AUGUSTA, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MUSUMECI SOLLECITATO SUI TAGLI AL PORTO

portoAugusta. Nonostante le rassicurazioni del presidente dell’Autorità di Sistema portuale del mar della Sicilia Orientale (Adsp), non sono cessate le preoccupazioni riguardo ai ventilati tagli per il porto di Augusta, attualmente sotto la giurisdizione del presidente AdsP, Annunziata, in unione con il porto di Catania, città dove attualmente ha la sede proprio l’Adsp, per una scelta politica di Crocetta con il sindaco Bianco della città etnea, nonostante l’’UE abbia indicato il porto di Augusta come porto “core” e non quello di Catania. Riguardo ai tagli, abbiamo registrato le preoccupazioni del consigliere comunale Di Mare (perAugusta) e della neodeputata alla Regione, l’avolese Rosanna Cannata (FI), che hanno espresso in questo testo: “Non possiamo che esprimere disappunto e preoccupazione per la notizia che vede la scomparsa del porto di Augusta dall’elenco dei progetti da finanziare nell’ambito del Pon 2014/2020. Il collegamento ferroviario con il porto di Augusta è un elemento indispensabile per il suo sviluppo futuro e che colma alcune lacune logistiche ad oggi esistenti, l’esclusione di questa opera dai progetti da finanziare con il Pon 2014/2020 se confermata è l’ennesimo attacco brutale del Governo Nazionale allo sviluppo del porto .La stessa motivazione, se confermata, legata alla diminuzione del traffico portuale sembra portare i “nodi al pettine”, il disegno chiaro del Ministro Del Rio di depotenziare il porto di Augusta a favore di quello di Catania.La vicenda prima nata con lo spostamento della sede della Port Authority a Catania e poi con l’installazione ad Augusta di uno dei più grandi hot spot dell’intero Paese, con il beneplacito dell’Amministrazione di Augusta che ha acconsentito senza batter ciglio che una corposa fetta del porto commerciale venga dedicata alla accoglienza dei migranti mortificandone lo sviluppo futuro in pratica. Coinvolgeremo subito  della grave questione il presidente Musumeci, metteremo in atto tutte le misure necessarie per evitare che questo scellerato disegno nei confronti della città di Augusta possa avere realizzazione.” Fin qui Cannata e Di Mare. Vedremo nei prossimi giorni quali azioni intraprenderà il nuovo presidente della Regione, che, pur essendo nato  a Militello Val di Catania e avendo fatto la sua fortuna politica nel capoluogo etneo, tuttavia, potrebbe cassare le decisioni assunte da Crocetta.

     G. C.

AUGUSTA, NELLA CHIESA DEL CARMINE SI E’ PARLATO DELLA VITA DOPO LA VITA

Relatore Giuseppe Greco, ex vicario generale della  diocesi aretusea

Al Carmine2Augusta. Nella Chiesa del Carmine profondamente legata a  devozioni che rimandano alla vita eterna, si è tenuta  la Lectio Magistralis di  Giuseppe Greco, già Vicario generale dell’arcidiocesi di Siracusa, oggi direttore della Biblioteca Alagoniana della stessa arcidiocesi, sul tema dei NOVISSIMI, ovvero delle realtà ultraterrene, di ciò che ci attende dopo questa vita: la morte, il giudizio, l’inferno e il paradiso, un tempo tematiche che si imparavano al catechismo e che facevano parte del bagaglio di fede di ogni credente, oggi, purtroppo realtà dimenticate o trattate malamente e superficialmente in qualche omelia. Mons. Greco, nell’ampia relazione, ha ricordato come tutto ciò non può non essere dimenticato dall’uomo che vive in una società dove si  vuole rimuovere il concetto stesso di dolore e di morte. Tuttavia la morte è certezza per ogni essere vivente, dalla morte si entra in quell’eternità dove ognuno riceverà nel giudizio di Dio, misericordioso ma sempre giudice, ciò che sarà il prosieguo dell’esistenza iniziata su questa terra, un’esistenza di male non potrà che condurre verso quello stato di perdita di Dio, perdita del suo Amore e del vivere in comunione con Lui che è l’inferno, verità terribile ma REALE, verità che sarà poi ribadita alla fine dei tempi, quando dopo il giudizio particolare che toccherà ogni anima nel momento dopo la morte, quel giudizio sarà ripetuto nel giudizio universale come ci ricorda il Vangelo secondo Matteo (25,31-46). Alla realtà della piena comunione con Dio sono invece chiamate le anime che dell’amore verso Dio e il prossimo hanno fatto il perno della loro vita, vita d’amore che confluisce nella beatitudine eterna, alla luce di tutto ciò è proprio l’attesa di questa comunione eterna l’unica ragione di questo cammino terreno, e ciò è stato l’anelito di tante anime oggi venerate come sante, basti pensare alla grande Teresa d’Avila “ Moro perché non moro” e alla piccola-grande Teresa “ Io non muoio, io entro nella vita” .Alla catechesi hanno fatto seguito le domande dei presenti, interessantissima quella sul Purgatorio, anch’essa realtà di fede che trova il suo fondamento nella parola di Dio.Una grande opportunità quella offerta  nella Chiesa del Carmine, un tentativo di rispondere su tematiche che, sebbene occultate e rimosse, sono realtà con le quali ogni uomo dovrà rapportarsi, ateo o credente nessuno può esimersi dall’incontro con ciò in cui ha o non ha creduto.

     M.S.