Secondo i consiglieri dell’opposizione, Lucia Fichera non presiede il consiglio con imparzialità e accusano la sindaca di omissione
Augusta – Dopo aver reso pubbliche dure accuse alla presidente del Consiglio comunale Lucia Fichera, in merito alla conduzione delle sedute del Consiglio comunale, mettendone in discussione l’imparzialità, tanto da aver preannunciato un esposto al prefetto e all’assessore regionale agli Enti locali, i tre consiglieri comunali di opposizione Vincenzo Canigiula, Salvatore Errante e Marco Niciforo, hanno lanciato un altro j’accuse contro la Giunta di Pietro, dopo la recente revoca del vicesindaco Schermi: “Tra dimessi e revocati dalle fila della maggioranza di governo adesso sono 6 in poco più di un anno: si tratta di Caramagno, Pisani, Schermi, Patti, Fichera e Settipani. Figure queste che occupavano in gran parte posti chiave dell’Amministrazione comunale”. Il tradizionale rodaggio che legittimamente si deve concedere a chi si insedia è già finito da un pezzo, quindi la macchina è da considerarsi a regime. Se ciò che è stato fatto in questi ultimi mesi è il massimo che questa Amministrazione comunale può fare per la città, allora occorre che chi governa prenda coscienza di tutto ciò e adotti le migliori azioni per uscire da questo pantano. Diciamolo chiaramente: questa maggioranza ha imboccato da tempo una strada sbagliata. Le forze di governo, tutte del M5s, non stanno facendo nulla di concreto per questa città. C’è solo da valutare se il tutto avviene per incompetenza, arroganza, invidie, beghe di partito o per altro ancora.Oggi l’assetto della Giunta è completamente diverso da quello proposto agli elettori durante la campagna elettorale, ai quali furono presentati tutti gli assessori già al primo turno pur essendo obbligatoria solo la nomina del 50 per cento. E questo perché, a dire del Movimento 5 stelle, tutti dovevano sapere fin da subito chi li avrebbe amministrati. Ora a distanza di 15 mesi è tutta un’altra storia fatta da persone diverse che siedono a governare con i voti, il consenso e la credibilità che Pisani e Schermi avevano dato al progetto del M5s. Nessuno di loro riveste più ruoli politici attivi all’interno della maggioranza. Chissà le facce degli elettori! Di quale fiducia può godere un’Amministrazione che con questa frequenza vede figure politiche entrare e uscire, o in qualche caso entrare uscire e ancora entrare, dalla compagine del governo cittadino? Con quale credibilità questa Amministrazione si troverà seduta al tavolo dove si decide il futuro del nostro porto, dell’ospedale, dei precari, del depuratore e di tanto altro ancora? Ne è l’occasione l’atto sindacale di revoca del vicesindaco del 14 settembre 2016. La suddetta determinazione in due punti cita l’art. 12 della L.R. 7/92 e in entrambi i casi nel riportare il testo dell’articolo di legge si omette di trascrive l’articolo per intero. E guarda caso ciò che si dimentica è la parte normativa che così recita: “Contemporaneamente alla revoca, il sindaco provvede alla nomina dei nuovi assessori”. E invece si raggira la norma assegnando le rubriche al Sindaco.Le parole dell’ex assessore Schermi non lasciano equivoci. I motivi posti a fondamento della sua revoca sono da ricercare nelle “iniziative che non trovano aderenti coperture in bilancio. Poiché l’atto in lavorazione è il bilancio di previsione 2016 è del tutto evidente che questo strumento economico è la pietra dello scandalo. Trasparenza vorrebbe che l’Amministrazione ci dicesse su quali punti di questo bilancio si è materializzata la “divergenza di vedute” tra Schermi e gli altri e che l’ex assessore Schermi elencasse su quali iniziative non vi erano aderenti coperture in bilancio.