AUGUSTA, LEGAMBIENTE LANCIA L’ALLARME

petcokeAugusta. Nel corso nel 2017 sono arrivate ad Augusta diverse navi che complessivamente hanno scaricato circa 41.000 tonnellate di petcoke. Qualche giorno fa, proveniente da Lake Charles (Louisiana, USA), è arrivata in porto la nave “Sider Dream” che è ora ormeggiata al pontile della cementeria per scaricare altre 11.000 tonnellate di petcoke. Al riguardo Legambiente ha lanciato un vero e proprio allarme, chiedendo a gran forza alle Amministrazioni istituzionali a qualsiasi livello di fermare l’ampliamento o l’insediamento di ulteriori impianti ad alto impatto ambientale, per la messa al bando del petcoke a cui si deve pervenire anche attraverso l’adozione e la rigorosa applicazione di un piano regionale della qualità dell’aria che ripristini condizioni di vivibilità e salubrità per le popolazioni. Enzo Parisi, augustano  rappresentante di Legambiente Sicilia ci ha scritto: “Come si sa il petcoke è una sorta di carbone da petrolio – ciò che resta sul fondo del barile dopo aver raffinato ed estratto tutto il possibile – nel quale si concentra un’alta percentuale di zolfo e di metalli pesanti. Più volte abbiamo detto che il petcoke è un pessimo scarto che nessuna legge può trasformare in un buon combustibile. Esso, assieme al carbone, è uno dei combustibili fossili più inquinanti e tra i maggiori corresponsabili dei cambiamenti climatici. Non mancano però quelli pronti a difenderlo, specie tra i cosiddetti “tecnici imparziali” stipendiati dalle aziende interessate. Mentre ad Augusta si susseguono incessanti i fenomeni di disturbo olfattivo causati dalle emissioni maleodoranti della zona industriale, invece di ridurli si incrementano gli impatti ambientali con l’insediamento o l’ampliamento di impianti per il deposito e il trattamento di rifiuti proprio in località San Cusumano.

Senza che ne sia derivato alcun clamore, con decreto del 17 novembre 2017, l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, ha modificato un precedente provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) consentendo, tra l’altro, che la cementeria Buzzi Unicem possa impiegare nei suoi forni il carbone, il petcoke, l’olio combustibile BTZ, il GPL, il css-rifiuto (20.000 tonn/anno) o, qualora disponibile, il css-combustibile. Tranne che per il css-rifiuto non vengono fissate le quantità massime e non vi è obbligo di co-combustione; pertanto potrà bruciare singolarmente tutto carbone o petcoke o olio combustibile oppure solo css-rifiuto. Tutte le amministrazioni locali, regionali e nazionali dovrebbero prendere atto che al 31 dicembre 2017 la rete di monitoraggio del Libero Consorzio Comunale (ex Provincia) ha rilevato nell’anno superamenti della media oraria e giornaliera di SO2 soltanto nella centralina di San Cusumano. Più precisamente: numero 5 superamenti della massima media oraria di 350 µg/mc e numero 4 superamenti della massima media giornaliera di 125 µg/mc. Quest’ultimo dato merita particolare attenzione perché si è superato il numero massimo di superamenti (3) consentiti nell’anno dalla legge. Anche per l’inquinante Ozono si è superata la media – calcolata su tre anni consecutivi – del valore obiettivo di massimo 25 superamenti l’anno della concentrazione media su 8 ore di 120 µg/mg nelle centraline di San Cusumano (media triennale 28 superamenti), Melilli (media 63)  e Priolo (media 44). MA NON BASTA PRENDERNE ATTO PER TORNARE A RESPIRARE!” Non lo chiede solo Enzo Parisi, a nome e per conto di Legambiente. Lo chiede tutta la popolazione di Augusta.

Mariangela Scuderi

 

AUGUSTA, LEGAMBIENTE LANCIA L’ALLARMEultima modifica: 2018-01-29T11:37:59+01:00da leodar1
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