vaccaro ha messo in evidenza il potenziamento degli ospedali di Avola e Lentini a danno di quello di Augusta e immediatamente l’attuale commissario dell’ASP di Siracusa, Brugaletta, in carica ancora per poco più di un mese, ha rintuzzato le accuse di Vaccaro. Sul tema è intervenuto il sindaco Di Pietro. Su quest’intervento il consigliere  Comunale di #perAugusta Giuseppe Di Mare ha esercitato la sua ironia con questa nota: “ E’ proprio vero: la campagna elettorale fa miracoli, compreso quello di far capire all’Amministrazione che al presidio ospedaliero Muscatello le cose non vanno bene, e poco importa se con il proprio comportamento omissivo e distratto, l’Amministrazione, insieme alle costanti scelte discriminatorie della direzione generale sanitaria dell’Asp, di fatto stanno spogliando il nostro ospedale  riducendolo, forse, in un Pronto Soccorso.Che senso ha richiamare una mozione consiglio comunale del 2015, da sempre disattesa, solo oggi, rimane un mistero, a meno che la massima autorità in materia sanitaria cittadina, il sindaco, non abbia di fatto aperto ufficialmente la campagna elettorale del proprio consulente alla sanità”. Il riferimento è indubbiamente verso il candidato locale grillino al Sento, Pino Pisani. “Affermare di assistere da mesi a “manovre” è il simbolo” – dice Di Mare – “dello stato di quest’ amministrazione che assiste a tutto, come si assiste a un concerto o a uno spettacolo teatrale, inerme, facendo decidere ad altri il futuro della città amministrata. Si abbina a questo concetto “l’aver appreso dalla stampa” che i fondi destinati ad Augusta con l’art. 6 della legge 5 del 2009 sono stati probabilmente usati in altri luoghi, siamo al paradosso dell’attività amministrativa. Ricordo ancora che il Consiglio Comunale del 05/10/2015, quando,  dinanzi al mio grido di allarme, al mio appello  per evitare il depotenziamento del nostro ospedale, al mio non esser d’accordo con la dotazione proposta dall’ASP, l’allora assessore alla Sanità, oggi consulente in materia sanitaria del sindaco, [lo stesso Pino Pisani, ndr.] giustificò tutte le scelte dell’Asp che aveva avallato in conferenza dei sindaci, compreso lo spostamento del reparto di ginecologia fino alla scelta di portare ad Augusta delle UOS concludendo il proprio intervento con le seguenti parole ‘…aiutando questa dirigenza (sanitaria) a realizzare quanto previsto. Oggi, finalmente o pretestuosamente, si rendono conto che quel “quanto previsto” era un piano scellerato per il presente e futuro del nostro ospedale, piano di cui molti sono i complici anche nell’Amministrazione. In aula consiliare ci siamo sempre opposti a un certo modo di intendere il futuro e il presente del Muscatello anche quando l’Amministrazione giustificava tutte le scelte, anche quando l’Amministrazione condivideva piani e progetti della direzione sanitaria e sbandierava risultati raggiunti e cronoprogrammi. Forse il sindaco non sa che parla di un ospedale che non c’è più, che allo stato attuale si tratta solo di un grande pronto soccorso, che il responsabile di questa situazione è anche chi ricopre la carica di maggior responsabile sanitario della città, cioè il sindaco stesso. Oggi è facile e propagandistico svegliarsi in prossimità della campagna elettorale e lanciare la volata ai propri amici, quindi si torna a parlare di ospedale, tema su cui si possono e devono cercare consensi pre elettorali.” Fin qui l’accusa o, meglio, gli stati lanciati dal consigliere di Mare verso il sindaco Di Pietro, verso  Pino Pisani, per più di un anno assessore alla sanità e vicesindaco, oggi candidato al Senato per CinqueStelle.

    M.S.

 

DISTRUTTE A CASSIBILE DODICI BOMBE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

