Manifestazione contro le trivellazioni
Marina di Ragusa. Domenica 10 settembre. Sera. In Piazza Torre si svolge una manifestazione organizzata dal Movimento 5 stelle, contro le trivellazioni per estrarre petrolio dalle profondità marine. La manifestazione è basata fondamentalmente sull’esibizione di un gruppo musicale che, sul filo d’amarcord, rievoca motivi degli anni Sessanta, gli anni del boom economico, gli anni in cui tutti sognavano di diventare ricchi, in contrasto con la cupezza e la crisi continua di questi nostri anni. A un certo punto, la musica cessa. Gli orchestrali sul palco si fermano. Irrompe sulla scena un pezzo grosso, nel senso fisico delle parole, che mette il pubblico sull’avviso per quanto riguarda i rischi e i pericoli che tali trivellazioni procurano. Il discorso è infarcito di espressioni ormai tipiche dei grillini. A dar man forte, interviene Federico Piccitto, il giovane sindaco di Ragusa, di cui Marina, è la Frazione rivierasca che attira molti turisti. Piccitto più in carne rispetto al momento dell’elezione, è uno fra i tanti spettatori che seguono il concerto. Quando viene chiamato, lascia la famigliola e si reca con passo agile sul palco. Tesse subito le lodi di Marina, un tempo chiamata Mazzarelli, divenuta in oltre trent’anni uno dei più rinomati centri estivi della Sicilia Orientale. Il sindaco è visibilmente orgoglioso di questa località che ogni anno si espande sempre di più e che da qualche anno attira diportisti grazie a un porto turistico attrezzatissimo, che rappresenta anche luogo di elezione per i ragusani durante le calde sere estive. Poi si scaglia contro le trivellazioni, ma sena acrimonia palpabile. Sul suo viso rubizzo non scompare mai il sorriso. Il sorriso gli illumina il volto quando parla del mare di Marina. “Il nostro mare non ha prezzo” , conclude. Applauditissimo, scende tranquillo e ritorna dalla sua famiglia. Abbraccia e bacia la bambina e rimane ad ascoltare ancora il “pezzo grosso” . Lo spettacolo continua.
Giorgio Càsole