AUGUSTA, MORÌA DI PESCI, SPIEGAZIONI E POSSIBILI SVILUPPI – di Cecilia Càsole

Intervista alla biologa marina Rita Marino sulle cause. L’assessore comunale  all’ambiente,  Pulvirenti, ci aggiorna

moria di pescibisAugusta. Sulla recente  morìa di pesci registrata nelle acque delle  ex saline di Augusta abbiamo chiesto spiegazioni alla biologa marina, di Milano,  Rita  Marino, per comprendere meglio i motivi che possono cagionare tale fenomeno. Quali possono essere i fattori che provocano una morìa di pesci? “Diverse possono essere le cause che portano una moria di pesci e in generale due le ipotesi principali: La presenza di sostanze fortemente inquinanti che deve essere confermata da analisi chimico fisiche preposte dagli enti competenti come ad esempio l’ARPA ola condizione di anossia degli strati profondi della colonna d’acqua come conseguenza ad un processo di eutrofizzazione. A queste suddette ipotesi l’esperta ne aggiunge un’altra cioè la possibile “compresenza dei due fattori sostanze inquinanti e processo di eutrofizzazione”. Può spiegare esattamente cosa si intende per “processo di eutrofizzazione”? Il termine eutrofizzazione significa “Buona crescita” infatti questo processo è legato alla crescita eccessiva della biomassa algale che in biologia marina si definisce Bloom Algale. Molto spesso a seguito di un bloom algale le acque possono assumere una colorazione atipica. L’ eccessiva crescita di micro e macro alghe dipende dalla presenza di sostanze così dette nutrienti ed in particolare la presenza di Azoto componente dei nitrati presenti nei fertilizzanti e del fosforo componente dei fosfati presenti nei detersivi. Diverse possono essere i fattori che contribuiscono all’aumento dei nutrienti disciolti in acqua: presenza di fiumi nelle zone limitrofe; forte antropizzazione della zona circostante con conseguente aumento degli scarichi urbani; presenza di attività agricole; presenza di allevamenti zootecnici; presenza di attività industriali. Le acque delle saline dove si è registrato il fenomeno sono già altamente contaminate a causa dell’inquinamento industriale che insiste nel territorio di Augusta. A ciò si aggiunge un sistema di scarichi fognari che da il colpo di grazia alle Saline nonché un colpo al petto per l’aria cattiva e maleodorante che si espande in tutte le zone limitrofe. A proposito delle Saline e della salute delle specie animali che vivono all’interno di esse chiediamo alla biologa qualche dettaglio scientifico. “I fattori favoriscono il processo di eutrofizzazione legati allo stato chimico fisico dello specchio d’acqua preso in considerazione sono una elevata temperatura e assenza di ricambio delle acque, poco ricircolo. Nel caso delle saline ad esempio che già di per se rappresentano una nicchia ecologica lo scarso ricambio delle acque potrebbe essere dovuto al fatto di non essere collegate o mal collegate con il sistema marino e quindi ad esempio non poter beneficiare del benefico ricambio di acqua che si avrebbe in fase alta marea. Inizialmente le quantità di ossigeno negli strati superiori della colonna d’acqua sono elevate (10mg/L) e per questo si parla di sovrasaturazione di ossigeno. Spesso la sovrasaturazione di Ossigeno delle acque superficiali è un campanello di allarme che potrebbe indicare l’inizio di un processo di eutrofizzazione. Una volta che le micro alghe e le alghe terminano il loro ciclo vitale muoiono e vanno a depositarsi sul fondo formando una consistente quantità di materia organica che dovrà essere decomposta. La decomposizione all’inizio avverrà tramite batteri aerobici che sfrutteranno l’ossigeno inizialmente presente sul fondo, ma in assenza di ricambio d’acqua e ricircolo (correnti) che riossigenano gli stati profondi la quantità di ossigeno presente sul fondo comincerà a diminuire e si passerà ad uno stato di Ipossia dove l’ossigeno dissolto scende 3mg/L.

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