6bbbfd25-5e4d-4256-b490-16bac68b2c8dcassibile-00MediumAUGUSTA – Dodici pericolosi residuati bellici sono stati neutralizzati e distrutti in una operazione di bonifica congiunta dei Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare in servizio al Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) di Augusta, dislocato alla base del Comando Marittimo in Sicilia (MARISICILIA), e gli artificieri dell’Esercito in  forza al  4° Reggimento Guastatori di Palermo nella mattinata di mercoledì scorso, 17 gennaio,  nelle acque antistanti il litorale di Cassibile (SR). L’intervento dei due reparti di eccellenza è stato richiesto dalla Prefettura di Siracusa in seguito ad una segnalazione di privati che avevano individuato gli ordigni, risalenti alla II Guerra Mondiale e di manifattura inglese. “Effettuato il sopralluogo e messa in sicurezza la zona – ha dichiarato il Tenente di Vascello Marco Presti, capo Nucleo SDAI di Augusta – abbiamo effettuato il recupero delle bombe, situate in una fascia di fondale compresa tra le batometriche dei 2 e 5 metri, le abbiamo imbragate, sollevate delicatamente dal fondale e rimorchiate fino alla riva dove  le abbiamo consegnate ai colleghi dell’Esercito”, i quali hanno trasportato le stesse, utilizzando apposite opere di contenimento, in una cava in zona isolata, e provveduto al brillamento. L’interdizione dell’area è stata assicurata dalle motovedette della Guardia Costiera di Siracusa e dalle locali Forze di Polizia. E’ stato necessario trasportare i colpi da mortaio in altra area per motivi di sicurezza e tutela della pubblica incolumità. “Questi ordigni – ha spiegato l’ufficiale del GOS – contengono una sostanza chimica che a contatto con l’ossigeno dell’aria va in autocombustione e per questo motivo non è stato possibile la distruzione in mare”. Necessità che ha portato alla collaborazione con il 4° Reggimento dell’Esercito:

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CON UN ATTIVO DI 180 MILIONI DI EURO, IL PORTO DI AUGUSTA E’ LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO, CHE FA GOLA AI CATANESI

portoAugusta Ammonta a circa 180, diconsi centottanta, milioni di euro, (che equivarrebbero a circa 360 miliardi di lire) l’attivo di bilancio dell’Autorità portuale di Augusta, attualmente commissariata, che dovrebbe scomparire per diventare Autorità di sistema portuale (AdSP), in unione con Catania, la cui autorità portuale, al contrario, è in passivo. Com’è noto, per la nuova AdSP , il ministro dei trasporti, Delrio (PD), ha designato il salernitano Andrea Annunziata , già deputato della Margherita e già sottosegretario ai trasporti nel governo Prodi bis e, per otto anni, presidente dell’Autorità portuale di Salerno. “Possibile che in tutta la Sicilia non si trovi una persona con i requisiti?” si e ci domanda maliziosamente un operatore portuale di Augusta, che, però, non vuole sia fatto il suo nome, e che continua: “Il porto di Catania non è nemmeno adatto alle navi da crociera, non avendo la profondità per le attuali navi da crociera che, invece, Augusta può ospitare, non dovrebbe nemmeno essere sede di Direzione marittima e, invece, ha un ammiraglio che comanda la capitaneria di porto. Perché la Marina Militare ha potuto trasferire la sede di Marisicilia da Messina ad Augusta e ora i catanesi ci stanno scippando la sede del comando dell’Autorità portuale? Perché l’Autorità portuale di Augusta è una gallina dalle uova d’oro, con un attivo di bilancio che si avvicina ai 180 milioni di euro e che aumenta sempre di più, mentre l’Autorità portuale di Catania naviga in cattive acque e, quindi, i catanesi hanno tutto l’interesse a far sì che la sede del comando sia a Catania e non ad Augusta”. Sia il sindaco etneo, Enzo Bianco (PD), sia il presidente della Regione, Rosario Crocetta (PD-Megafono), hanno sostenuto a gran voce che Catania, città metropolitana non può essere priva dell’Autorità portuale, Perché? Dov’è scritto? Augusta è sede del comando di Marisicilia e ha un porto invidiabile e sempre invidiato, che dà allo Stato italiano fior di milioni di euro in diritti erariali, e che potrebbe diventare veramente il porto di tutta la Sicilia orientale, come Catania, con il suo aeroporto, è lo scalo più importante della Sicilia. Catania ha già i suoi trofei: oltre l’aeroporto, l’Università , gli ospedali più prestigiosi. Vuole fagocitare tutto? L’area metropolitana, però, non arriva fin qui. Bisognerebbe applicare la lezione del 28 dicembre 1960 per far capire a Delrio, a Crocetta e a Bianco che non si possono più far valere basse ragioni di bottega campanilistica o partitica. Al ministro Delrio si potrebbe dire, se non ci sono siciliani in grado di fare i presidenti della nuova Autorità portuale di sistema, perché non dà l’incarico a un olandese di Rotterdam o a un tedesco di Amburgo? Il suo collega Franceschini non ha incaricato alcuni non italiani a dirigere i musei italiani? Il porto di Augusta rende più soldi di un qualsiasi, pur prestigioso, museo.